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Autore: Lely1441    01/07/2008    12 recensioni
Un pranzo di famiglia... Noioso? Piacevole? ...Rilassante?
Di sicuro, un pranzo in famiglia in cui si deve comunicare una notizia così importante, non può essere semplicemente tranquillo.
Oh, certo che no. Non in casa Weasley, soprattutto.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Arthur Weasley, George Weasley, Molly Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un tranquillo pranzo in famiglia

 

 

«Mamma, mi sposo».

Alla signora Weasley cadde la forchetta nel piatto, mentre il marito bevve un lungo sorso di succo di zucca per mandar giù il boccone andatogli di traverso.

«Ti sposi?»

«Si sposa?»

«Si sposa

«Shi shposa?»

La signora Weasley guardò contrariata il figlio George, prima che Angelina gli appioppasse una poderosa gomitata fra le costole.

«Tesoro, sono più di vent’anni che ti supplico di non parlare a bocca piena. Mi fa piacere notare come il mio duro lavoro in qualità di madre di un tal degenerato vada sprecato in tre miseri secondi».

«Scusa, ma’», rispose il figlio, una volta che ebbe inghiottito ciò che rimaneva dello sformato di rognone che la madre aveva preparato in occasione del settimanale pranzo in famiglia.

La signora Weasley sospirò, poi tornò a concentrarsi sull’altro suo figlio.

«Ti sposi?»

Ron alzò gli occhi al cielo, e sbuffò.

«Sì, mamma. Mi sposo. Si può sapere cosa c’è di tanto straordinario? Sapevate tutti che prima o poi l’avrei fatto, non capisco la causa di tanto stupore».

«Mmh, fammici pensare… Oltre al fatto che tu sei l’incarnazione vivente dell’eterno indeciso e che non capiamo assolutamente perché una come lei – e qui indicò Hermione – debba sposare uno come te

Anche senza gemello, George non aveva perso il vizio di canzonare i fratelli ogniqualvolta se ne presentasse l’occasione. Hermione arrossì e Ron lo guardò in tralice, prima di tornare a rivolgersi alla madre, che nel frattempo aveva ripreso a parlare.

«Ma siete così giovani!»

«Ancora con questa storia? Mamma, abbiamo ventun’anni, ti ricordo, e abbiamo entrambi un buon posto di lavoro. A cosa servirebbe aspettare uno o cinque anni, poi?»

Molly era ancora titubante, il figlio se ne accorse dall’occhiata supplicante che lanciò al marito per chiederle aiuto. Arthur aprì bocca per parlare.

«Papà, non ci provare. So a menadito tutto quello che ti hanno rinfacciato i nonni per anni, tu sei proprio l’ultimo che dovrebbe parlare».

La bocca del signor Weasley tornò a sigillarsi come per magia. Molly lo guardò con una nota di disappunto ma, prima che potesse continuare, Ron la bloccò.

«Però se Harry ti annunciasse di voler sposare Ginny, tu non saresti così contraria, vero?»

Fu il turno di Harry quello di sputare il succo dritto nel piatto, mentre Ginny gli batteva premurosamente una mano sulla schiena e fissava il fratello con uno sguardo omicida.

«Oh, ma sarebbe tutto diverso, in questo caso!»

Tre paia d’occhi increduli si arrestarono sulla donna, quelli di Harry ancora lacrimanti per il gran tossire.

«Come?»

«Ma sì…»

Molly riservò uno sguardo pieno d’amore alla giovane coppia davanti a lei.

«Harry è uno di famiglia, lo è sempre stato. Ed è un così bravo ragazzo! E poi quale madre non desidera veder accasata la propria figlioletta con un partito come lui? Harry, tesoro, se vuoi ancora un po’ di pasticcio, basta chiederlo!»

Harry rifiutò deciso con la testa, ancora incapace di parlare. Ron boccheggiò offeso, mentre i restanti componenti della famiglia Weasley, inclusa Angelina, decidevano saggiamente di nascondere i propri visi dietro qualcosa, fosse una forchetta, una mano o un bicchiere, e di astenersi da quella specie di dibattito.

«Si può sapere che differenza vuoi che faccia che mi sposi io o che si sposino loro? Io sono addirittura più grande di Harry!»

«Tesoro, da come ti comporti non si direbbe. Ho solo detto che per voi sarebbe meglio aspettare, ecco tutto».

«Da come ne parli, sembra quasi che Hermione non ti vada a genio!»

Silenzio. L’unica cosa che riecheggiava era il respiro affannato di Ron. Hermione tentò di farsi più piccola possibile sulla sedia, evidentemente a disagio, provocato non solo per il non poter mettere becco, una volta tanto, in una discussione.

«Oh, ma cara, non crederai veramente questo?»

Si rivolse ad Hermione con un’espressione allarmata, mentre l’altra arrossiva e negava energicamente. Quindi Molly tornò a concentrarsi sul figlio, arrabbiata.

«Non metterle in bocca parole che neanche pensa!»

«Ma io non… Oh basta».

Ron si passò una mano sugli occhi, stancamente, e sospirò.

«Mamma, non mi importa come la pensi. Sposerò Hermione a giugno e basta. Non capisco cosa dovremmo aspettare».

Tutti rimasero in silenzio, mentre la signora Weasley si alzava e si girava di spalle per nascondere un sorriso soddisfatto.

«Come vuoi tu, caro».

 

 

«Era proprio necessario mettere in mezzo anche me e Ginny?»

Harry aveva aspettato quel particolare momento della giornata, dove dopo un pranzo con i parenti ognuno si alza da tavola con la mente più o meno annebbiata dalla digestione e una piacevole sensazione di torpore si diffonde per tutto il corpo. Quando si tende ad isolarsi in piccoli gruppi, o coppie (sono soprattutto le esponenti del sesso femminile che propendono a riunirsi insieme naturalmente, per cominciare a parlare di argomenti che solamente loro riescono a trovare così stimolanti da far passare l’intontimento da cibo) ed Harry aveva approfittato proprio di questo: cosa meglio di una signora Weasley impegnata a parlare di cucina poteva consentirgli, infatti, di trascinare indisturbato il suo migliore amico in giardino e parlargli a quattrocchi?

«Andiamo, mia madre ti adora! Era palese che portandole davanti il vostro esempio, avrebbe acconsentito anche al mio matrimonio!»

Harry lo guardò, truce.

«Ron, non mi interessa. Ma hai capito in che razza di situazione mi hai cacciato? Ora tua madre penserà di vederci sposati entro domani, o peggio!»

L’amico sghignazzò, per nulla pentito, ed Harry lo fissò maligno.

«Cos’è poi tutta questa esuberanza, così all’improvviso? Non ti facevo un gran cuor di leone riguardo ad Hermione, visto e considerato tutto il tempo che ci hai messo per dichiararti…»

L’altro tossì, ed Harry gli diede una pacca amichevole sulla spalla, capendo all’istante tutto.

«Ci sei cascato pure tu, vero?»

«Non immagini quanto possa essere dannatamente convincente quando vuole…»

«Soprattutto se è abilissima nelle fatture e ti punta una bacchetta contro…»

I due si guardarono, e scoppiarono a ridere.

«Allora avevo ragione! A quando il lieto evento?»

Harry fissò uno gnomo gattonare dietro una pianta, nella vana speranza di riuscire a passare inosservato. Si chiese distrattamente se certe cose potessero cambiare, prima o poi, e si rassicurò rispondendosi di no.

«Poco dopo il vostro. In fondo, il passaggio di Voldemort ha pur lasciato dietro di sé qualche traccia, fortunatamente positiva per noi. Comunque Ginny sapeva che avresti comunicato a vostra madre le tue intenzioni, quindi ho saggiamente deciso di aspettare il risultato, prima di arrischiarmi anch’io».

«E poi hai anche il coraggio di dire a me che sono un coniglio. Da che pulpito!»

Risero insieme, riflettendo che avevano affrontato molte cose, ma continuavano ancora a temere le reazioni imprevedibili della signora Weasley, nonostante fossero ormai grandi e vaccinati.

 

 

«Molly, si può sapere perché prima hai fatto tutte quelle scene a Ron?»

La consorte si sistemò nel letto matrimoniale e si godette quel momento di pace, mentre il signor Weasley aspettava pazientemente la sua risposta.

«Piccola vendetta personale. Ho aspettato per anni, anni, che Ron si decidesse finalmente a presentarla qui come fidanzata ufficiale; è stato uno scambio equivalente dopotutto, non trovi anche tu, caro? E poi, volevo vedere fino a dove arrivava il suo amore per la ragazza».

Il signor Weasley trattenne a stento un sorriso, mentre ripensava alle scenate che aveva fatto nei confronti di un’immaginaria Hermione quando il loro pargolo aveva quattordici anni e si pensava che la povera sventurata fosse in realtà la fidanzata di Harry, oltre che un’abile doppio-giochista.

«Certo, tesoro. Come sempre hai ragione. Ce l’hai sempre avuta, fin dall’inizio».

A Molly sembrò di sentire un velato accenno di ironia da parte del marito, ma spegnendo la luce con la bacchetta si convinse di aver immaginato quella sottile sfumatura nel tono della sua voce.

Dopotutto, era da quando si erano sposati che Arthur le dava ragione su tutto, perché avrebbe dovuto iniziare a dubitare ora della sua buona fede?

 

 

 

 

 

 

Note finali: Innanzitutto, un grazie per la mia fantastica beta RobyLupin. Spero che correggerai ancora ciò che scrivo, perché significherebbe che continuo a farlo ^^

Inoltre, vorrei avvisare che per la seguente frase: “è stato uno scambio equivalente dopotutto, non trovi anche tu, caro?” il riferimento allo scambio equivalente deriva dal manga Fullmetal Alchemist, e quindi non è mia invenzione.

Credo che la fermezza di Ron sia leggermente OOC, ma nei suoi panni, con un’Hermione arrabbiata come minaccia, credo che avrei reagito nella stessa maniera XD

 

Un ulteriore ringraziamento va quindi a GinevraEvans e ramona55, che hanno recensito la mia prima drabble ^^

Kissoni a tutti!

   
 
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