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Autore: annies    15/03/2014    2 recensioni
«E io sono Harry Styles, supervisore di articoli e stagisti, quindi, tuo superiore».
Il modo pungente in cui pronuncia la parola "superiore" fa rimangiare tutti i pensieri carini che Kara aveva avuto su di lui fino a dieci minuti prima e le fa assumere un'espressione contrita; la stessa che Zayn odia, la stessa che sua madre fa fatica a sopportare e la stessa che mette su quando non le piace qualcuno.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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We would be
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7.

Kara si sveglia a fianco a Zayn e non si sente sbagliata. Okay, forse non si sente completamente a posto, ma non si sente sbagliata. E no, non importa se Harry ha degli occhi troppo verdi e se il suo cuore ieri ha rischiato di esplodere. Kara al fianco di Zayn non si sente sbagliata perché Zayn è suo da anni e Zayn è famiglia.
«Buongiorno» dice lui in un sussurro.
Finalmente Kara apre gli occhi e si concentra sul suo profilo scuro.
Perché non riesce a non pensare a quel paio d'occhi, a quei ricci disordinati e a quella voce calda? Perché, adesso, con Zayn a un centimetro, con Zayn contro il petto, non riesce a non pensare a come sarebbe svegliarsi al suo fianco?
«Buongiorno, amore» risponde, accennando un sorriso che in fondo tanto sorriso non è.
Odia essere in errore. Odia sentirsi in colpa e odia ferire Zayn.
In realtà odia proprio ferire la gente, Kara. Lei è buona, ti sa dare una mano ma anche tutto il braccio, ti regala sorrisi e il suo cuore.
«Non stai bene?» le chiede lui, che la conosce troppo bene.
In realtà anche Zayn Malik non sopporta l'idea di ferire Kara, la sua ragazza da tanto, troppo tempo. Non sopporta l'idea di vederla piangere per un suo stupido - e ripetuto - errore e ogni tanto, quando ha Ryah tra le braccia non fa che maledirsi.
«In realtà...» e forse Kara è troppo sincera e vuole svuotarsi dal senso di colpa che la divora.
Certo, in fondo non l'ha tradito fisicamente, ma il suo cervello non fa altro che elaborare la figura snella di Harry, le sue mani grandi, le sue parole pungenti e le sue labbra piene vicine alle sue.
Non fa altro che ricordargli quanto sarà dura lavorare ancora insieme a lui.
Perché?
Io ti odio, Harry.
Ti odio dal primo giorno di lavoro.
Ti odio perché mi hai giudicata e ti odio perché non sei nessuno per farlo.
Ti odio perché in fondo io ti ho capito sin dall'inizio e forse - ma solo forse - potrei starci io, con te.
Potrei renderti meno solo.
Perché io lo so che tu sei solo, Harry. Lo so che la sera ritorni a casa e c'è solo la televisione spenta e il tappeto in ordine ad aspettarti.
«Che succede, Kara?» ripete Zayn, che già gliel'ha ripetuto un paio di volte e che forse sta per confessarle tutto.
Non può vederla così. Non riesce a credere che lei si sia in qualche modo insosettita.
Si, perché Zayn crede che Kara si sia insospettita; crede che abbia scoperto dei messaggi nascosti nel suo iPhone e della roba in bagno spostata da Ryah.
«Se è perché io...» Zayn boccheggia.
Zayn perde qualche battito quando vede gli occhi di Kara farsi lucidi.
«No, Zayn, tu non hai fatto niente» dice lei, mesta, stringendosi ancor di più al suo petto e serrando forte le palpebre.
Forse, se chiudo gli occhi è già domani mattina.
Forse, se chiudo gli occhi, Harry scompare e le braccia di Zayn sono ancora le sue.
Forse, se chiudo gli occhi, lavoro ancora da Mc Donald's.
«Hai trovato i messaggi?» Zayn non ce la fa più, gli occhi grandi e profondi di Kara sono colmi di lacrime e lui si sente crollare di fronte a quelle pozze vitree.
Kara però, inaspettatamente, resta zitta.
Ammutolita.
Di che cosa stai parlando, Zayn?
Perché mi tieni nascosti dei messaggi?
Quali messaggi?
«Messaggi?» domanda lei, dopo dieci minuti abbondanti.
Zayn lo sa, che quando Kara resta in silenzio per più di pochi secondi c'è qualcosa che non va. E forse allora, il problema non è che Zayn si sente con Ryah, il problema non è rappresentato da qualcosa fuori posto.
Forse c'è qualcosa di più.
Allora Zayn prova a stare zitto, perché il silenzio è l'unica cosa buona da fare. Il silenzio potrebbe consentirgli di uscirne pulito perché ha sbagliato e sta continuando a farlo.
«Zayn, quali messaggi?» domanda ancora una volta Kara, districandosi dalla presa del ragazzo e guardandolo fisso negli occhi neri.
Nero.
Vuoto.
Messaggi.
«Zayn» la sua voce è ferma. Ferma come gli occhi di Zayn al soffitto, ferma come anche il cuore di entrambi e ferma come l'orologio che segna le 09:46.
«I messaggi di Ryah».
Le mani le tremano un po' e le palpebre ancora una volta si chiudono. E adesso, solo per un momento, non ha importanza il viso di Harry che subito affiora, ma soltanto quello di Ryah un po' troppo vicino a Zayn.
Il mondo forse adesso vorrebbe spaccarlo.
«Kara, ascoltami, fammi parlare» e anche se Zayn ancora non le ha spiegato nulla, Kara ha capito dal riflesso del suo sguardo. Già se li immagina, insieme, spogli dei loro vestiti, il letto è quello sul quale lei è adesso.
Magari Ryah, la sua migliore amica, ha anche dormito sulla sua porzione, forse ha usato la sua tazza preferita per il tea la mattina e forse ha lasciato le Jeffrey Campbell sotto il letto.
E lei non se ne è mai accorta.
Kara torna a casa tardi, magari con i sensi di colpa per i pensieri su Harry e Zayn ha già toccato un'altra, ha già abbracciato un'altra.
Non si alza neanche velocemente, fa tutto con estrema lentezza. Non lo guarda, non lo guarda perché il pensiero di averlo accanto la disgusta e perché se solo pensa a quelle lenzuola le viene da rimettere.
Non si prende la briga neanche di mettersi un paio di jeans: si infila le Nike rosa shocking che usa per correre, un Montgomery e lo lascia lì, tra le lenzuola stropicciate, con ancora il segno della sua testa sul cuscino.
Zayn magari adesso spacca il lettore dvd e vorrebbe tanto piangere perché...
perché Kara ama la domenica mattina,
Kara è sempre stata entusiasta delle stelle che si riescono a vedere dal tetto del loro appartamento,
Kara non può andare via.

Quando Harry, invece, si sveglia, ha in testa tremila dubbi e si sente ubriaco. Si, è decisamente strano perché non beve già da due settimane - e ne è fiero, per una volta - e perché ieri notte è andato dritto a casa, dopo aver...
Kara Wright è il suo primo e inaspettato pensiero. Un po' non capisce perché abbia dato retta al suo istintio e non al suo cervello, perché abbia provato a baciarla e perché non abbia provato invece ad imporsi.
Gli amici di Harry sanno quanto lui sia scostante, freddo, a tratti poco piacevole e con pochi sorrisi da mostrare. Gli amici di Harry sanno anche, però, che se comincia a voler bene davvero, poi scalda i corpi.
E Kara forse un po' di colore l'aveva cominciato a sentire: Kara s'era scaldata il primo giorno quando si era arrabbiata; s'era scaldata quando le loro mani alla fashion week si erano scontrate; s'era scaldata quando i loro occhi si erano incrociati e s'era infiammata quando l'aveva avuto a pochi millimetri.
E se anche non sa tutti i segreti di Harry, tutte le ombre, tutte le macchie del suo scontroso carattere, lei un po' si sente in grado di capirlo.
Kara le persone le capisce al primo colpo.
Non sbaglia mai.
Forse si sente un po' Edward Cullen, forse legge un po' i pensieri - magari! - e forse già si immagina a fianco di Harry e si immedesima.
«Harry sei sveglio?» la voce di Gemma è ancora più isterica del solito e già Harry ha voglia di rimettersi sotto le coperte a leggere quel libro di Palanhiuk.
Il riccio mugugna qualcosa, e quando sua sorella appare dalla porta della sua camera si sente un po' sprofondare.
«C'è qualcuno alla porta per te? Ed è vestita in una maniera improponibile, quindi falla sparire perché non mi piace».

La vede con un paio di Freerun ai piedi, una coda di cavallo un po' sfatta e gli occhi inespressivi di chi ha provato un forte dolore. Non ha pianto, perché  Harry sa che Kara è una ragazza forte e non piange mai.
Harry sa anche che vederla dopo ieri notte non è un bene per le sue coronarie e sa anche che non lo è nemmeno il bacio che lei gli ha dato.
Le mani si intrecciano, i nasi si scontrano, i respiri si fondono.

Soli non siamo più.



Buon pomeriggio a tutte voi! Sono tornata sempre con un po' troppo ritardo, ma sono tornata quindi dovreste perdonarmi ahah scusate se non ho risposto alle vostre recensioni ma sono stata molto impegnata con la scuola e non ho avuto neanche il tempo di scrivere mezzo rigo. Oggi è sabato e, con un po' di buona volontà ce l'ho fatta a scrivere un capitolo decente e devo dire che mi piace anche parecchio :)
Come ho già detto più volte, la storia è quasi alla sua fine, mancano gli ultimi 3 capitoli e forse un epilogo, ma non ne sono poi molto sicura.
Fatemi sapere cosa ne pensate e se non ritenete che questa fan fiction sia demente.
Vi mando un bacio grande,
Ari

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