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Autore: IlRiccio    16/03/2014    2 recensioni
Questa è la mia prima storia perciò non so come sarà e se vi piacerà.
Parla della nuova generazione di Harry Potter, dei loro problemi, delle loro storie d'amore. Vi riconoscerete in qualcuno di loro sicuramente!!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily Luna/Lysander, Rose/Scorpius, Teddy/Victorie
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Che la festa abbia inizio


La festa clandestina organizzata dal quartetto Grifondoro stava procedendo secondo i piani. James, Fred e Tristan utilizzando la Mappa del Malandrino e il Mantello dell’Invisibilità erano riusciti a prendere tutto il necessario. Ora bastava solo avvisare gli invitati e assicurarsi che non spargessero troppo la voce.
Intanto Albus aveva altri pensieri per la testa. Violet non aveva intenzione di rubare la pozione e perciò decise di farlo lui. Finita la lezione di pozioni Albus fu l’ultimo ad uscire dalla classe, si avvicinò alla pozione di Rose e con il mestolo mise un po’ della pozione nella boccetta.
La pozione emanava un odore buonissimo, sapeva di legno come la sua scopa, lillà come il profuma che metteva sua mamma in giro per la casa e di fragole.
Ad Albus non erano mai piaciute tantissimo le fragole, si le mangiava ma l’amortecia sapeva di tutto ciò che una persona amava ma lui le fragole mica le amava. Non fece molto caso a questo particolare e dopo aver preso la pozione uscì furtivo dalla classe.
 
James stava aiutando gli altri ad organizzare la festa ma nella sua testa c’erano altri pensieri e soprattutto stava pensando a Teddy. Non capiva come l’amico, che considerava come un fratello, avesse potuto far qualcosa del genere alla cugina. Durante la lezione noiosissima di Storia della Magia, James scrisse a Teddy per chiedere spiegazioni sperando di ricevere un risposta esauriente che potesse convincere sia lui che Dominique, visto che era ancora arrabbiata con il cognato.
 
La festa sarebbe cominciata verso le 22, quando tutti dovevano essere a letto. I ragazzi più grandi si sarebbero recati nella Stanza delle Necessità e poi si sarebbero scatenati.
Nel dormitorio femminile di Tassorosso, le ragazze si stavano preparando tranne una.
Dominique, perfetta comunque, era seduta sul letto imbronciata e Lucy, dopo averlo notato, andò da lei.
“Smettila di pensare a Teddy e Vic e cerca di goderti la festa” disse Lucy, stringendo le mani della cugina.
“Come posso. Ha tradito mia sorella e la fiducia di tutta la mia famiglia”
“Lo so è stato uno stronzo enorme ma stare qui a piangerti addosso non risolverà i problemi tra i due”
Dom prese un bel respiro e si alzò dal letto, raggiungendo l’armadio e preparandosi.
Lucy invece si stava fissando allo specchio ed era parecchio soddisfatto del risultato della sua acconciatura, una treccia intorno la testa.
“Wow, per chi ci facciamo belle sta sera” chiese Dom, dopo essersi effettivamente accorta di come era vestita la cugina.
“Sta sera volevo vestirmi così. Non voglio piacere a nessuno” rispose imbarazzata.
“Non me la racconti giusta, cuginetta. Secondo me centra qualcosa il portire di Griffondoro”, le fece l’occhiolino Dom facendo arrossire Lucy.
Lucy non rispose sapendo che la cugina aveva indovinato.
 
Samantha era ancora nel dormitorio, non voleva andare alla festa. Fred le aveva mentito, le aveva detto che non avrebbe fatto nessuna festa e invece aveva fatto esattamente il contrario. Era un bugiardo e in questo momento era furiosa con lui.
Nemmeno si degna di chiedermi scusa pensò la ragazza sempre più arrabbiata.
“Se vedete Rose o Wendy, le mie amiche, dite loro che non vengo e il motivo lo sanno” e detto questo si infilò sotto le coperte arrabbiata. Le altre ragazze uscirono senza dirle nulla, sapendo quanto poteva essere terribile l’ira di Samantha Paciock.
 
La stanza delle necessità era gremita di gente. Quasi non si riusciva a camminare. Nei corridoi non si sentiva nessun rumore anche se all’interno c’è un baccano tremendo. C’era chi ballava, chi chiacchierava, chi si baciava, chi beveva, chi rideva e chi se ne stava da solo.
Fred era in un angolo imbronciato. Sam non era venuta e sapeva che la ragazza era incavolata nera. Il giorno dopo avrebbe subito la sua ira e sperava veramente che lo avrebbe perdonato, anche se non ne era sicuro. Ad un tratto vide Rose in compagnia di un ragazzo.
“Ehi Rosie. Sai dov’è Sam?” chiese salutandola e squadrando il suo accompagnatore.
“Nella sua stanza e non mi sorprende affatto. Come hai potuto mentirle?” disse arrabbiata.
Fred non poteva credere alle sue orecchie, aveva dato una festa, mica l’aveva tradita o cosa. Come una furia si scagliò contro la cugina.
“Senti non ho mica fatto nulla di male. Mi voglio divertire e non voglio passare tutte le sante sere seduto su un divano a chiacchierare solo con la mia ragazza. Non le ho detto nulla perché tutto quello che sa fare Sam è giudicare. E tu non venirmi a fare la predica, miss perfettina. Ti conviene scendere dal piedistallo qualche volta”
“Ehi amico datti una calmata. Non ti ha detto nulla e se hai qualche problema con la tua ragazza, beh sfogati con lei” rispose Alexander, difendendo Rose.
“Chi sei tu, eh? Lasciatemi in pace” rispose furioso Fred, allontanandosi dai due.
“Grazie Alex ma non serviva. So difendermi da sola” disse triste Rose
“Lo so sai. Sei intelligente come un corvo ma che coraggiosa come un leone” disse sorridendo. Rose sorrise in risposta. Amava la dolcezza e la sincerità di Alexander, la facevano sentire bene.
“Sai credo che tutti noi Weasley-Potter siamo parecchio impulsivi. Merito di nonna Molly” si scusò Rose
“Beh se devo essere sincero, mi piace la tua impulsività” ammise Alex, un po’ imbarazzato.
Rose sorrise. “Senti ti va di andare a bere qualcosa?” chiese poi il ragazzo e lei accettò.
 
Poco più in là, Scorpius stava osservando la scena con estrema attenzione.
Alex che porgeva il bicchiere a Rose e le sussurrava qualcosa all’orecchio, Rose che rideva e gli poggiava una mano sulla spalla e lui che accarezzava la mano della ragazza.
“Perché tua cugina è con Smith?” chiese Scorpius ad Albus che sembrava parecchio agitato.
“Eh… Non lo so… e chi sarebbe Smith?” chiese guardando l’amico.
“Quello là – disse indicando la coppia – li ho visti parecchie volte insieme. Lui è Corvonero, all’ultimo anno. Mi chiedevo come mai solo lì da soli”
“Non lo so. Staranno insieme. Comunque hai visto Violet Baston?”
“No” rispose continuando ad osservare la coppia.
“Come mai cerchi la Baston. È diventata la tua fidanzatina?” chieste spintonando l’amico.
“Cosa? NO. È un’amica e basta. E poi devo fare una cosa” rispose guardando sconvolto l’amico.
Dopo aver detto questo entrò Violet accompagnata da Alice e da Lorcan.
Nemmeno il tempo di averla vista che Albus era già al suo fianco.
 
“Allora sei pronta?” chiese Albus.
Violet trasse un respiro profondo e poi annuì. Albus le sorrise e le schioccò un bacio sulla guancia.
Il bacio improvviso fece arrossire la ragazza.
Il giovane si avvicinò a Lorcan e a Alice, li salutò e si offrì di prendere loro da bere. Prese tre boccali di burrobirra e in uno verso l’amortencia. Violet si avvicinò ad Albus di soppiatto, facendolo sobbalzare.
“Scusa Potter. Volevo vedere cosa combinavi. Ti te non mi fido”
“Cosa? Come puoi non fidarti? Ecco questo è il bicchiere con l’amortencia, dopo averlo bevuto lei sarà completamente pazza di me” sentenziò lui con un sorrisetto al quanto diabolico.
“Ok. Dammi qua ci penso io” disse la ragazza prendendo il bicchiere con la burrobirra dove c’era l’amortencia.
 
Albus, Violet, Alice e Lorcan si sedettero su un divanetto e appoggiarono i bicchieri sul tavolino. Tra loro calò un silenzio imbarazzante interrotto dall’arrivo di Scorpius che richiamò l’amico. Prima di andare Albus lanciò un’occhiata a Violet, come un accenno.
La ragazza capì e cercò di convincere Alice a bere la burrobirra, anche se quest’ultima non sembrava aver nessuna voglia di bere il drink.
Ad interrompere l’imbarazzante momento di silenzio fu Lysander, il fratello gemello di Lorcan, accompagnato da Lily Potter, la sua ragazza.
“Ehi ragazzi. Chi è morto? Perché avete quella faccia?” chiese con un sorriso beato stampato sulla faccia.
Perché devo convincere la mia amica a bere un intruglio malefico e perché mi trovo nel bel mezzo di un triangolo amoroso e sono l’unica a saperlo, pensò Violet.
Lily invece cercava con gli occhi suo cugino Hugo, avevano litigato e lei voleva rimediare. Hugo è il suo migliore amico e le mancava un sacco, non riusciva a passare le sue giornate senza di lui, e poi si stava stancando di Lysander, stava diventando parecchio insopportabile.
Nessuno stava ascoltando Lysander, che intanto era partito a raccontare una rafica di cose.
Alice prese la burrobirra, anche se sfortunatamente o fortunatamente (dipende dai punti di vista), prese il bicchiere dove non c’era l’amortencia.
Violet vide l’amica sorseggiare la birra, perciò sollevata iniziò a bere la sua. La burrobirra aveva un odore strano, sapeva di pastelli, erba del campo di quidditch e di cioccolato. Perché sapeva di cioccolato? Lei non era pazza di cioccolato, non lo mangiava quasi mai.
Dopo aver bevuto il primo sorso, Violet sentì la testa più leggera e aveva un solo pensiero in testa: cercare Albus.
“Alice, hai visto Al?” chiese alla sua amica.
“Chi? Albus? È andato da Scorpius. Perché lo cerchi?”
“Devo trovarlo e dirgli che lo amo” rispose sognante Violet
“COSA?” urlò Alice
“Si hai capito. Lo amo, lo amo, lo amo, lo amo. È bellissimo, dolcissimo e divertente”.
“Vi, che ti succede? Credevo che tu e Albus foste solo amici”
“No, io sono innamorata di lui. Lo devo trovare e dirglielo”.
Detto questo Violet si alzò e andò a cercare il ragazzo.
 
“Ehi bel fusto. Che ci fai solo soletto?” chiese Wendy.
James si voltò verso la ragazza e le stampò un dolce bacio a fior di labbra.
“Ah sono un bel fusto?” chiese cingendole i fianchi.
“Beh se devo essere sincera Leonardo di Caprio è molto più affascinante di te”
“Leonardo chi?” chiese confuso.
“Lascia stare, è solo un attore per cui avevo una cotta a 10 anni”
“Ah ho capito è il tipo della foto immobile che tieni nel diario” affermò ridendo.
“Non prendermi in giro, ero veramente innamorata di lui” gli rispose dandogli una pacca sulla spalla.
“Stavo pensando a Teddy. Mi ha risposto” cambiò argomento James.
“Davvero? Che dice?” chiese felice Wendy.
“Mi ha detto che è terrorizzato e che ha paura di non essere in grado di diventare un buon padre. Soprattutto perché lui non ha mai avuto un padre”
“Non è una buona scusa. È comprensibile essere terrorizzati ma ha lasciato da sola Victorie e anche lei è spaventata. E poi Teddy non è solo, ha sua nonna, tutta la famiglia Weasley e tutta la famiglia Potter ad aiutarlo. Per quanto riguarda l’esempio da seguire, ha ragione lui non ce l’ha un padre, ma da come mi racconti tu tuo padre gli ha fatto da genitore e davo ammettere che il signor Harry Potter ha fatto un ottimo lavoro con te e di conseguenza ha fatto un ottimo lavoro anche con lui. Prova a dire a Teddy di parlare con tuo padre, gli potrà sempre servire”
“Cavolo hai ragione. Sei un vero genio, Wendy”
“Lo so” rispose compiaciuta Wendy.
James le circondò le spalle con un braccio e la baciò sulla testa.
 
Lucy era con Dominique e insieme stavano guardando la gente che ballava. Tristan stava parlando con degli amici quando notò la ragazza. Lucy si avvicinò al ragazzo per salutarlo, lasciando da sola la cugina che sicuramente in un batter d’occhio avrebbe trovato qualcuno a consolarla.
Si avvicinò al ragazzo che intanto si era allontanato dai suoi amici.
“Ehi Baston. Complimenti per la festa. Devo ammetterlo tu, Finnigan e i miei cugini siete stati dei grandi”
“Wow che succede? Lucy Weasley che si veste elegante e che mi fa un complemento. Il mondo sta per finire”
“Ahahahah simpatico come sempre. Se sono dolce perché sono dolce. Se sono aggressiva perché sono aggressiva. Non ti va bene nulla” disse la ragazza furiosa. Stava per allontanarsi a passo spedito quando una mano le afferrò il polso.
“Sei sempre così velenosa, Weasley. Neanche una battuta si può fare” rispose irritato.
“Se ti sto così antipatica perché continui a fissarmi e a tormentarmi”
“Non ho mai detto che mi stai antipatica. Te lo sei inventata tu”
“Velenosa. Acida. Non sono i complimenti che si hanno ad un’amica”
“Come vuoi essere chiamata allora? Dolcezza. Tesoro. Amore. Beh non lo sei proprio”
“Neanche se lo fossi mi chiameresti così. Non mi chiameresti mai amore”. Si era sfogata. Lo sapeva che lui non l’avrebbe mai vista in quel modo. La ragazza da baciare, abbracciare, consolare, la ragazza con cui passare il tempo. Lei sarebbe stata solo e soltanto Lucy Weasley l’acida.
“No ovvio. Non ti vorrei mai diversa da come sei. E poi come fai a sapere che non ti chiamerei mai amore, eh? Cos’è, i tassi hanno il potere di leggere nel pensiero? Beh se è così devo dire che hai toppato in pieno”
Lucy spalancò gli occhi, sconcertata. Non poteva crederci. Tristan le aveva appena detto che lei piaceva a lui.
“Che cosa? Io… io ti… insomma io ti piaccio?”
“Ce ne hai messo di tempo a capirlo” rispose lui.
Senza rendersene conto le labbra di Lucy toccarono quelle di Tristan. Un bacio semplice e dolce ma tanto desiderato dai due.
Dopo essersi staccati, tra i calò un silenzio un po’ imbarazzante interrotto dalla risatina di Lucy che contagiò anche Tristan.
 
Violet cercava disperatamente Albus, voleva trovarlo, anzi doveva trovarlo. Era assolutamente indispensabile, non lo vedeva da pochi minuti e già le mancava da morire.
Vide Scorpius vicino al tavolo dove c’era la burrobirra, se c’era Malfoy c’era anche Albus. Quei due erano inseparabili.
“Malfoy, dov’è il mio dolce Albus?” chiese continuando a cercalo con gli occhi.
“Il tuo cosa?” domandò mezzo ubriaco, neanche Scorpius guardava la ragazza. I suoi occhi erano puntati su Rose e Alexander.
“Non riesco a trovarlo. Io lo devo trovare. Lo amo. Lo amo disperatamente”
“Wow. Interessante. Mi sa che lo sapevano tutti. Siete sempre insieme”
“Non mi interessa. Io voglio saper…” Violet non riuscì a finire la frase perché vide arrivare Albus con il suo fare un po’ trasandato.
“AMORE” urlò Violet correndo verso Albus.
Il ragazzo si guardò intorno, non capiva a chi si stava rivolgendo la ragazza.
Violet gettò le braccia intorno al collo di Albus e cercò di baciarlo in bocca ma il ragazzo si scansò.
“Ehi Baston che ti prende” disse cercando di liberarsi della ragazza ma questa non voleva.
Sembra una sanguisuga da quanto gli era attaccata.
“Albus io ti amo. Ti amo da morire. Sei il mio principe azzurro”
“Che cavolo stai dicendo Baston?”
“Non chiamarmi Baston chiamami Vi. È molto più dolce, tesoro” e cercò di baciarlo.
“Dai stai ferma Violet” disse lui. La ragazza però non lo stava ascoltando e aveva preso a mordicchiargli l’orecchio.
Albus sentì qualcosa muoversi nello stomaco, come delle farfalle. Non capiva perché questo, insomma Violet era solo una sua amica.
La ragazza non sembrava staccarsi, era come ossessionata. Ad un tratto ebbe un lampo di genio. L’amortecia. Se l’avesse bevuta lei invece che Alice. Doveva fare qualcosa per aiutare l’amica.
“Vi ti andrebbe di bere un po’ di burrobirra?” chiese lui
“Come vuoi tu, zuccherino” rispose lei baciandolo sulla guancia.
Mentre la ragazza aspettava la burrobirra, Albus versò l’antidoto per la pozione nella bevanda che poi porse a Violet.
Dopo aver bevuto il primo sorso la ragazza iniziò a sentire la testa girare e lo stomaco sottosopra.
“Potter sto malissimo” rispose Violet verde in faccia.
“Evvai! Sei tornata normale” esultò il ragazzo sotto lo sguardo sconvolto della ragazza.
 
“Ahahahah non ci credo le hai davvero detto così?” disse Rose con le lacrime agli occhi.
“Si. Beh diciamo che è parecchio pazza quella donna”
I due continuarono a ridere insieme.
“Sei stupenda quando ridi” disse Alexander.
“Grazie” rispose compiaciuta Rose, arrossendo un pochino. Una ciocca di capelli ricadde davanti il viso. Alex gentilmente gliela spostò dietro l’orecchio.
Scorpius che guardava da lontano la scena andò su tutte le furie, era troppo perfino per lui.
“Che credi di fare?” urlò Malfoy ad Alexander, dopo essersi avvicinato.
“Scusa hai qualche problema?” rispose tranquillamente l’interessato.
“Si e sei tu. Credevo che i Corvonero fossero intelligenti” rispose acido il biondo.
“A me sembra che l’unico stupido sei tu” disse furiosa Rose “che problema hai tu? Noi ci stavamo divertendo senza fare nulla di male. Poi sei arrivato tu mezzo ubriaco che hai rovinato tutto. Perché l’hai fatto?”
“Sei una scema Weasley. Non capisci nulla e guarda che hai proprio la risposta davanti ai tuoi occhi”
Alex prese Scorpius per il colletto della camicia e lo fece sbattere contro il muro.
“Non ti permettere mai più di offenderla mi hai capito?”
“Se no che mi fai?”
Alexander diede un pugno in faccia a Scorpius e poi iniziò il finimondo.
Gli altri partecipanti si incantarono a guardare la zuffa e nessuno fece nulla per fermarli.
Il caos della rissa, la musica troppo alta e le urla dei partecipanti svegliarono la preside, il vicepreside e gli altri professori facendo così finire la festa nel peggiore dei modi.

Ciao a tutti/e
mi dispiace terribilmente per il lungo ritardo.
Ho avuto il tipico blocco dello scrittore e moltissimi impegni, ma ora sono qui con il nuovo capitolo e spero che vi piaccia.

Un bacio
IlRiccio

  
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