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Autore: Directioner_2001    20/03/2014    3 recensioni
"Fai quel che sai fare meglio".
Genere: Azione, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Altri tributi, Bimba Mellark, Bimbo Mellark, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Io vi ucciderò, in un modo o nell'altro. '
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Hi people!
Questo è l'ultimo capitolo.
E' un po' più corto perchè non ho altre idee.
Però finisce con la confusione di Prim.
Ne inizierò un'altra sempre con questi personaggi, che parlerà come Suzanne ha fatto con Chatching Fire.
"Sono gli 87esimi Hunger Games, Prim ha tredici anni ora.
Ma Snow non festeggia l'anniversario dei Giorni Bui.
No, festeggia il tredicesimo anniversario della sconfitta della ribellione di KATNISS.
Lei e tutta la sua rivolta sono spazzati via.
E qui Snow...farà qualcosa di spettacolare."
Questa è la trama.
Spero vi piaccia. 

Directioner_2001

-La vita così com'è.-
La mia vita è così. Io confusa, tutti felici. Quando avrò un attimo di felicità?!
*************
-Prim...prim?!- mi chiamò Rye.
Deglutii mentre facevo un passo avanti.
-Ti siedi accanto a me?- mi chiese poco dopo.
Annuii, feci per spostare la sedia, ma David fece prima.
-Okey...-sussurrai, ma sembrava troppo infantile.-Grazie. 
-Di niente.- si sedette di nuovo e lo feci anch'io.
...
-Mangia dai..- mi lamentai, mentre tenevo sospeso il cucchiaio di Rye.
-No, non ho più fame.
-Tranquilla.- disse mia madre, abbassando la mia mano lentamente sul tavolo.- Ci penso io.
Lo prese e se ne andò e papà anche, però in salotto.
Dovevo sparecchiare?
Vidi il foglietto sul frigo e il turno era mio.
Presi i piatti sporchi e misi gli avanzi dentro ad una busta, per poi buttarli nel lavello.
I bicchieri anche e infine le posate.
-Lascia, faccio io.- rispose David.
-Uff...- sbuffò Matt.
-Ma perchè siete venuti?!
-Ci ha invitati tuo padre.
-PAPA'?!
-Si, Peeta Mellark.- disse annoiato Matthew Anderson, il mio 'ex' migliore amico dall'età di 4 o 6 anni.
-Vado a chiarire con lui.- risposi solamente.
Mi avviai verso la porta, e nell'intento di aprirla, mi sembrò che fosse stata chiusa a chiave.
-PAPA'!!!-urlai battendo i pugni sulla porta in legno.-Ci hanno chiusi dentro...- sussurrai.
-Non può essere.- disse D.
-Si, moro, può essere!- si lamentò  M.
Mi tappai le orecchie con i palmi delle mani mentre iniziavano a litigare.
-ORA BASTA!!- urlai infine, stoppandoli.-Mi avete stancato, sceglietevi un posto su cui dormire, rimarremo qui tutta la notte idioti!- dissi io.
Tirai su di loro due cuscini del divano che stava proprio lì, in cucina, e li costrinsi a mettersi d'accordo su cosa scegliere come 'letto' per quella notte.
-Io mi metto sul divano.- continuai io.
-Io per terra.- rispose invece David.
-Io sul tavolo..- rispose infine Matt.
E mentre li vedevo sistemarsi scomodi sul pavimento e sul tavolo, mi addormentai, sperando che mio padre abbia un po' di pietà per rinchiudere loro, non con me dentro.
***********
Un altro giro di chiave.
Era sempre chiusa.
Mi svegliai.
Fissai l'orologio appeso al muro e notai che erano sfortunatamente le 3:14.
Sbuffai, mentre presi dal cassetto una torcia.
L'accesi e portai la luce ai piedi della porta.
"Dormite ragazzi, vi vogliamo bene, vi abbiamo portato delle coperte e un cuscino per te amore...nel caso avete freddo...notte. By mamma, papà."
Col cavolo papà.
Presi le coperte e contai.
Era giuste.
Proprio tre.
Ne misi una prima a David, si vedeva da un miglio che stava per congelarsi.
Beh, come non dargli torto, dormire sul pavimento freddo era davvero un incubo.
Lo feci accucciare di più alla coperta, e dopo aver finito ne misi una a Matt, a cui si strinse un po' di meno.
Presi poi il cuscino e mi misi sdraiata sul divano.
Perchè era capitato a me?
Sbuffai io, quando sentii un mugugno di Matt.
-Ehi...- sussurrò.
-Ciao.
-Grazie.
-Di niente.
-Mi dispiace per oggi.- fece con cautela a scendere e si mise inginocchiato davanti a me.
-Sei stato davvero uno scorbutico.
-Lo so.- ammise copevole.
-Ma anche bravo..
-MH?
-L'hai ammesso senza problemi...mi sei mancato Matt.- mi alzai dal divano e affondai tra le sue braccia.
Mi strinse a se immediatamente, mentre mi lasciava dei baci sul capo.
-Mi sei mancata tantissimo Prim.
Mi alzò il mento e mi diede un bacio.
-No.- mi staccai.-Sono troppo confusa, ne parleremo domani.
Annuì solamente e si rimise a dormire.
Anch'io mi rimisi a dormire.
Fin quando non vidi due mani coprirmi gli occhi e la bocca in una stretta.
***************
La mattina dopo mi trovavo sul mio letto, sotto le coperte calde.
Urlai dalla paura quando vidi Matt accanto a me.
Balzò dalla paura, mentre io invece caddi dal letto spaventata.
-Cosa ci fai tu qui?- chiesi alzandomi da terra.
-Io...non lo so.- rispose stranito.
-Andiamo.- gli presi la mano.
-Dove?
-Ho voglia di passeggiare un po' per i boschi, ti va?- chiesi dando uno sguardo alla porta davanti a noi.
-Certo.
-Ho solo bisogno...di...
-Di cosa?
-Di parlare con David, per prima...scusa.- scesi le scale in fretta, lasciandomelo alle spalle.
Afferrai la giacca in fretta e me la misi, mentre correvo verso casa sua.
-David!- urlai.-David aprimi!!-
La porta si aprì.
Era totalmente stanco.
I suoi occhi mi guardavano straniti.
-Mi dispiace...- affondai fra le sue braccia appena le allargò.-Mi dispiace per non avertelo detto prima.
-Cosa?
-Era un idillio.
-Non ci credo....- si allontanò da me mentre le lacrime gli scivolavano ben presto sulle sue gote.
Annuì deglutenndo mentre contavo i minuti.
Volevo andarmene via.
-Ha..hai finto per tutto questo tempo?
-Mi dispiace.
-A me no.
-David...David...
-Cosa vuoi!?
-Tu mi ami, non è così?
-Lasciami in pace.-disse indifferente salendo le scale che portano alla sua camera.
Non potevo seguirlo.
Non volevo e non potevo.
-Mi dispiace così tanto....- sussurrai chiudendo la porta alle mie spalle.
-Andiamo?- chiese Matt raggiungendomi.
Annuii debolmente, mentre mi afferrava la mano e la stringesse alla sua.
Corremmo verso i boschi, finchè non arrivammo al lago che mia madre mi mostrò quando avevo più o meno 6 anni, tanto da capirci qualcosa di ciò che mi mostrava naturalmente.
-Non è cambiato nulla.- sussurrai.
-Nulla, perchè non te ne sei andata.- mi prese per il mento, costringendomi a guardare i suoi occhi che brillavano al chiaro di luna.
-Non me ne sono mai andata.- sorrisi.
 -Lo so.
Un bacio.
Solo un ultimo bacio e andò via.
Cosa significava?
Mi sfiorai le labbra con le mie stesse dita e mi voltai per vederlo andare via un'ultima volta.
Sospirai, mentre fissavo il mio riflesso nel lago.







 
 
  
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