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Autore: Evil Ulquiorra    19/03/2014    10 recensioni
Jack Frost sognava di entrare a far parte della scuola di magia e stregoneria di hogwarts fin da quando era in tenera età.25 anni dopo la caduta di Lord Voldemort ha finalmente questa posssibilità e ,una volta lì,fa la conoscenza di tre bizzarri personaggi:Merida Dunbroch,giovane membro di una famiglia di maghi purosangue della Scozia,Hiccup Haddock,anch'egli erede di una casata purosangue della Norvegia,e Rapunzel Corona,una mezzosangue timida e impacciata ma intelligente e amante dello studio.Sebbene non conoscenti i destini dei quattro si incroceranno quando Pitch Black,mago oscuro fuggito dalle prigioni di Azkaban e assassino del padre di Jack quando egli era ancora in fasce,cercherà di rompere il delicato equilibrio che separa il mondo della magia da quello dei babbani.film principali:
Le 5 leggende
Dragon trainer
Rapunzel
Ribelle the brave
Frozen
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, I Cinque Guardiani, Jack Frost, Pitch
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve a tutti!Questa è la mia prima fanfiction.Ho saputo del fenomeno Big Four alcuni mesi fa e non ho saputo resistere dal scriverne una.Ho intenzione di suddividere il prologo in due parti(la seconda parte la metterò probabilmente domani)e se questa storia avrà successo cercherò di aggiornarla ogni settimana.Ovviamente ogni personaggio di questo racconto è prelevato dagli universi Dreamworks e Disney.Buona lettura!(sperimao)

Prologo(parte 1)

Scozia

Il cielo era denso di nubi nere come la pece. I raggi del sole faticavano ad attraversarle e quelli che vi riuscivano si spegnevano come deboli fiamme una volta a contatto con la cenere della selva. I tronchi degli alberi decapitati iniziarono a sgretolarsi sotto il loro stesso peso, producendo frastuoni di ogni genere ,mentre la loro corteccia si spargeva sotto forma di sabbia nera sulla distesa di ossa ormai imputridite. Scheletri neri come il carbone si confondevano con il fango del luogo mentre altri più bianchi e marcati venivano ricoperti dalla polvere. in cima alla catasta stava Pitch Black: corpo esile e allungato, perfettamente fuso con la veste nera che tanto lo aveva caratterizzato durante la sua vita, quasi come se le sue membra grigie e quest’ultima rappresentassero due esseri distinti in perfetta simbiosi. Gli occhi gialli riflettevano le fiamme che ricoprivano la collina, con uno sguardo torvo e compiaciuto e i denti secchi e putrefatti in un ghigno che avrebbe fatto gelare il sangue allo stesso signore oscuro.  Perché  è questo a cui aspirava Pitch: diventare il nuovo signore oscuro, il degno erede di lord Voldemort, o almeno lo voleva inconsapevolmente. Egli infatti credeva nella sua causa ,e credeva fosse una causa giusta. Prendere il controllo di un ministero che per poco non aveva rischiato di ricacciare il mondo nelle tenebre e regalare alla propria specie il giusto posto che meritava nel mondo. Pitch odiava essere soprannominato il nuovo signore oscuro: lui odiava Voldemort .Lo considerava un ipocrita, un mezzosangue che si riteneva superiore ai babbani e ai maghi nati da quest’ultimi quando lui era uguale a loro, o almeno per quanto riguarda la discendenza di sangue. Perché  Voldemort non era mai stato come loro. Era il male fatto a persona, una viscida ombra scura , consumata dall’omicidio e dalle proprie manie di grandezza. Per questo era stato ucciso anni fa, lui e i suoi altrettanto folli mangiamorte, persone che credevano di poter controllare il mondo sotto la sua guida ,inconsapevoli delle sue vere origini e della sua vera natura: nient’altro che uno squilibrato, un assassino, non un leader, un semplice tiranno a cui piaceva incutere paura e timore tra la gente. Pitch era diverso, lui voleva solo il meglio per la propria razza non avrebbe ucciso chiunque sarebbe potuto apparire come una possibile minaccia senza prima averlo consultato in modo adeguato. Ed era per questo che si trovava lì in quel momento, in mezzo a quella massa di scheletri precedentemente appartenuti a persone, maghi  che avevano avuto la stoltezza di intralciare il raggiungimento del suo scopo. E davanti a lui stava Jhonatan Frost, auror dell’ordine dei guardiani, in piedi e dolorante con il proprio corpo posato sul bastone che lo aveva guidato in tante battaglie ,fatto di legno d’abete e con l’interno intagliato nel cuore di un incubo orrendo, dotato della magia ancestrale fornitagli dall’uomo della luna che dall’alto dei cieli osservava la battaglia senza poter far nulla per interferire.
<< Frost…>>
la voce dell’essere rieccheggiò  nell’aria come ll sibilo di una serpe<< …non posso credere che dopo tutto quello che hai visto negli ultimi anni, tu sia ancora fedele a quella banda di boccaloni che guidano il ministero! Come puoi non vedere quello che stanno facendo! Dovremo aspettare l’ascesa di un nuovo signore oscuro solo perché quegli idioti non sanno fare il loro lavoro?>>
l’auror sputò sangue e si pulì la fronte dal sudore. Pitch era stato uno dei membri più potenti dell’ordine. Non era una sorpresa che l’esito dello scontro fosse stato a suo svantaggio fin dall’inizio della battaglia. Ciò tuttavia non lo fermo dal controbattere le accuse dell’uomo
<< Non dobbiamo aspettare l’avvento di un nuovo signore oscuro…>>un alto sputo di sangue <<…perché hai preso il suo posto da quando hai deciso di iniziare questa follia!>>
<< follia? quale follia? cercare di mantenere sicura la vita dei maghi e delle streghe che lottano per sopravvivere ogni giorno in questo mondo schifoso! Costretti a rintanarsi in qualche buco e a fuggire dalle stesse persone che dovrebbero solo strisciare al loro cospetto!Se ti importasse veramente dell’incolumità della tua famiglia e di tuo figlio non esiteresti un solo istante del vederla come me…>>sospiro<<…e so che in fondo questo lo sai ,per cui te lo chiederò di nuovo. Unisciti a me ,alla causa e aiutami a diffonderla cosi saremo in grado di proteggerli >>
il tono di Pitch si fece cordiale e comprensivo. Si sporse i avanti per cercare di sostenere l’auror e gli posò una mano sulla spalla in segno di amicizia<< noi daremo alla nostra specie il giusto posto nel mondo. Non più nascosta e perseguitata dai babbani ma sopra di essi, e io e te daremo loro un mondo dove tutto, tutto è…>>
<<…nero come te,forse?>>.
Gli occhi dello stregone si dilatarono al suono di quelle parole. Alzò la testa per osservare Jhonatan da una prospettiva più favorevole. L’auror alzò anch’esso il proprio volto << Sicuro, stavo per dire sicuro>>.
Si interruppe per riprendere fiato .Aveva sempre trovato quel personaggio fin troppo testardo. Sempre fedele ai propri ideali e alle proprie regole. Per questo Pitch non poteva certo fargliene un torto. Dopotutto era questo che li accomunava: la fiducia nei propri princìpi. Posò nuovamente lo sguardo sul mago ,speranzoso di trovarvi un minimo segno di esitazione, ma non ne trovò alcuno .Era convinto delle sue parole! Lo vedeva davvero come il cattivo della situazione! Era come tutti gli altri: stupido e insolente. Afferrò con le unghie il volto dell’individuo tirandolo verso di se .Lo fissò negli occhi, occhi azzurri ,proprio come quelli del figlio. Li aveva visti spesso giocare insieme durante le sue visite .Voleva davvero che Jhon si unisse  alla sua missione, più di quanto aveva voluto nei confronti dei maghi uccisi durante lo scontro. Nemmeno uno di loro aveva accettato. Li aveva eliminati uno ad uno senza la minima esitazione. Erano nemici! Nemici della magia! Nemici dei maghi di tutto il mondo! 
<< Andiamo ,Jhon! Siamo amici da quanto ormai? Diciamo …dieci anni? Com’è possibile che tu non sia ancora in grado di fidarti di me? Abbiamo lottato insieme! Abbiamo vinto insieme! E io non ti ho mai chiesto nulla>> chinò la testa con uno sguardo ferito stampato sul volto
<< Per cui, ti prego, ti supplico di non combattermi. Fallo non per me, ma per la tua famiglia. Jack non merita di crescere senza di te>>
Gli occhi di Jhonatan si illuminarono. Jack, pensò ,suo figlio! Sarebbe cresciuto come lui? Senza un padre? 
Ritornò a fissare Black << Pitch, dopo quello che farai credi ci sarà posto per la mia famiglia nel tuo mondo?>>
Pitch apparve visibilmente turbato da una tale domanda <<  Perché mi chiedi questo? Certo che ci sarà! Sarai il benvenuto così come tutti coloro che lo chiederanno! >>dalla sua voce fu possibile intravedere una lieve onda di euforia
<< Sono sicuro che tu faresti così Pitch ,ma il tuo amico invece?>>
il volto del mago oscuro divenne vuoto e primo di emozioni << Perché non dovrebbe? Lui mi ha aiutato quando nessun’altro mi aveva mostrato pietà. Mi ha dato un vita…>>
<< Sono stati i guardiani a darti una vita Pitch! Non lui! Lui non ha fatto altro che usarti!>>
Pitch indietreggio di pochi passi al suono di quelle parole. Jhon lo fissò nei suoi vitrei occhi color sabbia << Non sei altro che il suo piccolo giocattolo>> terminò . 
Pitch ne aveva abbastanza ,non poteva più sopportare le sue accuse. Come si permetteva! Porse la bacchetta in aventi, nera e luccicante alla debole luce del sole come il resto della sua tonaca, e pronunciò l’incantesimo. Quelle parole, le parole che nessun essere vivente aveva più udito dai tempi della guerra di Hogwarts, le parole dell’anatema che uccide :<< AVADA KEDAVRA!>>
il lampo di luce nera scaturì dall’oggetto con la velocità di un fulmine. L'auror alzò d'istinto il legno.Sarebbe finita lì. Sarebbe finita in quell'istante. Ma sarebbe stato lui a scrivere il finale di quella storia.
<< Expeliarmus!>>. 
Il buio. Le tenebre .Fu tutto quello che vide Pitch dopo l’esplosione ,oltre al corpo di Frost morente a terra e il resto dei guardiani che accorreva in aiuto del loro compagno, coloro che lo avrebbero intrappolato e portato ad Azkaban.

allora com'era?commenti e critche,sia buone o cattive sonon sempre gradite.Prossima parte dom
  
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