16/03/2014
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II – Nuovo Anno Senza Te
31 Dicembre 2013, 12:45.
Ero a casa mia, avevo appena finito di mangiare e, tra pochi minuti, Sophia sarebbe dovuta arrivare, avremo preparato d mangiare per la sera, avevamo amici a casa.
Ero sdraiato sul divano, in giro su Twitter, stavo sfogliando la bacheca di Danielle, quella bacheca che controllavo tutti i giorni.
Ero già arrivato al 2012, fu lì che mi si spezzò il cuore, Andy aveva scritto un Tweet, e io l’avevo commentato scrivendo: “è la foto migliore di sempre” alla fine avevo messo tre X; Dani mi aveva risposto scrivendo: “hai davvero messo tre baci alla fine di quel Tweet a Andy?”, mi ricordo che avevo sorriso e poi le avevo risposto: “stavo pensato a te tesoro” e poi avevo aggiunto una faccina sorridente e ben quattro baci.
Non volevo piangere, non dovevo, non potevo, non ne avevo il diritto.
Mi alzai dal divano e spensi il telefono, in quel momento suonò il campanello, non ero ancora pronto per vedere Sophia, ma non potevo lasciarla fuori, così andai ad aprire e, per mia fortuna, Sophia non era sola, con lei c’erano Andy e Daisie.
-ciao ragazzi!- esclamai io, li lasciai entrare e ci accomodammo tutti insieme in sala.
-scusatemi un secondo.- dissi io alzandomi quando cominciarono a parlare.
Andy mi guardò stranito, io andai in camera mia e mi sdraiai sul letto sfatto, i miei occhi incrociarono qelli voltati verso di me di Danielle nella foto, e la sensazione di prima si fece di nuovo spazio dentro di me.
Come avevo già detto: non avevo il diritto di piangere.
-Liam? che diavolo ci fai qui?- la voce inconfondibile del mio migliore amico mi scosse dai miei pensieri.
-Andy… scusa ma mi devo riprendere un attimo.- mi sedetti.
-che occhi lucidi! Che ti è successo?- mi chiese, io gli picchiai sulla parte di letto vicino a me per farlo sedere, lui non se lo fece ripetere due volte.
-Liam è ancora lì quella foto?- mi chiese indicando proprio la foto sul comodino.
-sì… non riesco a toglierla.-
-oh, Liam… lo sai anche tu… ora c’è Sophia, non è il meglio delle scelte ma devi concentrarti su di lei.- mi disse abbracciandomi.
-il problema è che io e Sophia… non lo so, i ragazzi dicono che lei mi rende peggiore, chi mi sta intorno mi trova insopportabile, e… io sto con Sophia perché almeno non penso a Dani.- risposi io.
-sei proprio incasinato eh… senti, asciugati le lacrime e torniamo di là… si sistemerà tutto, vedrai!- e non sapevo quanto avesse ragione, però ero cieco in quel momento, infatti non me ne accorsi per niente.
-Liam… l’hai più chiamata?- mi chiese mentre mi asciugavo le lacrime.
-no. Sono uno scemo.-
-no, non sei uno scemo… sei solo un po’ coglione, ma tranquillo, ora veloce, sciacquati la faccia e io torno dalle ragazze, ti aspettiamo.-
-grazie Andy.- risposi osservandolo uscire.
Lo sapevo, sapevo di essere uno scemo, un coglione, e forse anche peggio, no, senza il forse, ma purtroppo la codardia mi aveva spinto a comportarmi così.
Mi alzai dal divano e andai in bagno, mi sciacquai la faccia e la asciugai.
Di solito, quando mi capitava di piangere, o di stare male, Daniel… no, basta pensare a lei, dovevo concentrarmi solo su Sophia, Andy aveva ragione, ora c’era lei e a lei dovevo pensare, se no non sarebbe stato giusto nei suoi confronti, nei miei, ma soprattutto nei confronti della persona che amavo.
La serata passò velocemente, chiusi gli occhi a mezzanotte e riuscii a baciare Sophia, quando l’anno prima ero proprio sotto lo stesso cielo con una persona diversa.
Ma non dovevo pensare a Danielle, non potevo.
-entriamo Sophia? Io sto congelando…- le dissi dopo un po’ in mezzo alla folla che si scambiava auguri e spumante.
-sì, certo amore.-
Ecco, “amore”, lei mi chiamava sempre così, io no, non l’avevo mai fatto, così come quando mi aveva detto il “Ti Amo”, io non ero pronto, io non la amavo, io non gliel’avevo detto.
Entrammo in casa e, probabilmente ero abbastanza ubriaco, perchè mi trascinò in camera mia senza proteste e, in quello stesso letto che aveva accolto mille volte me e Danielle, quasi accadde.
-Liam ma che hai?- mi chiese lei quando la rifiutai chiedendole di scendere dal letto.
-niente solo… ho un gran mal di testa.-
-quella foto è ancora lì? Ma cavolo Liam quante volte te lo devo dire che devi toglierla?- mi infuriai, e senza guardarla in faccia le sputai la verità.
-se amo Danielle non puoi farci niente, e questa non è casa tua, quindi io posso mettere tutte le foto che voglio.-
Lei, forse offesa, uscì dalla stanza, e in un baleno mi venne in mente quando l’aveva vista la prima volta, sorrisi sdraiandomi sul letto ripensando a quel momento.
FLASHBACK
Sapevo che Andy a quell’ora era a casa, quindi, quale momento migliore per portare la mia ragazza, Sophia, a casa, senza che potesse succedere qualcosa tra di noi?
Io non volevo, lei lo desiderava troppo, io purtroppo non potevo darle quello che lei bramava, ovvero il mio corpo.
Entrammo in casa e, come immaginato, Andy era seduto al divano che giocava con la Play.
-Ciao Andy!- dissi entrando.
-Ciao amico! Ehi vuoi fare una… Cazzo, ho perso!-
-Ciao Andy!-
-ehi… ciao Sophia!- rispose lui mettendo poi il gioco in pausa.
-che ci fate qui?-
-siamo venuti per restare, vado un attimo a prendere il caricatore in camera.- dissi mostrandogli il telefono.
E mi diressi in camera, non capii il loro discorso, credo che Andy però stesse tentando di non portarla in camera.
-amore….- disse lei entrando e bloccandosi subito dopo.
-dimmi…- risposi io.
-ma quella è una foto tua e di Danielle?- chiese avvicinandosi la foto.
-sì… perché?-
-dio Liam ma come sei bambino!- urlò, poi uscii dalla camera con la foto in mano, io la seguii.
-Andy… tu lo sapevi che teneva questa in camera?- chiese lei mostrandogli la foto.
-sì.- rispose lui semplicemente.
-cosa? e la pensa ancora?-
-sì.- rispose ancora altrettanto semplicemente.
-oh.- rispose lei.
Forse colta dalla tristezza abbassò lo sguardo e tenne la fotografia stretta nella mano destra.
-che poi guardala…- continuò poi voltando la foto verso di sé per osservarla.
-è anche brutta, cosa ci facevi con una come quella?- la guardai storta, Andy se ne accorse, ma non fu per me che fece quello che fece, fu per lui, e per difendere la sua amica, non per me, nemmeno per un secondo pensò a me.
Si alzò e le tolse la foto dalla mano, poi la prese per le spalle e la condusse fino alla porta, la aprì e la buttò leggermente fuori.
-se devi insultare Danielle non lo fai né davanti a me, né in questa casa.- detto questo chiuse la porta, poi si girò verso di me.
-tu! Brutto idiota perché hai ancora quella foto? Io ho provato a tenerla, ma non pensavo che ce l’avessi ancora.- mi disse puntandomi un dito contro.
-lo so Andy, lo so ma ogni volta che ci provo sento una stretta allo stomaco, come se capissi che lei non è più mia…-
-ma lei non è più tua, Liam.- confermò.
Quell’affermazione mi colpì diretta al cuore, finalmente qualcuno diceva che Danielle non era più mia e io come la prendevo? Piangendo, sì perché questa volta piansi, non mi importava se non ne avevo il diritto.
FINE FLASHBACK
Tornai alla realtà scosso dal suono incessante del mio telefono.
Dalla luce che proveniva dalla finestra doveva essere giorno, e anche inoltrato, presi il telefono e risposi.
-pronto?- chiesi rispondendo.
-ehi Lee… come te la passi? Buon anno!- mi urlò Zayn all’orecchio.
-non urlare.-
-non sto urlando!- protestò.
-sì scusa…-
E andammo avanti a parlare più o meno per mezz’ora, era un mesetto che non lo vedevo, e mi mancavano le chiacchierate con il caro e vecchio Malik.
Ero a casa mia, avevo appena finito di mangiare e, tra pochi minuti, Sophia sarebbe dovuta arrivare, avremo preparato d mangiare per la sera, avevamo amici a casa.
Ero sdraiato sul divano, in giro su Twitter, stavo sfogliando la bacheca di Danielle, quella bacheca che controllavo tutti i giorni.
Ero già arrivato al 2012, fu lì che mi si spezzò il cuore, Andy aveva scritto un Tweet, e io l’avevo commentato scrivendo: “è la foto migliore di sempre” alla fine avevo messo tre X; Dani mi aveva risposto scrivendo: “hai davvero messo tre baci alla fine di quel Tweet a Andy?”, mi ricordo che avevo sorriso e poi le avevo risposto: “stavo pensato a te tesoro” e poi avevo aggiunto una faccina sorridente e ben quattro baci.
Non volevo piangere, non dovevo, non potevo, non ne avevo il diritto.
Mi alzai dal divano e spensi il telefono, in quel momento suonò il campanello, non ero ancora pronto per vedere Sophia, ma non potevo lasciarla fuori, così andai ad aprire e, per mia fortuna, Sophia non era sola, con lei c’erano Andy e Daisie.
-ciao ragazzi!- esclamai io, li lasciai entrare e ci accomodammo tutti insieme in sala.
-scusatemi un secondo.- dissi io alzandomi quando cominciarono a parlare.
Andy mi guardò stranito, io andai in camera mia e mi sdraiai sul letto sfatto, i miei occhi incrociarono qelli voltati verso di me di Danielle nella foto, e la sensazione di prima si fece di nuovo spazio dentro di me.
Come avevo già detto: non avevo il diritto di piangere.
-Liam? che diavolo ci fai qui?- la voce inconfondibile del mio migliore amico mi scosse dai miei pensieri.
-Andy… scusa ma mi devo riprendere un attimo.- mi sedetti.
-che occhi lucidi! Che ti è successo?- mi chiese, io gli picchiai sulla parte di letto vicino a me per farlo sedere, lui non se lo fece ripetere due volte.
-Liam è ancora lì quella foto?- mi chiese indicando proprio la foto sul comodino.
-sì… non riesco a toglierla.-
-oh, Liam… lo sai anche tu… ora c’è Sophia, non è il meglio delle scelte ma devi concentrarti su di lei.- mi disse abbracciandomi.
-il problema è che io e Sophia… non lo so, i ragazzi dicono che lei mi rende peggiore, chi mi sta intorno mi trova insopportabile, e… io sto con Sophia perché almeno non penso a Dani.- risposi io.
-sei proprio incasinato eh… senti, asciugati le lacrime e torniamo di là… si sistemerà tutto, vedrai!- e non sapevo quanto avesse ragione, però ero cieco in quel momento, infatti non me ne accorsi per niente.
-Liam… l’hai più chiamata?- mi chiese mentre mi asciugavo le lacrime.
-no. Sono uno scemo.-
-no, non sei uno scemo… sei solo un po’ coglione, ma tranquillo, ora veloce, sciacquati la faccia e io torno dalle ragazze, ti aspettiamo.-
-grazie Andy.- risposi osservandolo uscire.
Lo sapevo, sapevo di essere uno scemo, un coglione, e forse anche peggio, no, senza il forse, ma purtroppo la codardia mi aveva spinto a comportarmi così.
Mi alzai dal divano e andai in bagno, mi sciacquai la faccia e la asciugai.
Di solito, quando mi capitava di piangere, o di stare male, Daniel… no, basta pensare a lei, dovevo concentrarmi solo su Sophia, Andy aveva ragione, ora c’era lei e a lei dovevo pensare, se no non sarebbe stato giusto nei suoi confronti, nei miei, ma soprattutto nei confronti della persona che amavo.
La serata passò velocemente, chiusi gli occhi a mezzanotte e riuscii a baciare Sophia, quando l’anno prima ero proprio sotto lo stesso cielo con una persona diversa.
Ma non dovevo pensare a Danielle, non potevo.
-entriamo Sophia? Io sto congelando…- le dissi dopo un po’ in mezzo alla folla che si scambiava auguri e spumante.
-sì, certo amore.-
Ecco, “amore”, lei mi chiamava sempre così, io no, non l’avevo mai fatto, così come quando mi aveva detto il “Ti Amo”, io non ero pronto, io non la amavo, io non gliel’avevo detto.
Entrammo in casa e, probabilmente ero abbastanza ubriaco, perchè mi trascinò in camera mia senza proteste e, in quello stesso letto che aveva accolto mille volte me e Danielle, quasi accadde.
-Liam ma che hai?- mi chiese lei quando la rifiutai chiedendole di scendere dal letto.
-niente solo… ho un gran mal di testa.-
-quella foto è ancora lì? Ma cavolo Liam quante volte te lo devo dire che devi toglierla?- mi infuriai, e senza guardarla in faccia le sputai la verità.
-se amo Danielle non puoi farci niente, e questa non è casa tua, quindi io posso mettere tutte le foto che voglio.-
Lei, forse offesa, uscì dalla stanza, e in un baleno mi venne in mente quando l’aveva vista la prima volta, sorrisi sdraiandomi sul letto ripensando a quel momento.
FLASHBACK
Sapevo che Andy a quell’ora era a casa, quindi, quale momento migliore per portare la mia ragazza, Sophia, a casa, senza che potesse succedere qualcosa tra di noi?
Io non volevo, lei lo desiderava troppo, io purtroppo non potevo darle quello che lei bramava, ovvero il mio corpo.
Entrammo in casa e, come immaginato, Andy era seduto al divano che giocava con la Play.
-Ciao Andy!- dissi entrando.
-Ciao amico! Ehi vuoi fare una… Cazzo, ho perso!-
-Ciao Andy!-
-ehi… ciao Sophia!- rispose lui mettendo poi il gioco in pausa.
-che ci fate qui?-
-siamo venuti per restare, vado un attimo a prendere il caricatore in camera.- dissi mostrandogli il telefono.
E mi diressi in camera, non capii il loro discorso, credo che Andy però stesse tentando di non portarla in camera.
-amore….- disse lei entrando e bloccandosi subito dopo.
-dimmi…- risposi io.
-ma quella è una foto tua e di Danielle?- chiese avvicinandosi la foto.
-sì… perché?-
-dio Liam ma come sei bambino!- urlò, poi uscii dalla camera con la foto in mano, io la seguii.
-Andy… tu lo sapevi che teneva questa in camera?- chiese lei mostrandogli la foto.
-sì.- rispose lui semplicemente.
-cosa? e la pensa ancora?-
-sì.- rispose ancora altrettanto semplicemente.
-oh.- rispose lei.
Forse colta dalla tristezza abbassò lo sguardo e tenne la fotografia stretta nella mano destra.
-che poi guardala…- continuò poi voltando la foto verso di sé per osservarla.
-è anche brutta, cosa ci facevi con una come quella?- la guardai storta, Andy se ne accorse, ma non fu per me che fece quello che fece, fu per lui, e per difendere la sua amica, non per me, nemmeno per un secondo pensò a me.
Si alzò e le tolse la foto dalla mano, poi la prese per le spalle e la condusse fino alla porta, la aprì e la buttò leggermente fuori.
-se devi insultare Danielle non lo fai né davanti a me, né in questa casa.- detto questo chiuse la porta, poi si girò verso di me.
-tu! Brutto idiota perché hai ancora quella foto? Io ho provato a tenerla, ma non pensavo che ce l’avessi ancora.- mi disse puntandomi un dito contro.
-lo so Andy, lo so ma ogni volta che ci provo sento una stretta allo stomaco, come se capissi che lei non è più mia…-
-ma lei non è più tua, Liam.- confermò.
Quell’affermazione mi colpì diretta al cuore, finalmente qualcuno diceva che Danielle non era più mia e io come la prendevo? Piangendo, sì perché questa volta piansi, non mi importava se non ne avevo il diritto.
FINE FLASHBACK
Tornai alla realtà scosso dal suono incessante del mio telefono.
Dalla luce che proveniva dalla finestra doveva essere giorno, e anche inoltrato, presi il telefono e risposi.
-pronto?- chiesi rispondendo.
-ehi Lee… come te la passi? Buon anno!- mi urlò Zayn all’orecchio.
-non urlare.-
-non sto urlando!- protestò.
-sì scusa…-
E andammo avanti a parlare più o meno per mezz’ora, era un mesetto che non lo vedevo, e mi mancavano le chiacchierate con il caro e vecchio Malik.