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Autore: Artemis97    17/03/2014    4 recensioni
Dal testo:
Quando tutto ciò in cui credi crolla …
Quando le maschere cadono …
Quando il cuore smette di battere …
Quando la tua realtà scompare …
Come andrai avanti? A cosa ti reggerai? Quale sarà la tua verità?
Guarda: un agguato ti è stato teso.
Senti: il gelo della morte ti avvolge.
Capisci: il tuo cuore ha smesso di battere.
Harry Potter è un Principe Oscuro, Lily e James sono vivi. Cosa succederà?
P.s.
Anche se l'argomento può essere stato già trattato da molti autori voglio avvisare che questa storia sarà molto diversa dalle altre.
Genere: Avventura, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Il trio protagonista, James Potter | Coppie: Draco/Harry, James/Lily
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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“Yuppie, stai per parlare con persone di una dimensione alternativa, che gran figata!”
“Preferirei mangiare cozze avariate …”
 
Capitolo 6
Quel bastardo di un Voldie
 
 
 
Okay, Harry si chiese sinceramente da dove iniziare a risolvere quella matassa di problemi.
Cosa dire a quei tipi per convincergli a lasciarli andare?
Si domandò improvvisamente perché diavolo fosse andato in una dimensione alternativa a cercare, cosa? La felicità? Hà! Quella emozione tanto decantata da Silente insieme all’amore non esisteva, lui e i suoi amici lo sapevano bene …
 
Invece di liberarsi dei loro problemi e vivere una vita in pace, si erano ritrovati tra le braccia del nemico: Voldemort e Silente che lo stavano anche fissando, cercavano di usare la Legilimanzia forse?
Ma non ci riusciranno, pensò rinforzando i suoi scudi mentali.
 
Non si accorse che nessuno dei due ci provò, entrambi i maghi erano intenti a guardarlo meravigliati.
Silente che cercava di analizzare la situazione mentre Voldemort semplicemente era felice di aver davanti suo figlio, il suo adorato Harry.
Durante il funerale aveva così desiderato avere un’altra opportunità da spendere con suo figlio, senza più ingannarlo. Era pentito delle azioni che aveva commesso nei suoi confronti, si rendeva conto che ciò che aveva compiuto aveva provocato la sua morte e ne era addolorato.
Ma la gioia di riavere suo figlio non lo rendeva cieco, si era accorto che qualcosa non andava.
 
Harry si era definito un Potter, il suo Harry per quanto poteva essere arrabbiato con lui non lo avrebbe mai fatto.
Harry aveva affermato di non essere mai morto, mentre lui aveva avvertito distintamente la vita di suo figlio scivolare via.
 
Non riusciva a impedire a qualcosa dentro di se di contorcersi e urlare che quello era sì Harry, ma non il suo Harry.
 
“Vi sto per raccontare questo non perché voglio che siamo una grande famiglia felice -iniziò Harry dopo che i presenti giurarono di non rivelare le informazioni che stavano per ricevere con un voto infrangibile- ma perché vi dovete rendere conto che ci dovete lasciare stare -sorrise pericolosamente- o vi ammazzerò senza pensarci due volte”
 
Vicino a una delle porte, Neville Paciock si chiedeva cosa aveva in mente Harry: lui voleva conoscere i suoi genitori! Era la cosa che desiderava di più in assoluto però … loro lo avrebbero accettato?
Il dubbio lo tormentava.
 
“Non siamo di questa dimensione, io e i miei compagni veniamo da un altro mondo dove alcuni di voi ci sono mentre gli altri sono morti ovviamente. Purtroppo Voldemort non lo è”
 
“Altra dimensione? Come è possibile?” boccheggiò Lily Evans.
 
“Potete non credermi per quanto mi interessa, ma come farei a essere qui quando evidentemente sono morto?” ribatté Harry duramente, non gli piaceva che le sue parole erano contestate però non lo mostrò. Suo padre metteva sempre in dubbio quel che diceva come se lui mentisse.
 
“Cosa vi ha spinto ad andarvene da quel mondo? Come siete arrivati qui?” domandò Riddle iniziando a comporre il puzzle di quella situazione.
 
“Nella nostra dimensione è stata pronunciata una profezia” li informò Hermione lanciando qualche sguardo alla donna dagli occhi folli. Hermione aveva sentito parlare di lei da Harry e aveva visto qualche foto, però era un’altra cosa vederla di persona.
Certo, si rendeva conto che quella non era propriamente la madrina di Harry, però si chiese se anche il ragazzo al suo fianco lo rammentasse.
 
James e Lily Potter gemettero, un’altra profezia? Era stata quella a portare via il loro bambino, era per colpa di un profezia che si erano dovuti nascondere per nulla: ricordavano perfettamente Codaliscia prendere il piccolo Harry dalla culla e, dopo averli distratti con maestria, lo aveva portato via.
Il dolore che aveva colmato i loro animi era stato enorme, straziante, avevano odiato con tutto il cuore Codaliscia e avevano cercato vendetta sui mangiamorte, su Voldemort, su tutti.
Poi Silente era intervenuto, aveva cercato di ricondurli alla ragione, a non farli compiere gesti sconsiderati e loro, nonostante tutto, avevano capito e avevano cercato di smettere di fare pazzie combattendo con tattiche, non buttandosi nella mischia senza pensare e poi … poi avevano scoperto che Voldemort aveva un figlio.
Come … come osava quel mostro ad avere un figlio quando aveva ucciso il loro? No, glielo avrebbero strappato come lui aveva fatto con il loro, lo avrebbero distrutto e Voldemort avrebbe sofferto come loro e avrebbe capito. Occhio per occhio, dolore per dolore, morte per morte.
Avevano dato la caccia al ragazzo che, pian piano, stava ammazzando parecchi dell’Ordine. Il ragazzo che aveva la colpa della morte di Ron, Hermione e Neville.
I loro cuori pieni di rancore li avevano portati ad accanirsi contro un ragazzino che era stato cresciuto per essere il male, che era stato corrotto, ma che forse poteva essere ricondotto al bene. Ma non avevano neanche preso in considerazione una simile possibilità: volevano solo dare una lezione al Lord e fargliela pagare per tutto il male che aveva fatto uccidendo l’unica cosa a cui teneva veramente.
Durante lo scontro non si chiesero perché il Principe Oscuro era così remissivo, perché non combatteva con dedizione come sempre, perché sembrava spezzato.
Non se lo chiesero e lo uccisero … solo per poi scoprire che era il loro Harry. Il loro piccolo bambino.
Se prima avevano sofferto la sua scomparsa per mano di Voldemort, ora erano distrutti perché era stata la loro stessa mano ad ucciderlo.
Ed erano sprofondati in un baratro oscuro.
 
E adesso una profezia aveva portato un altro Harry da loro e si chiesero cosa aveva vissuto per fargli avere gli occhi così pieni di risentimento e sospetto, cosa aveva mai visto quel ragazzo che non celava il disgusto verso tutti loro.
Lily però vedeva come Ron, Hermione e Neville sembravano appoggiarsi a lui, come lo guardavano con ammirazione e affetto e si diceva che quel Harry doveva essere buono per scatenare simili sentimenti.
 
“Bah, era una emerita cazzata. Dopotutto la Cooman cercava solo di dire qualcosa che l’avrebbe messa in luce, cercava la fama la megera” aggiunse Ron con il suo modo un po’ rude di parlare, ma sincero in modo così subdolo da farti credere nelle sue parole senza bisogno di prove.
“Già, diceva qualcosa come:
 
‘Colui che il Verde della morte avrà negli occhi,
Che amici fidati è accerchiato,
Da lui l’Oscuro Signore sarà ammazzato
E il mondo nelle tenebre farà piombare
Se anche la Luce deciderà di eliminare.’
 
Sembra fatta da un bambino, la vecchia pazza non aveva neanche abbastanza immaginazione da articolarla meglio. Satana Chips la dichiarò inferma di mente quando la sentì” aggiunse Neville leggermente divertito dalla fine della Cooman, la medi-stronza l’aveva fatta internare al San Mungo. L’unica cosa buona che aveva fatto.
 
Un po’ tutti alzarono leggermente un sopracciglio sorpresi dal soprannome della Chips, ma non fecero commenti.
 
“Nonostante era palese che fosse falsa, Voldemort ci cadde dentro con tutta la sua serpentesca faccia” continuò a raccontare Harry prima di essere interrotto da un curioso Sirius Black.
“Serpentesca?” domandò infatti, il ragazzo dagli occhi verdi annuì distrattamente.
“Da noi Voldie -sopracciglio inarcato di Voldemort al soprannome, sbuffi divertiti dai cosiddetti buoni- mentre viaggiava in giro in cerca dell’immortalità è diventato orribile, con il corpo simile a quello di un serpente. Per questo ero sorpreso quando l’ho visto umano -accennò distrattamente a Tom Riddle- ma il mio parlare a vanvera era dovuto alla perdita di sangue” si giustificò infine.
 
“Pensò subito a me e ai miei amici a causa dei miei genitori, soprattutto James che non perdeva occasione di sfotterlo e ogni dannatissima volta riportava a casa il suo culo sano e salvo. Davvero, Voldie è un incapace pazzo, come si fa a non riuscire a uccidere un simile patetico rifiuto umano? Basta un Avada e il gioco era fatto!” il risentimento che colava giù dalle sue parole fecero boccheggiare più persone.
 
Il ragazzo odiava i suoi genitori, era lampante.
 
“E non ci aiutava il fatto che avevamo messo i bastoni tra le ruote al ‘grande Signore Oscuro’ -ironia- da quando avevamo undici anni per colpa delle macchinazioni di Silente” aggiunse Hermione calma, poi vedendo le espressioni confuse spiegò “scusate, termine babbano. Praticamente abbiamo impedito a Voldemort di portare a termine i suoi piani”.
 
“Vivere in quel mondo era diventato troppo pericoloso quindi abbiamo deciso saggiamente di andarcene, dopotutto quella non era la nostra guerra” si unì alla spiegazione Ron.
 
Un atteggiamento molto serpeverde, considerò Severus Piton.
 
Voldemort intanto si ritrovò a pensare che anche se quelli non erano i ragazzi di quel mondo, ci andavano dannatamente vicino, soprattutto Harry. Il loro carattere e modi di fare erano quasi del tutto simili.
Sentiva di non poter nuocere in alcun modo a quel ragazzo, assomigliava troppo a suo figlio, c’era troppo di suo figlio in lui. Non avrebbe toccato neanche i suoi amici, non avrebbe commesso lo stesso errore due volte.
Avrebbe riconquistato l’adolescente perché, anche se non era quello del suo mondo, era sempre Harry.
 
“È finita con noi che ci troviamo faccia a faccia con i mangiamorte e che riusciamo a venire in questo mondo” finì Harry omettendo saggiamente che Voldie e i suoi allegri uomini in nero stavano per ammazzarli, non doveva dimostrare alcuna debolezza di fronte ai nemici. Inoltre non disse loro come avevano fatto a raggiungere quel mondo, non voleva che prendessero colpi in testa ed esaminassero il velo portando magari scompiglio in altri mondi.
 
“Come mai tu ci hai messo più tempo ad arrivare?” domandò Remus Lupin, Harry quasi gemette: quel licantropo era troppo attento per i suoi gusti, ma rivelare loro il perché sarebbe tornato vantaggioso per lui. Avrebbe infuso timore in loro per la sua persona o almeno lo avrebbe circondato di un alone di mistero.
 
“Ho avuto un contrattempo, diciamo che Vita voleva farmi un discorsetto” sorrise enigmatico mentre calibrava le parole con attenzione.
 
“Vita? Vuoi dire il marito della Dama Nera*?” sussurrò incredulo Lupin che, come gli altri, aveva sentito le leggende narrate sui due grandi progenitori della razza umana e magica.
 
“Conoscete qualcun altro con un nome tanto assurdo?” appoggiò l’amico, Hermione anche se lei era abbastanza curiosa sulla faccenda, poi nel loro mondo non esisteva nessuno con quel nome strano, non sapeva chi era la Dama Nera, però poteva supporre che fosse la Morte che incontrò i tre fratelli e donò loro la pietra della resurrezione, il mantello dell’invisibilità e la bacchetta di sambuco.
 
“Cosa ti ha detto?” domandò Lupin con gli occhi dorati accesi di curiosità e preoccupazione, qualunque cosa si aspettò che il moretto dicesse rimase probabilmente deluso.
 
“Niente di rilevante” lo freddò il ragazzo infatti.
 
“Ora raccontateci voi di questo mondo” la voce di Harry era dura, sembrò quasi un ordine ciò che disse.
Nonostante il suo tono non piacesse a James, fu lui a iniziare a parlare. Non gli sfuggì lo sguardo che il ragazzo così uguale a suo figlio gli rivolse: “venne pronunciata anche qui una profezia, diversa da quella della Cooman del tuo mondo e soprattutto veritiera. Preannunciava l’arrivo di colui che avrebbe ucciso Voldemort -sputò il suo nome come se fosse veleno- ma lui ti rapì e tu crescesti come un suo mangiamorte”
 
Harry fece una faccia così schifata che sembrò altamente comico ai suoi amici “amico non ti ho mai visto così atterrito!” là buttò quasi sul ridere Neville per alleggerire l’atmosfera pesante.
 
“Vorrei vederlo! I mangiamorte hanno così poco buon gusto! Fanno un lavoro di merda dove non vengono pagati se non in cruciatus, vestono di merda come se fossero sempre di ritorno da un funerale e vivono di merda dovendo sopportare gli auror con la loro fiatella di merda sul collo” aggiunse Ron a difesa dell’amico, che annuì concorde “tutto di merda”disse Harry ricomponendosi.
 
“Ma non era tuo figlio quando lo hai ucciso, non è vero Potterino?” intervenì all’improvviso Bellatrix ciondolando leggermente e con uno sguardo folle.
Harry capì subito quello che la donna voleva dire e non se ne stupì, era abituato alle azioni folli che suo padre compiva però rimase sorpreso dalla stilla di delusione che lo trafisse: sperava che in un altro mondo le cose sarebbero state diverse, che non avrebbe trovato un padre pronto a maledirlo, che -
Si riscosse dai suoi pensieri, non era il momento di perdersi nella delusione.
“Dunque hai ucciso tuo figlio” e ciò che disse non era una domanda, ma James rispose comunque “no, cioè sì, ma credevamo tutti che fosse il figlio di Voldemort non te, non Harry!”
 
Nella stanza calò il silenzio, si acquietarono anche le voci di alcuni Weasley e di Sirius che se la stavano prendendo con Bellatrix per quello che aveva detto, ed ella rispondeva allegramente con la sua solita aria di allampanata.
 
“La situazione non cambia” annunciò in fine Harry alzandosi in piedi subito affiancata da Hermione. La ragazza sembra pronta a maledirli, a difendere l’amico anche se non ne ha bisogno.
Il moro le posò delicatamente una mano sul fianco e la strinse a se, Hermione fu il primo essere magico che conobbe e che gli fu amica, ci teneva particolarmente a lei. Se qualcuno avesse prestato veramente attenzione agli occhi del ragazzo avrebbe notato i tentacoli oscuri che stavano pian piano invadendo il verde, ma tutti erano troppo presi dal discorso, tranne Severus Piton.
Egli li guardò ammaliato, era certo di aver letto da qualche parte che ciò accadeva solo a chi … degludì spaventato: chi era veramente quel ragazzo? Quali arcani segreti nascondevano la sua persona?
 
“L’altro me doveva avere circa la mia età, no? Dunque eravate pronti a uccidere un adolescente senza rimorsi e vi siete pentiti solo dopo che avete scoperto la sua identità, per voi il ragazzo era solo un modo per distruggere Voldemort” Harry volse lo sguardo al Signore Oscuro.
 
Tom Marvolo Riddle aveva sempre pensato che i sentimenti rendessero deboli, che Silente era uno sciocco siccome andava in giro a distribuire sorbetti al limone di indubbia origine e professasse che l’amore fosse la soluzione ad ogni problema.
Poi prese con se Harry James Potter, lo crebbe come suo figlio, come un Marvolo doveva essere. Lo amò come un padre poteva amare un figlio e fu orgoglioso di lui, soffriva se lui era triste, gioiva se lui era felice.
Poi suo figlio, che riusciva a leggergli l’anima guardandolo soltanto negli occhi, che lo capiva come nessun altro, che gli sorrideva con gioia e affetto, suo figlio, il suo bellissimo moretto dagli occhi verde smeraldo, era morto e il suo cuore era sprofondato.
 
Ora Tom si trovava davanti a un adolescente che era un Harry di un altro mondo e che lo stava guardando negli occhi e sentì che lo stava spogliando di tutte le sue maschere per arrivare al suo ‘io’ profondo, sentì che lo stava analizzando, mettendo alla prova e che ciò che aveva trovato sembrava averlo soddisfatto.
 
“Tu hai perso tuo figlio -continuò Harry rivolgendosi a James per poi ripuntare i suoi occhi sul Lord- e anche tu hai perso tuo figlio, ma qualcosa mi dice che lo avete perso molto prima di vederlo morto. Non ho alcun dubbio che lo amavamate, però so anche che tu, James, non lo avevi mai conosciuto. Il ragazzo che hai ucciso era tuo figlio solo all’anagrafe, lo hai strappato a colui che lo aveva cresciuto e -smorfia di disgusto- a quanto pare amato come se fosse suo figlio. Basta guardarti negli occhi Voldemort per rendersene conto.”
 
Il verde degli occhi di Harry si illuminò di una luce ultraterrena quando continuò “ma anche tu devi aver commesso un qualche errore che ha condotto il ragazzo alla morte. Un altro me, anche se di un’altra dimensione, deve avere il mio stesso apporto magico, questo per la terza legge dimensionale**. Quindi lui si è fatto uccidere. Se era fedele alla causa di Voldemort avrebbe saputo che sarebbe stato meglio per lui rimanere in vita e combattere e non farsi uccidere, anche solo spezzare gli animi del nemico non è plausibile come scusa perché avrebbe saputo che farsi uccidere avrebbe distrutto anche il tutore. Dunque lui, posso supporre, agognava la fine e questo solo perché la fiducia che aveva nel Lord era tramontata.”
 
“Ora io e i miei amici possiamo andarcene. Abbiamo finito. Spero che capiate che non voglio più vedervi, noi non siamo i ragazzi di questo mondo e non vogliamo avere a che fare con voi. Detto questo aggiungerò che ho un particolare risentimento verso ognuno dei presenti in questa stanza dunque vi suggerirei di non attraversare la mia strada”
Harry si impose assoluta calma mantenendo le sue labbra senza una particolare piega e il viso fermo in una maschera di freddezza. Non poteva far vedere nessun tipo di cedimento o di debolezza: Hermione contava su di lui, Ron e Neville anche. Avrebbe contattato i Paciock in separata sede in modo che Neville potesse incontrarli, avrebbe assolto al desiderio del suo amico.
Doveva essere forte, si affidavano a lui per un motivo e lui sarebbe stato la loro roccia anche al costo di reprimere le sue paure, anche a costo di sembrare un piccolo arrogante bastardo.
Era un ottimo serpeverde dopotutto quindi era capace di mentire.
 
Credeva risolta la faccenda, aveva dato avvertimenti, aveva minacciato, aveva rivelato abbastanza informazioni da tenere ferma la loro curiosità, ma a quanto pare non bastò. Quando passò accanto a Voldemort per raggiungere l’uscita dove c’era Neville, venne afferrato da un ceppo deciso: la mano del Lord.
“Che cosa vu-” non fece in tempo a chiedere che lui lo strattonò lontano dall’amica e, spaccate le protezioni di casa Black, lo trasportò lontano.  
 
 
 
 
 
QUEL BASTARDO DI UN VOLDY!
 
***
Intanto nel mondo di provenienza di Harry e Co.
 
“Remus! Dov’è mio figlio?!” gridò James Potter entrando in casa di Lupin.
Il castano lo guardò con tanto d’occhi “e cosa vuoi che ne sappia io?!” rimbeccò irritato.
 
“Weilà -fu il verso poco articolato di Sirius Black che piombò fuori dal camino- ho visto Voldie uscire dal Ministero borbottando frasi come ‘quel mini Potter di merda!’  e ‘Lui e i suoi compagni attraversare il Velo non permettendomi di ucciderli, che ingrati bastardi!’ era così infuriato! Ha ucciso un paio di auror mentre se ne andava non cruciandoli nemmeno!”
 
“MIO FIGLIO SI È LANCIATO ATTRAVERSO IL VELO?” gridò Potter sconvolto.
 
No, no no no! Il suo erede da cruciare non poteva aver fatto una cosa simile! Ora su chi si sfogava? Su chi liberava il suo stress?
 
“Calmatevi. Ha attraversato il Velo di sua iniziativa con i suoi amici dunque loro sanno che il Velo congiunge le dimensioni” li placò Lupin e quando vide lo sguardo crudelmente soddisfatto e speranzoso di Ramoso si volle quasi rimangiare ciò che aveva detto. Stava davvero consegnando il giovane Harry di nuovo nelle mani folli di suo padre quando aveva trovato il modo di sfuggirli? No, non poteva -
“E come si può fare per andare lì?” domandò James.
“Non lo so, il libro su qui ho letto questo sul Velo è nella camera proibita del Ministero. Fui scoperto e cacciato di lì. Dovremmo andarci per trovare la risposta” non riuscì a trattenersi dal rispondere Remus, alla fine lui non era meglio di Minus. Quella sua stessa rivelazione così scomoda che la soprimette. Infondo non erano cavoli suoi quello che il figlio di James faceva e poi lui stava solo aiutando un padre a ritrovare il figlio, no?
 
La cosa peggiore era che lui sapeva di star facendo qualcosa di terribile.
 
“Bene ragazzi andiamo a trovare quel marmocchio disobbediente” ghignò Potter.
 
 
 
 
 
 
Angolo dell’autrice
 
*la Morte
**l’ho inventata io, si saprà più avanti come lui fa a conoscere queste leggi ^_-
 
Mi hanno accusato di fare capitoli troppo lunghi per questo ho dovuto dividerlo e la vera azione la vedrete al prossimo cap. Cosa gli dirà mai il Lord? Cosa farà mai Harry al Lord per essere stato rapito?
E adesso dobbiamo aggiungere nell’equazione anche un James Potter cattivo che vuole suo figlio.
Che cosa succederà?
 
lunadistruggi: Bellatrix è pazza, ma è magnificamente pazza ^_^ spero che hai apprezzato anche questo capitolo!
 
LaSpacciatrice: purtroppo ho sempre paura che se vado troppo veloce rovino la storia, dovrai perdonarmi. Ma in questo capitolo sono andata più avanti, visto? Voldie rapisce Harry e James dell’altra dimensione parte in missione per riprendere suo figlio da cruciare.
  
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