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Autore: tommoslaugh    17/03/2014    0 recensioni
I miei occhi scuri, scrutarono per bene tutto ciò che mi circondava, compresa la mia camera, ormai vuota. Ora che stavo andando via, mi accorsi che quella stanza vuota, aveva qualcosa nascosto. Ma non capivo cosa. Tutta la mia attenzione ricadeva sulle pareti bianche, quasi ingiallite dal tempo, un tempo che non ho mai dedicato a questa stanza.
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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18:29 Washington, Forks – Stati Uniti. 19 Luglio 2011

Passò una settimana, e Alec è al mio fianco da quel giorno, come se volesse proteggermi e mi sentivo viva. Felice. C’era qualcosa tra di noi, era di più dell’amicizia, ed era bello. E io giorno dopo giorno ero sempre più felice di vederlo, ma avevo paura di quello che poteva nascere tra noi. Ma è anche vero che la paura non mi abbandona più. Pensavo di averla sconfitta, di averla sepolta dentro di me, come in una scatola. Ma da quando lui è qui, sembra che l’abbia aperta lasciando che tornasse dov’era prima. Dove non dovrebbe. Probabilmente stava per nascere una nuova me, una parte di me che non ho mai visto. E non sapevo se questo fosse positivo o negativo, ma lascerò che venga fuori, lascerò che mi cambi. Perché quella che sono non è ciò che vorrei.
 
00:00.
Mezzanotte. Mancava precisamente una settimana al mio compleanno, dove avrei abbandonato definitivamente i miei diciassette anni. Dove mi sarei sentita un po’ più libera. Ai miei diciotto anni avrei potuto prendere le mie decisioni senza l’intromissione di qualcuno. O forse sarà peggio perché non ti permetteranno di fare scelte ancor più sbagliate. Pian piano i miei occhi si chiusero e sprofondai nel sonno più profondo.
 
08:10.
Varcai la soglia del portone della scuola, e vidi Alec che parlava con qualcuno. Quando si accorse di me, mi fece segno che mi avrebbe raggiunta dopo. Pian piano capivo che giorno dopo giorno le cose tra di noi cambiavano di bene in meglio. E io non sapevo cosa pensare o fare. Quando richiusi l’armadietto, lo ritrovai lì, come solitamente faceva. Splendido e sorridente, come nessun’altro era.
 
-Buongiorno anche a te, Alec.- Fece un sorriso a trentadue denti, uno dei migliori.
-Buongiorno.- Prese una pausa, poi parlò di nuovo.
-Tra una settimana è il tuo diciottesimo compleanno.-
-Così si dice in giro.- Rise, gli sorrisi, poi parlò di nuovo.
-Beh, cosa facciamo al tuo compleanno?-
-Ti prego, niente festa. Non ho nessuno da invitare, e poi manca ancora una settimana.- Dissi camminando verso l’aula.
-E chi ha parlato di festa? Voglio che tu ti diverta.- Sorrisi.
-Decideremo tra una settimana, okay?- Sorrise annuendo. Cominciai a camminare verso l’aula, all’improvviso mi bloccò il polso.
-Cosa stai facendo?- Lo guardai stranita.
-Mariniamo la scuola.-
-E come vorresti fare?- Dissi guardandolo in modo strano.
-Uscita di sicurezza, no?- Non l’avevo mai fatto, ma non sapevo cosa fare. Lo guardai, qualche secondo e poi annuii.
Camminammo piano verso l’uscita di sicurezza, quando aprii la porta, la voce del preside ci sorprese. Non so cosa stava pensando di fare, ma io stavo andando in panico.
 
-Cosa state facendo voi due?!- Urlò quasi. Ci guardammo entrambi negli occhi, ad un certo punto sorrise, intrecciò le nostre mani e cominciò a correre. Correvamo veloci, sempre di più. L’adrenalina era a mille, e lì capì che ero veramente felice. Eravamo felici. Ero felice di aver fatto questa pazzia insieme a lui. Arrivammo ad un piccolo posto dimenticato, una specie di cortile con un laghetto. Sciolse l’intreccio delle nostre dita, sarei rimasta lì a stringergli la mano per ore, giorni, mesi, anni. Le nostre mani sembravano perfette per stare insieme. Mi sedetti accanto ad un albero spoglio, con le foglie che ci circondavano ovunque. Poco dopo arrivò anche lui sorridente.
 
-È una pazzia, lo sai?- Sorridemmo entrambi. Si avvicinò a me, sentivo il sangue scorrere nelle mie vene, il cuore che batteva forte. Mi guardò negli occhi, sorrise e stampò un bacio sulla mia fronte. Le guance andavano a fuoco, ma ero felice.
-Una bella pazzia. Da fare almeno una volta nella vita, no?-
-Già. È la prima volta che marino la scuola, ed è stato molto divertente. Sono veramente felice.- Gli sorrisi.
-Sono felice che tu lo sia.- Io sono felice di essere qui con te, Alec. Ad un certo punto mi sentii osservata da qualcuno, distolsi lo sguardo da lui e guardai avanti a me. La figura di un uomo alto, robusto e vestito in nero abbastanza lontano da noi. Mi alzai da terra e lo fissai con  la paura negli occhi, con la paura dell’ultima volta.
-Cosa c’è?- Lo guardai negli occhi con il terrore. Si alzò di scatto e parlò di nuovo.
-Kris, cosa c’è?-
-C’è qualcuno.- Si guardò intorno, poi di nuovo me.
-Ti porto a casa, okay?- Annuii senza parlare, mi voltai un’ultima e lui era lì. Di nuovo. Mi voltai di scatto, e lo strinsi forte. Non era nel programma questo, la giornata non doveva andare così.
 
12:29 Washington, Forks – Stati Uniti. 5 Luglio 2011
-E così la ragazza ha il libro.- Annuii terrorizzata.
-Louise Sparks, non ti avevo forse detto di nasconderlo quel libro?- Igor si avvicinò a me con rabbia, delusione, violenza. I suoi occhi neri come l’oscurità guardarono dritto nei miei, e immediatamente dei dolori lancinanti alle ossa mi fecero accasciare, sembrava che ognuna di esse si spezzasse, dolori alla testa mai avuti prima. Dolori che solo lui sapeva farti provare. Questo è lui arrabiato.
-S-smettila. T-ti prego.- I dolori continuarono per altri, interminabili minuti. Poi, di colpo finì tutto.
-Joseph, vieni qui.- Il ragazzo alto e robusto si avvicinò, i suoi occhi color ghiaccio ti paralizzavano.
-Mio Signore.- La sua voce così forte era da brividi.
-Trova la ragazza. E portala qui, e non farti notare facilmente.- Chinò il capo, si posizionò al centro della stanza, le sue ali nere si aprirono, e volò via. Un grande balzo, e sparì nel grande cielo scuro. La battaglia tra i Demoni e gli Angeli caduti stava per cominciare.
 
22:50 Washington, Forks – Stati Uniti. 19 Luglio 2011
-Cosa ti è saltato in mente, Kristen?- Rimasi lì seduta come una bambina.
-Ti è dato di volta il cervello?- Cominciò ad urlare. Quando sembrava che tutto stesse andare per il meglio, c’era sempre qualcosa ad andare storto.
-Pap..-
-Non voglio sentire nulla Kristen, le tue scuse le conosco tutte. Adesso si ricomincia come prima. Va in camera tua!- Sì, ritornerà tutto come prima. Con un piccolo errore “Subito in camera tua!” Mi diressi verso la mia camera, e quando l’aprii trovai Alec seduto sul letto. Chiusi di scatto la porta.
 
-Che cosa ci fai qui? Come sei entrato?-
-Sono entrato dalla finestra, volevo dirti che mi dispiace per quello che è successo prima, e per averti fatto marinare la scuola.-
-Voglio sperare che non sia stata colpa tua per quello che è successo oggi, e poi quello non è nulla.- Sorrisi.
-Non sapevo che avremo avuto questa piccola sorpresa, mi dispiace.-
-Non preoccuparti, non è nulla.- Gli sorrisi. Ricambiò, e fu uno dei suoi sorrisi più dolci. E io finalmente l’avevo capito. Ero follemente, irrazionalmente, innamorata di lui. Dopo minuti di silenzio, a guardarci negli occhi, lui parlò.
-Beh…ci vediamo domani. Buonanotte.- In quel momento volevo sprofondare, avevo pensato che mi avrebbe baciata inaspettatamente. Ma ovviamente non è stato così.
-Oh..certo, buonanotte anche a te.- Mi voltai verso la porta, lui era uscito di nuovo dalla finestra, e non sapevo cosa fare. Sbuffai, ma ad un certo punto, sentii prendermi per le spalle, quando mi voltai le sue labbra erano sulle mie. A momenti sarei morta di vergogna, ma era il miglior posto dove potessi stare. Tra le sue braccia e le sue labbra sulle mie, che formavano qualcosa di meraviglioso. Lo amavo, lo amavo esageratamente. E questo, era sicuramente il bacio più bello di tutta la mia vita. Il bacio inaspettato delle 23:04.
 
-Buonanotte, Kristen.- Lasciò un ultimo bacio sulla fronte, e scappò via di nuovo dalla finestra. La serata migliore di tutta la mia vita.








Saaaaaaaaaaaalve a tutti, dopo quasi un mese sono riuscita a pubblicare il quarto capitolo lol
Ci metto tanto a pubblicarlo, perché vedo che non recensite e non capisco quando qualcuno la legge..vabbe, per i pochi lettori che ci sono, vi prego receniste mi farebbe molto piacere sapere se vi piace o meno. Ci vediamo al prossimo capitolo

 
  
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