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Autore: Alphacent    02/07/2008    10 recensioni
Ero concentratissima a seguire la lezione di storia dell’arte, e ci stavo riuscendo, fino agli archi a tutto sesto di San Marco, c’ero! Poi però una forza a me sconosciuta mi ha portata a voltarmi. Non l’avessi mai fatto.
Un mio compagno mi sillaba una domanda: no…hidi?nonn?
Quando finalmente traduco quello che mi sta dicendo, bhe tutte le mie buone intenzioni di concentrarmi sui i capitelli, partono con un biglietto di sola andata per Ibiza! E con un budget niente male!
Ma volete sapere quel era la celebre domanda, quali le parole mi hanno fatto abbandonare la verace via? E mi hanno gettata nella più totale confusione, parole che mi hanno sconvolto la giornata?
Ebbene sette parole gente, sette stupidissime e comunissime parole che mi hanno fatto passare tutta l’ora a rimembrare infantili ricordi! Ed eran queste...
Genere: Generale, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti! Ho pochissimo tempo, quindi scusate se non ringrazio adeguatamente! Ecco il nuovo capitolo tutto per voi! A presto! Lucia
ps. siccome siamo arrivati al decimo capitolo e a me continua a non venirmi in mente un titolo decente, penso che lascero questo! Quindi Salvo particolari illuminaizoni, dal prossimo aggiornamente sarà solo compagni di scuola... che comuqnue non mi piace per niente! Vabbe me ne vado che mi madre sta già per urlare... bacio

Lucia




Capitolo 10: Risposta immunitaria


Non è che io abbia paura delle cose, tanto meno delle persone. Sono abbastanza spericolata, e azzarderei che mi piace esserlo. Non sono nemmeno timida, non ho alcuna difficoltà a fermare la gente per strada e chiedergli qualcosa... questo è più un aspetto da Aya, che studia le persone. Io mi limito ad interagire, quindi in un certo senso sono soggetto di studio da parte di Aya. Ecco perchè ormai mi conosce più di quanto voglia farmi credere. Aya nasconde certi aspetti però...inquietanti.
Comunque dicevo che tra le due, Aya è quella più calma, almeno in pubblico, e io quella a cui piace esagerare, ottenendo poi anche un discreto numero di belle figure. Nonostante questo non posso negare di essere un poco preoccupata di dover passare un pomeriggio con Hayama. Ancora di più da quando Aya e Tsuyoshi sono andati a riordinare un'altra stanza al piano di sopra, che secondo me concide casualmente con la sua camera.
La mia preoccupazione è data principalemnte dal fatto che in moto, non sono stata proprio un passeggero passivo, e questo però non è solo colpa mia. Voglio dire, siete mai andati in moto con Akito? No? Buon per voi! Intendo dire che è un pazzo! Per lui il codice della strada ha la stessa importanza di un opuscolo pubblicitario! Non scherzo! Le precedenze? Che cosa sono mai? Il limite di velocità? Si certo quello minimo. Ora, andare a centocinque per le strade della città è, effettivamente, emozionante, certo però cavolo il limite è cinquanta...sai com'è! Ma non certo io mi sono stata zitta, gli ho fatto spesso notare che si trovava fuori limite, e sapete cosa mi ha risposto quando siamo arrivati? No perchè ha dell'incredibile! Ha detto che il limite era cinquanta per ognuno, e siccome eravamo in due sulla moto, cinquanta per due faceva cento, ed eravamo fuori solo di cinque! Non che mi abbia dato una risposta così eloquente... ho dovuto chiedere più spiegazioni, sotto forma di insulti ovviamente. Ormai oltre al disprezzo che ci portiamo dietro da tempo, sia subentrato l'orgoglio, e diciamolo io ne ho troppo.
Altra cosa è il fatto che Akito è forte. Almeno in confronto a me. E questo sembra strano ma mi mette soggezione, non glielo dirò mai, però l'altra volta mi ha fatto un livido, la prossima? Questa soggezione è dovuta anche dall'ultimo punto: non lo conosco. Non conosco il suo carattere, non so nemmeno da cosa è dovuto. Ho solo tanti piccoli frammenti che non coincidono, so che la sua situazione famigliare non è delle migliori, almeno non con la sorella e il padre. Però
"Kurata, datti da fare" e quando ti dice così, uno che dovrebbe fare? Io provo a tenere a freno la mia linguiaccia però!
"perchè? Ti serve il mio aiuto?" vediamo come risponde.
"Dubito che tu ne sia capace- gli mando una smorfia alla 'ah.ah' -comunque prima finiamo prima andiamo via" mi decido finalmente ad entrare nel salotto, e a guardarmi intorno.
"CHE COSA? NOI DOVREMMO SISTEMARE TUTTO QUESTO?" esclamo disperata. Non so se ve ne rendete conto, ma non si vede la parete per tutti gli scatoloni che ci sono! In più la stanza è spoglia di qualsiasi tipo di arredamento! Questo significa che...significa che dovremo montare i mobili!
"possibile che sia capace solo di lamentarti?" inutile che fai il duro, è un lavoraccio. In questa stanza c'è di tutto.
"sto constatando la realta!"
"questo non ci aiuta quindi non farlo" chiudo gli occhi...che pazienza.
"sei impossibile"
"reciproco" risponde appena indirizzandosi verso uno scatolone enorme. Io d'altro canto vado dall'altro lato della stanza, il più lontano possibile da lui. Prendo uno scatolone abbastanza grande con scritto libri e inizio ad aprirlo.
“è inutile che li apri, dove hai intenzione di metterli?” mi riprende Akito.
“… a si e che dovrei fare allora?”
“darmi una mano” devo avvicinarmi a lui? E no sorry, non posso. “prometto di non morderti”
“a adesso mi sento più sicura” mi avvicino lentamente e lo aiuto a dividere i vari pannelli di legno che si trovano nello scatolone. Credo che siano i ripiani di un mobile. Anche perchè non riesco a pensare a cosa diavolo possa pesare così.
"hii ma quanto pesano!?" inutile dire che la fatica sembra provarla solo io dato che Akito tira su i vari pannelli come se fossero lenzuola. Vabe che il suo corpo è perfetto, però non può essere sempre perfetto! Sempre bono, in ogni movimento che fa! per Dinci!
Dopo aver spacchettato ogni pezzo, disposto le viti eccedera in maniera "ordinata" su quello spicchio di pavimento libero da cianfrusaglie, mi limito a guardare Akito.
"e adesso?" chiedo ingenuamente.
“lo montiamo”
“noi?”
“no, aspettiamo che si monti da solo? Certo quante altre persone vedi?”
“ma io non lo so fare”
“ci sono le istruzioni!”
“oo” ok, che sarà mai, seguiamo le istruzioni e montiamo… semplice, almeno spero.
“tu fai i cassettoni che sono molto semplici, io monto la struttura della base, e poi andiamo avanti” dice indicando parte della figura. Il mobile sembra abbastanza grande, credo che occuperà tutta la parete.
"e come facciamo a sapere dove metterlo? Cioè se poi alla mamma di Tsyoshi non piace?" Akito mi guarda per un po'. Poi si incammina lungo il corridoi, e poi per le scale. Arriviamo davnti ad una porta.
"Copritevi che entro" dice scocciato. Dopo un po' Akito entra e troviamo Tsuyoshi e Aya ai lati opposti della stanza... sospetto! Hehe!
"da che parte montiamo il mobile?"
"mm, quella di fianco alla finestra, e davanti alla porta va bene"
"ok" e torniamo di sotto. Ci sono delle finestre in quella stanza? Perchè io non le ho viste?
Quando riteriamo noto uno spicchio di cielo non troppo felice, nascosto da un totem di scatoloni...ecco dov'era.
Il mobile smembrato sul pavimento è fatto di quattro pannelli più grandi che dovrebbero costituire il pannello posteriore.
Poggia su una base di quattro cassetti, in particolare due cassettoni grandi laterali e due più piccoli sovrapposti, al centro.
Nella parte superiore a questa, c’è il vano per il televisore, e sia ai lati che sopra ci sono dei ripiani. Gli ultimi ripiani sono tutti chiusi da sportelli, mentre quelle della fila inferiore, sono chiusi i laterali, mentre i due centrali hanno gli sportelli in vetro. Come ad incorniciare la parte centrale, ovvero quella del televisore, in più ci sono ante scorrevoli, in modo che si può nascondere la tv, oppure i ripiani laterali. La parte che dovrei costruire io? I cassettoni. Ok dai un cassetto non è difficile, vero? Prendo le istruzioni e cerco la pagina dei cassettoni…allora qui dice che mi servono queste viti, questi pezzi di legno…ok ce la posso fare.




Non ce la posso fare! Sono quindici minuti che sto con questi due pezzi di legno in mano cercando di capire come vadano!
“sei ancora li!!” uffa! Lui ha fatto quasi tutta la base.
“ti ho detto che non lo sapevo fare” quanto mi costa dirglielo. Lui alza gli occhi al cielo e si siede di fronte a me.
“allora, questo si infila qui, perché è la base del cassetto, e va solo ad incastro così vedi… poi prendi il pezzo posteriore, che è questo qui perché ha da entrambe le parti queste specie di sporgenze,… e lo infili di forza tra i laterali, vedi queste sporgenze? Si infilano nei laterali, aiutati con un martello. Adesso prendi la parte frontale, mettici un po’ di colla per sicurezza, e li incastri, come hai fatto per la parte posteriore, aiutandoti sempre con un martello, ma fai attenzione a ricordarti di far entrare nella fuga la base…ci sei?”
“si”
“sei capace di rifarlo con gli altri cassetti” dice abbastanza scocciato.
"si" siceramente ho capito tutto. Veramente!
"poi metti le maniglie"
"si capo!" lui alza gli occhi al cielo. Poveretto, mi fa un po' pena... naa, non è vero.
Inizio a ripercorrere tutti i passi, così come me li ha detti lui,e dopo un po' TADAN! Il primo cassettone by Sana Kurata!
Posso firmarlo? Eddai una piccola iniziale qua dietro chi la nota?! Il mio primo cassetton! Sono emozionata! Posso fare il falegname! Oddio, forse non proprio.
Wow! Sono fiera di me stessa.
"evvai!" esclamo più a me stessa che ad Hayama.
"certo che ti accontenti di poco"
"ma scusa! Ho fatto qualcosa che mi è riuscita discretamente bene, è la prima volta che la faccio, non vedo perchè non dovrei essere contenta! Si può sapere perchè hai sempre da ridire?" sbotto un poco offesa.
"perchè ti ecciti per un cassetto" be detto così..
"oo che palle che sei, fattelo di!"
"oo la principessina si è offesa"
"pensi questo di me?"
"che t'importa?"
"ma tu rispondere a una domanda mai?"
"dipende dalla domanda"
"allora con me non rischi, io faccio sempre domande intelligenti!"
"se" dice continuando a montare.
"tu che fai?" chiedo per passare il tempo.
"questa sarebbe una domanda intelligente?!"
"rispondi!"
"monto un mobile".... permettetemi i punti di sospensione.
"ah.ah che spiritoso, intendo che fai quando non sei a scuola?- cioè praticamente sempre - fai qualche sport?"
"no" certo ci credo.
"certo come no"
"cosa ti fa pensare che faccia qualcosa?" chiede questa volta curioso. Io inizio a balbettare... ehm. O ma al diavolo, mi ha vista mezza nuda, e viceversa quindi posso anche smetterla di fare la ragazza piena di pudore.
"bha solo il fatto che hai un fisicaccio, invidiato dai quattro quinti della popolazione maschile della scuola e ammirato dal 99% della popolazione femminile!" alzo lo sguardo su di lui e vedo una smorfia divertita sul suo viso.
"e sentiamo tu di quale percentuale faresti parte?" ecco lo sapevo, io faccio parte del 99% perchè ammettiamolo, al fisico non gli si può dire niente.
"ok mi correggo dal 100% della popolazione femminile, non è un mistero che tu sia bello..." e che bello sia un eufenismo a dirla tutta, ma questo è meglio ometterlo. "non per questo il 100% della popolazione femminile è disposta a caderti ai piedi- precisiamo - e ora smettila di evitare la domanda"
"perchè vuoi saperlo?" mmm che noia.
"perchè in realta penso che tu sia una spia del KGB...per fare conversazione, perchè senno?" ma dico io!
"karate" dice scocciato. E scusami se è poco! Avete presente il film su Bruce Lee, il fisico dell'attore che interpretava Lee non era niente male... per niente. Certo Lee non era un karateca, ma è per dire! Le arti marziali in generale! Quanto siete pignoli.
"wow! che cintura sei? e gareggi? da quanto tempo lo fai?" ok forse mi ha preso un po' la mano.
"hai finito?"
"dai è per passare il tempo" dico lamentandomi.
"intendevo con i cassetti" a! Ops.
"ssi, scusa ecco l'ultimo!" dico alzandomi da per terra dove mi ero seduta quando stavo contemplando quei pezzi che non coicidevano.
Continuiamo così per una buona ora, così nel senso che io faccio le domande, lui le evita con battute, io insisto, lui cede per farmi tacere. Ho scopreto che fa karate da quando aveva otto anni, è già cintura nera, e gareggia. Queste spicciole informazioni le ottenute dopo un ora di interrogatorio. Ho anche provato a chiedere se potessi andare a vederelo, inutile dirvi quale sia stata la risposta... ora comunque non ho più paura di lui. Non che ne avessi avuta... però, avete capito.
Inizio a sentirmi parecchio stanca. Ma non mi sembra il caso, ora che abbiamo finito di montare il mobile, possiamo iniziare a disporre tutto il contenuto dei pacchi. Prendo uno straccio dalla cucina, e mi metto a spolverare i ripiani e gli oggetti che tiro fuori dagli scatoloni. Sono per lo più fotografie, libri e album. le dispongo in modo decrescente, ovvero le cornici più grandi le metto ai lati, nel ripiano sopra il vano del televisore, e le più piccole al centro. Dispongo gli albun nei ripiani aperti, così come i libri, mentre nascondo le vidiocassette nei ripiani con gli sportelli.
Poi apro uno scatolone pieno di oggetti delicati, tipo bomboniere, cosetti di vetro... wow, credo che questi non sarò io a metterlli. Li romperei troppo presto.
"che fai?" dico mezza scandalizzata nel vedere che è rimasto a petto nudo! Non scandalizzata in quel senso.. però cioè avete capito.
"ho caldo! perchè ti disturba?!" e ditemi, che dovrei rispondere in questo caso? Se dico si, mentirei di brutto, perchè non mi dispiace per niente, e comuque gli farei capire che mi mette in soggezione e chissà cosa capirebbe lui, se dico no, lui ci rimane, e l mio autocontrollo potrebbe andare a farsi fottere da un momento all'altro.
"fa come vuoi!" lui sghignazza, e io faccio di tutto per non guardarlo.
Dopo altre due ore di lavoro e occhiatine per nulla causuale al suo busto, la stanza inizia a sgombrarsi. Scopro con piacere che sotto la montagna di scatoloni centrale, non c'erano altre scatole, ma solo un divano bianco. Abbastanza grande. Sistemiamo tutto ciò che ci capita tra i piedi, questa sala è nata a Ikea praticamente. Ogni lampadario, tavolino eccedera è stato preso la, però inizio a divertirmi. Abbiamo scoperto, per fortuna, che un sacco di bustoni, constenevano unici oggetti, come un tappeto, un vaso, e piano piano abbiamo sgombrato tutto. Akito ha anche montato le mensole, non gli ho permesso di scegliere la disposizione di queste, lui resta comunque un ragazzo... ma alla fine abbiamo fatto un buon lavoro. Sono andata in cerca di un aspirapolvere per dare una pulita, e dopo quattroore di lavoro complessivo posso dire che un buon 70% della stanza è fatto. Aprendo uno scatolone trovo delle cianfrusaglie non ben identificate ed un album. Un po' per stanchezza e un po' per curiosità, mi butto sul divano e inizio a sfogliarlo. Mi sento parecchio stanca e accaldata. Sono le foto di Tsuyohi, direi che sono un sunto della sua vita perchè partono da quando era piccolo. E dopo un po' che sfoglio...
"A!!! QUESTO SEI TU!" c'è una foto di un bambino con il pannolino, e un'espressione all'Akito. Oddio è bellissimo! Ricorda lontanamente il suo volto quando abbiamo dormito al parco. Dietro di lui c'è una signora, giovane, ma molto molto bella. Capelli castano chiaro, quasi biondo, e degli occhi... wow, sono così espressivi. Sorride abbracciando il bambino.
"mollala" dice Akito prendendomela dalle mani.
"quella è tua madre?!- chiedo curiosa- è molto bella!" lo vedo abbassare lo sguardo. Ok forse non ha un bel rapporto con la madre... e per non rovinare l'atmosfera civile tento di cambiare argomento. "lo sai che eri proprio un bel bambino, pacioccone!"
"ma zitta!"
"oo, così bello, con il pollice in bocca- dico imitando la posizione della foto- l'espressione è sempre quella! AHAHAHA scusa non ce la faccio... sei troppo carino...!"
"la pianti!"
"sisi, ahahah, oddio, troppo bello, eri troppo bello... ehh" vediamo se ci sono altre foto sue.
"Guadra questa!! quanto avevi tre? Quattro anni?" oddio dovete vederla è bellissimo! Con la cighia della sacca sulla testa, e l'espressione imbronciata!
"con il grembiulino azzurro, oo che bello, ahaha, perchè non le porti a scuola! ahaha!" oddio non ce la faccio più!
"comunque la tua faccia ha sempre la stessa espressione!!...ehm vado a riportare l'aspirapolvere al suo posto!" dico dopo la sua faccio alla 'smettila o ti uccido' io comunque continuo a ridere. Troppo bello.



Quando torno in sala trovo anche Aya e Tsuyoshi che si complimentano per il lavoro, grazie grazie, modestamente...
"vi va di venire da me, ordiniamo una pizza e ci inventiamo qualcosa?" propongo presa dalla contentezza.
"per noi va bene!" proclama Aya, parlando anche per Tsuyoshi.
"Aki?"
"tsz"
"lo prendo per un si- poi mi torna in mente una cosa - ehi Tsuyohsi perche non porti anche il tuo album fotografico, con tutte le foto di Akito?"
"aa le hai viste!! Spiacente amico" fa Tsuyoshi... sembra che stia leggermente meglio di come l'avevamo trovato tutto merito di Aya...mm ma possibile che mi senta così senza forze, gli altri stanno bene.
"ok allora, allora andiamo" uooou, che è sto trabballamento mo?
Ignoro e mi avvio verso l'uscita seguendo gli altri. Mamma mia che freddo! Si che sono le nove di un sabato di febbraio però...
"scommetto che io devo andare con Akito!" faccio guardando Tsuyoshi prendere la moto.
"inutile che ti dica di guidare bene vero?"
"facciamo progressi!!" dice porgendomi il casco. Ok. Ormai.




"mazza che freddo, brrrbrr" sto tremando. Mi avvio all'ingresso ed entro precendendo Aya e gli altri. Faccio strada fino al salotto. E mi butto sul divano.
"ordi-ordiniamo adesso?" chiedo ancora balbettando per il freddo. Mi alzo di scatto per prendere il telefono, e nello sforzo, vedo tutto nero. Faccio qualche passo perchè tanto so che tra qualche secondo inizierò a vedere di nuovo. Le solite vertigini. Peccato che non passa.. perchè inizio a sentire le mie gambe moolto flaccide?
"Kurata?"







  
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