Note
autore:
Storia by earlgreytea68,
originariamente postata su Archive Of Our Own, al link:
http://archiveofourown.org/works/570058
Traduzione a cura di:
_opheliac.
Beta: PapySanzo89,
che ringrazio moltissimo!
Letters:
The Writing Of
John –
Ci sono cose che
devo dirti, ma tu
non sei qui per sentirle, e non posso mettermi in contatto con te
perché dovrei
essere morto. È tremendamente noioso, quest’affare
dell’essere morto.
Comunque:
l’esperimento nel
congelatore dovrebbe essere girato ogni 14 ore di venti gradi in senso
antiorario.
Non posso
credere di aver
dimenticato di dirtelo.
--SH
****
John –
Sono
così dannatamente stanco di parlare in dannato Francese.
Sentivo come se avessi dovuto scrivere almeno qualche parola in Inglese
per
ricordare a me stesso che posso ancora farlo.
--SH
****
John –
Spero non ci sia
stato un processo
per tutta quella storia di quando hai attaccato il Commissario? Non ho
visto
nulla al riguardo sui giornali o su Internet,
ma possono essere inaffidabili.
Spero non ne sia
derivata una
seccatura.
--SH
****
John –
Mi sono
intrufolato nel sito della
Met. Non posso credere che SD lavori ancora per loro. Sono tutti degli
idioti.
--SH
****
John –
Puoi passarmi
una penna?
--SH
Per favore. Mi
dimentico sempre il
per favore, non è vero?
****
John –
Stamattina sono
passato davanti ad
una scimmia addestrata, che faceva giochetti in strada per racimolare
denaro.
Beh, il proprietario stava racimolando soldi, ovviamente, il che sembra
alquanto ingiusto ma suppongo che la scimmia non faccia molto uso di
denaro. Ho
pensato che ti sarebbe potuto piacere e che ci avresti fatto fermare
per
guardarlo. Così mi sono fermato e l’ho guardato
per te. Era abbastanza noioso,
di sicuro non così interessante come il circo a cui siamo
andati. È poi finita
in rissa, ma non è stato, in nessun modo o forma, colpa mia.
--SH
****
John –
Il costo di due
pinte di latte ad
Instanbul è di 74 penny ( convertito dalla lira Turca )
--SH
****
John –
È per
questo che usavi il blog,
non è vero? Per far uscire i pensieri dalla tua mente? Non
mi aveva mai
infastidito, prima che ci fossi tu, l’avere pensieri nella
mia testa. È lì che
i pensieri appartengono. Ma adesso mi sono abituato a condividerli con
te e
sembra che non riescano più a starci.
Ma se
è per quello che scrivevi il
blog – non importa, non lo capisco. Non hai mai avuto bisogno
di scrivere tutti
i tuoi pensieri e metterli su Internet così che degli
estranei potessero
leggerli. Avresti semplicemente potuto condividerli con me. Avrei
ascoltato
qualsiasi cosa tu avessi avuto da dire. Tutto ciò tu avessi
avuto da dire. Non
posso credere tu non lo sapessi. Lo sapevi?
--S
****
John –
Se tu avessi
voluto prendere un
cane, avresti potuto farlo. Ti avrebbe fatto bene.
--S
****
John –
Non riesco a
dormire.
Anagrammi
di John Hamish Watson:
Maths
Ninja Whoosh
Hashish
Jam Wonton
Hath
Snowman Joins
Astonish Wham
John
È
barare se uso John
nell’anagramma?
John
Hamish Watson
John
Hamish Watson
John
****
John –
Sono
disperato per una buona tazza di tè. Nessuno qui
è in grado di fare il tè. In
realtà, tu eri l’unica persona che conoscevo che
sapesse fare veramente una
buona tazza di tè. Chi immaginava che mi sarebbe mancato
così tanto il tuo tè?
John, vieni qui immediatamente, ho bisogno di una tazza di
tè.
--S
****
John –
Come non
detto, vieni qui immediatamente, ho bisogno di te.
--S
****
John –
Lascia
perdere la scorsa lettera. È stata una lunga giornata.
Ma che sto
dicendo? Non è che vedrai mai queste lettere, in ogni caso.
Non è che posso
spedirtele. Dovrei distruggerle tutte quante e smetterla di scriverti.
È
completamente folle.
--S
****
John –
È
possibile
che stia diventando matto.
--S
****
John –
Ho
visitato il tuo blog. Non ne hai fatto più nulla. Non ti
è permesso. Come posso
essere in grado di tenermi aggiornato sulle sciocchezze che accadono
nella tua
vita senza il tuo blog? Cos’è
quell’ultimo post? Potrei strangolarti per
questo. Smetti di fare qualsiasi cosa tu stia facendo al momento, e vai
a
scrivermi un post.
--S
****
John –
Mi sembra
ancora di stare impazzendo.
--S
****
John –
Oggi ero fermo ad un ingresso,
osservando
l’edificio dall’altro lato della strada e fumando.
( Vedi, ormai non censuro
neanche le parole, è da qui che puoi capire che non vedrai
mai queste lettere.
) Mentre ero fermo lì, ho notato con la coda
dell’occhio un uomo con un
maglione a strisce che attraversava la strada. L’uomo era
più alto di te di circa
cinque centimetri e mezzo, ma i suoi capelli erano dello stesso colore
dei
tuoi, quel colore che non è proprio biondo e non
è proprio castano, ed erano
tagliati molto corti, nel modo in cui li portavi tu quando ci siamo
incontrati
e l’esercito ti era ancora attaccato addosso, in ogni
movimento che facevi,
finché un giorno non c’era più e tu
sorridevi di più e ridevi e non ti
comportavi come se potessimo essere sotto attacco o uccisi ad ogni
momento. Mi
sento malissimo adesso al pensiero di averti convinto che eravamo salvi
quando
non lo eravamo. Avrei voluto seguire quell’uomo con il
maglione a strisce che
non era te e dirgli scusami, scusami, scusami, non lo sapevo. Se lo
avessi
saputo, non avrei mai lasciato che ti rilassassi al riguardo.
--S
****
John
–
Non
riesco a dormire.
--S
****
John
–
Sono
andato a vedere il nuovo film di James Bond, perché ho
pensato che tu avresti
voluto che lo facessi. È spazzatura.
Ti
scriverei tutte le mie motivazioni ma sono molto stanco al momento e il
mio
braccio fa troppo male e penso andrò a prendere degli
antidolorifici
praticamente inefficaci e a crollare a letto sperando di dormire,
quindi ti
lascerò soltanto con questo: ti ho pensato, in ogni scena.
--S
****
Caro John,
mi trovo
in Afghanistan. Non sapevo che sarei venuto qui. Non avrei voluto
venirci, ma
non sapevo e non volevo nessuna delle cose che sono accadute da quando
mi sono
buttato dal tetto. In realtà, non sapevo e non intendevo
neanche molte delle
cose che sono accadute prima di quello.
E adesso sono in Afghanistan e io
Non ero
mai stato qui prima. Lo sapevi? Non ne abbiamo mai parlato, quindi non
mi hai
mai detto nulla al riguardo, e ci sono un sacco di cose che posso
dedurre ma
niente mi aveva realmente preparato a questo. Il sole è
spietato, e l’aria è
sempre piena di polvere, e il rumore intorno a me è
un’infinita battaglia a cui
non riesco a dar senso. Cerco di pensare a te qui, tu, nei tuoi
ridicoli
maglioni, con le mani attorno una tazza di tè, bagnato dalla
pioggia di Londra,
e non riesco ad immaginarlo John. Non saresti mai potuto essere qui,
non il mio
John, un altro John, forse il John di qualcun altro, anche se provo a
non
pensare a certe cose, ma non il mio.
C’è qualcosa in questo posto che mi rende
così felice di averti lasciato a
Londra, anche se nel modo in cui l’ho fatto. Sono
così felice che sei lì
e non qui. Non mi
importa di
questo mentre sono qui e non riesco nemmeno a immaginare tu
l’abbia fatto, e
John, il mio John, ti avessi conosciuto allora, avessi saputo che eri
intrappolato qui e infelice, sai che ti avrei salvato? Ti salverei da
qualsiasi
cosa, ed è possibile che tu non lo sappia, per quanto mi
sembri incredibile. Mi
avessi chiamato, in quel periodo prima che ci incontrassimo, e avessi
sentito
la tua voce da un posto lontano e isolato, e mi avessi detto
“Sherlock, tu non
mi conosci, ma lo farai, mi conoscerai più di qualsiasi
altro nella tua vita, e
meglio, quindi vieni a prendermi.” Sarei venuto. Senza
pensarci.
E penso a
proiettili, spari, ferite. Non posso evitarlo in questi giorni. Ci
penserei lo
stesso, ne sono circondato fin troppo. Ma ci penso e penso a te e
guardo pezzi
di deserto e mi chiedo se questa è stata la sabbia dove
è caduto il tuo sangue,
se questa sabbia l’ha avidamente inghiottito, il sangue di
John Watson, e mi
sento irrazionalmente furioso al pensiero. Voglio colpire tutta la
sabbia di
questo paese, voglio trasportarla via di qui e lasciare questa terra
senza
nulla, questo posto dove l’unica cosa che riesco a sentire
è sangue e in
qualche modo è tutto tuo.
Di notte,
quando tutto è più calmo, quando posso respirare
un po’ meglio, vado fuori e mi
siedo a guardare il cielo. Non ha confini qui. È cosparso di
stelle. Molte più
di quelle che possiamo vedere a Londra. Lo so che ti stai accigliando e
stai
pensando che l’astronomia non è proprio il mio
campo e non discuterò con te ma
so com’è il cielo notturno, l’ho sempre
saputo, e questo non è il mio cielo
notturno. Ma ad un certo punto è stato il tuo. Questo
è quello che osservavi quando
non riuscivi a dormire. Mi chiedo se hai sempre avuto gli incubi, dalle
battaglie, o se gli incubi non sono iniziati finché non ti
hanno sparato. Mi
chiedo se sei sveglio a Londra, se gli incubi adesso sono ritornati. Mi
chiedo
se ti siedi lì e guardi il mio stesso cielo e pensi a me
anche se solo per il
tempo di un battito.
****
Caro John,
sono
così
esausto.
--S
****
Caro John,
non riesco
a dormire.
--S
****
Caro John,
Ringraziamento
in America. Ringrazio che tu sia sano e salvo a Londra. Odio tutto il
resto.
--Sherlock
****
Caro John,
mi manchi.
Mi manca il suono della tua voce. Mi manca il suono del tuo tartassarmi
su cose
che non importavano, che non erano mai importate realmente, ma
desidererei
ugualmente aver preso il latte quando me lo chiedevi. Ti
porterò il latte ogni
giorno, lo prometto. Non avevo realizzato quanto fossi affezionato al
latte. È
stato un errore in onestà, da parte mia.
--Sherlock
****
Caro John,
mi manchi
mi manchi mi manchi mi manchi mi manchi
****
Caro John,
qui è
tutto odioso e stupido e stupido e odioso e lo odio. Lo odio. Mi manca
Londra.
Mi manca il 221B. Mi manca il nostro divano. Mi manca la nostra carta
da
parati. Mi manca il mio teschio. Mi manca la signora Hudson. Mi manca
Lestrade.
Mi manca persino Anderson. Mi manca il modo in cui potevo dire quanto
erano blu
i tuoi occhi solo quando ti stavo accanto.
Mi manca il modo in cui mi sorridevi come se pensassi che
ero
gentile. Mi manca
il modo in cui ridevi
come se pensassi che ero divertente. Mi manca il suono del tuo respiro.
--Sherlock
****
Caro John,
ho
mangiato una mela oggi. Aveva 22 semi. Non sono sicuro se sia entro la
media o
inusuale. Devo prendere nota e darci un’occhiata.
--Sherlock
****
Caro John,
quando
eravamo ammanettati insieme e mi hai tenuto la mano, è
venuto fuori che mi è
sembrato fosse molto bello. Non abbiamo avuto modo di parlarne, quindi
non sono
sicuro come tu ti sia sentito al riguardo. Sono terrorizzato da come tu
ti sia
sentito al riguardo.
--Sherlock
****
Caro John,
ancora
nessun aggiornamento sul tuo blog. È meglio che tu sia
ancora vivo. Sarei molto
arrabbiato se tornassi e tu fossi morto e tutto questo fosse
servito a nulla.
--Sherlock
****
Caro John,
NOIA. Ho
così tanto da fare. Sono annoiato da non crederci. Vieni
immediatamente.
--Sherlock
****
Caro John,
oggi ho
contato quanti soldi avevo e ho calcolato quanta cocaina avrei potuto
comprare
nella città in cui mi trovo al momento. Dopo ho comprato un
pacco di sigarette
e ci ho fumato sopra, invece. Penso converresti che sia stata la scelta
più saggia,
quindi mi aspetto che mi perdonerai al riguardo.
--Sherlock
****
Caro John,
il vento
è
una variabile che non riesco a controllare. Devo iniziare a
considerarlo
maggiormente. Lo sai quante equazioni ci vogliono per sparare un buon
colpo?
Hai la più vaga idea di quanta matematica tu abbia messo in
atto nella tua
testa per uccidere il tassista? Non leggerai mai questa lettera, quindi
posso
dirlo: è possibile che tu sia più intelligente di
me.
--Sherlock
****
Caro John,
ancora
esausto. Non riesco ancora a dormire.
--Sherlock
****
J –
Il fatto
è
che non ho mai pensato, non davvero, che non sarei tornato da te. Non
mi è mai
passato per la testa. Ho pensato che avrei vinto, ovviamente avrei
vinto, e poi
saremmo stati salvi e io sarei tornato a casa e tu saresti stato
arrabbiato per
alcuni minuti ma dopo avresti realizzato che avevo ragione,
perché io ho sempre
ragione e tutto si sarebbe sistemato. Non ho pensato
Potrebbe
non
Mi sono
sforzato al massimo per far finta di essere morto. Non ho mai voluto
esserlo per
davvero. Penso che
tutto questo sia,
veramente, una stronzata. Ma forse avrei
Non
capisco perché tu tenga un blog. Non capisco come tu fossi
in grado di sederti
e buttare giù le parole. Lo trovavi soddisfacente?
Riuscivano a cogliere ciò
che volevi dire? Quello che volevi dire a me?
Il tuo stupido blog non
è ancora
stato aggiornato e ho un telefono anonimo tra le mani e vorrei solo
chiamare il
tuo numero e sentire la tua voce, solo un’ultima volta, ma
sono seduto qui
fumando l’ultima sigaretta che mi è rimasta e mi
rendo conto che non sarebbe
abbastanza. Ti dovrei chiedere se mi hai mai detto tutto ciò
che volevi dirmi e
non sarebbe abbastanza, tutte queste stupide parole che continuo a
scriverti
anche se so che non riuscirai a leggerle e non ho idea del
perché io abbia
perso tempo nello scrivere tutte queste parole inutili, o il
perché io stia
ancora perdendo tempo scrivendo stupide parole.
Ti amo
Ti amo
Ti amo
Ti ho
amato dal primo momento in cui ti ho visto, dal primo
momento. Non beffarti di me, non pensi che se ci fosse
qualcuno che può davvero innamorarsi a prima vista, quello
sarei io? Potrei
dire così tanto di una persona al primo sguardo,
più di qualsiasi altro, e tu
eri
E poi tu
hai pensato che io ero incredibile, quando tu
eri quello davvero incredibile, e ti ho amato e amato e amato e non te
l’ho mai
detto e sono stato così stupido e mi odio così
tanto e mi dispiace così tanto
così tanto così tanto
Ti amo.
TI AMO
Tuo,
Sherlock.
Note
della traduttrice:
Finalmente riesco a postare
anche questa, la prima parte di questa serie meravigliosa, da qualche
settimana
conclusa su Ao3. Angst a palate, ma quanto amore.
Se a qualcuno è venuto il
dubbio no, non sono impazzita e no, non mi sono persa la grammatica per
strada.
Molti pezzi sono volutamente sregolati e senza punteggiatura,
esattamente come
nell’originale, per far percepire ancora di più lo
stato d’animo di
Sherlock. Per
quanto possa essere un po’
confusionaria la lettura, vale decisamente la pena lasciare
l’alone di angoscia
crescente per poterne godere appieno.
Cercherò di aggiornare
una
volta a settimana, ma ho anche un’altra traduzione in corso
sempre sul fandom
di Sherlock e devo trovare il modo di gestirmi adeguatamente. Ma dovrei
farcela
senza problemi, almeno secondo i miei piani.
Grazie per aver letto fino a
qui, fatemi sapere cosa ne pensate, riferirò
all’autrice!
_opheliac