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Autore: Lia483    16/03/2014    10 recensioni
[Raccolta di OS]
1. Harry torna a casa.
2. "Puoi vivere per loro, Remus"
Pezzo tratto dalla seconda OS:
Remus ricominciò a camminare, ritornando sotto la pioggia, ma ogni angolo, ogni panca, ogni albero gli ricordava loro, i Malandrini.
Mi dispiace... io non volevo che accadesse questo. Avrei dovuto essere lì, con voi, e non c'ero...
Era questa la cosa che Remus aveva tenuto dentro per tanti anni.
Era il rimorso.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Harry torna a casa.




Nell'ufficio, regnava un piacevole silenzio, come sempre, interrotto appena dal ticchettare di alcuni strumenti a lato della scrivania e dal lieve ronfare di alcuni quadri.
Il mago, seduto su una grande sedia dorata, con la lunga barba argentata infilata nella cintura, si pulì gli occhiali a mezzaluna con un fazzoletto rosso, guardando la clessidra che aveva accanto.
Poi li inforcò nuovamente e incrociò le dita sotto il mento, coi gomiti appoggiati alla scrivania.
Era in attesa di una persona per una faccenda molto importante, anzi di vitale importanza, che si era protratta troppo a lungo.
Era così concentrato che disse:"Avanti", ancora prima che quella persona bussasse alla porta.
Piegandosi in avanti per non sbattere la testa, sulla soglia comparve un mezzogigante con la barba e i capelli ricci e aggrovigliati, un pastrano di fustagno rigonfio che gli arrivava quasi fino ai piedi e mani grandi come coperchi di bidoni.
Tra la barba folta e nera, spuntò un sorriso pieno di calore, poi disse:"Buonasera, professor Silente."
"Buonasera, Hagrid."
"La lettera diceva che avevate bisogno di me. Dite e io vado."
Silente sorrise. Non avrebbe potuto fare niente senza Hagrid, era una delle persone più buone e leali che conosceva, gli avrebbe affidato tranquillamente la sua stessa vita.
"Hagrid, ho un paio di compiti estremamente importanti per te."
Hagrid gonfiò il petto con orgoglio, mentre Silente faceva il giro dell'elegante scrivania per dargli due buste, una bianca e una con il sigillo di Hogwarts. "Quella bianca va data ad un certo folletto alla Gringott, tu sai chi. Prendi il pacchetto nella camera blindata che ti aprirà e portamelo, è un'importante faccenda di Hogwarts. La seconda lettera invece deve essere consegnata ad un'altra persona."
Il gigante le prese con attenzione, pronto ad andare senza altre domande, quando l'occhio gli cadde sul nome della seconda busta. Gli occhi si fecero lucidi, in pochi secondi, e mormorò emozionato:"Harry Potter."
Silente, che era ancora in cima ai tre scalini davanti alla scrivania, riuscì a posargli una mano sulla spalla senza problemi. "Sì, Hagrid. E' proprio lui."
Egli sorrise e, tirando fuori un enorme fazzoletto a pois, si asciugò gli occhi. "Non ha ricevuto le lettere coi gufi?"
"No, i suoi zii stanno facendo i difficili. Per questo, mando te. Harry deve riceverla."
Il guardiacaccia annuì e fece per andarsene, ma il preside lo fermò. "Troverai situazioni difficili, per questo hai il mio permesso di fare qualche magia, ma non esagerare."
Si scambiarono un sorriso quasi birichino, un po' infantile. Hagrid aveva sempre la tendenza ad approfittarne quando riceveva certi permessi.
"Accompagnerai Harry a Diagon Alley e questa..." Gli porse una minuscola chiave d'oro. "...è la sua chiave alla Gringott. Poi fallo ritornare a casa con tutte le istruzioni per prendere il treno il primo settembre, dandogli il biglietto." Glielo passò e tutte le cose ricevute finirono nelle molte tasche del pastrano.
"Ah, e per la faccenda di Hogwarts, avrò bisogno anche della tua collaborazione. Buon viaggio, Hagrid."
Il mezzogigante fu congedato e, salutando, si avviò alla porta.
Uscì, ma prima di richiudere la porta, si voltò verso il preside, ora vicino al trespolo di Fanny, la sua fenice.
"Professor Silente?"
"Sì, Hagrid?"
"Harry torna a casa, finalmente."
Il mago si aprì in un sorriso commosso, ricambiato subito dal guardiacaccia.
"Sì, Harry torna finalmente alla sua vera casa."









NOTE DELL'AUTRICE:
Oddio, sono così emozionata. E' la mia prima storia su Harry Potter e la mia felicità è alle stelle. Non avevo mai scritto nulla perché ormai è stato scritto veramente di tutto su questa saga, ma spero che nessuno abbia fatto una raccolta di OS con questo tema ^^
Questa è la prima OS della raccolta, il cui tema è la frase della professoressa Cooman "Hogwarts è la mia casa", dal quinto film. Quanti personaggi della nostra saga preferita hanno considerato Hogwarts l'unica casa mai avuta, l'unico posto in cui si sono sempre sentiti bene. Persino Voldemort ha sempre amato questa scuola. Perciò, ho deciso di raccontare alcuni momenti della saga in cui c'è un ritorno alla vera casa, Hogwarts **
So che Harry, in questo punto del libro, a Hogwarts non c'è ancora venuto, ma è un suo ritorno al mondo dei maghi, in cui Hogwarts per me è un simbolo.
Spero che non lo troviate troppo tirato per i capelli e che vi piaccia ** Anche se il titolo di questa OS mi ricorda molto "Torna a casa, Lassie" XD Ok, basta dire scemenze e chiudiamo qui XD
Se lascerete un commento, anche piccolo, ne sarei enormemente felice **
Baciiiiii
Lia

  
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