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Autore: disneyanime95    16/03/2014    2 recensioni
[Disney Crossover ]
[Disney Crossover ]Non so come tu abbia fatto ad arrivare qui, ma ti do il benvenuto tra le pagine di questo libro.
In questa storia sarai tu il protagonista: sceglierai tu chi essere e cosa fare, le tue decisioni decideranno il destino del mondo Disney.
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo 2: Il compleanno più triste di sempre

Alle 13:30, “…” mangiò con la sua famiglia nella sala da pranzo, la Madre aveva preparato una lasagna al forno, il suo piatto preferito, ma dopo la terribile delusione di quella mattina non aveva voglia di mangiare niente, ma comunque consumò il pasto lentamente per non offendere la Madre. Con loro c’era anche suo Padre, che era venuto a festeggiare il compleanno, che aveva comprato una torta  al cioccolato con panna e le candeline, ma niente di tutto questo riusciva  a rallegrallo /a e purtroppo l’unica persona ad essersene accorta era il Padre. Dopo il pranzo “…” si ritirò nella sua stanza, intimando ai presenti di non entrare, accese il computer e cominciò a giocare a uno dei tanti MMORPG del suo pc per un’ora e mezza senza fermarsi, all’improvviso qualcuno bussò alla porta ed entrò, il Padre era lì dietro di lui/lei con sguardo serio – Va tutto bene? – chiese al/alla figlio/a, “…” lo guardò un attimo diffidente e poi rispose – può andare meglio … - e ritornò a giocare come se nulla fosse, il Padre però non era soddisfatto e tirò il filo connesso alla spina facendo spegnere il pc – Ehi! Era una quest importante!!! – esclamò “…” – La quest può aspettare, ora dimmi cosa ti è successo! – rispose l’uomo con la presa in mano, il/la ragazzo/a rimase interdetto/a – cosa ti fa pensare che ci sia qualcosa che non va? – chiese – Hai mangiato di malavoglia il tuo piatto preferito, cosa che non era mai successa – rispose il Padre.
 
Scelte:

  1. Verità: hai bisogno di sfogarti

  2. Silenzio: come potrebbe capire chi non ha mai avuto problemi come i tuoi

Scelta numero 1:
- Che c’è da sapere? – chiese “…” con aria sprezzante – stamattina dovevo andare con dei compagni a fare una passeggiata, mi hanno fatto aspettare 2 ore e mezza e poi mi chiamano e mi dicono che non possono venire!-  il Padre guardò il/la figlio/a con comprensione e continuò – ma dai se è solo per questo… - ma “…” lo interruppe – Papà, non dirmi che può capitare, perché a me queste cose capitano sempre! Non una volta ogni tanto! Ma sempre! – i due si giardarno un’attimo negli occhi poi “…” si alzò prese il suo giaccone e uscì dalla camera dicendo – Vado a fare una passeggiata – però il Padre lo/la fermò mettendo una mano sulla sua spalla  - Pensi davvero che ti hanno scaricato/a apposta? – chiese, “…” non rispose e uscì di casa sbattendo la porta. Camminò a lungo e senza fermarsi, pensando a quello che aveva detto suo Padre, ammise che poteva anche essere che non lo abbiamo fatto apposta, il problema che questo fatto: di essere invitato/a a un appuntamento con i suoi coetanei, e poi aspettare inutilmente il loro arrivo, capitava spesso. Oppure a volte, capitava che anche se si incontrava con i suoi compagni, veniva messo/a da parte senza essere ascoltato/a o preso/a in considerazione. Non lo accettava, non accettava essere messo/a in disparte, e purtroppo non riusciva a capire perché, ha sempre cercato di essere gentile con gli altri, a provato ad aiutarli con i loro problemi, dando loro consiglio, e l’unica cosa che ha ottenuto è un mucchio di scuse per non essere invitato/a a qualche appuntamento, forse era perché non gli/le piacevano le cose che piacevano agli altri, perché a lui/lei non interessavano i cantanti famosi, le discoteche, l’erba e altre cose simili. Sembrava che l’unico modo per avere amici è fingere di essere qualcun altro, ma “…” odiava questa opzione, non voleva cambiare, gli/le era stato insegnato che fingere chi non si era veramente era la peggior cosa che si potesse fare al proprio spirito, ed era vero purtroppo, no non voleva essere qualcuno che non era per far piacere agli altri, “…” voleva trovare degli amici che lo/la accettavano per quello che era veramente.

Scelta numero 2:
“…” non rispose, il Padre non avrebbe mai capito la situazione in cui si trovava lui da ragazzo aveva tanti amici e l’unica volta che si era sentito solo era quando divorziò con la Madre – ah… capisco ti piace il gioco del silenzio, anchio sono bravo a questo gioco – disse il Padre, i due rimase in silenzio in un tempo che sembrava infinito, poi il padre usci dalla stanza con aria sconsolata – Se vuoi parlare io sono sempre qui…- disse infine, “…” sentì la porta d’ingresso chiudersi, capì che suo padre era già andato a casa sua. Dopo mezz’ora “…” decise di uscire e di farsi una passeggiata, solitaria come sempre . Camminò a lungo e senza fermarsi, pensando al problema che lo/a affliggeva: non sopportava più di essere invitato/a a un appuntamento con i suoi coetanei, e poi aspettare inutilmente il loro arrivo. Non lo accettava, non accettava essere messo/a in disparte, e purtroppo non riusciva a capire perché, ha sempre cercato di essere gentile con gli altri, a provato ad aiutarli con i loro problemi, dando loro consiglio, e l’unica cosa che ha ottenuto è un mucchio di scuse per non essere invitato/a a qualche appuntamento, forse era perché non gli/le piacevano le cose che piacevano agli altri, perché a lui/lei non interessavano i cantanti famosi, le discoteche, l’erba e altre cose simili. Sembrava che l’unico modo per avere amici è fingere di essere qualcun altro, ma “…” odiava questa opzione, non voleva cambiare, gli/le era stato insegnato che fingere chi non si era veramente era la peggior cosa che si potesse fare al proprio spirito, ed era vero purtroppo, no non voleva essere qualcuno che non era per far piacere agli altri, “…” voleva trovare degli amici che lo/la accettavano per quello che era veramente, ma a quanto pareva non c’era nessuno disposto ad accettarlo/a per quello che era, e “…” ormai lo sapeva.
  
“…” tornò a casa che il sole stava ormai per tramontare, aveva intenzione di ritornare al suo pc e continuare col MMORPG con cui stava giocando prima di essere interrotto/a dal Padre, ma entrando a casa vide i suoi genitori e il Fratello maggiore parlare al soggiorno – Sono a casa – disse attirando l’attenzione su di sé, attirando a se degli sguardi seri, “…” sapeva già cosa aspettarsi – cosa ho combinato stavolta? – chiese con aria scocciante – perché pensi sempre che hai combinato qualcosa? – chiese il Padre con gentilezza – perché io combino sempre qualche guaio, e tu lo sai – rispose “…” pensando all’ inutilità della domanda – in effetti, tu ce lo hai un guaio, quello di non riuscire a socializzare – continuò il Padre – per questo, io e tua madre abbiamo pensato di farti prendere un appuntamento da uno psicologo che conosco io specializzato in problemi relazionali e sociali… - - non ho intenzione di seguire uno psicologo! – lo interruppe “…” – Fammi finire e presta attenzione – continuò il Padre – Questo psicologo ha un gruppo di ragazzi della tua età dove fanno tante attività insieme: vanno a concerti, gare, fanno tante attività simpatiche e imparano a fare cose nuove. Sempre se naturalmente tu sei d’accordo a farlo. – “…” non aveva alcuna intenzione di andare da uno psicologo e frequentare un gruppo di persone sicuramente pazze -come ho già detto non ho alcuna intenzione di seguire uno psicologo- rispose “…” , il Padre e la Madre si guardarono affranti poi la Madre disse – ci saranno un sacco di persone della tua età e poi fanno cose molto interessanti, ti lamenti sempre “della monotonia in cui vivi”, perché non vuoi andarci? - “…” guardò un attimo la madre in cagnesco e poi rispose …
 
Conseguenza Scelta numero 1:
– Perché non funzionerà… e poi detesterei l’idea di stare fra i pazzi – il Fratello maggiore guardò “…” con il suo solito sguardo indifferente e disse – Ieri sera quando abbiamo visto Alice in wonderland sembravi d’accordo sull’idea che “tutti i migliori sono pazzi” – ma prima di ricevere una cazziata dal Padre, “…” urlò – Non è questo che intendevo, coglione!!!- il Fratello maggiore, offeso si alzò di scatto dalla sedia, battendo i pugni sul tavolo e urlò di rimando – Coglione/a sarai tu!! - - Ehi! Moderate il linguaggio, tutti e due!! – li rimproverò il Padre – “…”, che cosa intendevi? – “…” ispirò e riprese a parlare – intendevo che lì ci saranno sicuramente persone che ti attaccherebbero anche se non hai fatto niente - - Ma no amore! – intervenne la Madre – pensavi che tuo padre ti voleva mandare tra i pazzi? - - Onestamente si – rispose il /la figlio/a, il Padre scosse la testa e parlò con calma – “…”, non sono pazzi sono ragazzi normali, come te e tuo fratello, solo che hanno problemi di relazione con i coetanei. Pensaci con calma se vuoi andarci, almeno per due - tre giorni. – Ma “…” ormai non lo ascoltava più, odiava quella situazione, odiava la sua vita e  se stesso/a, perché per cercare nuovi amici doveva per forza andare da uno strizzacervelli. Voleva che tutto fosse diverso, che fosse come il mondo della Disney, che lui/lei amava tanto, anche se era di certo la ragione per cui tutti lo/la evitavano, che esistessero i personaggi come il simpatico Topolino, la dolce Minnie, il bisbetico ma amabile Paperino, lo strambo Pippo, i tre monelli Qui, Quo e Qua, voleva che quel mondo esistesse perché era l’unico mondo dove poteva essere felice.
 
   Conseguenza Scelta numero 2:
-Ho deciso di riprovarci, domani a scuola proverò a fare amicizia con le persone di un’altra classe – il Padre guardò il/la figlio/a con una certa soddisfazione – Bravo/a fai bene a non arrenderti ma… -  “…” lo interruppe però un attimo dicendo – però sarà difficile, perché dovrò documentarmi su cosa piacciono ai giovani di tendenza ed essere aggiornato/a sulle novità – gli altri presenti guardarono straniti “…” poi parlò il Fratello maggiore - perché dovresti fare una cosa così? – “…” strinse i pugni e rispose – Come posso farmi dei nuovi amici se continuo a non essere come gli altri? –  La Madre sembrò confusa a quella strana risposta e chiese – che significa? non riesco a capire– ma fu il Padre a rispondere per lei, rivolto al/alla ragazzo/a  disse – “…” essere qualcun altro non ti fare avere dei veri amici – “…” però non voleva più ascoltarlo e gridò – Tu non capisci!!! Non capisci un bel niente!! Nessuno di voi può capirmi!! Lo so che non è bene fingersi qualcun altro, ma che altra cazzo di scelta ciò!?!?! Sono stufo/a di essere l’ultima ruota del carro, essere quello/a che non ha amici!!! Io tutto il giorno sta in quella schifosa aula cercando di attaccare bottone con qualcuno, invece rimango sempre rintanato/a al mio posto e come unico svago di ascoltare musica e di leggere libri!! Odio la mia scuola, i miei compagni, i miei insegnanti!!!! Odio tutti loro!!! Ma sopratutto odio essere me!!! –
 
All’improvviso un rumore attirò l’attenzione dei presenti e in attimo tutto divenne luminoso e confuso

   
 
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