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Autore: IdolsLove    17/03/2014    1 recensioni
Lesilie, una ragazza semplice, simpatica e solare. Louis, il classico duro dell situazione, prepotente ma allegro.
Louis e Leslie sono cresciuti insieme, ma non sono mai stati amici. Forse perché sono destinati ad essere qualcosa di più? Due ragazzi, una sola storia.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mattina dopo mi sveglio abbastanza presto anche se non c'è scuola. Nella casa c'è un silenzio innaturale, il che mi fa capire che stanno ancora dormendo tutti. Pensando che la punizione che mi verrà assegnata sarà qualcosa tipo 'non uscirai di casa per un mese se non per andare a scuola!' Approfitto della situazione per andare un po' a correre. Infilo dei leggins che arrivano alle ginocchia e una felpa. Lego i capelli in una coda alta e metto le scarpe da ginnastica. Prima di uscire scrivo un biglietto e lo attacco alla porta 'Sono andata a correre, non so quando torno, ciaao'. Mi chiudo la porta di casa alle spalle, metto gli auricolari nelle orecchie e inizio a correre.

Mettiamo in chiaro una cosa. Non corro per dimagrire o cose così. Corro perchè lo trovo rilassante. Mi piace uscire di casa presto, sentire l'aria fresca sulla faccia , vedere la città deserta o i negozi appena aperti.

Appena esco dal parco decido di fermarmi a riposare sulla panchina davanti al campo ma quando tolgo gli auricolari sento delle voci provenire dall'interno della recinzione, così decido di avvicinarmi. In lontananza, dall'altra parte del campo vedo delle sagome vestite di azzurro e bianco. Il mio pensiero va subito a Louis. Chissà se si sta allenando anche lui in questo momento. Senza pensare se l'allenamento è aperto al pubblico entro nel campo e mi siedo sugli spalti. Dopo una veloce ricerca, non vedendo Louis, mi sto per alzare ma delle mani mi bloccano coprendomi gli occhi. Le mani sono ovviamente di un ragazzo data la grandezza, e sento questo soffocare una risata dietro di me. Inizialmente penso che sia Mike dato che molto spesso mi ha raccontato di aver assistito agli allenamenti della squadra, ma quando un profumo fin troppo familiare mi inonda non riesco a reprimere un sorriso.

-Ciao Louis.- lo sento sbuffare e subito toglie le mani da davanti i miei occhi.

-Ma come hai fatto?- Mi giro verso di lui e vedo che ha un espressione infastidita e divertita.

-Ti ho riconosciuto dal profumo.-

-Che palle, lo cambio, ecco.- fa finta di offendersi e io scoppio a ridere.

-Ma tu non dovresti essere giù ad allenarti?- Noto che anche lui ha addosso la divisa, ma ha ancora il borsone in spalla.

-Beh sì, ma sono arrivato ora.. non ha suonato la sveglia eh..- scrolla le spalle e sorride.

-Bene, allora muoviti o il mister si arrabbia.- lui spalanca gli occhi e corre in campo mentre io continuo a ridere. Da quassù vedo un signore di mezza età che urla dietro a Louis per il ritardo e gli ordina di fare dieci giri intorno a campo. Prima di iniziare a correre il ragazzo si gira verso di me e, vedendomi ridere, mi fa la linguaccia.

Quando finiscono gli allenamenti, chissà quanto tempo dopo il mio arrivo, scendo dagli spalti per salutare Louis. Il ragazzo, entrando negli spogliatoi si toglie la maglia, ma prima che varchi la porta richiamo la sua attenzione e viene verso di me.

-Com'è andato l'allenamento Tomlison?-

-Sfotti pure, farei provare a te sentirsi urlare nelle orecchie e lavorare più degli altri.- scoppio a ridere e lui alza gli occhi al cielo.

-Così impari a fare tardi eh?- lui mi fa il verso, prendendomi in giro e scoppiamo a ridere entrambi.

-Dai Lou, io vado che mia madre mi sta aspettando a casa.- Mi sorride e mi abbraccia forte. Nel momento in cui le sue braccia circondano il mio corpo mi sembra di fluttuare a qualche centimetro da terra, le farfalle che avevo sentito la sera prima si rifanno vive e non riesco a trattenere un sorriso. Insomma, quando mi abbraccia mi sento bene, mi sento al sicuro.

-Ciao piccola, ci sentiamo.- a questo nomignolo mi sento arrossire e mi affretto a abbassare la testa.

-Si.. ciao..- gli sorrido di nuovo, dopodiché esco dal campo correndo a casa.

Prima che possa rientrare dalla porta mia madre, ancora in pigiama e vestaglia, esce e per poco non ci scontriamo.

-Ma cosa..? Leslie Aarons, chi ti ha dato il permesso di uscire di casa senza avvertire nessuno?-

-Ho lasciato un biglietto attaccato alla porta mamma.- prendo il biglietto dalla porta ancora aperta e glielo mostro.

-E ti sembra giusto? Cosa ne so io dove sei andata a correre? Eh? Eravamo così preoccupati.-

sbuffo e entro in casa senza preoccuparmene.

-Non ho più sei anni, posso anche andare in giro da sola. Smettetela di essere così.. premurosi.- faccio per andare in camera mia ma mia madre mi richiama.

-Nono, vieni qui, io e tuo padre abbiamo deciso la punizione.- la seguo in cucina e mi fa sedere attorno al tavolo, davanti a lei e mio padre.

-Leslie, lo sai perchè ti mettiamo in punizione?- mio padre mi guarda, rilassato. Lui è un uomo sempre tranquillo. Trova il lato positivo in qualunque caso e riesce sempre a trovare il lato logico della situazione, ma non è molto dolce. Non che non sia un buon padre, assolutamente. Mia madre invece è l'esatto opposto. Dolce e carina ma se si arrabbia lei.. addio.

-Si papà, perchè ieri sono arrivata in ritardo di un' ora.- incrocio le braccia sul tavolo e resto a fissarli mentre si scambiano uno sguardo veloce.

-Secondo noi, due settimane in casa non ti farà male, così puoi anche impegnarti a scuola.- resto a bocca aperta. Due settimane? Per un ritardo? Sto per replicare, ma mio padre mi precede.

-Niente, ma. Abbiamo già deciso.- mi alzo dal tavolo sbuffando. Non è possibile che per così poco devo restare chiusa in casa per due settimane senza poter sentire nessuno. E da quando? I miei non sono mai stati per questo tipo di punizioni. Piuttosto mi facevano lavorare in casa o aiutare i vicini, ma mai questo. Salgo le scale e decido di andare a farmi una doccia, dato che ho corso.

Dopo la doccia torno in camera, sto per sedermi davanti al computer quando mi vibra il cellulare.

 

Da: Boo Bear
Testo: Ehy piccola, ti va se questa sera andiamo al cinema?

x.

 

Inizialmente mi compare un enorme sorriso sulla faccia, e sono già pronta a rispondere per confermare, ma poi ricordo della punizione. Il sorriso scompare lasciando il posto a una smorfia.

 

Ehy, mi dispiace, ma non posso proprio venire, sto in punizione per due settimane:(

xx.

 

Dopo aver risposto metto la musica al massimo volume dal pc, causando delle lamentele dalla stanza di mio fratello, che comunque ignoro. Dopo un po' il cellulare vibra nuovamente e io corro a vedere.

 

AHAHAHAHAH sei una sfigata Aarons. Va beh, il cinema sarà per un' altra volta allora

x.

 

Il sorriso che non era ancora scomparso dal mio volto si fa un po' più grande.

 

Appena esco dalla prigione ti picchio sappilo.

x.

 

Un secondo dopo aver ricevuto un messaggio con scritto 'ti chiamo' il telefono prende a squillare e sul display appare la scritta 'Boo Bear' e non esito a rispondere.

-Pronto?-

-Quando vorresti picchiarmi?-

-Appena metto piede fuori casa, Tomlinson.- Lo sento ridere e la sensazione allo stomaco, ormai diventata troppo familiare, si ripresenta.

-Beh allora sbrigati, perchè sono nel retro del tuo giardino, sotto la tua finestra.-

-Nah, non è vero tanto, non ci credo.-

-Beh, tu inizia ad affacciarti.- detto questo riattacca. Aggrotto le sopracciglia e, dato che stavo dando le spalle alla finestra, mi volto. Guardando fuori non noto nulla, finchè non vedo una sagoma seduta sotto l'albero del mio giardino che alza lo sguardo e mi saluta con un sorriso. Spalanco la finestra e mi affaccio, facendo alzare il ragazzo.

-Che diavolo ci fai qui Tomlinson?- lui alza le spalle continuando a sorridere.

-Beh, visto che tu non puoi andare al cinema il cinema viene da te!- le mani, prima nascoste dietro la schiena di alzano verso di me facendomi vedere la custodia di un DVD di cui non riesco a vedere la copertina. Senza motivo scoppio a ridere.

-Sei unico!-

-Si beh, però ora fammi salire, altrimenti come faccio?- interrompo la mia risata e lo guardo.

-In teoria tu non potresti essere qui, sai, sono in punizione! Ma trovo un modo.. se stai attento non ti vedono. Scendo ad aprirti!-

Scendo di corsa dalle scale. Mia madre e mio padre sono seduti sul divano. Approfitto per andare alla porta sul retro dove trovo Louis che mi aspetta sorridente.

-Ehy Le..- Non fa in tempo a finire il saluto che gli tappo la bocca con la mano.

-Sshh!- Gli faccio segno di seguirmi e, stando attenti che i miei non se ne accorgano, corriamo in camera.

-Lo sai che sono già nei guai di mio, vero Tomlinson?-

-Beh si, ma mi sembrava una buona idea.- sto cercando di sembrare arrabbiata, ma il suo sorriso mi contagia.

-E va bene, lo ammetto, è una buona idea.- il ragazzo mi regala uno dei suoi enormi e splendenti sorrisi, per poi andare a mettere il dvd. Indossa una maglietta bianca, con una felpa blu lasciata aperta, dei jeans e delle Vans nere.

-Che film è?- lui mi guarda con una strana espressione.

-Devo avere paura Lou?- fa una risatina e annuisce. Lancia la custodi del DVD sul letto e io lo prendo: The Ring.

-NO. No Louis Tomlinson, togli quel film, non ho la minima intenzione di vederlo!-

-Oh eddai, perchè no scusa? Paura?-

-No.- lui alza le spalle, sempre sorridendo, e si butta sul mio letto con il telecomando in mano e accende la televisione, dove il film è già iniziato.

-Dai, spegni le luci e vieni qui.- si mette il cappuccio sulla testa e batte la mano sul letto, invitandomi a sedermi. Alzo gli occhi al cielo e mi sdraio accanto a lui.

Ho sempre odiato i film horror. Perchè una persona sana di mente dovrebbe guardare delle cose per farsi venire paura? Okay, forse la mia opinione è un po' influenzata dal fatto che qualsiasi tipo di film horror mi terrorizza. Non voglio farlo scoprire a Louis dato che mi sono sempre spacciata per una ragazza che non ha paura di niente, fin da bambini. Accettavo ogni sua sfida solo per fargli vedere che ero coraggiosa. Fin quando sono stupidate da bambini mi va bene. Ma i film horror? Non li sopporto.

Nel bel mezzo del film, spaventandomi, inizio a urlare, provocando la risata di Louis, che trovo alquanto crudele.

-Lou, ma che cavolo ti ridi?! Mi è venuto un infarto!- Il ragazzo cerca di parlare, ma appena apre la bocca scoppia di nuovo a ridere. Dal piano di basso, sento mia madre che mi chiama, e un secondo dopo dei passi salire dalle scale.

-Cazzo Lou, sta salendo mia madre.- Lui mi guarda aggrottando le sopracciglia.

-E quindi?- gli tiro una cuscinata.

-Vorrei ricordarti che sono in punizione.- in un secondo butto Louis giù dal letto e gli butto addosso un cuscino, in modo che se mia madre apre la porta non lo vede. Pochi secondi dopo, mamma si affaccia dalla porta.

-Tutto ok? Perchè hai urlato?-

-Ehm, si mamma, tutto bene, sto solo guardando un horror.- lei spalanca gli occhi e si lascia scappare una risata.

-Basta che stanotte dormi.-

-MAMMA!- lei ride e esce, richiudendosi la porta alle spalle. Subito dopo Louis, non riuscendo a trattenersi, scoppia a ridere.

-Sei sicura di voler dormire da sola stanotte, Lees?- la sua risata riempie la stanza, anche se cerca di trattenersi, e per un secondo mi sembra di essere tornati bambini.

Il resto della mattinata passa tra risate soffocate e dispetti, fin quando Louis non deve andare. Lo accompagno alla porta sul retro approfittando del fatto che i miei genitori siano andati a casa dei vicini per fare due chiacchiere.

-Allora, ci vediamo domani a scuola?- gli rivolgo un debole sorriso. Non voglio che se ne vada.

-D'accordo, a domani Lou.- il ragazzo di fronte a me mi fa ombra con la sua altezza, ma tiene lo sguardo rivolto a terra. Vedo che tende la mano verso la mia, lungo i fianchi, per prenderla e incrociare le sue dita alle mie. A quel punto alza la testa e i suoi occhi blu oceano si fissano sui miei. Il suo sguardo mi trafigge, e sento un senso di vuoto allo stomaco, come quando sei sulle montagne russe e durante la discesa senti lo stomaco andare sottosopra. Louis si avvicina sempre di più a me, e io ho paura di quello che sta per fare, perchè i miei tentativi di andare piano con lui andrebbero in fumo. Per mia fortuna ma anche sfortuna, il ragazzo mi lascia un dolce bacio sulla guancia, forse troppo vicino alle labbra. Questo gesto causa la ricomparsa di un sorriso sul mio volto, così come sul suo. Louis, riluttante, mi lascia la mano mi sorride e, senza dire una parola, se ne va. Io resto nel giardino finché non lo vedo sparire dietro un angolo. Quando rientro in casa, mi vedo nello specchio che c'è all'ingresso, e noto che il sorriso non è ancora scomparso, così come la sensazione allo stomaco.

Quel ragazzo, con la sua dolcezza mi sta uccidendo.
 

* * *

 

BUON SALVE GENTE!
Lo soooo T.T sono spariitaaa, mi dispiace tantissimo T.T
Ringrazio tutte le persone che hanno recensito lo scorso capitolo e anche chi lo ha semplicemente letto!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, un bacio <3
P.S. spero di essere più puntuale la prossima volta, ma non prometto nulla, ultimamente sono impegnatissima..
Ci sentiamo al prossimo capitolo!




Louis Sonfigo Tomlinson

  
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