Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Kaninchen    21/03/2014    4 recensioni
E se Elsa non fosse l'unica ad avere dei poteri? Se anche Anna possedesse dei poteri di cui nessuno, nemmeno il re e la regina di Arendelle, ne era a conoscenza? E se qualcuno nell'ombra stesse tramando contro le due sorelle per un torto subito?
- In revisione -
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anna, Elsa, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: AU, OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo XII


 

- Io sono Mùspell, Signore dei giganti del fuoco... -

 

La giovane principessa di Arendelle osservava sconvolta la parete rocciosa davanti a lei, da cui era certa aveva appena udito una voce cavernosa.

Anna sapeva perfettamente che alle volte la sua mente prendeva e vagava per mondi ignoti all'umana comprensione o meglio all'umana comprensione razionale e soprattutto normale, però questo non le sembrava proprio uno di quei casi...

Era certa, era assolutamente ed indubbiamente certa che la parete di fronte a lei avesse parlato.

Non era stata una voce proveniente dal nulla, ma sembrava che a parlare fossero state quelle due escrescenze rocciose simili a labbra che sembravano al momento, non senza una certa irritazione della rossa, beffeggiarsi di lei attraverso quello che si sarebbe potuto definire un sorriso.

Ma quello a cui realmente Anna sembrava non riuscire a distogliere lo sguardo era una fessura, da cui emergeva una forma arrotondata e parzialmente ovale simile ad un cristallo ma al contempo totalmente differente da quel materiale...

Sembrava come se quel colore rossastro che occupava l'intera fessura fosse composto di una particolare materia liqueforme, simile a quella dell'occhio umano ma al contempo dissimile, estremante resistenze e difficilmente perforabile.

La principessa sbatté più volte le palpebre, portandosi una mano alla tempia.

 

“Ok. Sto impazzendo. Anzi no! Questo è tutto un sogno! Anzi più che un sogno è un incubo! Probabilmente ieri sera devo aver mangiato o meglio ingurgitato, secondo il parere della mia adorabile sorella che si diverte a vedermi mangiare mentre lei... che poi... ora che ci penso non ho mai visto Elsa mangiare... va bene che quando torno a palazzo in genere sono affamata come un lupo e divoro metà delle portate, ma non l'ho davvero mai vista mangiare! Oddio! Morirà di fame! Certo, se poi ci sono pure io che spazzolo per bene tutto il tavolo non mangerà di certo! Aspetta... però a meno che anche quello non fosse un sogno... una volta l'ho vista mangiare! Anche se più che mangiare era stata una mossa evasiva... le avevo infilato quel panino in bocca solo per evitare che mi facesse la paternale... era... era davvero stupenda... come anche i raggi del sole su di lei che rendevano ancora più brillante il suo vestito... che la illuminavano accentuando la sua bellezza e... e credo che sia davvero arrivata l'ora che mi svegli. Anche se mi dovessi svegliare nel pieno della notte poco importa, ne approfitto per fare un salto in cucina e mangiare qualche barretta di cioccolata e poi... ma sì, potrei entrare di soppiatto in camera di Elsa e convincerla a fare... uhm... qualsiasi cosa che mi verrà in quel momento in mente! O magari... stringerla a me e chiederle scusa... per ogni mia azione egoista che ha dovuto sopportare in tutti questi anni... oppure... oppure... In ogni caso la prima cosa che devo fare è svegliarmi!”

 

Anna si mise ad osservare con un'aria di sfida la fessura, che secondo la sua mente altro non era che l'occhio di Mùspell, portando lentamente le dita della mano aperte a formare una piccola pinza sull'altro braccio.

 

“È ora di svegliarsi da questo incubo!”

 

La principessa sospirò, per poi darsi un pizzicotto al braccio, chiedendo ermeticamente gli occhi avvertendo il dolore.

 

“Adesso li riapro e sarò nella mia camera...”

 

Anna era sorridente e speranzosa a quel pensiero, ma quando riaprì gli occhi quello che la rossa vide fu ancora quella piccola sala avvolta dalle cascate di sangue.

Nell'istante in cui realizzò che non si era quindi svegliata da quell'incubo, il sorriso della principessa si spense sulle sue labbra, mentre le sembrò quasi che l'occhio di Mùspell si fosse leggermente assottigliato rispettato a poco prima.

Provò a darsi un altro pizzicotto.

Un altro.

Ancora uno.

Anna si preparò ad infierirsi l'ennesimo attanagliamento sul braccio diventato ormai rosso, mentre le sue labbra si incurvavano in una smorfia di dolore e le sue iridi si tingevano di un lieve color scarlatto.

Era infuriata.

Quello era un incubo, non poteva essere davvero la realtà!

Se davvero avesse abbandonato anche quell'ultimo barlume di speranza, dettatogli dall'incredulità dell'esistenza di un gigante, avrebbe voluto dire arrendersi all'evidenza che tutto quello che aveva passato fino a quel momento fosse accaduto realmente!

E accettandolo avrebbe voluto dire che avrebbe dovuto accettare anche la morte di Elsa!

No...

Non poteva accettarlo!

Ma proprio quando le dita furono ad un passo dall'afferrare la pelle arrossata del braccio, la sua attenzione fu ben presto occupata da una serie di scricchiolii che annunciarono, con un sonoro assestamento della rocce, che le labbra rocciose di Mùspell si erano distese in quello che ad Anna sembrava un sorriso ancora più ampio e divertito di prima.

 

- Mio piccolo cucciolo di Nefilim dominato dal fuoco, ora smettila o ti perderai... -

 

- STA ZITTO! -

 

Anna urlò come impazzita verso il gigante, mentre le sue iridi assumevano un colore rosso sempre più vivo.

 

- Anna, cerca di calmarti ti prego... - tentò il troll, ripresosi dallo stato confusionale in cui era caduto non appena aveva visto la principessa cominciare a pizzicarsi il braccio.

 

- CALMARMI? MA COSA VUOI SAPERNE TU! È TUTTA COLPA SUA! - urlò indicando la parete rocciosa – MA SOPRATTUTTO È COLPA TUA SE MI SONO TRASFORMATA! È COLPA TUA SE ELSA È MORTA!! -

 

Anna urlò e ringhiò il suo dolore verso il troll, che lentamente si stava avvicinando capendo la gravità della situazione.

Doveva calmare Anna ad ogni costo, se si fosse trasformata nel Nefilim in quello stato non era certo che sarebbe stata in grado di domarlo.

 

- Anna... ascoltami... torna in te! Pensi che Elsa sareb... -

 

- NON OSARE NOMINARLA! - urlò infuriata la rossa.

 

Un semplice movimento seguì quelle parole.

La mano di Anna ancora sospesa a pochi centimetri dalla pelle dell'altro braccio lasciò il suo obiettivo primario, per fendere in due l'aria con uno scatto rabbioso.

In quello stesso istante lo spazio che separava la principessa e il troll fu come pervaso da una serie di scintille e fiamme che presero vita dal palmo della rossa, mentre da quel semplice gesto dettato dall'ira si animava un getto infuocato che seguì la linea invisibile tracciata dal braccio della giovane, ora disteso lungo il suo fianco.

Un gesto imprevisto che aveva dato origine a un attacco ancor più imprevedibile diretto verso Granpapà, che impreparato aveva finito con l'essere colpito in pieno e sbalzato a terra, lontano dalla principessa.

Anna guardò adirata il troll, mentre il sangue lavico di Mùspell attorno a lei sembrava flettersi, allontanandosi e oscillando come comandato da un vento invisibile che sembrava avere come suo fulcro il corpo della ragazza.

 

Mia piccola principessa dal cuore spezzato, credo proprio che sia arrivata l'ora che tu dorma. Perché è attraverso i tuoi sogni e nei tuoi ricordi che troverai la chiave per domare la belva, salvandoti e salvandoci...”

 

Mùspell guardò attentamente Anna, mentre lentamente dalle sue labbra rocciose emergeva un frammento di cristallo bianco, che spiccava violentemente nella roccia scura e brulla del gigante.

Il cristallo dalla punta affusolata, che stava uscendo delle forme rocciose del colosso, sembrava fatto dello stesso materiale cristallizzato che una volta formava lo specchio presente nella sala, ma a differenza dei frammenti presenti nella stanza quello che Mùspell teneva tra le labbra si presentava di un bianco quasi iridescente.

 

Lo sguardo di Granpapà, ancora scombussolato dal colpo infertogli da Anna, lasciò la ragazza per posarsi più in alto lì dove si trovava Mùspell, sgranandoli per il terrore e lo stupore vedendo ciò che il gigante stava facendo.

 

- Mùspell... che cosa vuoi fare con quel frammento? - chiese flebilmente il troll alzandosi barcollante a causa del colpo subito, attirando in quel modo l'attenzione di Anna su di sé.

 

Mùspell sorrise interiormente.

Granpapà gli aveva appena offerto un'occasione perfetta che non si sarebbe lasciato di certo sfuggire, con un lieve respiro immagazzinò un po' di aria rilasciando successivamente in un colpo veloce e preciso il frammento che teneva tra le labbra, colpendo all'altezza del cuore Anna che in quel momento era concentrata sul troll.

 

Un urlo disumano riempì la sala, mentre Granpapà vide gli occhi della principessa davanti a lui diventare improvvisamente vuoti, come privati di quel fuoco che fino a pochi istanti prima li aveva riempiti di vita e odio.

 

- ANNA NO!! - urlò disperato il troll.

 

Granpapà rotolò velocemente verso la ragazza, riuscendo ad afferrarla poco prima che toccasse il pavimento roccioso e incandescente.

 

- Centro perfetto. - mormorò soddisfatto il gigante.

 

- Tu... COSA LE HAI FATTO??? -

 

L'unica risposta che ricevette dal gigante di fuoco furono le sue risate.

Granpapà coprì prontamente Anna con il suo corpo da alcuni schizzi di lava, che si erano alzati a causa dalla caduta di alcuni massi nelle pozze laviche, in seguito alle risate di Mùspell.

Il troll si scostò un po' dal corpo della giovane guardando preoccupato il frammento con cui Mùspell l'aveva colpita, e di cui ormai scorgeva una piccola punta che lentamente, quasi a voler ricordargli la sua vera natura, si stava insinuando sempre più in profondità nel cuore della principessa.

Mùspell.

Cosa gli è saltato in mente...

Eppure sa...

Lui più di chiunque altro dovrebbe sapere gli effetti che producono sugli umani i frammenti di quel dannato specchio!

Il re guardò Mùspell terrorizzato per poi posare lo sguardo sulla cornice ormai vuota dello specchio.

Se solo quella volta...

Un'altra risata riecheggiò nella sala, mentre il terreno sotto i grandi piedi del troll tremava ancora una volta.

 

- Sì. Questa ragazzina... - rise divertito il gigante.

 

- Invece di ridere fa qualcosa! Forse siamo ancora in tempo per... -

 

- No.-

 

Mùspell aveva smesso di ridere, guardando seriamente il piccolo troll vicino alla principessa.

 

- Come no? -

 

Granpapà distese sul terreno la giovane, alzandosi per poter osservare con più attenzione Mùspell.

 

- SAI PERFETTAMENTE ANCHE TU QUALI SONO GLI EFFETTI DI QUESTI CRISTALLI SUGLI UMANI! E LEI... - continuò senza voltarsi, indicando Anna a terra – È DIVENTATA UN NEFILIM... UN NEFILIM, DANNAZIONE! SAI MEGLIO DI ME CHE GENERE DI MOSTRI SIANO QUELLE CREATURE!!- urlò il troll.

 

- Certo che lo so...- rispose sorridendo Mùspell – Dopotutto vengono dal mio stesso mondo e comprendo la tua preoccupazione... Ho visto il caos che i Nefilim evocati da Hel hanno seminato nel mondo degli uomini, attraverso di te... ma non devi preoccuparti mio fedele occhio. Ne per il Nefilim. Ne per il cristallo. Ne tanto meno per quella ragazza. -

 

- Occhio... - Granpapà sorrise tristemente a quella parola – Avrei preferito che la mia nascita avesse luogo per altre ragioni... -

 

La sua nascita...

Già...

Come dimenticare la ragione per cui era venuto al mondo...

La sua nascita, seguita poco dopo da quella di tutti i troll della radura...

 

Granpapà guardò tristemente il signore dei giganti del fuoco.

Era cambiato.

Erano cambiati.

 

Lui era nato dall'occhio destro di quel colosso, ma la vita che aveva affrontato in tutti quei lunghi secoli l'avevano reso saggio e una guida per quelle piccole pesti di troll che erano successivamente nate, per volontà di Mùspell, da alcuni frammenti del suo corpo perforato dalle schegge di quello specchio.

 

Mùspell invece si era spento.

Quando l'aveva incontrato il giorno in cui era nato, il corpo del gigante era avvolto da fiamme dorate sebbene queste fossero piuttosto flebili a causa delle forze che lentamente lo stavano abbandonando.

Ma quando poi Hel riuscì a trovarlo e a rubargli il cuore...

Fu allora che le fiamme che avvolgevano il corpo di Mùspell si spensero e con loro anche l'animo di quel gigante.

 

Quel giorno...

A causa della sua incapacità Hel era riuscita a trovare Mùspell, sebbene il gigante per facilitargli il compito si fosse fatto crollare addosso un'intera montagna per essere sicuro che quel demonio non lo trovasse.

Un compito forse troppo impegnativo per un piccolo essere come lui, ancora inesperto e facile da imbrogliare...

Ma ciò che doveva fare era semplice...

Nascondere Mùspell e di conseguenza l'unica chiave ancora esistente che avrebbe permesso a Hel di tornare nel suo mondo.

Ma quel demonio lo aveva trovato e Granpapà aveva fallito nella sua missione.

Senza più il suo cuore che bloccava il potere malefico di quei frammenti, Mùspell aveva finito con l'essere divorato da quella stessa energia negativa che egli stesso aveva prodotto e che con il passare dei secoli avevano finito con il corrodere il suo corpo sia all'interno che all'esterno, portandolo ad assumere quell'aspetto decadente e frammentato, con cui ora si presentava in quella sala, che poco aveva a che vedere con quello che un tempo era il signore dei giganti del Mùspellheimr.

Ma quello specchio...

Era tutto per quel gigante.

Per quanto odio provasse...

Per quanto dolore gli avesse causato...

Per quante lacrime avesse versato alla base di quel manufatto...

Non avrebbe mai avuto la forza di distruggerlo completamente.

Perché quello specchio gli ricordava chi era...

Perché quello specchio era stato ed era anche in quel momento la sua vita...

Ma più di ogni altra cosa...

Perché quello era l''unico oggetto che gli ricordava e che gli rimaneva di lei...

 

Granpapà scosse la testa.

Se Mùspell non avesse mai costruito quello specchio per incontrare Angroboda, tutto quello non sarebbe mai successo...

Se accecato dalla collera non avesse ucciso quella donna, Hel non sarebbe mai nata e il mondo degli uomini avrebbe avuto un demonio in meno con cui aver a che fare...

Ma soprattutto...

Se l'odio e la disperazione che il gigante provò in seguito al tradimento di Angroboda e il disgusto e il dolore che provò per se stesso dopo averla uccisa, non l'avesse portato a distruggere la superficie di quello specchio...

Quei maledetti frammenti non avrebbero creato tutti i problemi che invece hanno portato nel mondo degli umani!

Con quel semplice gesto aveva condannato il mondo degli uomini a vivere sotto il giogo di Hel, portando al contempo la magia nel loro mondo...

Già la magia...

Sebbene i frammenti di quello specchio, che un tempo collegava il mondo di Mùspell con quello umano, fossero l'essenza stessa del male, in alcuni casi erano riusciti a portare anche del bene...
Come nel loro caso...

Il troll si voltò verso la principessa e sorrise tristemente, per poi voltarsi nuovamente a guardare il suo creatore.

 

- Come puoi chiedermi di non preoccuparmi di quelle maledette schegge, dopo che hai creato me e gli altri troll per poter tenere a bada il loro potere... Come puoi chiedermi di non preoccuparmi di Anna sapendo gli effetti che hanno sugli umani... -

 

- Dovresti aver compreso anche da solo il perché. I poteri che possiedono questa ragazza e sua sorella derivano dalla scheggia che colpì il ventre della madre, di conseguenza potremmo dire che sono... in un certo senso immuni all'effetto di questi cristalli... Tuttavia, è anche vero che sono delle umane in balia delle loro emozioni... Ma non mi preoccuperei dei frammenti e degli effetti che hanno sugli umani nel loro caso, perché se mai accadrà sarà il loro stesso potere che le divorerà e che le porterà alla pazzia. Il suo potere, il loro potere... Non mi sarei mai aspettato che avrebbero avuto quelle capacità, è stata davvero una sorpresa... -

 

- Intendi il fatto che possiedono le stesse capacità che un tempo avevate tu ed Hel? -

 

Calò il silenzio per qualche minuto, prima che Mùspell si decidesse a parlare nuovamente.

 

- Ti sbagli. Non abbiamo le stesse capacità. La natura umana... è qualcosa di davvero bizzarra e particolare, facendo leva sulle loro emozioni gli esseri umani riescono a raggiungere capacità a cui ne io ne Hel avremmo mai potuto ambire, vedi noi... -

 

Un forte vento interruppe Mùspell, attirando l'attenzione del gigante e del troll verso l'origine del fenomeno.

 

- ANNA! -

 

Granpapà guardò terrorizzato la figura della principessa, mentre intorno a lei il sangue lavico del gigante si contorceva e si avvitava su se stesso animato da quella forte energia che sembrava provenire proprio dal corpo della giovane.

Il troll si avvicinò velocemente alla principessa, ma il vento che l'avvolgeva mischiato al sangue di Mùspell stavano creando una barriera invalicabile per le forze del re, che a contatto con la spessa massa d'aria non riusciva più a procedere verso la rossa.

Granpapà digrignò i denti verso quella semisfera infuocata.

Si sentiva inutile.

Ogni secondo che passava e in cui cercava di superare quella massa venendo rispedito indietro si sentiva sempre più inutile.

Ma doveva riuscirci.

Lui...

Lui aveva rovinato la vita a quella bambina...

E nel momento in cui era venuta a chiedergli aiuto, l'unica cosa che era riuscito a fare era stata quella di farla infuriare e di portatala dal gigante.

Guardò la semisfera con determinazione, doveva tirarla fuori da lì, doveva riuscire a fare almeno quello!

Il troll si preparò ad un ultimo affondo verso la massa turbinosa e incandescente che quasi non gli permetteva più di vedere la giovane, avvolta da quella spirale come in un bozzolo.

Avrebbe tentato un'ultima volta caricando con tutte le sue forze, senza risparmiarsi.

Si mosse velocemente verso la massa allungando la tozza mano, incurante del sangue del suo creatore che si infrangeva sul suo corpo e sul suo tozzo braccio annerendolo.

Non gli importava.

Aveva un obiettivo e l'avrebbe portato a termine, anche a costo di sciogliersi in quella caverna!

Ma quando finalmente riuscì a infrangere parte di quella barriera...

Durò un solo attimo, ma lo vide...

Fiamme...

Delle fiamme stavano avvolgendo il corpo della ragazza, mutandolo e trasformandolo, aumentando sempre di più la loro ampiezza insieme alla massa corporea di quello che ormai non si poteva più definire il corpo di un essere umano.

Una fiammata prodotta dal vento unito al sangue lavico del gigante riportò Granpapà alla realtà, sbalzandolo ancora una volta indietro... sbalzandolo ancora una volta lontano da quella bambina che voleva salvare...

Lei...

Anna...

Il Nefilim stava...

 

- Non devi temere per quella ragazza. -

 

Granpapà si rialzò spaventato, voltandosi verso Mùspell che stava guardando la piccola sfera fiammeggiante al cui interno stava per avvenire la metamorfosi della principessa nel Nefilim.

 

- Ormai era questione di pochi minuti prima che il Nefilim si destasse, ma questa volta sarà diverso. Quella ragazza ha un unica possibilità per domarlo... se non ci riuscirà... -

 

- Che cosa le accadrà se non ci riuscirà? -

 

Mùspell spostò il suo occhio dalla semisfera al troll, indeciso se rispondere o meno a quella domanda.

Ma non poteva non avvisarlo.

Se quella ragazza non fosse riuscita a dominare quella creatura, lui avrebbe dovuto...

Tornò a guardare il bozzolo incandescente e si decise a rispondere.

 

- Se non ci riuscirà, il Nefilim la divorerà e lei si perderà per sempre nelle tenebre del suo stesso cuore. Però... - Mùspell sorrise e il suo occhio si illuminò di una vivida luce rossastra – Sono sicuro che con il suo potere, insieme a quello della sorella, riuscirà a trovare la chiave che le permetterà di unire il suo cuore a quello di quella creatura... -

 

- Il potere della sorella? Cosa intendi dire? Elsa è morta! Lei non... -

 

- Ti sbagli. Elsa è viva. -

 

Granpapà guardò sconvolto il gigante.

No...

Non era possibile.

Anna...

Lei...

 

- Ma Anna... Lei ha detto... -

 

- Sò cosa ti ha detto quella ragazza. Ma ti posso assicurare che la regina di Arendelle è viva. Posso sentire il suo potere... intenso... furioso... colmo di tristezza... esattamente come quella volta... -

 

- Elsa... Elsa è viva! Anna! Elsa è viva! -

 

Granpapà si voltò verso la massa di fuoco, confuso ma felice.

Mùspell era sempre stato in grado di avvertire il potere di Elsa, esattamente come quello di Anna.

Sebbene non potesse vederle era sempre stato in grado di percepire i loro stati d'animo proprio grazie al loro potere; in particolare quello di Elsa che essendo opposto al suo, gli permetteva di percepirla con maggiore facilità.

E se Anna si fosse ripresa un attimo...

Un solo attimo...

Un istante per ascoltarlo, magari l'idea che la sorella era viva l'avrebbe...

Si mosse verso la giovane per poi bloccarsi e irrigidirsi subito dopo, ripensando alle parole del gigante.

 

Esattamente come quella volta... Non sarà che Elsa...”

 

- Mùspell. Con quella frase cosa... -

 

- La regina di Arendelle sta scatenando una nuova bufera, più potente e incontrollata rispetto a quella dell'ultima volta. Di questo passo se non sarà il Nefilim a sterminare la popolazione di questo regno... ci penserà la sua regina. - rispose il gigante, pronunciando severamente le sue parole.

 

- Che cosa?? Dannazione! Non bastava Anna, ora anche Elsa! -

 

Mùspell sorrise tristemente a quelle parole.

Ma dopotutto, lui più di chiunque altro poteva almeno in parte capire i sentimenti che in quel momento stavano divorando la regina.

 

- Non te la prendere con quella bambina.... Mi sembrava di avertelo già detto, la natura umana è un qualcosa che mi ha sempre affascinato, ma è una di quelle cose che ne io ne Hel saremo mai in grado di comprendere appieno. Nemmeno io con Angroboda sono riuscito a capirlo... -

 

- Cosa possiamo fare per fermare Elsa... -

 

- Noi nulla. L'unica che ha qualche possibilità di farla rinsavire è Anna, ma prima deve riuscire a salvare se stessa e per farlo... il legame che si è venuto a creare tra lei e sua sorella sarà indispensabile. Ti dirò, il fatto che Elsa stia impazzando in questo non può che esserci utile in momento simile... -

 

- Avvolte non ti capisco quando parli... Se anche Elsa fosse davvero viva come dici e stesse scatenando una bufera... non vedo come possa aiutare Anna in questo momento! -

 

- Elsa ha creato involontariamente un legame tra i poteri di Anna e i suoi. Ma dopotutto immagino che una cosa simile fosse inevitabile... -

 

- Cosa intendi dire?-

 

- Nulla di certo. Ho solo una teoria sul perché Hel si sia mostrata tanto interessata a queste due bambine... Ma chissà magari quando tutto questo sarà finito avrò modo di chiederglielo di persona... -

 

Granpapà guardò confuso e dubbioso il suo creatore, portandosi una mano al mento e grattandoselo pensieroso.

 

- Mi sento più confuso di prima a dire il vero. In ogni caso, credo che sia meglio affrontare un problema alla volta. -

 

Il troll continuava a fissare Mùspell pensieroso.

C'era una cosa che gli premeva chiedergli e a cui non era ancora riuscito a darsi una risposta.

 

- Mùspell, toglimi una curiosità... Perché hai voluto colpire Anna con quel frammento? -

 

- Pensavo l'avessi capito da solo. -

 

- Temo che tu mi sopravvaluti. - sussurrò il troll mascherando la tristezza dietro un sorriso tirato. - L'hai sempre fatto dopotutto... -

 

Granpapà si sedette su una piccola sporgenza, osservando le cascate di lava formare delle strane quanto magnetiche danze seguendo il comando di quell'insolito vento generato dalla giovane.

Se tutto quello non fosse stato nient'altro che il preludio di un possibile annientamento dell'animo di quella povera ragazza, forse quella sala e quello che vi stava avvenendo al suo interno l'avrebbe trovato davvero magnifico...

Mùspell attirò nuovamente l'attenzione del troll su di sé, mentre con una leggera risata rompeva di poco, quel magico concerto di guizzi di lava, fiamme e scoppiettii.

 

- No, non credo. Comunque tu sai da cosa è nato il Nefilim, giusto?-

 

- … il tuo cuore... -

 

- Esatto. Ricordi anche che funzione aveva un tempio quello specchio? -

 

- Era un portale tra il tuo mondo e questo, ma non capisco cosa centri... -

 

Mùspell sorrise a quelle parole.

 

- Io non possiedo le capacità di Hel... L'unico modo che avevo per dare una possibilità a questa ragazza di controllare il Nefilim era quella di metterla in contatto diretto con l'oggetto da cui tutto ha avuto origine... -

 

- Da cui tutto ha avuto origine...? L'origine sei tu e... lo specchio!! -

 

- Precisamente. Il frammento dello specchio le ha donato dei poteri e il mio cuore attraverso Hel l'ha portata a divenire un Nefilim. Ora però non nego di essere curioso di vedere se riuscirà a sopravvivere all'oscurità del suo cuore... per quanto il potere di Elsa la possa aiutare, mi chiedo se quella ragazzina sia sufficientemente forte da confrontarsi con lei... -

 

- Cosa vuoi dire? -

 

Mùspell incurvò le sue labbra rocciose in un ghigno.

 

- Dimmi la verità, secondo te perché il Nefilim non è scomparso e non ha ucciso il suo ospite come le altre volte? -

 

- Non saprei... Forse perché Anna possiede delle particolari capacità che la legano a te e a quello specchio? - tentò il troll confuso da quella domanda.

 

- Quella è una ragione, ma non sarebbe stata sufficiente. La verità è che sebbene i Nefilim vengano trattati alla stregua di belve o mostri possiedono anche loro un cuore... I sentimenti e il cuore di questa ragazza... non puoi nemmeno immaginare quanto siano simili a quelli del Nefilim che Hel ha evocato...-

 

 

 

 

 

 

Buio.

Freddo.

Vuoto.

Dove diavolo era finita?

Si trovava in una stanza calda prima...

O meglio una sala che le dava l'impressione di essere davvero molto calda...

Non riusciva a ricordare...

Non riusciva a ricordare più nulla...

Era come su una nebbia spessa si fosse insinuata nella sua mente, nascondendo dietro la sua coltre ogni cosa...

Persone, oggetti e luoghi...

Quel posto però...

Era sicura di esserci già stata una volta...

La giovane si portò una mano alla testa scuotendola debolmente.

Che posto era quello?

Perché...

Perché sentiva di dover scappare...

Alzò debolmente il capo confusa.

Le smembrava di aver sentito dei suoni, sebbene lei stessa stentasse a crederci .

Quel luogo...

Davvero in quel luogo potevano esserci dei suoni?

Se c'erano suoni...

Se c'erano davvero magari c'era anche qualcuno o qualcosa che li stava producendo!

La giovane si guardò intorno freneticamente, accennando a qualche passo incerto, ma l'unica cosa che continuava a vedere era solo un'infinita massa di buia oscurità che la circondava.

Corrugò la fronte, cercando di prestare maggiore attenzione a quei suoni che stava sentendo.

Erano...

Erano delle voci...

 

Anna...

 

La ragazza spalancò gli occhi.

Anna...

Sì, lei si chiamava Anna.

Lei...

Velocemente i ricordi che quella strana nebbia le aveva nascosto tornarono vividi nella sua mente.

La sua famiglia.

Il suo regno.

Il suo primo amore.

L'uomo di cui aveva scorto essere innamorata.

Sua sorella.

Sgranò ulteriormente gli occhi, portandosi una mano alla bocca per trattenere un conato.

Sua sorella...

Guardò le sue mani tremanti, avvolte da una flebile luce.

Lei...

Lei aveva...

 

Anna...

 

Anna guardò il vuoto davanti a lei.

Quella voce...

Lei...

Lei l'aveva già sentita...

Era una voce calda e dolce...

Una voce che da tanto tempo non ascoltava più...

 

Anna...

 

Si voltò verso il luogo da cui sembrava provenire quella voce che la stava chiamando e rimase a bocca aperta.

Non appena si era voltata, davanti hai suoi occhi era apparso un imponete portone, finemente intagliato e decorato avvolto da una calda luce che rischiarava di poco quel luogo così ostile.

 

Anna...

 

Quella voce...

Proveniva da quella porta...

Oltre quella porta...

 

Si avvicinò lentamente verso l'oggetto.

Era lì ad un passo da lei.

 

Anna...

 

Il suo cuore cominciò a battere all'impazzata.

Quella voce...

Sì, non aveva più alcun dubbio!

Era... era davvero lei...

Una lacrima.

Due.

Tre.

Il volto della giovane era ormai rigato dalle lacrime, ma non le importava.

Aveva passato la sua infanzia a nascondere le sue lacrime.

Nascondendosi nella sua camera o in qualche stanza del castello.

Lontano...

Lontano da loro...

Fingendosi forte, sempre felice e solare.

Mentre in realtà era piccola e fragile, in cerca di quell'affetto che le era stato strappato via da un giorno ad un altro.

Aveva passato la vita a rincorrerla, a rincorrerle...

Entrambe che senza una spiegazione le chiudevano la porta in faccia, impedendole di stare con loro, di far parte di quella famiglia...

Ma ora...

Lei...

Lei era lì.

Oltre quella porta.

Finalmente avrebbe potuto chiederle scusa...

Finalmente loro...

Allungò una mano tremante verso la maniglia.

Se avesse aperto quella porta, se davvero una volta che avesse posato la mano su quella maniglia la porta si fosse aperta, davvero lei avrebbe potuto...

 

Un feroce ringhio riecheggiò nell'aria.

Anna ritirò la mano posandola all'altezza del suo petto, guardandosi intorno preoccupata.

Nulla.

Non c'era nulla.

Solo lei e quella porta...

Si guardò un'ultima volta intorno, confusa, per poi concentrarsi nuovamente su quell'oggetto; ma nel momento in cui avvicinò nuovamente la mano alla maniglia, una zampa possente piombò dall'alto frapponendosi tra lei e quella porta.

 

La principessa urlò terrorizzata cadendo a terra per lo spavento, mentre a carponi si allontanava da quella zampa gigantesca.

Anna guardava sconvolta quell'arto strano che non riusciva a delineare bene, a causa della luce che irradiava la porta stessa.

Un secondo ringhio scuoté l'aria.

La rossa ancora scossa seguì il punto da cui le sembrava provenisse quel suono e ciò che vide le fece gelare il sangue nelle vene.

Fiamme.

Fu la prima cosa che vide.

Un'enorme distesa di fiamme che si stava avvicinando a lei, in netto contrasto con l'oscurità che la stava circondando.

Si bloccò, pietrificata dal terrore.

Era un muso.

Quella cosa che si stava avvicinando a lei, era un muso dal pelo fiammeggiante.

La rossa guardò a bocca aperta quella creatura, fissando quelle due piccole sfere scarlatte, fameliche e scintillanti, che spiccavano per il loro colore più scuro in quella enorme distesa dorata.

Quegli occhi rossi...

Anna guardò tremante la bestia, mentre questa si avvicinava sempre di più.

A poca distanza da lei la creatura aprì la sua bocca passandosi la lingua di fuoco sul pelo, leccandosi i baffi e mostrando alla sua preda delle zanne bianche, lunghe e affilate.

Sarebbe stata divorata.

Sarebbe morta in quel modo, divorata da un mostro in quel luogo buio...

Calde lacrime cominciarono a scendere dagli occhi della principessa, che non smise di fissare il suo boia nemmeno per un istante.

L'avrebbe guardato.

L'avrebbe osservato fino a quando la paura non l'avrebbe divorata totalmente...

 

La creatura si bloccò fissandola divertita.

Anna vide gli occhi di quella creatura illuminarsi per pochi secondi, per poi con un piccolo verso alzare il testone e lanciarsi famelico verso di lei.

 

“È la fine!”

 

La principessa chiuse gli occhi quando non riuscì più a vedere quelli di quel mostro, che ormai la stava per divorare.

Non aveva il coraggio di guardare quella creatura che la inghiottiva in un boccone...

Però sperava...

Sperava solo che la uccidesse velocemente così da non dover più soffrire, così da...

 

Un vento gelido la fece rabbrividire.

Chiuse con più forza gli occhi e di nuovo avvertì quel vento freddo avvolgerla.

Di nuovo quel vento...

Perché quel vento continuava a tormentarla?

Rimase immobile, con le mani alzate come a coprirsi dall'inevitabile attacco di quella creatura.

Ma non avvertì nulla.

Ne la lingua di quella creatura bruciarla...

Ne la saliva di quella bestia infradiciarle i vestiti...

Ne le zanne di quel mostro spaccarle le ossa e macchiarsi del suo sangue.

Nulla.

 

“Magari... Magari mi ha ingoiato direttamente e sono morta... in qualche modo nella sua gola...”

 

Anna aprì un occhio tremante, per poi spalancarli entrambi sbattendoli più volte sconvolta.

 

Era...

Era nel castello.

Era... era a casa.






Angolo dell'Autrice:
*tira fuori la testa dalla sua tana guardinga*
S-salve ^^"
è da un pezzo che non ci si legge vero? ^^"
Vi avevo lasciato con quella cosa non definita e...
torno con questa *^*
...
Magari sono troppo entusiasta ùù"
Ci sarà sicuramente qualcosa che non andrà però...
Converrete con me che è un prodotto nemmeno paragonabile alla "Cosa"... vero? *-*
Che cosa vi posso dire e.e
uhm...
Beh...
La trama sta nuovamente prendo una forma diversa da quella iniziale XD
Considerando che ero partita con un'idea e si sta concludendo in un altro modo... e.e"
Amen ù.ù
Comunque vi ricordate la scena di cui vi parlavo?
Ci sarà nel prossimo aggiornamento *-*
Volevo metterlo qui ma...
Diventava troppo dopo <.<
Inoltre credo che meriti un capitolo a sè ù.ù (uh uh uh)
Chiedo ancora scusa per l'obrobrio pubblicato e spero che il capitolo sia stato o sarà (non so se siete soliti leggere prima le note dell'autore e poi il testo capitolo) di vostro gradimento °-°
Con questo aggiornamento "rientro" in attività, per la vostra felicità °w°
Anche se le prime due settimane di aprile sono dei giorni di fuoco, ma dovrei riuscire a pubblicare...
In caso troverete qualcosa nella successiva e.e"

Ringrazio tutti quelli che recensiscono e che hanno aggiunto la storia tra le seguite, i preferiti e le ricordate.

Alla prossima :D
  
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