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Autore: LittleDefender    21/03/2014    1 recensioni
"La cosa buffa di tutta quella faccenda era che nonostante stessi davvero male per quello che era successo, non ero riuscito a versare neanche una lacrima. "
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jonghyun, Key, Onew, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo 2 


-Onew-
Il sapere che Key stava male ma che non voleva nessuno lì con lui mi rendeva nervoso, agitato e preoccupato. Forse erano stati proprio quei sentimenti a portarmi a riaprire la sua porta solo pochi minuti dopo che l'avevo lasciata accettando la richiesta abbastanza esplicita di Kibum che chiedeva di essere lasciato solo. Ripensando a tutto quello che è successo in quella stanza dopo che riaprii la porta avrei voluto non averla mai lasciata la prima volta. Avrei voluto essere li e dire a Key che quella non era la cosa giusta da fare, che non poteva fare quello che ha fatto solo per un idiota come Jong, che c'era e c'è ancora tanta gente che gli vuole bene e che sorride e si commuove ogni volta che sale sul palco o che ride e scherza nei programmi televisivi. Che oltre ai suoi fan c'è anche la sua famiglia e i suoi amici che gli vogliono bene e che il gruppo non avrebbe più avuto nessun motivo per esistere se con noi quattro non c'era anche lui.
Nonostante siano già passate due settimane dall'incidente ho ancora l'irrefrenabile voglia di scagliarmi sopra Jonghyun solo per deturpare la sua stupida faccia da dinosauro con una scarica di pugni. Ma non lo posso fare perché tu non ne saresti felice soprattutto adesso che lui ha solo occhi per te. Eppure sono stato io a correre da te, a chiamare l'ambulanza e a tenere la situazione sotto controllo in quella stupida saletta d'attesa mentre non avevamo notizie sulla tua condizione. Sono stato io. Ma nonostante tutto questo tu non mi hai neanche detto grazie, neanche un piccolo gesto, neanche un sorriso per farmi intendere che sei grato che ti abbia salvato la vita. Ma forse tu non volevi questo vero? Tu volevi solo farla finita. Che stupido che sei stato, non hai pensato minimamente a noi ma solo a te stesso perché in fondo un po Jonghyun ha ragione, tu sei una diva e le dive pensano principalmente a se stesse.

**

Sono in sala prove ormai da quasi due ore da solo. Anche se la SM ci ha concesso un periodo di vacanza che si concluderà con la piena guarigione di Kibum, io ogni giorno mi alzo presto e vengo qui in questa sala prove, un po perché cantare e ballare è la mia vita, il mio unico modo per esprimermi un po perché cosi riesco a pensare e a sfogarmi. Perché il vederti avvinghiato a Jonghyun già dalle prime ore del mattino mi da fastidio. Lo so che queste mie emozioni possono essere fraintese, ma non c'è un secondo fine. Io voglio bene, tanto bene ed è proprio per questo che mi sento in dovere di proteggerti. Perché ormai è passato così tanto tempo da quando il gruppo si è formato che conosco ogni vostra singola abitudine e ogni sfaccettature del carattere. Ed è proprio per questo che so che se continui con questo comportamento qualcuno rimarrà ferito. Molto probabilmente sarai proprio tu anche se credi che comportandoti come stai facendo adesso sia solo un modo per prenderti una rivincita su quel dinosauro senza cervello.

**

Sono ormai le 15. Ho appena finito di parlare con il manager che chiedeva delle condizioni di Key. Io l'ho rassicurato dicendogli che ancora pochi giorni e si poteva ricominciare, che le sue condizioni fisiche erano quasi del tutto normali e che era anche stabile per quanto riguardava la situazione mentale. Questo è quello che dovevo dirgli anche se non era completamente la verità perché tutti in quella casa sapevamo il piccolo segreto che nascondeva con tanta cura Key. Anche se si mostrava forte, sfacciato, sorridente e arrogante quanto lo era prima di quel bacio in discoteca,era anche vero che ogni sera dopo lo spegnersi della luce lui si rintanava in camera a piangere a urlare nel cuscino cercando di far uscire tutto il disagio e la frustrazione che aveva dentro di se. Per dire quello che stava accadendo in poche parole basta una frase - Kibum si sta distruggendo portando il gruppo con se-.

-Key-
Non credo che tutto quello che stavo facendo negli ultimi giorni fosse sbagliato. Alla fine dei conti volevo solo avere una rivincita nei confronti di Jonghyun, fargli capire cosa ho provato io in tutto quel tempo, e il fatto che lui si è reso molto più disponibile dalla mia uscita dall'ospedale mi ha facilitato il “piano” se si può definire così. Quasi ogni notte la passavo insonne, e se riuscivo a prendere sonno, in poche ore ero già sveglio, seduto sul terrazzo a fumare quella che ogni volta definivo “l'ultima sigaretta della mia vita”. Negli anni da idol non avevo mai preso vizzi a parte quello di non mangiare più del necessario per non ingrassare ma nell'ultimo tempo avevo iniziato a sperimentare riducendomi a uno schifo. Ma quello che mi infastidisce, più del bere, perché proprio non riesco a farne ha meno, è sentire il fumo di una sigaretta che mi entra in gola per poi uscire dalle labbra creando una sorta di nuvola grigiastra. Amavo quella sensazione, mi rilassava e mi aiutava a non pensare a tutta quella merda di vita che mi si proponeva davanti. Circa una settimana dopo il mio ritorno al dormitorio, verso le 6 del mattino notai Onew sgattaiolare fuori da casa con un borsone da palestra in spalla. Molto probabilmente andava ad allenarsi nella sala prove dell'SM, ma più di tanto questa cosa non mi importava. Non riuscivo ancora a rivolgergli la parola nonostante mi abbia salvato da un destino che non avrei mai voluto. Quello che ho fatto non è stato pensato per togliermi la vita come tutti in quella casa credevano. Non lo avevo fatto intenzionalmente, volevo solo riposare. Sono grato a Jinki per avermi salvato ma il mio orgoglio mi impedisce di avvicinarmi a lui, guardarlo dritto negli occhi, abbracciarlo e ringraziarlo per avermi salvato la vita.

**

Ero tremendamente in ritardo. Dovevo andare. I ragazzi probabilmente si trovavano già all'agenzia per ricominciare con gli allenamenti. Si, dopo aver esaminato per la milionesima volta le mie condizioni finalmente ci diedero l'okay per ripartire con il gruppo. Preparai il borsone con le mie poche cose. Scarpe, pantaloni, maglietta e asciugamano. Ovviamente non poteva mancare la borraccia, nessuno lo sapeva ma adesso l'acqua era sostituita da una generosa quantità di alcol. Si ero diventato anche un ubriacone di merda oltre che a fumatore incallito, ma solo questi vizzi riusciva a darmi la sensazione di stare bene, di poter andare avanti sia nella vita, sia con il mio piano. In molti drama avevo notato che la maggior parte delle ragazze pur di conquistare il ragazzo per cui erano follemente innamorate erano disposte a fare qualunque cosa pur di averlo, e nel caso lui avesse già un attrazione verso lei, la ragazza lo stuzzicava o lo trattava in malo modo pur di tenerselo stretto e aumentare la tensione “sessuale” tra loro. Io però, a differenza di queste categorie da drama romantico, non ero così... Non cercavo il “vissero per sempre felici e contenti”, almeno, ora non lo cercavo più. Volevo solo punire Jong per avermi chiamato in quel modo orribile con quel tono di voce altrettanto orribile, per avermi usato e per essersi approfittato della mia bontà. Ogni sera mi chiedo se si fosse mai accorto e fermato a riflettere sui sentimenti che provavo nello stare con lui o mentre lo vedevo in un angolo a pomiciare con altre ragazze. Ma i ragazzi di solito pur di non pensare a cose che appaiono scomode fanno finta di niente e vanno avanti a fare quello che facevano anche se qualcuno può rimanere ferito dalla situazione . I ragazzi purtroppo non sono come le ragazze, di sensibilità ne hanno poca ed è difficile che la dimostrino davanti ad altri perché temono di apparire deboli e di essere derisi per questo, magari cominciando ad essere chiamati con nomignoli dispregiativi o ancora più semplicemente definiti Gay o nel mio caso Checche.
Travasai quella poca vodka liscia rimasta nella bottiglia che fino a qualche istante prima si trovava sullo scaffale in alto della cucina. Finito corsi giù dalle scale, arrivando in strada cominciai a scrutare la gente che iniziava a popolare la città nonostante fosse molto presto. Vedere i volti delle persone mi metteva ancora più malinconia, tutti sembravano più felici di me. Si dice che la ruota della fortuna giri per tutti ma io sinceramente non vedevo nessuna via di uscita per me.
Arrivato alle prove mi cambiai velocemente in un angolo dello spogliatoio mentre Jonghyun resta appostato fuori in allerta, come se avesse il timore che io facessi un altra stronzata. Presi un sorso dalla mia bottiglia, sentendo poi il liquido bruciare giù per la mia gola, quell'alcol era davvero forte, ma infondo non mi importava. Usci dallo spogliatoio e senza degnare di uno sguardo Jong mi diressi verso la sala da ballo dove trovo tutti gli altri membri già pronti per cominciare. Sorriso e saluto cordialmente tutti cercando però di non soffermarsi sullo sguardo di Jinki.
“ Come stai questa mattina Bummie?”
Mi voltai verso il mio interlocutore e con la voce più fredda che possedevo risposi con un secco “Bene”
“Sei sicuro? Ti vedo pallido, più del solito, vuoi qualcosa da bere?”
“No grazie ho già con me tutto quello che mi occorre quindi non scomodarti troppo Jonghyun che magari con tutta questa gentilezza qualcuno potrebbe iniziare a pensare male, lo sai?”
Jonghyun stizzito dalle mie parole si andò a posizionare al centro della stanza iniziando il riscaldamento. Un po ci godevo a trattarlo con sufficienza ,lui sembrava sempre un po abbattuto ogni volta che gli rispondevo con tanta freddezza. Ma essendo troppo orgoglioso per mostrare anche solo per un secondo le sue debolezze e i suoi timori, faceva finta che nulla fosse mai successo, riempiendo il suo tempo con il lavoro pur di non pensare.
Ricominciare le prove fu più stancante del previsto, e iniziavo a pensare che l'alcol non fosse stata una buona idea. La mente mi si era annebbiata e sentivo gli arti sempre più deboli ma non potevo perdere lucidità proprio in quel momento. Stare dietro a Taemin era troppo complicato per il mio corpo ormai fuori allenamento. Inizio a sentire un principio di nausea ma caccio subito via quella sensazione. Passo. Passo. Mano. Spalle. Passo. Incrocio. GIRO. Perdo involontariamente l'equilibrio trovandomi ansimante a terra. Vorrei rialzarmi ma la testa gira troppo velocemente per permettermelo. Chiudo gli occhi e cerco di rendere stabile il mio respiro senza nessun risultato. Onew è subito al mio fianco controllando le mie condizioni.
“Key? Tutto bene? Alzati ti prego..”
Vorrei davvero farlo ma proprio non ci riesco. Ho la sensazione che se mi alzassi vomiterei tutto il contenuto del mio stomaco. Jinki si fa più vicino per esaminarmi e tutto ad un tratto si scosta dal mio volto con uno sguardo schifato.
“Tu hai bevuto?” Nella sua voce si sentiva una nota di delusione, ma quelle parole erano arrivate solo a me e non al resto del gruppo.
“Jinki...” Cerco di dire ma lui mi blocca scuotendo la testa e alzandosi di scatto per poi tirare su il mio corpo da terra sostenendomi con la forza delle braccia. Proprio in quell'istante Jonghyun si para di fronte a noi e con voce seria dice: “ Ci penso io a lui” Portandomi poi via con se.

**

Se prima io e Onew ci parlavamo solo per le questioni attenenti al gruppo adesso che aveva scoperto il mio piccolo vizio eravamo arrivati ad un punto in cui non ci filavamo neanche per sbaglio. Jonghyun divenne quasi possessivo nei miei confronti, e anche se una parte di me credeva che quelle attenzioni erano una cosa buona l'altra si ribellava, sostenendo che dovevo rimanere fedele al piano per farlo patire quanto avevo fatto io. Così iniziò la campagna “ Tratta male il dinosauro idiota”. Gli rispondevo con sufficienza, lo trattavo male e non dicevo mai grazie. Il suo sguardo con il tempo si faceva sempre più cupo e questo mi dava un certo senso di soddisfazione. Poi un giorno decisi che era arrivata l'ora di finire tutto in grande bellezza. Avevo già preparato tutto nei minimi dettagli. Ero pronto ad agire anche se solo il pensiero di quello che volevo fare mi metteva ansia. Sentivo ogni volta un peso enorme all'altezza del cuore e un nodo in gola che mi portava a cercare di trattenere le lacrime. Sapevo di provare ancora qualcosa per quell'idiota ma ormai la vendetta riusciva a sovrastare quell'emozione che per molta gente è la più bella e pura. Nonostante questo dovevo farcela, mi sarei vendicato nel modo peggiore possibile. Tutto sarebbe finito dove tutto ha avuto inizio: Al Neverland.

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Nota di LittleDefender: Eccomi tornata con il secondo e penultimo capitolo ^^ Chiedo umilmente perdono se ho tardato di un paio di giorni ma mi sono successe un sacco di cose ( come cadere dalle scale e rompermi un gamba -.-") . Comunque non sono molto convinta di questo capitolo e se devo essere sincera è stato un vero e proprio parto scriverlo. Comunque sono riuscita a metterlo giù ( almeno credo) in modo da non lasciare troppi dubbi quando posterò l'ultimo capitolo che devo ancora scrivere completamente. Ma non allarmatevi ho gia tutta la scaletta pronta. Alla prossima settimana, grazie in anticipo per le recensioni e per le visualizzazioni. Ciao e che la forza sia con voi ^^

 

  
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