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Autore: DramioneMalfoy    21/03/2014    4 recensioni
In un mondo dove Lord Voldemort non è mai esistito, ben altri sono i problemi che devono affrontare Hermione Jane Granger e Draco Lucius Malfoy.
Lei: strega Purosangue, docile, genitle, spirito libero e battagliero Grifondoro.
Lui: mago Purosangue, arrogante, borioso, furbo e calcolatore Serpeverde.
Tra tutti i sentimenti contrastanti derivanti dall'Odio e, inaspettatamente, dall'Amore; i giovani rampolli di due delle casate più antiche e potenti del Mondo Magico si ritroveranno coinvolti in un matrimonio tra Puorsangue deciso dalla nascita; capiranno che vivere sotto lo stesso tetto potrebbe essere difficile per due persone come loro sempre pronti a lanciarsi parole poco carine, ma potrebbe anche rivelarsi portatore di gioie.
Così, non volendo deludere i loro genitori, vivranno insieme e scopriranno che tra l'Odio e l'Amore non c'è mai troppa differenza!
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Capitolo 23
Missioni pericolose!


 
Da quando Draco e Hermione si erano concessi la prima volta, ogni attimo libero era buono per soddisfarsi. Ormai presenziavano ben poco ai pasti e, nonostante non le fosse ancora stato detto nulla, Regina sospettava che la sua amica avesse finalmente deciso di fare l’amore con suo fratello.
 
Neppure gli allenamenti, seppur duri ed estenuanti, riuscivano a stremarli al punto di rifiutare il corpo caldo dell’altro. Si assaggiavano e assaporavano in ogni momento che vi si potesse. In tutte le aule vuote, nei sotterranei dopo il coprifuoco, dopo gli allenamenti quando tutti erano andati via.
 
Erano l’una la droga dell’altro ed erano completamente assuefatti da loro e dal piacere che sapevano darsi reciprocamente.
 
Erano schivi e continuavano ad evitare i loro amici, troppo desiderosi di potersi di nuovo ricongiungere in quella stanza piena d’amore. Ormai tutti li vedevano poco e nessuno poteva dire di aver passato più di cinque minuti con uno dei due. Andavano sempre di fretta e, come tutti immaginavano, si separavano solo per le lezioni, raramente per qualche pasto e obbligatoriamente per gli allenamenti.
 
Quest’ultimi procedevano piuttosto bene. Ron non aveva più osato sfidare o alzare lo sguardo su Draco e ciò l’aveva salvato da numerosi incantesimi poco piacevoli.
 
Hermione scopriva sempre più ogni sfumatura dei suoi poteri e poterli realizzare senza bacchetta le sembrava ancora un po’ strano. Si stava abituando a quella situazione troppo in fretta. Aveva dovuto farlo, perché la guerra si avvicinava e non sapevano cosa o chi aspettarsi.
 
Tutto ciò che loro stavano facendo era per i loro amici e per la loro famiglia, per una speranza di vittoria e di pace. I loro poteri erano senz’altro i più potenti che il Mondo Magico avesse mai visto.
 
E, seppure qualcuno era ancora scettico a tutta quella storia degli eredi di Salazar, non potevano non crederci davanti alle loro smisurate capacità magiche.
 
Erano capaci di mandare a fuoco un oggetto senza nemmeno guardarlo o sapere che esso fosse all’interno della stanza. Perché, molto probabilmente, erano capaci persino di bruciarlo senza che fosse sotto il loro stesso tetto.
 
Le loro doti “rinvenute” dopo circa diciassette anni dalla loro nascita e la rivelazione sull’imminente guerra, fece scalpore e girò per tutto il mondo Magico.
 
Non vi era giornale che non pubblicasse una loro foto, un’intervista a Silente. Non c’era notizia nel Mondo dei Maghi che aveva mai ricevuto tale importanza.
 
La scoperta dei nuovi eredi di Serpeverde era sulle bocche di tutti. Ancor più stupiti che la Grifona potesse essere in realtà un’abile e scaltra Serpe.
Tutti cercavano di strappare un’intervista. Ma i due ragazzi, come precedentemente già detto, sfruttavano tutti i momenti liberi per stare insieme.
 
Perché non sapevano quanto tempo nella loro vita avrebbe occupato e cosa la guerra avrebbe causato, e volevano poter dirsi e fare tutto. Così da non avere troppi rimpianti nel periodo che avrebbero dovuto essere attenti e tesi come corde di violino.
 
“Nessuna distrazione!”Aveva detto Silente.
 
Proprio quel giorno, infatti, Silente aveva rivelato loro la mazziata..
 
Adesso Draco ed Hermione erano nella loro camera. Nessuno dei due fiatava, nessuno dei due osava alzare lo sguardo sull’altra. Perché vi avrebbe letto la tristezza nel lasciare quello che era stato il loro nido e che li aveva accolti nelle braccia di Morfeo diverse notti. Insieme, nudi, stretti nella morsa incredibile che era il loro amore.
 
Ora si preparavano alla missione, prendevano le ultime cose. Ciò che più di necessario sarebbe servito per quella settimana. Non avrebbero avvisato nessuno. La loro assenza sarebbe stata comunicata agli altri da Silente.
 
I loro amici, con tutte le probabilità, se la sarebbero presa. Ma erano certi che la loro rabbia si sarebbe subito tramutata in preoccupazione. Preoccupazione per Draco ed Hermione, che andavano chissà dove ad affrontare chissà quali atrocità.
 
Per davvero non sapeva nemmeno Silente cosa attendesse i due ragazzi, era stata un’avvisaglia dell’ultimo minuto. Qualcuno stava avanzando verso il Mondo Magico. Qualcuno di oscuro, qualcuno che stava lasciando una traccia oscura e di morte dietro di sé.
 
Il Ministero era subito informato di questa oscura presenza e aveva immediatamente provveduto ad avvisare Silente.
 
Probabilmente un Murdhows, fin troppo esperto per poter essere lasciato libero e combatterlo solo una volta arrivato nel Mondo Magico.
 
Ora i due ragazzi stavano lanciando gli ultimi sguardi a quella camera che sapevano avrebbero rivisto dopo qualche giorno o che, con molte probabilità, non avrebbero rivisto affatto.
 
 
Nel frattempo..
 
“Tu sei qui per lei” tuonò furiosa una ragazza bionda, alzandosi in piedi e mostrando così le sue gambe bianche e perfette. La camicia del ragazzo di fronte a lei fasciava perfettamente tutte le curve del suo corpo, sinuose e aggraziate.
 
Ma non perfette come le sue.
 
“Ti ho già detto di smetterla” sibilò freddo il ragazzo di tutta risposta. Le lanciò uno sguardo truce e le intimò di non continuare quella conversazione.
 
Ma la ragazza, per niente spaventata, proseguì la sua sfuriata e lanciò un ‘Muffliato’ alla stanza, insonorizzandola. Così nessuno avrebbe potuto udire il loro litigio nel bel mezzo della notte.
 
Nonostante l’ora la ragazza non era intenzionata a smettere o a lasciar correre. Quella era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.
 
“Ti ho visto come la guardi, sai?!” continuò la misteriosa ragazza, puntando il dito accusatorio in direzione del moro.
 
“L’hai osservata durante tutta la cena. E ora le chiedi anche di incontrarvi?” domandò al limite di ogni umana sopportazione la ragazza. Riferendosi alla lettera che il suo fidanzato aveva mandato a quella..viziata.
 
“Sai benissimo che devo farlo, tesoro” mormorò il ragazzo, abbracciando la vita della ragazza e abbassandosi a baciarle il collo candido. Sperando che la finisse di sfuriare e si calmasse. Aveva già un gran mal di testa di suo e lei non aiutava.
 
Rivederla l’aveva destabilizzato.
 
“Lo so. Ma..ami me..vero?” domandò sospirando la ragazza quando il fidanzato prese a leccare l’incavo tra i due suoi seni. Gettò la testa indietro e si godette quel senso di pace. La guerra era vicina e gli allenamenti erano stancanti.
 
“Solo te. Te l’ho già detto ieri, lei è solo una questione scomoda di cui presto ci libereremo. Per ora fa ancora parte del piano” sussurrò roco il ragazzo. Mentre, ancora una volta, prendeva a soddisfare i piaceri della ragazza.
 
Qualche giorno dopo..
 
“Cazzo” sussurrò con voce stanca un ragazzo che aveva tutta l’aria di non aver dormito e la carnagione più pallida del solito.
 
Con un salto elegante, degno di qualsiasi purosangue, Draco si tuffò con Hermione in un angolo dell’immenso e tetro corridoio. La spinse sul pavimento e si stese sopra lei, attento a non pesarle.
 
Intravidero la bomba esplodere. Ansimante, Hermione si appiattì contro la parete per isolarli. La vampata di fuoco si diradò fino a pochi centimetri dalle loro figure e, nel crepitio violento delle fiamme che raggiungevano le loro gambe, Hermione sentì una sensazione di calore ai suoi piedi.
 
Poi tutto finì e Draco l’aiutò a sollevarsi. La ragazza si aspettò di sentire una folata fresca, invece l’aria nella stanza era calda e rarefatta. Strizzò gli occhi per abituarsi alla poca luce e lanciò per un attimo lo sguardo ai cadaveri dei Murdhows che avevano appena affrontato.
 
Draco continuava ad avere la sua espressione dura e glaciale in volto, quasi come stesse giocando una partita di Quidditch. La studiò in volto, poi le accarezzò una guancia e le sussurrò:
 
“Stai bene?”
 
La ragazza, ancora incapacitata di parlare, si limitò ad annuire. Poi prese un profondo respiro e chiese di risposta:
 
“Tu?” riferendosi alla camicia bruciata di Draco e alla pelle scottata che si era procurato per proteggerla dallo scoppio della bomba. Si morse il labbro e mise la sua mano sulla pelle bruciata del biondo per curarla. Ma quest’ultimo la fermò:
 
“Non c’è tempo. Sopravviverò. Andiamo”
 
Salirono di corsa le scale, alla ricerca degli ultimi Murdhows. Hermione sentì i piedi dolerle a ogni passo. Erano giorni che non riposavano decentemente, alla ricerca di tutti coloro che in quel momento stavano minacciando l’avanzamento nel Mondo Magico.
 
Stordita, rimase a fissare l’oscurità della stanza in cima alla scala. Dalla stanza accanto si udirono degli schianti, lo scricchiolio del legno che si frantumava contro la pietra e clangori metallici. Le stanze sotterranee stavano cadendo a pezzi.
 
“Dobbiamo andare via di qui” urlò Hermione per farsi sentire, mentre le macerie cominciavano a cadere nelle stanze a loro sottostanti.
 
Draco annuì, dotato del suo solito sangue freddo e la prese per mano. Quasi a volerla confortare. Infatti quel contatto riscaldò Hermione, che per tutta risposta gli sorrise e lo seguì correndo.
 
In poco tempo trovarono un passaggio di quel grande edificio che portava chissà dove. Decisero di seguirlo, sperando di trovare l’uscita. Lo percorsero affrettando il passo e facendosi guidare dalle linee cure delle pareti.
 
“C’è una luce fioca lì, la vedi?” intimò silenziosamente il ragazzo, mentre tirava dietro di sé la fidanzata.
 
Sentirono il rumore di un camino che si accendeva. Poi presero a correre. Ogni passo strappava una lacrima di dolore alla riccia, ma l’agonia dei piedi era diventata una tale tortura che non la sentiva nemmeno più. Aveva cominciato a far parte di lei da qualche giorno.
 
Si fermò, vedendo che due dei Murhows stavano per scomparire all’interno del camino. Di colpo una porta alla loro destra si spalancò e ne uscì una Murdhows.
 
Aveva un’aria fetida e malaticcia. Avanzò barcollando con i denti aguzzi e una baccetta nella mano monca e malferma. Senz’alto era la peggiore che avessero visto quel giorno. I quattro maghi già presenti nella stanza si fermarono a guardarla.
 
Erano tre contro due. I Murdhows vrebbero vinto, se solo i due non fossero stati gli eredi di Salazar. I Murdhows che si stavano smaterializzando spaventati, ora ghignavano divertiti. Sapendo che Lady Savana, la donna dall’aspetto putrefatto che era appena entrata nella stanza, aveva tutta l’esperienza per poter uccidere quei due ragazzi. Era un misto tra un Murdhows e un mago. Un mix molto potente.
 
Hermione sgranò gli occhi alla vista di tale orrore, mentre Draco si limitò ad esibire un’espressione disgustata. Tirò nuovamente Hermione dietro di sé, proteggendola.
 
“Malfoy, Granger, finalmente” sussurrò debolmente la donna che doveva essere ora in fin di vita. I Murdhows smisero di ghignare e si resero conto che probabilmente ‘stavolta nemmeno Lady Savana li avrebbe potuti salvare.
 
“Devo essere in paradiso” scoppiò in una risata rauca e si mise a fissare Hermione con gli occhi iniettati di sangue.
 
Tentò di sollevare la bacchetta, ma barcollò e andò a sbattere contro la parete opposta. Per poi rimettersi subito in piedi. La donna era avvolta da una nube d’oppio.
 
Non ci volle molto per ucciderla, risparmiandole così una morte ben peggiore. Mentre il suo corpo era in putrefazione da qualche altra parte, la parete continuava a crollare. Hermione e Draco avevano cominciato a combattere con gli altri due Murdhows che, non vedendo altra via d’uscita, si tuffarono nuovamente nel camino tentando di smaterializzarsi.
 
Draco urlò il nome di uno dei due e si lanciò in avanti, ma un’altra esplosione dall’interno della stanza lo fece bloccare di colpo. Un lungo blocco di scisto si staccò dal soffitto sopra la sua testa.
 
“DRACO” fu l’unico urlo che Hermione riuscì a emettere.
 
L’unico urlo strozzato che uscì dalle labbra secche di Hermione Jean Granger, alla vista del blocco di cemento cedere dall’alto soffitto sotto il quale vi era Draco Lucius Malfoy..


 
*************
Spazio autrice:
AAAAHHH LO SOO CHE SONO CATTIVA,MA NON PER QUESTO MI AMMAZZERETE (SPERO)
Ringrazio chi recensisce, segue e mi appoggia.
Per me il vostro sostegno è tutto, spero il capitolo vi sia piaciuto.
Al prossimo aggiornamento,
un bacione grandissimo.
La vostra DramioneMalfoy.
 
 
  
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