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Autore: Dado chan    19/03/2014    14 recensioni
Il clan Uzumaki e il clan Hyuga, sono rivali da tempi immemorabili. Riuscirà il sacrificio di due giovani sconosciuti a stabilire la pace?
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La carrozze sparirono definitivamente, dalla vista di Hinata. L’ultima, quella che chiudeva la fila, si stava portando via la sua famiglia.
Non sapeva quando avrebbe rivisto i suoi cari, e di certo non si faceva sciocche illusioni riguardo un’imminente riconciliazione con suo padre. Per lo meno, al momento dell’accomiato, Naruto e Hiashi erano riusciti a stringersi la mano senza dare l’impressione di volersi saltare alla gola.
-Bene! Direi che è arrivato anche per noi il momento di andare! Hinata, mi sono permessa di far preparare le tue cose-
-Grazie, signora-
-Chiamami Kushina, ti prego! Infondo, ora è come se fossi mia figlia!- La donna prese di nuovo la sua giovane nuora sotto braccio, mentre risalivano le scale che portavano all’ingresso del maniero. Naruto e Minato erano qualche passo davanti a loro e alla giovane Hyuga, mentre guardava la schiena del suo neo sposo, venne in mente che non aveva la più pallida idea di dove l’avrebbero portata.

-S – scusate … ma dov’è che andremo?- si sentì quasi una sciocca nel porre quella domanda e se avesse dato loro l’impressione di essere una foglia sbattuta qua e là dal vento, non gli avrebbe dato torto.
Naruto si fermò a qualche passo dalla porta e si girò verso di lei. Hinata si sentì studiata dall’intensità del suo sguardo. Gli occhi di suo marito, in quella limpida giornata primaverile, avevano lo stesso colore del cielo che li sovrastava.
-Staremo qualche giorno a casa dei miei, almeno finché quella in cui abiteremo non sarà pronta. Esce sempre qualche altra cosa da aggiustare!-
-Esiste una casa?-
-Certo signora. Pensavi che ti avrei fatto vivere in strada?- Ed eccolo di nuovo lì, quel sorrisetto beffardo sulla sua bocca, che tanto l’aveva fatta infuriare la prima volta che si erano ritrovati da soli.
Hinata sapeva che doveva contenersi, soprattutto perché erano in presenza dei suoi suoceri, ma proprio non riuscì a nascondere il suo disappunto.
-Forse ti hanno male informato “signore”, ma io stavo per diventare una sacerdotessa del Tempio, non una veggente!- gli rispose incrociando le braccia sul petto.
-Questa poi! Hinata, lascia che ti rammenti che io ti ho chiesto se volevi che ci vedessimo prima delle nozze, ma tu non hai voluto! Se mi avessi permesso di venirti a trovare, ti avrei sicuramente parlato della nostra casa!-
La “nostra casa”? Hinata non seppe più cosa dirgli. Poi, quel piccolo alterco, fu interrotto dalla forte, squillante risata di Kushina, che catturò l’attenzione dei due ragazzi.
-Siete così carini! Minato, non ti ricordano noi e le nostre litigate, all’inizio del nostro matrimonio?-
-Tesoro, io ricordo solo che eri tu a litigare con me. Adesso vieni dentro, lasciamoli soli- Il biondo prese la sua chiacchierona moglie per il braccio, spingendola piano oltre la porta d’ingresso.

-Sarà sempre così, Hinata? Litigheremo per ogni parola che ci scambieremo? Finiremo con l’odiarci o l’impazzire! È questo che vuoi?- Naruto aveva appoggiato le mani sulle piccole spalle della ragazza e la stava guardando fisso negli occhi.
La giovane sapeva che suo marito aveva ragione. Aveva accumulato troppa tensione in poco troppo tempo e non doveva far diventare Naruto il suo capro espiatorio.
-No … non è quello che voglio- Sorprendendola, Naruto l’attirò a sé. La corvina, si ritrovò con la guancia schiacciata sulla sua giacca, dove poteva sentire i battiti del suo cuore. Lui le aveva anche appoggiato il mento sulla testa. Non riuscì a non chiudere gli occhi, sentendosi di colpo a suo agio e rilassata.
-Per rispondere alla tua domanda, si, abbiamo una casa. Fa parte dell’eredità lasciatami da mio nonno. Ne sono entrato in possesso nel momento in cui ti ho sposata, ma era in uno stato di completo abbandono-
Hinata ascoltò distrattamente le parole di suo marito. Era normale stare così bene tra le braccia di un uomo? Il tempo sembrava essersi fermato, tanto che se le avessero detto che erano restati fermi, abbracciati lì su quelle scale, per intere ore, lei ci avrebbe sicuramente creduto.

Fu proprio Naruto a rompere quel piccolo idillio. Prendere Hinata tra le braccia, gli era sembrata un gesto normale … quasi dettato da anni di consolidata abitudine. Inoltre, quando l’aveva fatta sua quella notte, non aveva avuto modo di constatarlo, ma ora rimase piacevolmente stupito, di come il minuto corpo di Hinata, sembrasse combaciare perfettamente con il suo. La lasciò andare di mala voglia, soprattutto perché quel contatto cominciava ad avere un certo effetto su di lui.
-Vieni, entriamo in casa prima che quell’impicciona di mia madre ci venga a cercare-
Passò un’altra ora, prima che i quattro fossero pronti per partire. Hinata e Kushina salirono sulla carrozza, mentre i loro mariti, le seguivano in sella ai loro cavalli. La giovane, si lasciò distrarre dal paesaggio al di là del finestrino, finché sua suocera non la chiamò.
-Hinata, quasi dimenticavo!- la rossa cominciò a rovistare nel piccolo sacchetto di seta che portava legato al polso, fino a trovare quello che cercava.
-Tieni cara. Lo avevi lasciato nella stanza dove ti sei vestita per le nozze-
Sul palmo della sua mano, vi era appoggiato l’anello con cui Naruto l’aveva chiesta in sposa a suo padre. Kurenai le aveva detto che doveva presentarsi con le mani nude alla cerimonia e lei, lo aveva appoggiato su una cassettiera, dimenticandosene completamente.
-Oh, grazie! mi era proprio passato di mente!- La giovane infilò l’anello al dito, sopra la vera nuziale. Anche se non ne capiva molto di gioielli, doveva ammettere che stavano molto bene insieme.

-Sai, quell’anello apparteneva a mia madre. Fu mio padre a regalarglielo, il giorno in cui nacqui io-
-I – io sono mortificata! Ho rischiato di perderlo con la mia sbadataggine!- Hinata si sentì terribilmente in colpa. Si vedeva che la donna era molto affezionata a quel cimelio.
-Non preoccuparti! Avevi ben altro a cui pensare, io lo so! Sai, loro sarebbero stati molto felici nel sapere che adesso appartiene a te! Sono sicura che gli saresti piaciuta molto-
Hinata lasciò che il dolce sorriso di sua suocera, sciogliesse quel blocco di ghiaccio, che suo padre le aveva lasciato nel petto. Aveva un disperato bisogno di fidarsi di qualcuno, perché le domande che necessitavano di avere risposta si facevano sempre più pressanti. Forse, e inaspettatamente, la madre di suo marito, era proprio la persona che avrebbe fugato i suoi dubbi.
-Kushina … io vorrei parlarvi di una cosa, ma se pensate che sia troppo sfacciata, vi prego di dirmelo- Hinata vide sua suocera serrare le labbra. Era forse stata troppo impudente?

-Lo so di cosa vuoi parlare, mia cara. E penso che sia una cosa del tutto legittima da parte tua. Vuoi sapere di Shion Sarutobi?-
La perspicacia di Kushina, colmò di stupore la giovane. Dietro quell’aria di perenne allegria, la Uzumaki nascondeva una spiccata intelligenza e sensibilità.
-Lui la ama … - Hinata abbassò leggermente lo sguardo, nell’ammettere a voce alta i suoi pensieri.
-Oh no! Ti prego, non confondere quello che Naruto sente per quella donna con l’amore!-
-Cosa volete dire?-
-Vedi Hinata … come posso spiegarti? Imparerai anche tu, che gli uomini, o almeno la maggior parte, spesso non ragionano col cervello. Mi segui? -
-V – veramente no, signora-
-Diciamo che si lasciano trasportare dagli istinti, dagli appetiti della carne. E per quanto io ami profondamente mio figlio, sono anche abbastanza onesta nell’ammettere che lui appartiene a questa categoria. E come esistono uomini del genere, ahimè, ci sono donne che approfittano di tale debolezza. Quella … “donna”, ha tenuto al guinzaglio il mio bambino come un cagnolino fedele. Ma, di una cosa sono sicura: mio figlio non la ama. Ne è stato ammaliato, perfino infatuato credo, ma l’amore è tutta un’altra cosa!-

Hinata non era del tutto sicura di aver capito il senso delle parole di Kushina. Ma lei sembrava così sicura di quello che diceva! E poi, chi meglio di una madre poteva conoscere il proprio figlio?
-Ieri, alle nozze, quando voi e Minato ci avete trovato vicino alla terrazza, loro erano insieme. Gli stava dicendo che doveva esserci lei al posto mio, come sua moglie-
-Si, forse tra cento anni, quando io sarei diventata concime per la terra! E avrei comunque maledetto un simile abominio dall’inferno, o da qualsiasi altro luogo in cui mi sarei trovata! Hinata, voglio essere molto franca con te! Prima che mia zia decidesse che sarà vostro figlio a succederle, tutti erano convinti che, o io o Naruto, avremmo preso il suo posto-
Quella rivelazione, ebbe il potere di scioccare la giovane. Naruto o Kushina imperatori delle cinque terre? Con il carattere che si ritrovavano, avrebbero sicuramente scatenato più discordie di quelle che sarebbero riusciti a placare!
-Converrai con me, che questo faceva di Naruto una preda molto ambita, per qualsiasi fanciulla. Ma, mai e poi mai, io avrei permesso a quell’arrampicatrice di distruggere mio figlio, così come ha fatto con il povero Hiruzen!-

La Hyuga aveva ricordi vaghi di quell’uomo. Qualche volta, quando era una bambina, Sarutobi portava qualche messaggio a suo padre da parte dell’imperatrice. Ne rammentava solo il dolce sorriso, col quale sempre la salutava.
-Hiruzen era un ambasciatore imperiale. Di ritorno da uno dei suoi viaggi, dal Paese della Terra, portò con sé la sua nuova, giovane sposa, Shion. Lei era la figlia di un noto farmacista del Villaggio della Roccia e ad essere sinceri, all’inizio sembrava che lo rendesse davvero felice. Poi, poco alla volta, la salute di Sarutobi, cominciò a compromettersi. È vero, non era più nel fiore degli anni, ma le improvvise perdite di memoria, e l’indebolimento del fisico, destarono subito i sospetti di mia zia. Ma ormai era troppo tardi! Hiruzen morì, ma non prima di aver intestato tutti i suoi beni alla moglie, escludendo dall’eredità i suoi stessi figli e nipoti-

-Quindi v –vostra zia pensa che lei lo abbia assassinato?-
-Ne è assolutamente convinta! Purtroppo, è stata scaltra e ad oggi non esiste alcuna prova che confermi quello che ha fatto! Puoi quindi immaginare, il mio stato d’animo, quando ho saputo che Naruto ne aveva fatto la sua amante. Purtroppo, come vedova di Sarutobi, lei ne rappresenta la memoria, ed è stato inevitabile invitarla al matrimonio. Ti dico questo, mia cara, per avvertirti che con molta probabilità, lei sarà presente alla maggior parte, degli eventi sociali a cui tu e Naruto deciderete di partecipare-
La giovane stentava ancora a credere alle parole di sua suocera. Quando aveva incontrato Shion al parco di Konoha, aveva intuito che sotto la bellezza della donna, si nascondesse un’indole malvagia, ma mai, nemmeno nelle fantasie più sfrenate, avrebbe pensato che fosse capace di uccidere un uomo.
-Naturalmente, mio figlio, come tutti gli altri del resto, è all’oscuro di tutto questo. Se te ne ho parlato, Hinata è perché io sono convinta che la consapevolezza è forza! Non permettere a una persona del genere di renderti infelice o schiava dei sospetti!-
-E se non volesse rinunciare a lei?-
-Ti prego, non giudicarlo così in fretta. Sai, nell’ultimo anno, ho sempre temuto che tornando a casa, mi dicesse che Shion era rimasta incinta. Ma anche io, l’ho giudicato più sprovveduto di quello che è! In più, dopo che ti ha chiesto in sposa, non una volta si è recato da lei-
-Ne sembrate così sicura … -
-Ma lo sono! L’ho fatto seguire ogni giorno, nell’ultimo mese. Ti assicuro che non ha fatto altro che dedicarsi anima e corpo a rendere almeno abitabile quel rudere!-
Nel vedere l’espressione scioccata di sua nuora, Kushina non poté trattenersi dal ridere.
-Non guardarmi così! Quando sarai madre anche tu, scoprirai che non esiste cosa al mondo che tu non sia disposta a fare per i tuoi figli!-

Il resto del viaggio, lo trascorsero in silenzio. Nonostante Kushina le avesse dato molte cose su cui riflettere, i pensieri di Hinata convergevano sempre sullo stesso punto: Naruto non era più andato da Shion dopo che si erano incontrati. Era come se il suo cervello avesse deciso di bloccarsi su quell’unico pensiero, ripeterlo come un ritornello, ostinandosi però, nel non spiegarle razionalmente, perché quella notizia le procurasse quella sorta di piacere che stava provando.
Poi, come se suo marito avesse seguito il filo dei suoi pensieri, lo vide accostarsi alla carrozza. Hinata si scoprì incantata a guardarlo. In sella al suo destriero, Naruto sembrava aver assorbito la potenza dell’animale, dai capelli color oro, fino alle cosce, che cingevano strette i fianchi del cavallo.
Quando quel ragazzo era diventato così … bello? O lo era sempre stato ma lei, non si era mai data l’occasione di accorgersene? Improvvisamente, la Hyuga sentì il fiato farsi corto, mentre il cuore cominciava a danzarle ad un ritmo fino a quel momento sconosciuto.
“Oh Dei, cosa mi sta succedendo?”



Spazio autore:
Salve a tutti!! Lo so, in questo capitolo non succedere praticamente nulla, risultando un tanti nello noioso, ma era necessario aggiungere delle informazioni alla trama, che serviranno più avanti! Prometto che già nel prossimo le cose si faranno un po’ più “piccanti”, ma giusto un po’! 
Come sempre ringrazio tutte le persone che continuano a seguirmi, nonostante (ne sono consapevole) la mia storia sia scesa parecchio di tono.
A presto, Dado ;P
  
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