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Autore: vale_9826    20/03/2014    2 recensioni
Akito e Sana non si conoscono, anzi, appartengono a due mondi molto diversi. Lui un nobile conte, lei un umile levatrice. Possono due vite così diverse incrociarsi? Nella mia storia si! E sarà Natsumi, la sorella di Akito, che incinta di molti mesi porterà Sana a presentarsi alla grande Villa Hayama per ottenere un lavoro. Cosa succederà?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Aya Sugita/Alissa, Natsumi Hayama/Nelly, Sana Kurata/Rossana Smith, Tsuyoshi Sasaki/Terence | Coppie: Sana/Akito
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Non si era mai divertita tanto. Erano anni che Sana non rideva così di gusto, e quando guardava la faccia estrefatta di Akito dopo aver colpito perfettamente l’ennesima bottiglia lanciata in aria non poteva fare a meno di ridere a crepapelle. Per la prima volta dopo tanto tempo la sua mente non era affollata da brutti ricordi e non faceva altro che sorridere. Akito ugualmente non poteva stare meglio, nonostante si sentisse un idiota davanti a una donna che sparava meglio di un soldato. Non poteva fare a meno da restarne affascinato, era bellissima mentre continuava a muoversi liberamente, insieme alla sua gonna lunga blu e a quei capelli rossi lunghi e fluenti. La trovava meravigliosa, mentre per la prima volta la vedeva essere se stessa. Certo l’aveva vista e le aveva parlato solo una volta o due, ma solo adesso vedeva il suo carattere forte e deciso, proprio come glielo aveva descritto sua sorella
- Allora c’è l’hai anche tu un sorriso levatrice… ed è anche un bellissimo sorriso direi- disse Akito dopo che Sana aveva appena finito di colpire una bottiglia
- Potrei dire lo stesso di voi conte!- rispose Sana- le poche volte che ci siamo parlati non avevate certo un espressione contenta in viso
- Touchè!- disse Akito, ormai aveva capito che quella donna gli teneva testa facilmente
- Col vostro permesso mi ritiro adesso conte- il buon senso di Sana però si fece sentire presto. Avevano passato fin troppo tempo insieme lei e il conte, e non era molto conveniente
- Certo- acconsentì Akito all’inizio, poi mentre Sana se ne stava andando la chiamò a gran voce.Quest'ultima, con un gesto aggraziato si voltò di nuovo. Fu così aggraziato che chi l’avesse vista in quel momento non avrebbe creduto che poco prima avesse rotto un infinità di bottiglie a colpi di pistola.
- Voglio che mi insegnate ad avere una mira come la vostra!- esclamò Akito, Sana rise
- Desiderate che una levatrice insegni a voi, un conte, ad avere una buona mira?- chiese Sana incredula
- Esatto… in cambio vi permetto di usare la pistola quando volete! Per favore…-  parve quasi una supplica la sua, seguita da due occhi dorati che la guardarono profondamente. L’avevano catturata, e a lei sembrò di non avere più la terra sotto i piedi. Assomigliava così tanto a “lui”, eppure aveva qualcosa nei suoi occhi che lo differenziavano.
Sana ci pensò su, in effetti le mancava la pistola e ora aveva questa opportunità… d’altra parte però, le avrebbe fatto bene passare tanto tempo con un uomo che stava per sposarsi e che le ricordava il suo peggiore “nemico”? Sana non lo sapeva, ma accettò lo stesso.Akito non sapeva perché glielo avesse chiesto, insomma sparare gli piaceva, ma se avesse voluto imparare avrebbe chiamato un esperto molto tempo prima. Invece no, l’aveva chiesto a lei. Una ragazza della sua stessa età, con una bambina, e marito sconosciuto. Una ragazza bellissima, con dei modi così raffinati che se le avessero fatto indossare un abito elegante sarebbe passata per una nobile senza problemi. La stessa ragazza che aveva colpito un infinità di bottiglie come fosse un uomo, ma mantenendo un eleganza fuori dal comune. Anche Aya era molto raffinata ed elegante, senza dubbio, ma lo sguardo di Sana era diverso, era maturo, dava l’impressione che dalla vita avesse ricevuto solo bastonate. Uno sguardo consapevole che dalla vita non ci si può aspettare poi così tanto. Possibile che fosse sempre stata così?
 
Perché l’aveva fatto? Avrebbe avuto più di cento motivi per rifiutare, eppure quegli occhi ambrati l’avevano ipnotizzata a tal punto da accettare. Sana si rimproverò mentalmente mentre si dirigeva verso i suoi appartamenti. Vi trovò Hisae con in braccio Mei. Sana la guardò senza capire poi la biondina mentre metteva Mei a letto le spiegò allegramente
- Mei e il figlio della signora dopo la lezione hanno giocato tutto il giorno e adesso è esausta!
- Oh, bè sono contenta che si diverta- disse Sana sorridente.Ed era vero. Nella sua breve vita Mei aveva subito molti cambiamenti, e raramente aveva potuto abituarsi a un certo stile di vita. Anche se questa situazione sarebbe durata pochi mesi almeno per un po’ sarebbe stata serena e una volta guadagnati un po’ di soldi Sana avrebbe potuto sistemarsi per bene con sua figlia
- Dove sei stata fino ad ora?- chiese Hisae a Sana curiosa. Quest’ultima non sapeva se fosse un bene parlargliene ma lo fece comunque e dopo averle spiegato tutto la biondina sgranò gli occhi
- Scusa ho capito bene? Il conte ha sorriso?- chiese
- Si, e anche parecchie volte- disse Sana disinvolta, mentre pensava che, si doveva ammetterlo, quando sorrideva, Akito Hayama era davvero un bel ragazzo
- È incredibile!- disse Hisae stupita
- Perché?- chiese Sana non capendo. “Da quando una persona non può ridere?” pensò
- Bè il conte non ride più davvero dalla morte di sua madre, e la cosa è peggiorata dopo che il padre gli ha affidato tutti i suoi doveri- spiegò Hisae
- Il padre? Vive qui?- chiese Sana confusa
- Forse mi sono dimenticata di dirtelo, comunque il signor Fujugi non esce mai dalla sua stanza poiché molto cagionevole di salute. Ha cominciato a peggiorare dopo la morte della moglie, il signorino Akito aveva solo 6 anni quando è morta. Poi i problemi alle miniere hanno dato il colpo di grazia al povero signore e quando Akito è cresciuto ha dovuto prendersi tutte le responsabilità.
- Miniere? Possiedono delle miniere?- chiese Sana sempre più curiosa
- Si sono l’unica fonte di guadagno degli Hayama e guadagnavano anche bene, avevano cominciato a guadagnare di meno già prima ma poi l’incidente ha peggiorato la situazione
- Che tipo di incidente?- chiese ancora Sana
Poi però quando la biondina guardò l’orario sull’orologio appoggiato al comò scappò via poiché piuttosto tardi. A quel punto Sana dopo aver rimboccato le coperte a Mei cominciò a spogliarsi per andare poi a letto. Si tolse lo scialle grigio che portava sempre, e inevitabilmente vide piccoli segni, graffi e cicatrici sparsi sul collo che le ricordavano un passato che forse non sarebbe mai più riuscita a dimenticare. Anche perché quei segni erano sparsi un po’ lungo tutto il suo corpo, che lei aveva sempre davanti agli occhi, quindi come si fa a non ricordare? Indossò la sua vestaglia, stufa dei suoi ricordi, e si infilò nel letto. Pensò a quello che le aveva raccontato Hisae e constatò che forse non era stata l’unica a cui la vita non aveva regalato niente di buono.


Saaaaalve! Mi scuso subito per il grande ritardo ma la scuola ormai non mi da un attimo di pace. Allora, capitolo più che altro di transizione, che mi è servito però per mettere meglio alla luce la situazione della famiglia di Akito. Spero non sia stato troppo noioso, ma era necessario. Cosa ne pensate? Cosa succederà tra Sana e Akito, e, soprattutto, a cosa sono dovuti tutti quei segni sul corpo della nostra amata Sana? Lo scoprirete solo se continuerete a seguirmi. Grazie a tutti quelli che lo fanno che che mi recensiscono. Un grande bacio! Al prossimo capitolo!
  
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