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Autore: YouStoleMyLips    17/03/2014    2 recensioni
A pioggia batteva sul viso pallido di una ragazza ferma, immobile davanti una tomba. Le sue iridi dello stesso grigio di cui in quel momento era dipinto il cielo. I capelli biondo scuro attaccati alle spalle bagnati da quel temporale che, nonostante il sole delle ore precedenti, non accennava a scampare.
«Signorina si sente bene?» domanda con voce preoccupata un uomo, un signore sulla cinquantina con dei baffi neri e due occhi verde smeraldo. La ragazza scuote la testa, la vista si appanna ed una forte fitta al petto la invade e poi buio. Buio.
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«Piacere di conoscerla signorina. Harry Styles» Pronunciò con voce roca e suadente per poi far comparire due adorabili fossette ai lati del suo raggiante sorriso.
«Piacere Louis, Louis Tomlinson» disse il castano mentre si girò verso Katrine e le sorrise. La ragazza si sentì lo stomaco in subbuglio le gambe molli e le mani tremanti.
‘’Il sorriso di questo Louis mi fa uno strano effetto’’ pensò.
«Piacere tutto mio»
Genere: Azione, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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                                    Prologo
«Piacere tutto mio»
 
 La pioggia batteva sul viso pallido di una ragazza ferma, immobile davanti una tomba.  Le sue iridi dello stesso grigio di cui in quel momento era dipinto il cielo. I capelli biondo scuro attaccati alle spalle bagnati da quel temporale che, nonostante il sole delle ore precedenti, non accennava a scampare.
 «Signorina si sente bene?» domanda con voce preoccupata un uomo, un signore sulla cinquantina con dei baffi neri e due occhi verde smeraldo. La ragazza scuote la testa, la vista si appanna ed una forte fitta al petto la invade e poi buio. Buio.
 
 
«Guarda che pelle bianca! Come quella di Fizz!»
«Ehi! Fa’ vedere anche a me.»
«Shhh!  Fate silenzio Matthew ha detto che deve riposare, andate a finire i compiti.» Una voce dolce e suadente rimproverava le bambine che, fino a qualche momento fa, stavano litigando su chi delle due doveva ammirare quell’angelo caduto dal cielo.
«Sembra proprio un angelo» esclamò la più piccola guardando incantata la ragazza che giaceva sul letto e, dopo aver preso la sorella per mano, uscì dalla stanza.
La ragazza dalla pelle bianca come il latte aprì gli occhi grigi e, mettendosi a sedere, guardò  accuratamente la camera in cui si trovava. Delle candide pareti color avorio adornate con dei fiocchetti dorati, un ampio armadio su toni del celeste,  una scrivania di legno bianco piena di fogli, una grande finestra con al suo fianco un’elegante poltrona color arancio. Uno splendido tappeto di pelli diverse ricopriva il parquet pregiato ed delle calde coperte viola rivestivano il grande letto matrimoniale su cui aveva riposato. Dalla porta entrò un ragazzo, dalla pelle mulatta e i capelli corvini alzati in un ciuffo, con in mano un grande vassoio contenente mille prelibatezze ed alcune pillole. Il ragazzo avanzava con passo lento ma deciso stando attento a non rovesciare il contenuto del vassoio senza accorgersi che la ragazza fosse sveglia.
«Ehm…-si schiarì la gola con un colpo di tosse-…dove mi trovo?» domandò la giovine con un leggero timore, il ragazzo dalla pelle mulatta sussultò e si girò di scatto facendo oscillare ciò che aveva in mano.
«Non devi temere, Matthew ti ha trovata ferma al cimitero e sei svenuta tra le sue braccia…e ti ha portato qui.» disse il ragazzo poggiando la colazione su un tavolino ai piedi del letto e grattandosi la nuca imbarazzato. La ragazza si sentì molto sollevata al fatto che quell’uomo non l’avesse rimasta a morire sotto la pioggia.
«G-grazie mille…io…io devo andare» balbettò la ragazza cercando le sue cose ed alzandosi si accorse di indossare un pigiama femminile sui toni del verde. Alzò lo sguardo verso il giovane che fece spallucce, gli prese la mano fredda tra la sua grande e calda e la trascinò giù per una rampa di scale a chiocciola. Arrivarono in un grande salone dai divani in pelle bianchi, un televisore al plasma, un grande caminetto con un gattino bianco al lato e le pareti zeppe di mensole con libri e DVD.
Da quella che sembrava essere la cucina spuntò un ragazzo dai ricci capelli castani e occhi color smeraldo che si avvicinò alla ragazza tendendole la mano.
«Piacere di conoscerla  signorina. Harry Styles» Pronunciò con voce roca e suadente per poi far comparire due adorabili fossette ai lati del suo raggiante sorriso.
«Ka-Katrine Diomàn Gilles» balbettò la ragazza dai lunghi capelli biondo scuro ed un passato da far rabbrividire i peggior serial killer.
«Piacere tutto mio» sghignazzò il ragazzo squadrandola da capo a piedi, dalla cucina comparve un ragazzo dai capelli biondi e gli occhi azzurri.
‘’Sembrano tinti’’ pensò Katrine.
«Hai origini irlandesi?» domandò il ragazzo strabuzzando gli occhi azzurri per la sorpresa, la ragazza lo guardò confusa.
«No…perché?»
«I-Il tuo secondo nome- deglutì- sai che significa, vero?» Balbettò a disagio il raga zzo non riuscendo a guardarla in viso, si mise le mani in tasca e fissò le sue scarpe color giallo canarino.
«Si…certo! Significa luce in slavo» esclamò orgogliosa la ragazza sorridendo sorniona, il ragazzo in risposta abbassò la testa afflitto.
«Katrine, giusto?- la ragazza annuì- Diomàn in irlandese antico significa demone» Sospirò il ragazzo. Il viso della ragazza impallidì di colpo, sua madre gli aveva sempre raccontato che significasse luce.
«D-devo tornare…a casa» disse la ragazza con tono che non ammetteva repliche. Zayn annuì.
«Ti accompagnerà Louis, d’accordo?»
«Posso riavere i miei vestiti?» Chiese gentilmente Katrine rivolgendo ad Harry uno sguardo imbarazzato.
«Ti preferirei senza…» ammiccò il ragazzo facendo arrossire Katrine che di tutta risposta gli pestò il piede, Harry gemette di dolore mentre per la stanza riecheggiò la risata cristallina di Zayn.
«Queste battutine con me non sono ammesse, ragazzo» sputò acida e minacciosa Katrine prendendo per il colletto della polo il riccio, il ragazzo la guardò con aria di sfida ma prima che uno dei due potesse parlare un ragazzo castano si mise fra i due separandoli.
«Haz non credo che sia una buona idea mettersi contro la figlia… del capo» disse autoritario il castano guardando con i suoi occhi blu mare il riccio che, insieme la ragazza, lo guardarono straniti.
«E’- è lei?» balbettò il biondo verso il castano, che annuì.
«Piacere Louis, Louis Tomlinson» disse il castano mentre si girò verso Katrine e le sorrise. La ragazza si sentì lo stomaco in subbuglio le gambe molli e le mani tremanti.
‘’Il sorriso di questo Louis mi fa uno strano effetto’’ pensò.
«Piacere tutto mio»
  
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