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Autore: Melissa Miley Renga    16/03/2014    2 recensioni
Ciao a tutti!! È da un po che volevo scrivere una storia che sto scrivendo da tempo... ed eccomi qui!! Ecco ora ci scrivo un pezzo della storia e poi spero che possa stimolarvi a leggerla!
"...Inuyasha afferrò la mano di Kikyo ed il movimento fu lento. Kikyo lo guardò ed anche lui lo fece.Finché poi lui abbassò la testa per baciarla, lei si allungò, le loro bocche s'incontrarono ed il loro bacio divenne più voglioso, più passionale, finché non si staccò, ma non era Kikyo la donna tra le sue braccia: io con sguardo provocatorio, seducente e me ne andai via lasciandolo a bocca aperta seguita dal suo sguardo interrotto da una voce che lo fece tornare alla realtà, abbassò di poco lo sguardo davanti a se e vide Kikyo.Quest'ultima disse "Inuyasha, stai bene? Hai fatto un altro sogno ad occhi aperti?". Ancora scosso rispose "sì" ma poi se ne pentì e disse "No! Va tutto bene."
Mi sembrò strano, era come se ci fossimo dati un bacio reale...."
Genere: Commedia, Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Kikyo, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Miroku/Sango
Note: Lemon | Avvertimenti: Triangolo
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Un viaggio impossibile

 

Quello che più desideravo fare, dopo tanto tempo che stavo nella stessa città , era fare un viaggio, cambiare aria, staccare un po’ la spina da tutto e da tutti…!! Adoravo e adoro tutt’ora viaggiare! Solo che ora più che mai avrei bisogno di un viaggio… Non che da piccola non ne abbia mai fatti, ma dopo che mio nonno si è ammalato di cancro, mia mamma non ha più voluto saperne di andare in vacanza…

Dice che la cosa migliore da fare ora è pensare al futuro, al mio futuro per poter così aiutarla nelle spese e nelle cure mediche per il nonno. Appena avrò finita la scuola mi dovrei trovare subito un lavoro, senza pensare ad altro che alla salute della mia famiglia. Considerando questo punto, non ci sarà spazio per me, per la mia vita personale e per i miei desideri… Questo per me è frustrante! Ma come posso fare se ho una madre ho una madre possessiva  e autoritaria nei miei confronti ?!

L’unica cosa da fare è afforntarla. L’unica soluzione, altrimenti non avrò la possibilità di esaudire i miei sogni. Se non ci riesco, bè… almeno ci ho provato.

Così mi faccio forza  e apro la porta della camera di mia madre. E lei la trovo lì, seduta nel letto a guardare la finestra. Non si girò nemmeno appena entrai. Mi feci coraggio e con lo sguardo verso di lei dissi:

<< Mamma, avrei bisogno di parlarti… >>

Lei ancora non si girò verso di me, sembra che sia in un altro mondo… Forse non mi ha sentito o forse sa già di cosa le devo parlare…

Un respiro profondo uscì dalla sua bocca e finalmente si girò vero di me.

<< Dimmi. Di che hai bisogno ? >> mi disse.

Io esitai un attimo. Era il momento, lei era in ascolto per me… sapevo che sarebbe stato l’ennesimo tentativo fallito, ma dovevo farlo: costi quel che costi avrei ottenuto quello che volevo! L’avrei fatto per la mia migliore amica, Sakura che da così tanto tempo avrebbe voluto venire con me a fare un viaggio.

Abbassai lo sguardo e fissai il pavimento. << Ecco io…. >>iniziai a dire finchè poi alla fine riuscii a dire <<..Mi piacerebbe fare un viaggio.>> .

Chiusi gli occhi appena lo dissi aspettando una sua reazione. Sapevo che sarebbe andata su tutte le furie e quindi mi aspettavo una delle sue reazioni troppo esagerate che non arrivò. Decisi così di riaprire gli occhi, e la vidi guardare la finestra con aria triste o meglio… stanca. Perché stanca ? Che sia stanca per il troppo lavoro o per la mia insistenza ?

Non ebbi il tempo di pensarci in quanto lei parlò << Il nonno è malato , e tu pensi già a voler andare via di casa ? >> spostò lo sguardo poi su di me  << Vuoi forse abbandonarmi, lasciarmi qui da sola ? >>

Lo disse con quel tono triste, facendomi sentire in colpa per non aver riflettuto sulle conseguenze. Se io fossi andata via chi si sarebbe preso cura del nonno quando mamma non ci sarebbe stata ? Nessuno.

Primi che potessi dir qualcosa, vidi gli occhi di mia madre inumidirsi di lacrime. Non volevo che piangesse, non volevo che diventasse triste per me!

Corsi da lei e l’abbracciai. << Mamma! >> esclamai << Hai ragione! Come ho potuto pensarlo! >>

Mia madre ricambiò l’abbraccio. << Promettimi che rimarrai sempre al mio fianco, promettimelo! >>

Da quando mio padre se ne andò di casa, lasciando me e mia madre da sole, lei non fu più la mia “mamma” di un tempo, ma cambiò radicalmente. Non mi faceva neanche fare più le cose  che facevo tanto tempo fa quando mio padre era ancora con noi…! Posso dire che la mia vita sociale non esisteva più, in quanto dovevo sempre aiutare mamma nei lavori di casa o sostituirla per sorvegliare il nonno nella sua stanza ormai steso nel letto da giorni per il forte dolore che gli procurava la malattia…

Restare in casa e uscire solo per andare a scuola era davvero devastante per me! Ma cosa potevo fare di più ?

Ne parlai con la mia migliore amica d’infanzia nonché compagne di scuola, Sakura. E lei mi consolò. Certo, non riusciva a capire perché mia madre si comportasse così. Sapevo che a differenza mia a Sakura era le era stato dato il permesso di qualunque cosa da fare. Era stata poi lei ad insistere a voler far un viaggio insieme, ed io ne sarei stata felice, se solo mi fosse stato dato il permesso.

 Mi staccai dall’abbraccio di mia madre e la guardai. Sapevo che non mi avrebbe dato retta, ma dovevo provarci.

<< So quanto significhi per te che io resto qui. Ma ti chiedo solo un viaggio, mamma! Non voglio andarmene da questa città, voglio soltanto fare un viaggio, per visitare altre città, per conoscere il mondo reale che mi circonda, niente di più! >>

Nonostante la mia spiegazione, lei non riuscì a comprendere. << Ho capito. Vuoi andare da tuo padre.>>

Sbarrai gli occhi.  Come potrei mai pensare una cosa simile quando è stato lui ad abbandonarci ?

<< No, no. Non ho mai pensato a questo! Voglio solo viaggiare per po’ di giorni in un’altra città.>>

Lei ci pensò un attimo poi ripeté << Un’altra città… >> fece un respiro e m’invitò a prendere posto accanto a lei. Così mi sedetti al suo fianco. << Ok, dove vorresti andare ?>> mi chiese.

<< Non lo so…. >>

<< Vorresti andarci da sola ? >>  

<< No, con una mia amica >>

<< Non puoi partire ora e nemmeno dopo che avrai finito la scuola. >>

<< E perché no ?>>

<< Perché devi pensare al tuo futuro, per poter aiutare il nonno, poi. >>

Me lo aspettavo che rispondesse così. Ho ancora un anno di scuola e poi sarò maggiorenne, e dopo non ci saranno problemi. Ma io voglio partire ora, non voglio più aspettare. Non resisterò un altro anno…!

<< Sai mamma, hai ragione. Devo pensare al mio futuro, ma se io partissi quest’estate.. avrò più tempo per pensarci, no ? >>

Era distante pensare di partire d’ estate visto che eravamo in pieno autunno soltanto ma almeno avrei la possibilità di partire, ed in più mi avrebbe aiutato a riflettere per cosa fare in futuro.

Lei ci rifletté per qualche secondo, ma prima che potesse rispondere fummo interrotte da una persona alla soglia della porta: il nonno.

Entrambe ci alzammo dal letto preoccupate. Lui alla soglia della porta che ci guardava storto. Si reggeva in piedi da solo un po’ goffamente, ma sembrava stesse bene. Mia madre si avvicinò a lui, mentre preoccupata disse << Cosa ci fai in piedi ? Dovresti essere a letto! Non vedi come sei ridotto ?? Stai male! Vieni ti accompagno in camera… >>.  Detto questo si avvicinò a lui in modo da poter essere lì a reggerlo. Ma lui alzò una mano in modo da far capire che non ce n’era bisogno  che l’aiutasse. Poi pronunciò un “no” secco a mia madre. Quest’ultima si fermò e rimase immobile.

Il nonno poi spostò lo sguardo su di me e disse << Devo parlarti. >>

Lo disse talmente serio da farmi preoccupare ancora più del previsto. Mia madre lanciò un’occhiata perplessa a me e poi tornò ad osservare il nonno. << Papà che succede ?  Cioè… sei venuto fin qui per parlare con Kagome ?? >> continuò lei << Sarebbe bastato chiamare dalla camera e lei sarebbe venuta! Non ti sarebbe costato fatica così! >>

Il nonno guardò mia madre con sguardo severo << Perché avrei dovuto chiamare mia nipote per farla venire in camera a parlare, quando ancora riesco a camminare ?! >>

Ecco la solita storia: mia madre la solita testarda ed il nonno non è da meno. E’ giusto che si preoccupi per lui, ma non in modo così eccessivo. Se il nonno aveva bisogno, poteva tranquillamente venire a chiamarmi di persona, dopotutto non è ancora messo troppo male, almeno ancora riesce a camminare, a fatica, ma ancora ce la fa.

Mia madre cercò di replicare, ma io l’anticipai << Ok, nonno! Dimmi pure. >>

Lui ci pensò un attimo, guardò di sfuggita mia madre poi tornò a posare l’attenzione su di me << Non qui. Andiamo in un posto più tranquillo… >>

Il suo atteggiamento mi fece intuire che non voleva che la mamma sapesse, ma mia madre capì subito ed intervenne << Cos’è che non dovrei sapere ?? >>

Lui sbuffò. << Non è che non devi sapere, è che non vuoi capire! Ogni volta che ci provo a parlartene, non mi vuoi ascoltare! E siccome vorrei che Kagome ne fosse al corrente senza che tu la influenzi, preferisco parlarne solo con lei! >>

Rimasi perplessa. Non capivo che cosa voleva dire il nonno e perché diceva che la mamma non gli dava retta…

Prima che si potesse scatenare una litigata intervenni << Nonno, arriva al dunque! >>

Lui un po’ titubante rimase un attimo a riflettere sul da farsi << Ti devo raccontare una storia… non una semplice storia, una storia vera, la mia storia. >>

 

Guardai mio nonno confusa non capendo dove volesse arrivare e non capendo che cosa poteva servirmi parlare della sua vita passata e cosa potesse c entrare con me.



ANGOLO AUTRICE:Ciao a tutti!! Eccomi.... ho fatto il primo capitolo.... l'ho modificato e rimodificato... e alla fine è venuto così....!! A me piace molto.... e spero anche a voi!!! Voglio sapere vostre opinioni!! Recesnsite e vado avanti!!!

P.s. ci vediamo alla prossima puntata con "Ritorno al passato"

A presto e grazie a tutti per aver letto! Melissa

  
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