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Autore: Haku    01/07/2008    2 recensioni
Salve, Mi chiamo Haku, ma ovviamente questo non è il mio vero nome. E sono d’accordo con voi riguardo all’inizio banale, ma non sapevo in che altra maniera iniziare; così ho pensato a quella più semplice, quella che più si avvicina a me....non mi aspetto dei commenti.Per me è già sufficiente aver scritto.^_____^
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Una goccia…Un'altra ancora….

 

Una goccia,

Plic

Un'altra goccia,

Plic

Un'altra ancora,

Plic…

 

E’ solo questo l’unico suono che mi è concesso di sentire in queste tenebre,

ceco, vedo con gli occhi chiusi il percorso delle mie lacrime salate macchiate con il rosso cremisi di un anima morente; scivolano silenziose,lentamente esse scivolano solcando il viso con strisce rossastre in contrasto con la pelle bianca, per poi cadere e perdersi in questa pozza di lacrime e sangue. Una pozza che bagna i miei piedi, le mie scarpe i miei vestiti.

L’acqua torbida tinta di rosso, una distesa infinita che traccia il mio cammino.

Sono stanca.

Giaccio immobile in questa distesa esangue, non provo nemmeno a muovere un muscolo, legato da catene fredde come il ghiaccio che morde e fa sanguinare la carne.

 

Plic

Una goccia,

Plic

Un'altra ancora…

 

Altre gocce rosse si mischiano alle lacrime, rendono metallica l’aria, l’odore del sangue mi circonda. Lo sento ovunque: nell’aria, nell’acqua e in bocca.

Il suo sapore amaro, è tutto ciò che mi rimane.

Disgustoso.

Un fremito mi percorre la pelle, uno spasmo incontrollabile si impossessa del mio corpo tremante.

Ora le sento.

Le catene.

Si muovono con me, tintinnano ad ogni mio movimento.

Compagne invisibili ad occhio esterno, così come lo è la mia cecità in questo buio sconfinato e la mia bocca muta.

Non mi è concesso nemmeno di urlare.

A che servirebbe?

Nessuno, verrà ad aiutarmi ed anche se verrà potrà mai vederle?

Queste catene invisibili che mi tengono qui, in questo lago di sangue e lacrime?

Io non posso urlare, ma la mia anima(?) lo fa.

Oh è come è straziante la sua voce alle mie orecchie.

Dovrebbe smetterla di urlare, di dibattersi facendo muovere l’acqua e le catene che stridono ad ogni violento scossone.

Odio sentire quella voce.

 

Smettila,

Smettila di urlare,

Smettila di combattere,

Smettila di soffrire!

 

Scuoto la mia testa cercando di liberarmene, cerco di tapparmi le orecchie, ma queste catene me lo impediscono.

Basta, sono stufo di sentire queste voce!

 

Poi qualcosa mi afferra e mi butta giù.

Mi afferra il collo e mi soffoca nell’acqua.

I miei occhi si aprono, la mia voce si libera, il buio si dirada mentre con i miei occhi brucianti vedo una sagoma. Una sagoma che man mano si fa sempre più nitida.

Afferro queste braccia che mi tengono giù, sommerso dall’acqua, mentre i miei occhi cercano di vedere il mio aggressore.

 

Poi la consapevolezza…

 

Quello… sono io!?!

 

Un urlo acuto; è tutto ciò che riesco a sentire, prima che il buio mi inghiottisca di nuovo,prima che io risprofondi nelle tenebre.

 

Mi risveglio di soprassalto nel buio della notte, in questa coltre spessa che impedisce a qualsiasi luce di raggiungermi. Spalanco gli occhi, non vedendo nulla, apro la bocca ma non parlo, le catene tintinnano, tutto il mio corpo trema. Sto tremando in questo buio sconfinato dove dai miei capelli bagnati sento scendere delle gocce.

 

Plic

Una goccia,

Plic

Un'altra,

Plic

Un'altra ancora.

  
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