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Autore: ilpiercingdiluke    19/03/2014    7 recensioni
«Non ci crederai chi c'è.» Gen si ritrovò ad alzare lo sguardo, lasciando che Ish le alzasse la cerniera, infondo quell'abito le stava a pennello, con lo sguardo curioso.
«Chi?»
«Zayn Malik e la sua futura moglie.» disse semplicemente. A Gen raggelò il sangue e si ritrovò a voler uscire da quel negozio in quello stesso istante.
Zayn era lì, nel suo stesso negozio.
Era stata davvero una pessima idea lasciarsi convincere dalla sua miglior amica nel non andare ad acquistare nel suo negozio di fiducia: Primark. Si cambiò di tutta fretta e a passo spedito con la gruccia e il vestito tra le mani, si incamminò verso l'uscita del camerino seguita da Ish che non capiva tutta la sua premura.
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Sequel della one shot "memory of a night". Si consiglia di leggerla prima di iniziare questa storia.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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2.

 

 

Genèvieve non credeva che quella festa di fidanzamento arrivasse così velocemente. Ishibeel l’aveva costretta ad infilarsi in quel lungo vestito nero che le aveva preso qualche giorno prima e che non ricordava le stesse un po’ troppo attillato sulla pancia. Stava decisamente lievitando a vista d’occhio e non se ne accorgeva nemmeno.
«Non ho intenzione di mettere dei tacchi così alti.» blaterò quando l’amica tornò con in mano un paio di sandali un po’ troppo alti. Ish la guardò male
«Non vorrai mettere gli UGG sotto il vestito?»
«Non sarebbe davvero male come idea!» la prese in giro per poi andare verso la sua scarpiera e prendere un paio di décolleté della giusta altezza, ma comunque avrebbe portato con se delle scarpe di riserva, sicuramente non avrebbe retto per tutta la serata con quelle diavolerie ai piedi. Ishibeel non fece altro che annuire e non appena la ragazza finì di truccarsi furono pronte per presenziare a quella dannata festa di fidanzamento. L’unica, comunque, a sentirsi abbastanza a disagio e fuori luogo era Genèvieve. C’era un mucchio di gente famosa, tutti i componenti della band al completo e ogni singolo componente aveva portato qualche parente o qualche altro amico comunque di un certo spessore. Lei, al massimo aveva portato la sua enorme pancia. Alla festa del fidanzamento di Zayn. Non ci voleva nemmeno pensare e mentre sorseggiava il suo drink analcolico che l’amica le aveva premurosamente portato, prima di sparire a parlare con qualche sua amica celebrità, si guardava attorno sperando che quella festa finisse al più presto. Sì maledisse per non essere riuscita a rifiutare.
Aveva intravisto Perrie quella sera, ed era davvero bellissima. I suoi capelli biondi legati in una coda alta e sbarazzina, il vestito blu che le arrivava al ginocchio e si chiudeva sul seno in una ben definita forma a cuore. L’aveva salutata con un cenno di mano e lei non parve per nulla sorpresa di vederla lì, anzi le sorrise molto contenta. Mentre di Zayn non aveva avuto nessuna notizia, non lo aveva visto minimamente e si chiese se davvero quella fosse la festa per il suo fidanzamento.
Il moro, era praticamente dall’altra parte della casa con i ragazzi davanti al bar che aveva fatto installare, nel salotto più piccolo ed era già al terzo bicchiere di Whisky. Harry poggiò il suo bicchiere vuoto sul bordo del biliardo e si poggiò anche con le mani ad esso.
«Chi è quella ragazza? Non l’ho mai vista.» disse il riccio indicandola con il mento dall’enorme finestra che dava sul terrazzo in comune. Zayn bevve tutto d’un sorso e si voltò lasciando che il liquido scendesse lungo la sua gola.
«Genèvieve.» mormorò un po’ brillo «Ci sono stato insieme, quando abbiamo avuto la serata al Mayfair cinque mesi fa.» concluse.
«Era già incinta quando ci sei andato a letto?» gli chiese allora Harry, non riuscendo a staccare gli occhi da quella ragazza così minuta che sembrava non reggere neppure il peso del proprio pancione. Gli faceva tenerezza.
«Non lo so.» ci pensò il moro, per poi scuotere la testa. Per quel poco che la conosceva sapeva che non lo avrebbe mai fatto, Genèvieve non era quel tipo. «No, non lo era.» concluse allora.
«E a quanti mesi di gravidanza è?» intervenne Liam, scambiandosi un veloce sguardo con il riccio.
«Cinque mesi.» i due ragazzi gelarono sul posto, avendo la stessa brutta sensazione alla bocca dello stomaco. Si guardarono di nuovo, parlandosi con lo sguardo, cercando di capire se far presente o meno quel dettaglio all'amico a fianco a loro.
«Che c'è? Cosa sono quelle espressioni?» domandò allora Zayn guardandoli confuso.
«Hai detto che è incinta di cinque mesi e che tu quando ci sei andato a letto, cinque mesi fa appunto, non era incinta.» iniziò Liam cercando il modo meno diretto per dirglielo.
«Zayn, sei sicuro che non sia tuo il bambino?» disse Harry stufo di tutto quel girarci intorno, guadagnandosi uno sguardo di fuoco da parte di Payne.
Niall a quella domanda quasi non si affogò con il drink che aveva appena bevuto. Louis si portò un mano sulla fronte, mentre Zayn guardava completamente immobile Harry e Liam davanti a se.
No, non era decisamente possibile.
«Oh, andiamo.» mormorò «Perché avrebbe dovuto nascondermelo?» Harry scosse la testa, Liam si portò una mano sulle tempie massaggiandole.
«Non ti facevo così stupido, Malik.» mormorò Louis.
«Sei un ventunenne molto fortunato. Magari non vuole passare per l'arrampicatrice sociale.» disse Harry continuando a guardarla. «Ma secondo me, un po' di chiarezza ci vuole no?» si rivolse poi all'amico.
Zayn si alzò lentamente dal bancone del bar, dirigendosi poi verso la sala principale. Non era possibile che fosse suo, Genèvieve glielo avrebbe detto e lui non l'avrebbe mai scambiata per un'arrampicatrice sociale come diceva Harry. La colpa, se colpa vogliamo chiamarla, sarebbe stata di tutti e due. Troppo presi dall'eccitazione del momento per accorgersi che non avevano usato la protezione.
«Amore.» Perrie lo fermò abbracciandolo da dietro. «Tra poco mangiamo.» concluse la bionda lasciandoli un leggero bacio sul collo. Zayn annuì distrattamente, allontanandosi dalla sua futura moglie e dirigendosi da quella ragazza, tra pochi mesi madre, che ancora continuava a fargli venire i brividi a ogni sorriso che gli rivolgeva, come cinque mesi prima. Sorrise leggermente a tutti gli altri invitati che lo fermavano per fargli le congratulazioni per il suo, ormai vicinissimo, matrimonio.
«Gen posso parlarti un secondo?» domandò arrivando finalmente alla ragazza.
Gen sussultò nel sentire la sua voce e si voltò di scatto, non pronta a vederlo più bello che mai nei suoi vestiti griffati. Gli sorrise appena e con la mano sulla pancia annuì guardandolo un po’ confuso.
«Certo.» acconsentì «Ci sono problemi con Ishibeel?» disse sapendo quanto la sua amica potesse essere abbastanza impicciona. Zayn scosse la testa e le fece cenno di accomodarsi. Lì fuori c’erano due poltroncine in vimini.
«Parlami del padre del bambino, Gen.» La ragazza si trovò abbastanza scossa e spiazzata da quella domanda che prontamente strinse tra le sue dita quel calice di succo d’arancia. Non poteva farle una domanda del genere.
«Non mi pare il caso, Zayn.» disse la mora prendendo un sorso.
«Perché?»
«Siamo alla tua festa di fidanzamento. Dovresti stare dentro con la tua ragazza.» disse indicando con la mano la sala che dava sul terrazzino dove entrambi erano seduti «Ed io non dovrei nemmeno essere qui.» mormorò poi senza farsi sentire. Zayn la guardava, la scrutava ed era fin troppo bella.
«Me lo diresti se il bambino fosse mio, non è vero?» domandò il moro gesticolando nervoso nella sua direzione, facendo improvvisamente stringere lo stomaco della ragazza. Gen sospirò con pesantezza e abbassò lo sguardo «Zayn..» Il ragazzo parve inizialmente non capire e la guardò confusa. La ragazza rialzò lo sguardo e si morse il labbro «Non potrei.» Zayn percepì un brivido lungo la spina dorsale e la sua bocca un po’ si spalancò.
«Perché?»
«Perché stai per sposare una donna magnifica.» disse semplicemente lei, lasciandolo lì con un timido sorriso pieno di rammarico. Si alzò, lasciandolo da solo con ancora la bocca aperta, andando poi alla ricerca della sua giacca. Quando fu sull'uscio della porta un braccio muscoloso la tirò verso il suo petto, evitandole uno scontro con un ragazzo che correva da quella parte. La ragazza si girò velocemente, spalancando appena gli occhi quando si rese conto che quella persona era Harry Styles.
«Grazie.» sussurrò allora, arrossendo leggermente.
«Figurati.» sorrise lui, guardando intenerito quella ragazzina con quel pancione stupendo. «Perché stavi andando via così presto?» chiese allora il riccio, sapendo già il motivo. Aveva ascoltato la loro conversazione, fuori dalla terrazza.
«Perché non mi sembra il caso di restare dell'altro qui.» scrollò leggermente le spalle, abbassando lo sguardo da quello indagatore di Harry.
«Ti va di restare a farmi compagnia qui fuori? Facciamo due chiacchiere. Là dentro, tranne le nostre famiglie, sono tutti dei vip snob.» disse il ragazzo, facendo una smorfia annoiata. Genèvieve rise divertita, facendo sorridere di conseguenza anche il riccio. «Allora, Genèvieve giusto?» aspettò che la ragazza annuisse. «Di quanti mesi sei?» continuò, facendo intendere che voleva sapere qualcosa in più su di lei.
«Ma perché tutti volete parlare della mia gravidanza?» domandò ironicamente Gen. Non che non ne andasse fiera, anzi. Ma parlarne con i migliori amici e componenti della stessa band del padre del bambino non le sembrava proprio una situazione rilassante.
Harry ridacchiò, intuendo che non doveva essere facile parlarne proprio con lui, amico del padre. Non aveva prove, ma lui ne era sicuro che quel bambino fosse di Zayn. Se lo sentiva.
«Beh, c'è da dire che non passa inosservato.» rispose il ragazzo, indicandole il pancione e facendo arrossire la ragazza. «Posso, emh.. toccarlo?»
Genèvieve sorrise apertamente mentre annuiva. Il riccio poggiò la sua enorme mano sopra la pancia di Gen, che lo guardava sempre sorridendo. Lui aveva sempre dato una buona impressione alla mora e anche adesso si sentiva al sicuro con lui accanto, ma non sapeva spiegarsi il motivo. Evidentemente la pensava così pure il piccolo Joshua che, al contatto con la mano di Harry, iniziò a scalciare come un matto.
«Si muove!» urlò eccitato come un bambino, sorridendo estasiato. Genèvieve rise fragorosamente, alzando le spalle.
«Gli piaci.» gli disse lei facendogli illuminare gli occhi. Harry già lo amava quel bambino, prima ancora di vederlo. Passarono qualche minuto in silenzio, mentre Harry continuava ad accarezzare il pancione.
«È di Zayn, vero?» le chiese lui improvvisamente, facendo perdere un battito alla ragazza.
Genèvieve sospirò e «Si.» disse, mordendosi il labbro. Sapeva che Harry aveva già capito tutto, era inutile negarlo a lui e per di più si fidava, stranamente.
«E perché non glielo hai detto? Anzi, perché non glielo dici adesso? Prima che commetta l'errore di sposare Perrie senza sapere che tra quattro mesi avrà un figlio da un'altra donna.» le domandò, cercando di capire cosa passava nella mente della mora.
«Perché, appunto, sta sposando un'altra donna, che ama e che è perfetta per lui. Non voglio immischiarmi Harry.» disse amareggiata. «Adesso vado, sono stanca, grazie per la chiacchierata. Sono stata bene.» sorrise lasciandogli un tenero bacio sulla guancia.
«Figurati. Ti serve un passaggio?» domando il riccio, aiutandola ad alzarsi lentamente dalla poltroncina.
«No, grazie.»

 

 

***

 

 

Genèvieve era ritornata a casa con la sua amica ormai da una buona mezz'ora ed Harry stava cercando il suo amico da altrettanto tempo.
«Zayn!» urlò, vedendolo infondo al giardino a fumarsi la sua sigaretta. Il moro si girò a guardarlo con le sopracciglia aggrottate, chiedendosi il perché di tanta agitazione.
«Che c'è?»
«Che c'è? C'è che sei un'idiota!» urlò in risposta il ricciolino, tirandoli uno scappellotto in fronte. «Perché hai lasciato che Gen se ne andasse?» Zayn alzò un sopracciglio, guardandolo male.
«Gen? E da quanto hai tutta questa confidenza con lei?» chiese irritato da quel soprannome pronunciato da un altro uomo.
«Da quando abbiamo parlato circa mezz'ora fa e mi ha detto che sta aspettando tuo figlio, coglione!» sussurrò l'ultima parte, evitando di fare qualche battutina sulla gelosia di Malik nei confronti di Genèvieve.
«Eh?» domandò l'anglo-pakistano con uno sguardo perso nel vuoto.
«Genèvieve è incinta di tuo figlio. Non voleva dirtelo perchè pensa che ti rovinerebbe la vita dato che tu stai per sposarti la donna “fatta apposta per te”.» fece le virgolette con le mani dicendo l'ultimo pezzo. «E te sei un coglione per non esserci arrivato subito!»
Silenzio. Tremendi minuti di silenzio invasero quel giardino, fino a che Perrie, preoccupata per la sparizione di Zayn, venne a cercarlo.
«Ehi, ecco dov'eri.» gli disse la bionda sorridendo. Zayn guardò nella sua direzione, chiedendole scusa di tutto mentalmente, e dopo un «Dannazione!» sussurrato prese a correre verso la sua macchina, lasciando ad Harry il compito di spiegare a Perrie il tutto.

 

 

***

 

 

Era da qualche minuto che Zayn bussava ininterrottamente all'appartamento della mora. Quando finalmente quest'ultima aprì la porta, il ragazzo si trovò di fronte una Genèvieve in pigiama, con i calzettoni alti fino al ginocchio, gli occhi assonnati e una mano sulla pancia.
Fissò il suo ventre rigonfiato, allungando una mano fino ad accarezzarlo leggermente.
«Dovevi dirmelo Gen.» lei non fu per niente stupita da quella frase, sapeva che Harry sarebbe andato a riferirglielo. Lo aveva fatto apposta, per la prima volta Genèvieve Massòn era stata una codarda.
«Tu hai la tua vita Zayn. I concerti, le fan, il tour e, cosa più importante, stai per sposarti. Non potevo dirti una cosa del genere e rovinarti tutto.» abbassò lo sguardo, non riuscendo a reggere quello di Zayn.
«Hai in grembo nostro figlio Genèvieve!» urlò, facendo sobbalzare la mora. «Lui fa parte della mia vita! È mio figlio, è il mio bambino dannazione!» urlò di nuovo, tirandosi nervosamente i capelli all'indietro.
«Zayn stai per sposarti con una donna meravigliosa, con una donna che ami. Lascia perdere.» sussurrò ancora lei, mordendosi un labbro per il nervoso.
«Non sai un cazzo di me, io non la amo!» gridò ancora, per poi far calare qualche minuto di silenzio. Dove Genèvieve pensava a cosa dire. «E non lascio perdere. Non lascio perdere nostro figlio.» Gen perse un battito a sentire quelle parole dette da lui. 'Nostro figlio, nostro figlio, nostro figlio'. Dio, quante volte aveva soltanto immaginato che le sue labbra dicessero quelle parole. Quante notti lo aveva sognato.
«V-vuoi entrare?» chiese lei balbettando.
Zayn annuì con un sospiro frustato e «Dobbiamo parlarne.» disse prima di accomodarsi su uno sgabello della cucina mentre Genèvieve preparava un tea per lui e una cioccolata calda per se stessa.






 
Secondo capitolo, tutto vostro!
Volevo avvisarvi che aggiornerò questa storia una volta a settimana; il Mercoledì.
Comunque, vi piace? 
So che alcune di voi pensano e/o penseranno che sta scorrendo troppo velocemente, ma deve andare così!
Abbiate fiducia in me e Lilac! :D
Anyway, me lo lasciate un vostro parere? Sarei più che entusiasta di leggere qualsiasi vostro pensiero, positivo o critico che sia.
Come sempre un ringraziamento enorme a Lilac_ per questa collaborazione :)
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Un'abbraccione a tutte.
Con amore,
Sheeva .xx
  
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