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Autore: oO_Keira_Oo    20/03/2014    3 recensioni
Dal Capitolo 2
“C-come hai fatto a prendermi? Chi sei tu?” Chiese July in stato di choc.
“Davvero non ti ricordi di me?” Replicò lui.
“Dovrei?” Domandò ancora lei.
“Sai, quando eri piccola eri meno pesante da prendere al volo.” Scherzò di nuovo il ragazzo.
July lo guardò intensamente, poi qualcosa scattò e due semplici parole le vennero alla bocca, uscendo in un sussurro senza che lei se ne rendesse conto. “Peter...Pan...?”
Cari lettori, spero di avervi incuriosito almeno un pochino. É la mia prima storia in assoluto e sto cercando di renderla il più avvincente possibile. Le mie recensioni scarseggiano, ma l'importante é continuare, giusto? Ad ogni modo, nel malaugurato caso vi dovesse capitare di legge questa cosa oscena, siete i benvenuti! {COMPLETATA} ~ {SEQUEL A SETTEMBRE 2015}
FanFiction dedicata a Lucia & Luisa.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Peter Pan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Neverland'
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Notte di Luna


"Wendy" disse Peter con una voce a cui nessuna donna avrebbe potuto resistere "Wendy, una ragazza vale più di venti bimbi sperduti".
-J. M. Barrie, Peter e Wendy.

Premessa: capitolo piccolo e dolcioso. Non guardate me, sono state le mie mani a farlo, perché volevano un po' di JulyxPeter time xP e... Scusate per il ritardo.

La banda era diretta all'Albero dell'Impiccato; la festa si era conclusa con una cerimonia e come simbolo di onore un copricapo di penne di uccello per i vincitori dei Giochi. 
Per tutto il tragitto Zoey tenne la mano di July, raccontando l'incontro di Peter e Bulder come se la ragazza non ci fosse stata, ma July ascoltava pazientemente:
"Hai visto l'incontro? Quel coso era grosso e spaventoso ed era tutto argg argg. Però poi papà è volato davanti e-"
"Papà?" Chiese July con aria interrogativa.
"Sì, papà" rispose la piccola Zoey indicando Peter che volava poco più avanti "e tu sei mamma" indicò July.
"Mamma?"
"Sì, sempre che tu voglia essere la mia mamma." Zoey abbassò gli occhi colpevole "Sai, l'altra mia mamma mi ha lasciato in un giardino e non è più tornata. Diceva sempre che era colpa mia che papà l'aveva lasciata da sola con me. Poi papà Peter mi ha portato qui con gli altri bimbi sperduti e qualche tempo fa gli ho chiesto una mamma. Lui aveva detto che le mamme spesso deludono i figli, che ci dimenticano, ma poi ho insistito tanto e lui ha detto sì; tanto tu rimani qui, quindi non puoi dimenticarci, giusto?"
July, seriamente toccata dalle parole della bambina, non riusciva a dirle che prima o poi avrebbe dovuto fare ritorno a Londra; così, forse per codardia o forse, in fondo, per bontà di cuore, le rispose sorridendo, non molto convinta, così "Giusto; probabilmente da ora non avrò nemmeno un secondo di vita senza te o un altro dei bimbi sperduti."
Zoey sorrise soddisfatta; qualche passo dopo, la bambina la chiamò "Mamma"
July si girò sull'attenti e la cosa sorprese la ragazza per prima "Dimmi Zoey"
"Mi fanno male le gambe, sono stanca. Quando arriviamo?"
"Presto."
"Ora?"
"Un altro po' di pazienza."
"Ora?"
"Non ancora."
"Ora?"
"Tra poco."
"Mamma..."
"Sí...?"
"Mi porti in braccio?"
"Va bene."

*&*&*&*&*&*&*&*&*


Ora che erano tutti all'Albero dell'Impiccato, July mise i bambini a letto e mentre si dirigeva verso la camera che le aveva dato Peter, intravide una figura particolarmente nervosa in cucina; July entrò senza fare rumore. Peter cercava inutilmente di pulirsi il taglio che aveva in viso ed intanto imprecava a bassa voce.
"Posso darti una mano?" July chiese quasi timidamente.
"Non ti preoccupare, ho quasi fatto." Rispose lui.
"Va bene, allora buona notte." Ritornò sui suoi passi, ma sentendo un'alta imprecazione, si voltò e avvicinandosi al ragazzo, gli tolse il panno sporco di mano.
"Devi sciacquarlo, se no la ferita non si pulisce e ti brucia solamente." Si avvicinò al lavabo sotto gli occhi sorpresi del ragazzo e sciacquò il panno, da cui caddero acqua e sangue misti a sporco; riempì due brocche d'acqua e si diresse verso il ragazzo.
"Siediti."
"Grazie July, ma so pulirmi un taglietto da solo."
"Infatti lo stavi facendo nel modo giusto. Ora siediti." Ordinò.
Peter obbedì; July mise le brocche sul tavolo lì vicino, immerse lo straccio nella prima e fece per appoggiarlo sul taglio del ragazzo, che si scansò di scatto.
"Che c'é?"
"Nulla, solo che non sono molto abituato."
"Non dirmi che hai paura di farti pulire un taglietto." July ritrasse la mano con un sorriso beffardo. Peter riavvicinò il volto e July appoggiò il panno con una smorfia di dolore da parte del ragazzo. La ragazza dovette ammettete che il taglio era abbastanza profondo e sporco; immerse nuovamente il panno pulendolo dalla nuova sporcizia e ripeté l'operazione un paio di volte.
"Hai dell'alcol?"
"Alcol?"
"Sì, vanno bene anche delle bevande alcoliche."
"Vedi lì, ci sono delle cose che abbiamo rubato dalla Jolly Roger, non abbiamo fatto molto caso a cosa c'era dentro, ma tu prova a vedere."
July si avvicinò ad una grande sacca di stoffa e tra oggetti vari trovo una bottiglietta di liquore da 20 volumi. Ritornò al tavolo e versò parte del liquido nella seconda brocca, vi ci bagnò il panno e lo avvicinò alla faccia del ragazzo, che si ritrasse di nuovo.
"Che c'é ora?"
"Mi brucerà?" Il ragazzo aveva un tono spaventato e July aveva perso la pazienza.
"Scherziamo?" Capì che non era così quando vide l'espressione seria del Pan. "No, non ti brucerà."
Tempo di appoggiare il panno sopra al taglio che Peter, che il ragazzo saltò in aria, lasciandosi a mezz'aria.
"Brucia!" Le disse indignato. "Perché mi hai detto una bugia?"
"Seriamente Peter, se ti avessi detto la verità ti saresti fatto toccare?"
"Beh, no."
"Visto? Ad ogni modo vieni qui e fatti finire di medicare." Visto che Peter non si muoveva, aggiunse "Dai, Peter! Non dico -Fai l'uomo- perché ti offenderesti, ma almeno sii coraggioso!"
Peter lentamente si risedette sulla sedia e July riprese a fare il suo lavoro; vide che Peter aveva una smorfia di dolore dipinta in viso, ma come biasimarlo? Il taglio era profondo e l'alcol brucia molto. 
Peter fissava July, che continuava facendo finta di non accorgersi di lui, e si rese conto di come la ragazza sembrasse diversa. Quando era bambina aveva gli occhi luminosi e pieni di meraviglia, poi piano piano aveva visto quegli occhi spegnersi. Sí, Peter Pan era tornato molte volte alla finestra della ragazza, non solo quando Zoey aveva fatto la sua richiesta, ma anche altre volte, per assicurarsi di non essere dimenticato. Purtroppo però aveva visto il ricordo di sé scivolarle dalla memoria, aveva visto che quella ragazza si era fatta sopraffare dalla ragione, aveva visto il suo sguardo farsi più cupo, e aveva visto quella finestra chiudersi sempre di più; finché aveva deciso che non avrebbe lasciato che qualcun altro lo dimenticasse e sarebbe stato lui stesso a riaprire quella finestra. Se non avesse visto la July bambina, diventare la July ragazza che ora aveva davanti, non avrebbe giurato che fossero la stessa persona.
L'isola che non c'é é un posto pieno di divertimento, perché lei sembra quasi non riuscire a divertirsi pienamente? Le si é anche spenta quella luce che aveva negli occhi. Se voglio che rimanga almeno un po' devo riaccenderla.
"Ho finito." July risvegliò Peter dai suoi pensieri e si diresse verso il lavabo per sciacquare ciò che aveva usato.
"July senti, visto che alla festa eri tutta sola..." Iniziò Peter da dietro le sue spalle.
Ma non mi dire, Peter. Mi ha portato ad una festa dove non conoscevo nessuno e mi hai mollato su un tronco in solitaria per andartene in giro con Miss CeL'hoSoloIo.
"E... beh, che ne dici se andiamo ad un'altra festa?" Continuò il ragazzo.
"Dí di sì!" Si sentì una voce di bambina dire da fuori la cucina. Peter alzò un sopracciglio e sorrise verso July.
"Zitta Zoey." Volpe ammonì quella voce.
"Zitti tutti e due o ci sentiranno." Disse Pennino.
July interruppe tutti. "Peter, mi dispiace ma le feste di questa isola non mi attirano poi tanto."
"No..."
"Zitto Orsetto, o ti scaglio contro Zeoy."
A Peter scappò una piccola risata. "E se ti dicessi che la organizzo io per te, per farmi perdonare?"
Un brusio indistinto si alzò da fuori la cucina. July guardò verso Peter con un sorrisetto scherzoso. "Facciamo così, se vado di là e vedo che i bambini dormono nei loro letti, possiamo andare."
Correndo e passando gli uni sugli altri, tutti i bimbi sperduti furono nei loro letti - che si trovavano nella stanza affianco - in meno di un secondo. July e Peter sbucarono dalla cucina e si diressero verso i letti dei bimbi sperduti, lì videro tutti nei loro letti che facevano finta di dormire. Mentre July guardava il dolce Piccolo nel suo letto che faceva finta di dormire, senza troppo successo, Peter le disse con un sorriso "Allora, che si fa?"
*&*&*&*&*&*&*&*&*

L'odore salino del mare inondava completamente le narici. La luce delle stelle, insieme a quella della luna, non bastava a illuminare tutto. Il mare calmo, rispecchiava quell'unica fetta di luna, ma per il resto sembrava una grande distesa buia, quasi spaventosa, diversa dal mare che costeggiava l'isola di giorno.
"Come mai mi hai portato qui, Peter?" Chiese July a Peter steso sulla schiena sulla sabbia vicino a lei.
"Pensavo ti piacessero le feste con poche persone, inoltre é bellissimo qui, no?" Disse lui.
"É uno scherzo, vero?" July alzò un sopracciglio.
"No, perché?" Rispose Peter, con un sorrisetto che July interpretò male; credendo stesse a significare una presa in giro, che sommata a come Peter aveva reso divertente l'inizio serata, la fece ribollire di rabbia; tanto che la ragazza si alzò di scatto e si diresse verso la direzione verso cui pensava fossero venuti. Peter si alzò subito e la afferrò per un braccio.
"Ehi, aspetta! Va bene, se erano delle scuse quelle che volevi, bene. Ma che avete voi ragazze? Fate sempre le offese!"
"Noi facciamo sempre le offese?" Disse July girandosi di scatto e liberandosi dalla presa del Pan "Ma ti sei reso conto di quello che hai fatto? Mi hai portato su un'isola, promettendomi un gran divertimento e poi mi hai portato ad una festa dove mi hai lasciato lì come una sciocca due volte, ad aspettare che tu tornassi, dopo essere andato a scorrazzare con quella."
"Quella?" Chiese Peter confuso.
"Sí, Quella! Dimmi esattamente perché volessi che venissi qui, perché volevi una badante? Perché sicuramente non mi sto divertendo."
Peter scoppiò a ridere. "July, sei seria?" 
"Sì, molto"
Peter smise di ridere. "Va bene, scusa... Vuoi fare una nuotata?"
July spalancò gli occhi. "No, cosa? Siamo nel bel mezzo di una discussione e tu vuoi fare una nuotata?"
"Lo prendo per un Sí..." Peter caricò una July urlante sulle spalle, corse verso il mare, si immerse fin scopra la vita e poi buttò July in acqua.
"PAN!" Urlò July quando riemerse. "Ti rendi conto di quello che hai fatto? Guarda il mio povero vestito!"
Peter cercò di nascondere una risata "Tu ti preoccupi del vestito, io mi preoccuperei dei capelli. Non sapevo fossero così crespi."
"Brutto Pan! Questa me la paghi!" July si buttò su Peter immergendolo completamente; quando si tirò su ridendo vide che il Pan non risaliva.
1... Te lo sei meritato, Peter.
2... Peter?
3... Peter? Perché non riemergi?
4... É cosí scuro, non si vede nulla...
5... Peter, dove sei?
6... Peter, mi sto preoccupando...
7... Peter, basta con questo scherzo...
8... Peter, ho paura...
9... Peter, ti prego...
10... "Peter!" Il grido della ragazza squarciò la calma di quella notte.
July si sentì afferrare le caviglie e in una frazione di secondo si vide sommersa dall'acqua fin sopra la testa, per poi riemergere pochi istanti dopo.
Si stropicciò gli occhi, cercando di levarvi l'acqua salata; quando la vista non fu più appannata, rivolse uno sguardo omicida al ragazzo ridente di fronte a lei "Peter! Perché l'hai fatto?" urlò quasi. 
"Fatto cosa, esattamente?" Replicò il ragazzo con aria innocente.
"Buttarmi in acqua, ecco cosa! E ben due volte! Poi..." July abbassò la voce e incrociò le braccia dando le spalle al ragazzo. "Pensavo fossi affogato, mi sono spaventata."
Sentì l'acqua vicino a lei muoversi e poi qualcosa molto simile a delle braccia l'afferrarono e la sollevarono.
"Oh, povera July preoccupata!" Peter la fece girare in aria tenendola ancora stretta e ridendo; mentre July rideva a sua volta tra le grida. "Mettimi giù, Peter!"
"Assolutamente no!"
"Peter!" Gridò ancora la ragazza ridendo; finché Peter non la mise di nuovo in acqua; l'abbassò fra le braccia, per non farla cadere. Quando July mise i piedi a terra, Peter la teneva ancora per la vita, sempre abbracciata da dietro. July non aveva il coraggio di muoversi, rimase immobile, sentendo il fiato caldo sul collo che la fece rabbrividire; la ragazza ruotò un po' il volto, abbastanza da incontrare gli occhi del ragazzo. Per pochi secondi, che ai due sembrarono ore, non mossero un muscolo; bastò che le stelle sfavillassero che Peter Pan abbassò lo sguardo e July ruotò la testa, facendo qualche passo avanti nell'acqua.
July guardò il debole riflesso delle stelle nel mare. Non mi sembra giusto! La serata era iniziata talmente bene...
"Peter, grazie per stasera, mi sono molto divertita." July si girò lentamente.
Peter alzò lo sguardo verso di lei, sorpreso; pensava che se la sarebbe presa, e invece...
"Anche io..." mosse qualche passo verso la bionda, che gli rivolse un debole sorriso. 
"Ti va di tornare all'Albero?" 
Peter porse il braccio scherzosamente. "Solo se lei mi accompagna, signorina."
"Come potrei mai rifiutare una tale offerta?" Rispose allo stesso modo July; mettendo il braccio sotto quello del Pan e uscendo dall'acqua, i due si diressero verso l'Albero dell'Impiccato.


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