Anime & Manga > Rossana/Kodocha
Segui la storia  |       
Autore: _miky_    18/03/2014    4 recensioni
Sequel di “Ci sei stata sempre e solo tu”.
Sana e Akito dopo non poche difficoltà sono finalmente riusciti a dichiararsi e a trovare il loro giusto equilibrio.
Ma come in tutte le relazioni dovranno affrontare nuove sfide, nuove gelosie e nuovi problemi.
Riusciranno a rimanere uniti e a superare gli ostacoli che il futuro gli riserverà?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Nuovo Personaggio, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 08 ● IO SONO COSÌ
 

Finito di pranzare con le sue amiche, Sana come promesso, si diresse all’ingresso dell’università per incontrare Marco. Mentre percorreva i corridoi dell’istituto continuava a domandarsi come mai la vicinanza del ragazzo l’aveva resa così nervosa e insicura. Non riusciva nemmeno a capire perché, fra tante persone, avesse scelto proprio lei per far sentire la nuova canzone composta da lui e dal suo gruppo. Comunque doveva ammetterlo a sé stessa, era molto curiosa di sentire Marco cantare e non vedeva l’ora di conoscere il suo nuovo brano.
“Ma dove diavolo è finito?” pensò Sana appoggiata al muro della scuola mentre si arricciolava una ciocca che le ricadeva lungo la spalla “Questa è già la seconda volta che mi dice di non fare tardi e poi è lui il primo ad arrivare in ritardo! Va bene, anch’io non arrivo quasi mai puntuale ma almeno con le persone che conosco da poco tempo cerco di impegnarmi per non arrivare in ritardo!”.
“Allora andiamo?!” esclamò all’improvviso Marco presentandosi al luogo di incontro con tutta la calma possibile.

Finalmente ti sei degnato di arrivare! Cosa non ti è chiaro nella frase non fare tardi?” domandò agitata la ragazza.
“Ehi Rossa che ti prende?” le chiese Marco.
“Si può sapere perché sei sempre in ritardo?! Anche l’altra mattina sei arrivato a lezione già iniziata!” affermò Sana incrociando le braccia al petto.
“Ti preoccupi per me?” ghignò il ragazzo.
La ragazza spalancò gli occhi e ignorando appositamente la domanda rispose “Anch’io sono una persona perennemente in ritardo e te lo possono confermare le mie amiche, ma cerco lo stesso di non arrivare tardi. Soprattutto con le persone che conosco da poco!”.
“Sicura?” affermò Marco guardandola intensamente negli occhi mentre appoggiava una mano al muro e si avvicinava maggiormente al corpo di Sana “Magari arrivi puntuale solo con le persone che ti interessano davvero e che non vedi l’ora di incontrare”.
Le guance di Sana si colorarono di rosso per la terribile vicinanza che si era creata tra i due, riusciva infatti a sentire il suo profumo fresco e piacevole. Abbassò di scatto il viso insieme al suo sguardo e spostandosi lateralmente esclamò “Coraggio andiamo!”.
“Ai suoi ordini Capo!” scherzò Marco seguendo la ragazza “Comunque se la prossima volta mi dirai di non fare tardi, io mi presenterò puntuale come un orologio svizzero”.
Sana lo guardò divertita “Perciò mi stai confessando che hai fatto appositamente ritardo?”.
“No, ho avuto un imprevisto. Comunque fidati di me, io mantengo sempre le promesse!” ghignò il ragazzo facendole l’occhiolino.
“Parli così con tutte le ragazze?” gli domandò ridendo.
“Tu non sei tutte le ragazze!” affermò sottolineando ogni singola parola.
Le goti di Sana si colorarono nuovamente per l’imbarazzo sentendo quel complimento, così cercò di nascondere il rossore comprendosi con la sua sciarpa grigia.
“Tieni, ecco il casco!” le disse Marco porgendole l’oggetto.
“Come?” domandò Sana inarcando un sopraciglio.
“Andiamo in moto! Anche se è qui vicino facciamo prima!” spiegò il ragazzo cercando le chiavi del veicolo.
“Hai detto che è qui vicino, giusto?” gli chiese speranzosa.
“Si, perché?”
“Perfetto, andiamo a piedi allora!” rispose Sana appoggiando il casco con un sorriso.
“Ma faremo prima in moto!” si lamentò il ragazzo.
“Sei arrivato in ritardo? Quindi decido io!” sorrise la ragazza facendogli una piccola linguaccia.
Il ragazzo rimase piacevolmente colpito dalla determinazione di Sana e osservò con un sorriso i suoi lunghi capelli leggermente mossi ondeggiare da una parte all’altra ad ogni passo che compiva. Indossava un semplice giubbino blu con al di sotto degli aderenti jeans accompagnati da delle classiche All Stars bianche.
“Allora Marco andiamo?!” esclamò Sana voltandosi sorridendo verso di lui.
Marco la trovava ogni volta fantastica, soprattutto quando gli donava quei splendidi sorrisi spontanei.
“Arrivo! Il garage del mio amico si trova a dieci minuti da qui!” le disse uscendo dal cancello.
Sana e Marco si incamminarono uno di fianco all’altra per le vie della città chiacchierando del più e del meno fino ad arrivare davanti ad una piccola villetta bianca con un ordinato giardino verde.
Il ragazzo suonò impaziente il campanello della casa e pochi secondi dopo il cancellino pedonale si aprì.
La ragazza si sentiva terribilmente in imbarazzo. Non voleva che gli amici di Marco avessero una brutta impressione di lei visto che apparentemente sembrava come se si fosse autoinvitata a casa di uno sconosciuto. Forse aveva sbagliato ad accettare, anche se ripensandoci non gli aveva dato una vera e propria risposta quando le aveva proposto di andare a sentire la sua nuova canzone. Era rimasta lì, ferma e impalata come un pesce nell’acquario che fissa con sguardo vuoto l’ennesimo osservatore.
“Chissà che avrà pensato Marco?! Spero almeno di non aver mimato pure il verso del pesce!” pensò Sana attraversando il giardino.
Comunque a dire la verità Marco non le aveva nemmeno domandato se avesse voglia di sentire la sua nuova canzone, sembrava come se avesse già programmato la loro uscita. Visto anche il numero di caschi presenti sulla moto.
“Non preoccuparti Rossa, il mio amico lo sa che non ti sei autoinvitata!” affermò Marco rispondendo di conseguenza ai pensieri che si poneva Sana.
La ragazza annuì e una volta raggiunto il retro della casa entrarono all’interno del garage dove vi erano i soliti attrezzi che si tenevano in quel luogo con l’aggiunta di alcuni strumenti musicali.
Su una piccola parete, accanto ad alcune mensole, c’erano appese alcune fotografie che ritraevano Marco in compagnia dei suoi amici mentre suonava o in qualche loro uscita e, in qualche immagine c’erano pure alcune ragazze.
“Dove saranno gli altri?” si domandò Marco ad alta voce intanto che Sana si guardava attorno curiosa dell’ambiente nuovo.
“In quanti suonate?” chiese la ragazza.
“Siamo in quattro!” sorrise il ragazzo avvicinandosi.
“Certo che in questa foto sei davvero buffo!” rise Sana osservando una foto che ritraeva Marco e i suoi amici vestiti alla moda degli anni 80.
“Non prendermi in giro! Era una serata a tema e sono sicuro che se fossi venuta ti saresti divertita pure tu! Scommetto che adori le feste!” affermò Marco guardando attentamente Sana.
“Può essere…” rispose vaga la ragazza ricambiando lo sguardo.
“Oh Marco, finalmente sei arrivato!” esclamò un ragazzo alto dai capelli ricci e neri che stava entrando da una porta che molto probabilmente collegava il garage con il resto della casa.
“Sei in ritardo!” sottolineò un altro suo amico biondo che con un gesto fulmineo spostò i capelli all’indietro.
“Come sempre del resto!” scherzò il terzo ragazzo ghignando.
Marco scoppiò in una piccola risata mentre si avvicinava a salutare i suoi tre amici.
“Ho fatto qualche modifica al pezzo finale…” spiegò il biondo.
“Ok, ora proviamo a suonare la canzone e vediamo se funziona!” affermò il riccio.
“Ehi Rossa non devi trovarti a disagio con i miei amici!” si voltò Marco avvicinandosi verso Sana.
“Ragazzi vi presento una nostra nuova fan!” esclamò Marco cingendole le spalle con un braccio mentre la guance della ragazza arrossivano per il gesto del ragazzo.
“Chi è?” domandò uno dei suoi amici inarcando un sopraciglio.
“Come chi è? Non la riconosci?! È Sana Kurata, la fotomodella!” rispose offeso il biondo.
“Non è perché è famosa allora deve essere conosciuta da tutti!” affermò il riccio non curante del modo con cui si esprimeva.
“Cerca di essere educato, altrimenti in futuro sarai conosciuto da tutti come il ragazzo scontroso!” gli disse il biondo incrociando le braccia al petto.
“Ma fanno sempre così?!” domandò Sana a Marco mentre quest’ultimo annuiva ridendo.
“Scusate!” si intromise Sana “Non mi interessa se mi riconosci o meno, anzi meglio così! Piacere Sana!”.
“Ciao io sono Lucas, sono così felice di conoscerti! Marco non mi aveva detto che eravate amici. Sai sono un tuo grande fan!” affermò il biondo parlando molto velocemente.
“Simon” si presento il riccio con un mezzo sorriso.
Per il carattere molto solare e il comportamento altrettanto socievole, Simon le ricordava il suo Akito Hayama.
“Io sono Will, piacere!” disse l’ultimo ragazzo dai capelli castani.
“Bene, Fan Numero Uno sei pronta ad ascoltarci?” affermò Marco prendendo il microfono intanto che gli altri ragazzi si sistemavano.
“Chi ti dice che sarò la vostra fan numero uno?” rise Sana ripensando a quanto Marco fosse convinto di sé “Non vi ho ancora ascoltato!”
“E non te ne pentirai!” le fece l’occhiolino.
Sana sorrise mentre Will esclamava “Coraggio iniziamo!”.
(http://www.youtube.com/watch?v=VsJXkbzvhdY )*                                                                      

(Sì
Ascolta..
Ascolta e senti)
Alza il volume, impazzirai
impazzirai,
impazzirai oooh
Comprendi e senti

Marco osservava intensamente Sana, imprigionando i suoi occhi nelle iridi nocciola di lei.
Le sorrideva felice e questo lo si poteva notare anche dai suoi occhi che si illuminavano mentre cantava solo per lei. Voleva comunicarle con quella semplice canzone, tutte le sensazioni che ogni giorno lei gli faceva provare e, lo specchio dell’anima rifletteva perfettamente e immediatamente le emozioni che in quel momento lui sentiva.
Sana, altrettanto, ricambiava sorridendo mentre osservava quello sguardo magnetico e ascoltava quel ritmo sconosciuto che cercava di seguire istintivamente.

 
Di cuori infranti sono il re
io sono il re,
sono il re oooh
Ho perso il controllo
E al mio ritmo mettiti a ballare
Vieni con me, lasciati baciare
Lo so, ti piacerà
Il mio stile ti conquisterà
I piedi già si muovono a compasso
So che non lo puoi evitare
Vieni, prova ad ascoltare
Il mio stile ti conquisterà

Man mano che la canzone procedeva Sana continuava a seguire istintivamente il ritmo che nota dopo nota la coinvolgeva sempre di più. Le piaceva la canzone e, infatti, le sue gambe continuavano a muoversi coordinatamente alle braccia mentre gli sorrideva soddisfatta e con il capo seguiva la musica eseguendo dei leggeri colpetti.
Osservava il ragazzo esprimere tutte quelle emozioni fantastiche che riusciva a trasmettere con il solo uso della voce e del suo corpo.
“Hai mai ascoltato il rumore della pioggia?” domandò lui sorridendole.
“Il rumore della pioggia?” ripeté lei confusa.
“Si, sentire il ticchettio sul vetro mentre sei in macchina magari in mezzo al traffico, oppure sul tetto mentre cerchi di dormire per esempio. È una sensazione piacevole… Direi rilassante!” affermò seriamente mentre osservava le gocce infrangersi per terra.
“Si... Ma preferisco il sole, il calore che emana mi riempie di felicità. La pioggia al contrario mi intristisce!” confessò Sana guardandolo.
“Capisco... Sei una persona solare”
Sana intuì che la sua non era una domanda, ma un’affermazione. Così curiosa gli domandò “Tu no?”.
“Sono più come un arcobaleno!” le rispose.
“Un arcobaleno? Questa non l’avevo mai sentita giuro!” gli disse ridendo e spalancando gli occhi.
“Non prendermi in giro! Sai, quando scrivo o canto le mie canzoni la tempesta dentro di me si placca perché il mio cuore si riempie di luce facendo nascere in me un arcobaleno. Ogni colore di questo incredibile effetto rappresenta una mia emozione” spiegò Marco.
“Caspita…” sussurrò Sana.

Sorrise la ragazza al ricordo del loro incontro sotto la pioggia e ripensandoci capì che aveva proprio ragione. Lui era come un arcobaleno che esprimeva tantissime emozioni come i colori di quell’incredibile effetto.
I suoi comportamenti e il suo modo di fare la stavano attraendo e colpendo, forse era questo ciò che incuriosiva e affascinava le ragazze.
Improvvisamente ripensò alla frase della canzone “Di cuori infranti io sono il Re!” e, di colpo, le vennero in mente le foto appese alla parete del garage. In quelle immagini Marco veniva ritratto insieme ai suoi amici e in compagnia anche di alcune belle ragazze, chissà se erano tutte sue amiche o se tra loro si nascondeva anche la sua ragazza. Non gli aveva mai parlato di nessuna e magari i suoi ritardi erano causati dall’incontro di qualche ragazza.
Ed è che sono così
La mia vita è folle
Senza freni e vado a mille
La mia legge è il doppio o niente
Ed è che sono così
Con solo uno sguardo
Diventerai di me
Per sempre innamorata

Sana spostò la sua attenzione sulle labbra di Marco e si soffermò sul suo sorriso che spesso gli donava.
“Ehi Rossa!” urlò una voce alle sue spalle.
Sana a quell’esclamazione si girò e vide accostarsi una moto accanto al marciapiede in cui stava camminando. Siccome il volto era coperto da un casco di colore blu e bianco, cercò di ricordarsi dove avesse già sentito quella voce, ma non riuscendo a riconoscerla gli chiese con sguardo confuso “Dici a me?”.
“Come, non mi riconosci?” ghignò il ragazzo.
Sana provò ad osservare meglio la figura del ragazzo, in cerca di un qualunque dettaglio che la potesse aiutare a scoprire l’identità dell’apparente sconosciuto.
Indossava una giacca a vento nera con sotto una maglietta bianca abbastanza attillata in cui si potevano notare tranquillamente i suoi pettorali, al collo portava una collana di oro bianco con un ciondolo a forma di croce.
“Ciao Marco!” affermò riconoscendo il pendente.
“Pensavo ti fossi già scordata di me!” scherzò il ragazzo togliendosi il casco.
Immediatamente lo sguardo della ragazza cadde sulle sue labbra: aveva veramente un sorriso bellissimo e pieno di allegria.

 
Ascolta e senti
Le tue amiche possono contare
(possono contare)
Che andrà bene

E ultimo motivo ma non meno importante, le sue amiche continuavano a farle domande su Marco, su come, dove, quando e perché si conoscevano. Inutile dire che quella lezione fu un vero e proprio disastro, perfino Aya e Fuka erano più interessate a conoscere i dettagli tra Sana e il ragazzo che stare attente.
Ma come aveva fatto a cacciarsi in quell’interrogatorio?
Cosa diamine le era saltato in mente di osservare Marco entrare in aula a lezione già iniziata?
E per giunta salutarlo con un sorriso che lui ricambiò immediatamente insieme ad un cenno con il capo.
Meno male che stamattina le aveva raccomandato di non arrivare tardi! Chissà cosa lo aveva trattenuto.
“Allora Sana? Chi è quel ragazzo?” le domandò Aya girandosi completamente verso la diretta interessata una volta termina la lezione.
“Certo che è proprio bello!” esclamò Fuka guardandolo nuovamente mentre chiacchierava con dei suoi amici.
“Ma non è il ragazzo che ti si era avvicinato durante l’esame?” chiese Hisae.
“Calma ragazze! Una alla volta…” rispose Sana imbarazzata.
“Allora l’hai conosciuto all’esame? La solita fortunata!” affermò Fuka.

Comprendi e senti
Sono qui la festa va a iniziare
Va a iniziare
La festa va a iniziare
Ho perso il controllo

E al mio ritmo mettiti a ballare
Vieni con me, lasciati baciare
Lo so, ti piacerà
Il mio stile ti conquisterà
I piedi già si muovono a compasso
So che non lo puoi evitare
Vieni, prova ad ascoltare
Il mio stile ti conquisterà
Ed è che sono così
La mia vita è folle
Senza freni e vado a mille
La mia legge è il doppio o niente
Ed è che sono così
Con solo uno sguardo
Diventerai di me
Per sempre innamorata

Marco le sorrise e quel gesto riportò Sana a ripensare a quei pochi incontri che avevano condiviso. Si era trovata bene a chiacchierare e a scherzare in sua compagnia.
Ricordò perfettamente il loro primo incontro, il giorno dell’esame.
Dai, basta ripassare!” le disse chiudendole il libro.
“Sei anche tu qui per l’esame?”
“Si e non ho intenzione di aprire alcun libro. Ormai quello che ho studiato è qui dentro!” affermò Marco indicandosi la testa.
“Sei molto sicuro di te” gli disse.
“Dovresti esserlo anche tu, infondo è solo un esame come tutti gli altri. Prova a pensare che stai semplicemente facendo uno scambio di pareri o spiegando a qualcuno i tuoi interessi. Devi sapere padroneggiare la conversazione!” le spiegò stiracchiandosi.
“Ci proverò… Grazie!” rispose la ragazza rimanendo colpita da ogni singola parola.

Fin dalla prima volta era rimasta colpita dal suo modo di ragionare e di come coglieva e viveva la vita. Aveva molto da imparare da lui ed era altretanto curiosa di conoscere i suoi ragionamenti, i suoi pensieri, la sua allegria e cosa invece poteva turbarlo.
Voleva capire ciò che intendeva con il termine “la tempesta” e provare ad aiutarlo a risolvere i suoi problemi come la musica faceva ogni volta per lui.

 
Tutto cambia
Quando ti avvicini a me
I tuoi occhi mi fanno sentire
come se stessi
volando
volando
La tua presenza
Completa il mio mondo
Ti renderò la mia principessa
Oggi con un bacio
Ho perso il controllo

Marco mentre dava voce a queste significative parole, osservava nascere sul viso di Sana un sorriso sincero e felice. Doveva ammetterlo a sé stesso: era attratto da quelle magnifiche labbra, che davano l’impressione di essere morbide e delicate.
La sua attenzione in pochi istanti si spostò verso i suoi occhi, così allegri e curiosi e, ogni volta rimaneva incantato nel vedere quelle iridi nocciola esprimere ciò che provava.
La guardava profondamente, voleva provare a scavare dentro di lei.
Farle capire con dei semplici gesti quanto lei fosse diversa da tutte le altre ragazze, perché il solo averla accanto a sé faceva nascere dentro al suo cuore un emozione indescrivibile.
Sana da quella distanza riusciva a sentire il suo profumo fresco di menta mentre le sue guance si coloravano di rosso per quella terribile vicinanza. Abbassò di scatto il viso accompagnato dal suo sguardo e spostandosi lateralmente esclamò “Coraggio andiamo!”.
“Ai suoi ordini Capo!” scherzò Marco seguendo la ragazza “Comunque la prossima volta basta che mi dirai di non fare tardi e io mi presenterò puntuale come un orologio svizzero”.
Sana lo guardò divertita per poi rispondergli “Perciò mi stai confessando che hai fatto appositamente ritardo?”.
“No, ho avuto un imprevisto. Comunque fidati di me, io mantengo sempre le promesse!” ghignò il ragazzo facendole l’occhiolino.
“Parli così con tutte le ragazze?” gli domandò ridendo.
“Tu non sei tutte le ragazze!” affermò sottolineando ogni singola parola.
Le goti di Sana si colorarono nuovamente per l’imbarazzo sentendo quel complimento, così cercò di nascondere il rossore comprendoni con la sua sciarpa grigia.

L’interesse di Marco solitamente si soffermava sulla bellezza fisica di una ragazza, voleva semplicemente divertirsi senza avere con loro nessun tipo di legame sentimentale, ma con Sana tutto ciò era diverso.
È vero all’inizio era attratto dai suoi lunghi capelli che le incorniciavano il delicato viso e dal suo piccolo corpo che sembrava essere perfetto e che aveva voglia di esplorare. Ma scambiandoci qualche parola si era lasciato incuriosire dal suo carattere così insicuro ma allo stesso tempo deciso, da quell’allegria che poteva nascondere a chiunque le sue preoccupazioni. Era interessato a conoscere ciò che poteva interessarle e cosa invece non le piaceva. 
Inevitabilmente Marco stava cambiando, e non per lei come avrebbero voluto molte ragazze che aveva conosciuto in passato. Lui stava cambiando con  lei e sicuramente Sana non si rendeva nemmeno conto dell’effetto che era in grado di fargli provare.

I piedi già si muovono a compasso
So che non lo puoi evitare
Vieni, prova ad ascoltare
One, two, three, four
Ed è che sono così
La mia vita è folle
Senza freni e vado a mille
La mia legge è il doppio o niente
Ed è che sono così
Con solo uno sguardo
Diventerai di me
Per sempre innamorata

Sana istintivamente batté le mani complimentandosi con tutti e quattro per la magnifica canzone che avevano appena completato. Le era piaciuto molto il ritmo che avevano scelto per accompagnare il testo e le parole della canzone l’avevano colpita.
Adorava le storie in cui si parlava di come due persone, magari completamente opposte, si innamorassero l’uno dell’altra e, Sana cercava sempre di cogliere tutte le sfumature presenti nel racconto.
I quattro ragazzi risposero con un semplice “Grazie!” mentre Marco contento affermò “Devo dire che rispetto all’altro giorno il finale è migliorato parecchio!”.
“Anche secondo me!” concordò Will annuendo.
“Facciamo ancora qualche prova e poi andiamo a bere qualcosa?” propose Lucas.
“Lucas abbiamo appena iniziato!” lo rimproverò Simon lanciandogli un’occhiataccia.
“Si, ma in questo periodo ci siamo impegnati molto e di conseguenza ci meritiamo una pausa. Inoltre chissà quando ci ricapiterà di sederci al tavolo in compagnia di Sana!” spiegò il biondo intanto che osservava ammirato la ragazza.
“Ottima osservazione!” esclamò Marco alzando il pollice all’in su.
“Dai Simon hanno ragione…” si intromise Will.
“Solo perché abbiamo appena ultimato la canzone” affermò Simon dopo un attimo di silenzio.
“Tu vieni Rossa vero?” le sorrise Marco.
“Dove andate?” domandò Sana curiosa.
“Solitamente dopo le prove andiamo al bar qui all’angolo, il proprietario è un nostro amico!” spiegò Marco.
“Ok… Non sono mai andata lì!” confessò.
“Male, molto male! Devi assolutamente recuperare Rossa!” sorrise Marco avvicinandosi alla ragazza.
Era felice che Sana avesse accettato il suo improvviso invito, pensava che con il caratteraccio di Simon e l’ammirazione di Lucas sarebbe scappata da lì a poco.
“Che avrebbe quel bar di tanto speciale?” domandò la ragazza con un sopraciglio alzato.
“Che ha di speciale?!” ripeté incredulo Lucas.
“Fa i migliori aperitivi di tutta la città!” rispose Will.
“Sul serio?!” spalancò gli occhi Sana.
“Sarai tu a giudicare!” ghignò Marco.

Sana si stava divertendo al bar con Marco e i suoi amici, avevano ragione: quel bar faceva l’aperitivo migliore della città. Su un lungo bancone infatti era disposto una grande quantità di cibo come: pizzette, focacce, bruschette, panini, patatine, olive, noccioline, pistacchi, crocchette di patate, pasta e molto altro. Inoltre le cameriere portavano una varietà continua di alimenti cercando di non lasciare mai i vassoi liberi.
Era un locale molto diverso rispetto a dove lavorava il suo amico Gomi, in quanto qui preferivano essere che apparire.
Inoltre questo bar esteticamente non aveva nulla di particolare, le casse riproducevano le canzoni più famose che la gente conosceva. Il personale era molto accogliente, soprattutto il proprietario: un signore sui trentacinque anni, molto gentile e simpatico.
I ragazzi seduti al tavolo si gustavano il loro happy hour raccontando a Sana l’ultima festa in cui avevano partecipato a fine estate. Erano andati in un locale a festeggiare il termine della stagione estiva, dove bisognava indossare per l’ultima volta dell’anno un abbigliamento estivo come: bermuda, costumi da bagno, bikini, camicie hawaiane, infradito, capelli di paia… Insomma tutto ciò che ricordava l’estate.
“Lucas era talmente ubriaco che si è tuffato nel vuoto!” rise Will ridendo al ricordo.
“Si è tuffato nel vuoto?” ripeté Sana non capendo.
“In pratica in fondo alla sala c’era una scaletta che portava ad ulteriori tavoli dove potersi sedere a bere qualcosa, e al bordo vi era per bellezza un trampolino di piscina” raccontò Will mentre mangiava qualche oliva.
“Non dirmi che Lucas si è tuffato!” affermò sorpresa la ragazza.
“Esatto indossava anche il costume da bagno e ricordo che ha saltato urlando - Ciao Belli!-” scoppiò a ridere Will imitato da tutti gli altri.
“Se non sbaglio voleva impressionare una ragazza!”
“Cavolo, avrei voluto vederti! Ti sei spiaccicato sul pavimento” rise Sana immaginandosi la scena.
“Però grazie all’alcol il dolore per la botta è arrivato dopo!” fece spallucce Lucas.
“Ti saresti divertita Rossa, tu adori l’estate!” sorrise Marco facendole l’occhiolino mentre beveva la sua Corona.
“Si si, ridete pure! Ma vogliamo ricordarci di quando a fine serata Will e Simon avevano rimorchiato due finte femmine!” esclamò Lucas mentre i suoi amici continuavano a ridere.
“Non ci posso credere!” spalancò gli occhi la ragazza.
“Ehi avevamo promesso che non ne avremmo più parlato!” disse Simon, probabilmente sentendosi preso in causa.
Come aveva intuito Sana, non era un ragazzo di troppe parole.
“Infatti! Inoltre non è colpa nostra se si erano vestiti da donne!” aggiunse Will.
“E parlavano e si comportavano esattamente come tali!” si difese Simon.
Sana in compagnia di Marco e Will scoppiò a ridere “Ma quanto cavolo avevate bevuto?!”.
“Abbastanza! Ma siamo completamente etero entrambi! Quella è stata una…” si giustificò Will interrotto da Sana “È stata una svista?!”.
I ragazzi alla battuta della ragazza risero e Sana si ricordò di quando quest’estate Hisae e Fuka avevano vinto la sfida con i ragazzi, e avevano scelto di travestire Gomi e Takaishi in due splendide e attraenti donne. Rise a quell’immagine indelebile e quando finalmente si era decisa a raccontare l’accaduto ai suoi nuovi amici, fu interrotta da una voce femminile che salutò in particolare il bel cantante “Ciao Marco! Ragazzi…”. **
“Ehi Martina! Tutto bene?” salutarono Will, Simon e Lucas mentre Marco rispose con un mezzo sorriso alzando leggermente il capo.
“Si grazie! Ho ascoltato involontariamente la vostra conversazione… Stavate parlando della festa di fine estate vero? C’eravamo divertiti molto quella sera!” affermò sorridendo e lanciando uno sguardo di intesa a Marco.
“Che vuoi Martina?” domandò immediatamente Marco.
“Ti sei alzato con il piede storto?” ghignò la ragazza.
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo e Sana da quel gesto intuì che i due erano in cattivi rapporti, ma era lo stesso curiosa di conoscere chi fosse quella bella ragazza.
La rossa notò che Martina indossava delle semplici scarpe da tennis e questo particolare fece ricadere l’attenzione di Sana sulla sua altezza, era molto alta rispetto a lei. I capelli corti le donavano facendo risaltare il suo viso dai lineamenti perfetti. Il trucco leggero evidenziava gli occhi color ghiaccio che in quel preciso momento stavano squadrando Sana.
“Dovremmo organizzare un’altra festa, soprattutto perché insieme a Marco si sta sempre bene!” affermò Martina rivolgendo una particolare attenzione nei confronti del ragazzo.
“Stai diventando noiosa!” rispose in malo modo Marco.
“Come scusa?!” esclamò Martina ancora incredula da ciò che aveva appena udito.
“Abbiamo chiuso da un pezzo la nostra relazione per ovvi motivi che non sto qui ad elencare. Quindi non vedo perché alludi a questioni già risolte e soprattutto archiviate!” affermò Marco intanto che Sana seguiva con attenzione i dialoghi tra i due, non aveva mai visto Marco così arrabbiato e infastidito.
“Ah ho capito! Perciò questa è la nuova arrivata” esclamò Martina riservando un altro sguardo di ghiaccio a Sana.
“Si può sapere cosa vuoi?” domandò esasperato Marco.
“La verità! Un giorno ti diverti con me e il giorno dopo te la spassi con non so nemmeno chi!” gli disse nervosa.
A Sana, Martina le ricordava molto Jessi, in particolare a quando l’aveva aggredita in pizzeria accusandola di averle tolto l’occasione di uscire con Akito. ***
Ma che aveva fatto di male? Stava andando così bene la giornata e ora si stava tramutando in una specie di guerra causata dalla gelosia di quella sconosciuta ragazza. Inoltre non sapeva nemmeno in che rapporti erano Marco e Martina, l’unica cosa certa per ora, era che doveva uscire da quella situazione in modo da poter fare chiarire i due.
“Ti stai rendendo ridicola!” rispose Marco accomodandosi meglio sulla sedia e guardando altrove scocciato.
“Beh ragazzi… Scusate… Si è fatto tardi ed è meglio che vada! Grazie di tutto, ci vediamo un’altra volta!” affermò Sana in imbarazzo mentre lasciava sul tavolo i soldi della consumazione.
“Aspetta Sana perché vai via?” le domandò Lucas dispiaciuto per la situazione.
“È meglio così! Ciao e complimenti ancora per la canzone!” rispose con un sorriso Sana riservando un ultimo sguardo a Marco prima di uscire dal locale.
 
***
 
Come aveva fatto ad essere in ritardo? Proprio lei che sul suo vocabolario la parola “ritardo” non esisteva.
“Non ricordavo di possedere così tanti vestiti, devo assolutamente sistemare l’armadio in questi giorni! Se no questo problema potrebbe sostenersi nel tempo!” si disse fra sé e sé mentre correva al bar dove lui la stava aspettando.
Pochi minuti dopo svoltò e, all’angolo vide il ragazzo seduto fuori dal bar ad aspettarla. Si sistemò un’ultima volta i capelli e camminando tranquillamente si avviò incontro al tavolino dove era seduto “Speriamo che non sia lì da troppo tempo!”.
“Ciao Naozumi, scusami per il ritardo!” esclamò sorridendogli.
Appena udì la sua voce il ragazzo appoggiò il giornale sul tavolo e alzandosi gentilmente ricambiò il saluto dandole un piccolo bacio sulla guancia.
“Ciao Aya, non preoccuparti sono arrivato pochi minuti fa!” mentì Naozumi che in realtà era già da oltre dieci minuti che la stava aspettando.
“Per fortuna, hai già ordinato?” rispose sedendosi sulla sedia e prendendo la lista appoggiata sul tavolo.
“No, non ancora!” affermò educatamente Naozumi.
“Ho voglia di una cioccolata calda!” gli disse Aya dato una veloce occhiata alla lista.
“Scusi cameriera!” chiamò Naozumi “Vorremmo ordinare due cioccolate calde, grazie”.
“Arrivano subito!” rispose sorridendo la cameriera.
“Allora il lavoro sta procedendo bene?” gli domandò sapendo quanto fosse impegnato in quei giorni.
“Si, purtroppo non riesco a trovare molti momenti liberi in questo periodo e questo è stato il primo pomeriggio in cui ho potuto finalmente staccare la spina!” spiegò Naozumi.
“Capisco, beh l’importante è che ciò che fai ti entusiasma!” sorrise Aya.
“Si il mio lavoro mi soddisfa e ogni giorno imparo sempre qualcosa dalle persone che mi circondano!”
“Ecco le vostre cioccolate” affermò la cameriera appoggiando al tavolo due tazze fumanti.
“La ringrazio” rispose Aya.
“L’università tutto bene?” domandò Naozumi.
Aya annuì mentre soffiava sulla sua cioccolata.
“E con Tsuyoshi come va?” chiese titubante.
In quei mesi dopo la litigata che avevano fatto Tsuyoshi e Aya al compleanno di quest’ultima, lei e Naozumi avevano legato parecchio.****
Lui le era stato accanto dandole un parere esterno e cercando soprattutto di tirarle su il morale come meglio poteva. Nell’ultimo periodo Aya e Naozumi erano usciti parecchie volte, ovviamente quando l’attore riusciva a trovare degli spazi liberi nel suo lavoro poichè lo teneva parecchio occupato.
Ma tutte le volte che riusciva ad avere un momento libero, il ragazzo chiamava la sua nuova amica per chiacchierare e, se anche lei era disponibile, si incontravano al solito bar.
Stava bene in sua compagnia e riusciva a parlare di tutto ciò che gli passava per la mente, avevano imparato a conoscersi e lei giorno dopo giorno aveva abbandonato quella timidezza iniziale che le impediva di scherzare liberamente. Affrontavano ogni argomento senza il timore e la paura di essere giudicati o fraintesi.
In quelle poche ore erano solo loro due, il resto del mondo non contava.
“Bene…” rispose la ragazza facendo spallucce.
“Che entusiasmo Aya!” scherzò Naozumi.
“Solito tram tram… Non è successo niente di nuovo. Ormai il nostro rapporto sta risultando monotono, magari è perché stiamo insieme da troppo tempo… Non saprei… Non ho mai affrontato l’argomento con Tsuyoshi e non credo di essere pronta a farlo!” spiegò brevemente.
“Capisco… Beh quando arriverà il momento di parlarne lo capirai… Magari è solo un periodo così. Sono sicuro che passerà tutto!” cercò di rassicurarla.
“Vedremo… E tu? Che mi racconti? I giornali scrivono di una presunta storia d’amore tra te e l’attrice Anna!” cambiò argomento Aya.
“Sono solo sciocchezze… Io e quella ragazza non ci conosciamo nemmeno, non abbiamo nemmeno molte scene in comune” spiegò Naozumi sorseggiando la sua cioccolata.
“Mi dispiace, immagino sia fastidioso essere sempre al centro dell’attenzione. Soprattutto quando sono notizie false!” affermò sincera la ragazza.
“Abbastanza, ma è il prezzo da pagare. Inoltre sono interessato ad un’altra ragazza ma lei non credo si sia accorta di me in quel senso!” le confidò.
“Oh… Non mi avevi mai detto nulla, quando vorrai parlarmene ti ascolterò!” gli disse sorridendo e bevendo la sua tazza di cioccolata.
 
* Canzone Telefilm Violetta_Diego – Yo soy asi
** Ci sei stata sempre e solo tu_Capitolo 14 – L’impossibile accade
*** Ci sei stata sempre e solo tu – Jessi è un personaggio inventato dalla sottoscritta (Guardare i primi capitoli della storia precedente). Per il ricordo di Sana riguardante la pizzeria leggere Capitolo 05 – Gelosie.
**** Ci sei stata sempre e solo tu_Capitolo 16 – L’impossibile accade
 
SPOILER:
Mentre si incamminava per ritornare a casa sua vide cadere dalla tasca di una ragazza un mazzo di chiavi e, immediatamente si avvicinò per raccogliere l’oggetto e restituirlo alla proprietaria. Contemporaneamente la ragazza accortasi del rumore emesso dalle chiavi cadute, si girò velocemente per recuperarle.
Riconobbe subito il ragazzo biondo che si alzava per porgerle le chiavi appena raccolte e sorridendogli affermò “Grazie Akito!”.
“Alex?” rispose il ragazzo sorpreso nel vederla lì.




Buonasera a tutti!!!
Come state??
Ecco l'ottavo capitolo che spero vivamente possa piacervi!
Come avrete notato l'intero capitolo è dedicato a Sana e a Marco. Che ne pensate del nuovo personaggio??
Dunque... E' la prima volta che scrivo una song-fic e spero di essere riuscita a svolgere il contenuto nei migliori dei modi. Personalmente mi piace molto perchè racchiude i migliori momenti accaduti tra i due ragazzi e, cosa meglio di una canzone può far ricordare tutti i momenti passati?
Ho scelto questa canzone perchè a me piace molto, sia per il ritmo che per le parole. Inoltre facendo una lista tra le canzoni che avevo pensato di inserire in questo momento, "Yo soy asi" mi sembrava la più indicata... Spero possa piacervi. =))
Voglio specificare che Marco non è innamorato di Sana, ma si è preso una bella cotta per la ragazza. Infatti nel "pov" di Marco racconta che inizialmente era attirato dalla sua bellezza, ma poi parlandoci è rimasto colpito dal suo carattere così vivace, allegro e deciso ma allo stesso tempo così insicuro e timido. 
Spero di essermi spiegata!! ^^'' Comunque in futuro verrà spiegato meglio questo discorso!
Durante l'aperitivo arriva Martina! Una "vecchia" fiamma di Marco che a Sana per la sua gelosia ricorda immediatamente Jessi!
In questo capitolo inoltre compaiono anche Nao e Aya! Forse non ho raccontato molto del loro incontro, ma spero lo stesso che vi sia piaciuto! Anche perchè essendo una storia secondaria ho cercato di raccontare i particolari e i dialoghi più importanti!
Beh sono curiosissima di conoscere i vostri pareri!!!
Ringrazio di cuore Lolimik, Angel 92, Elamela e Piccolasognatrice92 per i loro pareri e consigli!
Cercherò di aggiornare presto, nel frattempo aspetto i vostri commenti! =)
Notte dolce a tutti quanti!
Un bacione grande!!!


Miky









 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Rossana/Kodocha / Vai alla pagina dell'autore: _miky_