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Autore: Juanito3    16/03/2014    0 recensioni
In un piccolo paese tranquillo niente è come sembra e un mattino la notizia di un uomo dissanguato sconvolge un ragazzo, da quel momento in poi inizia a preoccuparsi davvero molto, mentre i suoi amici non lo canzonano fino ad abbandonarlo, pensando che stia diventando pazzo. Ma dopo una lunga giornata a scuola viene a sapere che delle creature orribili stanno minacciando il loro paese, delle creature che nessuno mai avrebbe creduto essere reali, sto parlando di "vampiri". Seguite le avventure di Salvo e dei suoi amici, i quali si troveranno a combattere le creature della notte più di una volta e non mancheranno colpi di scena ... Leggete questo romanzo un misto di dramma, azione, avventura e horror, se volete vivere nuove emozioni e crescere insieme ai personaggi! Infine voglio dire che mi sono ispirato a moltissimi serie sui vampiri per la creazione di questo romanzo, ma per una volta è un'avventura completamente italiana e i vampiri sono completamente diversi da come ve li immaginate!
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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13° capitolo: Il braccio destro Salvo appena aprì gli occhi si trovò di nuovo in quella stanza, in cui si trovava la prima volta che svenne, quando venne a sapere che era un ammazza vampiri. Svegliandosi sentì chiamare il suo nome e voltandosi verso sinistra vide Giovanna che era seduta a suo fianco e subito si agitò incominciando a dire«Gio… Giovanna … che ci fai tu qui? Ma non stavamo …?» «Calmati!»gli disse Giovanna toccandogli la spalla sinistra«Mentre stavamo parlando sei svenuto e ho chiesto aiuto a tuo zio Giulio» Salvo la guardò in modo strano esclamando«Mio zio?» «Sì, tuo zio Giulio. Stamattina ho visto che entravi in questa casa così ho chiesto aiuto qui»rispose la ragazza, e in quel preciso istante entrò Giulio con un vassoio su cui erano appoggiate due tazze di caffè americano. Poi disse posando il vassoio sul comodino affianco al letto su cui giaceva Salvo«Ciao nipote come stai?» «Ah … ciao zio sto bene» rispose Salvo assecondandolo, corrugando le labbra. «Eh Salvo, com’è che il signor Giulio ti è zio? Non capisco»chiese Giovanna confusa. Salvo disse che era uno zio paterno, ma nello stesso tempo Giulio disse di esserne uno materno, quindi Giovanna guardò stranamente entrambi, poi Salvo lanciando un’occhiata all’maestro iniziò a farfugliare«Ehm … è paterno … zio non si confonda!» «Sì paterno!»aggiunse Giulio rivolto al vassoio. Dopo di che Giulio diede una tazza di caffè a Giovanna, e quando volle darla anche a Salvo questi la rifiutò dicendo«No grazie. Sono sazio»detto questo si alzò dal letto e Giovanna gli chiese alzandosi anche lei«Salvo dove vai?» «Andiamo a casa Giovanna!»rispose Salvo dirigendosi verso l’uscita e lei lo seguì dicendo«Ma perché stai facendo questa scenata?» «Ma quale scenata? Me ne sto solo andando!». Giovanna era davvero disorientata in quel momento e Salvo si stava mettendo il giubbino, poi Giulio li raggiunse dicendo«Salvo perché te ne vuoi andare?» «Me lo chiede pure?»esclamò Salvo arrabbiato. Giovanna non volle intromettersi in una lite tra zio e nipote, così stette lì in silenzio ed immobile. «Sei svenuto e io ti ho aiutato, ma ora non capisco …»diceva Giulio fingendo davvero di essere lo zio. Dopo che Salvo ebbe finito di mettersi il cappotto disse molto irritato«Oh per favore, la smetta di recitare!». A quelle parole Giulio rimase di sasso e Giovanna era ancora più confusa di prima. «Come dici?»esclamò Giulio. «Senta ho già detto tutto a Vale di chi sono veramente, ok? E ora lasci che lo dica anche a Giovanna …» «Dirmi cosa, Salvo?»chiese Giovanna che in quel momento aveva una confusione in testa. «Salvo stai delirando, lui vuole dire che …»iniziò a dire Giulio che fu subito interrotto da Salvo che disse in un solo colpo«Giovanna i vampiri esistono e questo non è affatto mio zio, non lo conosco nemmeno. È diciamo il mio maestro, colui che mi ha detto dei vampiri e che inoltre mi ha detto che io sono un ammazza vampiri, un angelo in poche parole! Tutte le mie preoccupazioni, i miei sospetti, i miei dubbi erano tutti motivati dal fatto che IO ho la forza di combattere contro i vampiri!»lo disse in un solo fiato e Giovanna a quelle parole rimase attonita, con la bocca aperta e ingoiando la saliva esclamò«Cosa?». Giulio lo guardò storto e subito lo rimproverò dicendo«Ti rendi conto di quello che hai appena fatto?» «Sì me ne rendo conto, ma il mio segreto è al sicuro con i miei amici!»rispose Salvo furioso. «Ma non si tratta di questo, si tratta … di di loro … così li hai messi in pericolo!». A queste parole Salvo s’infuriò ancor di più e iniziò a dirgli«Ma si rende conto lei di quel che dice? Sono delle sciocchezze pure PURE! I miei amici e la mia famiglia sono in pericolo lo stesso, sapendo o no della mia vera identità!». Detto questo Giulio esitò guardandosi negli occhi con Salvo e dopo brevi secondi di esitazione, lo slayer si rivolse verso Giovanna e prendendola con le mani cominciò a dirle lentamente«Giovanna … questa è la verità. Ed è per questo che io ho cercato di evitarti, perché non potevo stare accanto a te mentendoti» «Ma, ma … siete sicuri di tutto questo?»chiese Giovanna terrorizzata. «Sì purtroppo!»rispose Salvo tenendole ancora la mano e guardandola negli occhi. «Quante altre persone lo sanno?»chiese Giulio con gli occhi bassi e Salvo subito si voltò verso di lui lasciando le mani di Giovanna e rispose dopo una breve pausa«Solo la mia amica Vale … il punto è che glielo ho detto perché avevo bisogno di confidarmi con qualcuno, Giulio!» «Ora quello che desidero è che nessuno più deve sapere di te», disse Giulio che si era rassegnato a malincuore che Salvo avesse detto tutto alle sue amiche. Dopo questo terribile momento Salvo andò ad accompagnare Giovanna a casa sua, e per la strada le raccontò tutta la storia. Prima che lei entrasse si fermarono a parlare davanti alla soglia. «Ora che devi fare, essendo un ammazza vampiri?»chiese Giovanna, mentre Salvo emise un sospiro dopo di che si sedette a terra davanti alla porta di casa e Giovanna accanto a lui. «Beh devo prepararmi ad uccidere i vampiri, il più presto possibile»disse con aria triste«E la mia vita non sarà più come prima, sai, non sono più un normale adolescente, sono un adolescente slayer ora» «Mi dispiace vederti in questo stato, ma …»rispose Giovanna che cercò di incoraggiarlo« … pensa che hai un compito molto speciale. Sei stato scelto per difendere l’intera umanità dalle forze del male, in un certo senso dovresti esserne orgoglioso, non credi?» Salvo sollevò il capo facendo un lieve sorriso rispondendo«Sai che non c’ho proprio pensat? Tu sì che sai come far sentire meglio la gente»e così fece un enorme sorriso e si mise a ridere insieme a lei. Vale stava in piedi davanti al camino andando avanti e indietro, perché sapeva che aveva combinato un guaio raccontando tutta la verità a Gino e pensava: «Oh no spero che Salvo non si arrabbi con me … non posso proprio perdere la sua amicizia … no … non posso …». Improvvisamente si aprì la porta, era Salvo che entrando accese la luce nel soggiorno e ci vide Vale, così esclamò con un sorriso:«Ehi, come va? Che stai facendo lì?» «Ehm … niente … meditando»rispose Vale restituendo il sorriso«Come è andata l’uscita?» «Ehm diciamo bene. Sono svenuto» «Come? E poi?»chiese Vale preoccupata. «Giovanna mi ha portato da Giulio e da lì e ho raccontato tutto su di me!»detto questo le raccontò tutto per filo e per segno. «Solo voi sapete di questo segreto e per favore non dirlo a nessuno», a quelle parole Vale si rattristò ancora di più e non ebbe il coraggio di raccontargli ciò che aveva fatto. «Bene ci vediamo dopo»disse Salvo andando in camera sua. Dopo aver sistemato il giubbino nell’armadio, si mise il pigiama, si infilò sotto le coperte ed accese la tv. Ad un tratto nella sua stanza entrò la sua cagnolina Kelly e appena la vide, Salvo si alzò dal letto, la prese in braccio e la mise sul letto dicendo«Ah … Kelly, è tanto tempo che non ti accarezzo»e così lo fece. Ora voglio parlarvi di lei, di Kelly, di come arrivò in casa De Leo. Prima di lei la famiglia aveva avuto già tre animali domestici e rispettivamente un cane che morì avvelenato, una gattina che morì forse di crepacuore e poi un altro cane che fu spedito al canile perché aveva superato le dimensioni che piacevano a Gioia; da tutte queste disgrazie Gioia non avrebbe voluto avere nessun animale più e anche Salvo e le sorelle si erano convinti di tutto ciò, ma arrivò un giorno in cui Melissa e il fidanzato passarono davanti ad un negozio di animali e videro che davano dei cuccioli di cani gratis. Entrarono e ne erano rimasti due, uno marroncino e l’altro nero. Melissa si innamorò subito di quello marroncino e dopo essersi accertata che è era una razza piccola la prese portandola a casa dove c’era Salvo che la prese subito in braccio e la mise in un contenitore di plastica dei croccantini. Gioia non la voleva, ma dopo averla vista subì una specie di imprinting. Kelly ora era diventata l’amore e la preferita di tutta la casa. Salvo diciamo che l’accarezzava ogni tanto. Ora mentre lo stava facendo, iniziò a sentire una piccola voce fievole che pronunciava il suo nome. Subito smise di accarezzare la cagnolina e si alzò dal letto pensando che fosse di nuovo quel morto dissanguato nello specchio. «Chi è? Sei tu spettro dei miei stivali?»diceva terrorizzato. La vocina si fece risentire e pronunciava sempre il suo nome dicendogli che era lì. Aprì il cassetto della scrivania e prese la croce agitandola nell’aria. Poi la vocina disse che era lì sul letto. Salvo si voltò in quella direzione, ma non vide che Kelly.«Chi sei?». Sul letto non vedeva niente, se non … poi rifletté e guardando Kelly spalancò gli occhi avvicinandosi a lei lentamente e una volta che le fu vicino esclamò«Sei tu?» «Sì!»rispose Kelly la sua cagnolina stando seduta sul letto e scodinzolando la sua coda. Salvo diede un urlo che andò a sbattere contro la tv che per poco non cadeva. «Tu parli e da quando?»chiese sconvolto e stava per svenire un’ennesima volta. In quell’istante era terrificato. «Da sempre, Salvo, o meglio Prescelto»rispose quella cagnolina con una voce soave e sembrava che sorridesse. «Ma questo non è possibile. Gli animali non parlano!»diceva Salvo ancora più sconvolto di quando aveva saputo dei vampiri e della sua identità. «Ma io infatti non lo sono» «Come non lo sei?» «Io sono un angelo esattamente come te e sono stata scelta per essere il tuo braccio destro»spiegò Kelly e Salvo esclamò disorientato«Il mio braccio destro?» «Sì io ti aiuterò sempre quando ne avrai bisogno» «Aspetta! Vuoi aiutarmi a combattere i vampiri?»chiese Salvo sorridendo. «In un certo senso sì»rispose Kelly. Salvo a quelle parole scoppiò in una grossa risata e non riusciva più a parlare«Scusami … ah ah ah ah ah … è che … ih ih ih ih ih … se conto sul tuo aiuto per difendermi dai vampiri, posso considerarmi morto!» e non smetteva di ridere. Kelly non si arrabbiò per niente e invece rispose soltanto«Sì hai ragione, ma io posso fare cose che voi mortali non potete fare» Ad un tratto alzò le zampe anteriori e Salvo fu scaraventato sul letto in un solo colpo. Kelly gli saltò addosso dicendo«Visto cosa sono capace di fare? Ora vuoi ancora sottovalutarmi?» Salvo era tutto indolenzito ed esclamò«Cavolo!». «Da questo momento in poi io ti accompagnerò sempre nelle tue avventure, però non ti aiuterò a combattere i vampiri»disse Kelly. «E che ci vieni a fare allora?»chiese Salvo che aveva ancora male alla schiena. «Per assisterti!»detto questo andò via. «Cose da pazzi!»esclamò il ragazzo che non poteva più alzarsi dal letto dal dolore. Dopo di che cercò di alzarsi anche se faceva fatica e in quell’istante arrivò Vale che entrando disse«Ehi volevo augurarti la buonanotte» «Buonissima!»esclamò Salvo e Vale si accorse che non stava bene«Ma che hai?»chiese avvicinandosi a lui. «Se te lo dico non ci credi!» «Oltre a quello che già so?!» «Kelly parla!»disse Salvo tutto d’un fiato e a quelle parole Vale riuscì solo ad esclamare«Cosa?» «Sì sì …»diceva Salvo che si sentiva ancora tutto indolenzito«… ha detto che lei è il mio braccio destro e mi ha ridotto così … perché l’ho sottovalutata!» A quel punto Vale scoppiò a ridere e mentre lo faceva Salvo diceva«Sì sì anch’io mi sono messo a ridere, ma è così, quella cagnolina parla …» «E perché Giulio non ti ha detto di questa cosa?»chiese Vale sempre ridendo. «Beh se smetti di ridere te lo dico»disse Salvo infastidendosi, e subito Vale assunse un’espressione seria. «Non mi ha detto niente del mio braccio destro»concluse Salvo. Vale aggrottò le sopracciglia, poi Kelly ritornò e saltando sul letto fece finta di essere un cane come gli altri. «Puoi anche non fingere, Braccio Destro!»le disse Salvo guardandola«Ho detto tutto alla mia amica Vale!» «Sai che non dovevi farlo, ora chi lo sente Giulio!»rispose Kelly sempre con una voce dolcissima e Vale sentendola spalancò gli occhi e stava per sentirsi male. «Vale ti presento Kelly la mia cagnolina parlante»disse Salvo. «Ecin ot teem ouy!» aggiunse Kelly che parlò nella lingua dei cherubini. «Potresti parlare la nostra lingua?»chiese gentilmente Salvo, «Piacere di conoscerti!»tradusse Kelly. «OH!»esclamò Vale incredula«OH!» «È così strano vedere un cane parlante?»diceva la cagnolina. «Vedi tu! Sai dirmi quanti altri cani parlano … al di fuori del mondo dei cherubini e dei vampiri?»aggiunse Salvo, ma Kelly non rispose proprio a quella domanda e poi Salvo disse a Vale«Sei ancora tra noi?» «Ehm …»iniziò a dire Vale balbettando« … sì, sì, sono ancora tra voi, purtroppo!» Gino era tornato a casa sconvolto. Si era messo in camera sua sul letto e pensava a tutte le persone morte dissanguate in quei giorni. Mentre pensava a tutto ciò, iniziando a scocciarsi perché non prendeva sonno, accese il suo laptop e si mise su facebook. Anche Salvo che non riusciva ad addormentarsi prese il suo portatile e si mise a chattare su con Kelly al suo fianco. «Ora anche quando chatto ti fai i fatti miei?»disse Salvo rivolto a Kelly che rispose con calma«Sono il tuo braccio destro» Salvo alzò gli occhi al cielo senza rispondere. Gino, vedendo Salvo in chat, gli scrisse questo messaggio: “Ehi come va?” “Ehi ciao diciamo bene, tu?”rispose Salvo. “Non tanto. Vale mi ha detto tutto!”Gino glielo aveva detto involontariamente. Salvo a quelle parole rimase a bocca aperta e Kelly stranamente sapeva leggere e iniziò ad arrabbiarsi ma sempre con una lieve vocina: «Cosa? Oh mio dio, nell’arco di una settimana lo saprà tutto il paese!» «Fatti gli affari tuoi! Sono miei amici non lo diranno a nessuno» «Me ne sono accorta!»esclamò Kelly, ma Salvo non badò alla sua risposta. “Che ti ha detto?”chiese Salvo che voleva fare finta di niente. “Tutto! Che hai incontrato quell’uomo e hai scoperto tutte quelle cose! Non so perché tu non me lo abbia detto!” “Non l’ho fatto perché la mia identità deve restare segreta!”. Dopo di che iniziò a raccontargli tutta la storia e terminarono la chat con vari saluti e Gino gli promise che non lo avrebbe detto a nessuno, neanche ad Aldo e qui nacque un nuovo pensiero nella testa di Salvo: quando Giulio sarebbe venuto a sapere che ben tre persone e forse anche una quarta sapevano di lui, si sarebbe di certo infuriato. «Ecco, io non ti aiuterò perché te l’ho detto»diceva Kelly. «Scusami! Tu sei il mio braccio destro e quindi dovresti stare dalla mia parte» «Sì certo che sto dalla tua parte, ma devo anche condurti sulla retta via!». Salvo spense il computer senza risponderle ed andò a letto dicendo alla sua cagnolina«Fammi dormire in pace, ok?». Kelly si accucciò su letto chiudendo gli occhi senza rispondergli. Anche quella notte Salvo ebbe degli incubi, ma non erano tanti chiari, quello che ricordava quando si svegliava erano solo ali da pipistrello. La mattina dopo Salvo fece colazione con tutta la sua famiglia e diciamo che era di buon umore, era pieno di energia. Gioia aveva preparato un’abbondante colazione: cappuccini, biscotti, marmellata, miele, cornetti, tutto. Salvo si sedette accanto a Vale, di fronte a loro Steffy e Melissa e Gioia a capotavola. «Bello oggi. Tutti insieme!»esclamò Melissa spalmando la marmellata di fragole su un toast. «Beh non proprio manca papà!»aggiunse Steffy che stava zuccherando il suo caffelatte. «A proposito quando sarà di ritorno?»chiese Vale che stava inzuppando i biscotti a cioccolato nel suo caffè macchiato. Rispose Gioia che stava spalmando burro e cioccolato su dei toast: «Beh di solito ha una pausa ogni quindici giorni, per Halloween dovrebbe venire!» «Mmm Halloween! La festa dei mostri!»esclamò Salvo inclinando la testa verso sua madre e sorridendo. «A proposito sapete se daranno una festa?»chiese Vale. «Una festa? Beh qui in Italia festeggiamo il carnevale, non tanto halloween»rispose Salvo bevendo a sorsi il suo cappuccino in cui aveva messo almeno cinque cucchiaini di zucchero. «Forse»esclamò Steffy. Mentre continuavano a parlare, entrò Kelly che si appoggiò le sue zampine sulle gambe di Salvo in cerca di qualcosa da mangiare. «Che vuoi Kelly?»chiese Salvo rivolto a lei con un sorriso finto. «Dalle un po’ di pane!»aggiunse Melissa. «Ah se Kelly parlasse, capirebbe che quando noi mangiamo deve stare alla larga dalla tavola!»disse Salvo. «Sì però non parla e quindi non capisce!»disse Melissa chiamando a sé Kelly e le diede un po’ di pane tostato. Dopo quell’abbondante colazione Vale e Salvo si ritrovarono nel soggiorno e iniziarono a parlare un po’ e lei gli chiese«Oggi vai ad allenarti?» «Sì purtroppo sennò chi lo sente Giulio!»rispose Salvo sbuffando. «Posso accompagnarti?»chiese Vale come se avesse vergogna. «Eh … sì mi farebbe molto piacere veramente»ripose Salvo, poi dopo alcuni istanti di esitazione le chiese con un’espressione seria«Perché hai detto tutto a Gino?» A quelle parole Vale spalancò gli occhi e non sapeva cosa dire poi iniziò a farfugliare«Ehm … perché … lui … mi ha riempito di domande e ho dovuto farlo! Perdonami Salvo, per favore!». «Sì certo che ti perdono. Tanto in un modo o nell’altro lo avrei sempre detto a Gino»rispose Salvo sorridendo, ma proprio in quel momento arrivò Kelly col guinzaglio in bocca e dopo che si fermò davanti a Salvo seduta. «Che vuoi ora?»esclamò Salvo lanciando un’occhiata a Vale. «Io esco con te. Te l’ho detto che ti avrei seguito in ogni tua avventura»rispose Kelly sorridendo e Salvo sbuffò rovesciando gli occhi all’indietro.
  
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