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Autore: Roxyz    03/07/2008    5 recensioni
Questa è la mia prima fanfic...è ispirata a Twilight. La storia narrata da un Edward umano che ama una Bella vampira.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

Non era certo la prima volta che mi trovavo faccia a faccia con la morte. Una parte di me la bramava, prima di lei tutto il mio essere la aspettava ogni giorno. Adesso invece provavo persino paura. Tutto era successo così velocemente che non ero riuscito a controllarlo.

Sentivo che non avrei provato dolore, e il dolore non mi avrebbe comunque mai terrorizzato. Tuttavia un dolore profondo pulsava nel mio cuore, sapendo che mi trovavo di fronte ad un abbandono più importante per me di qualsiasi altro momento. Ma non c’era più nulla da fare. Chiusi gli occhi e, con un sospiro, attesi quasi impaziente che l'angoscia finisse, con la morte nel cuore.

1

Un incontro inaspettato

Dannata pioggia. Come al solito non stavo sognando, ma dormire era una delle mie attività preferite ed essere interrotto, oltretutto da semplice pioggia, una delle cose che odiavo. Pensai con rammarico che il letto non era mai stato più comodo e la casa più calda e accogliente, nonostante non amassi particolarmente il mio striminzito appartamento. Fortuna che c'era l'indispensabile, e dopo aver sistemato la maggiorparte delle mie cose, potevo almeno dire che era una riproduzione in miniatura della mia vecchia casa. Ovviamente niente di paragonabile, visto che la mia precedente abitazione era una splendida enorme villa. Sbuffai e andai alla finestra. “Che tempaccio”, pensai. Mi voltai e alla vista del calendario sperai di non averlo mai fatto. Era il primo giorno di scuola in quella stupida cittadina, Forks.

...”Perchè vuoi andartene?” Che richiesta stupida...e irritante. Ma in fondo lo comprendevo. Mia madre l’aveva già abbandonato tempo fa, ed ora io lo lasciavo nuovamente solo. Ma non ero tipo da sensi di colpa. Dovevo andarmene. E poi era ovvio che non avrebbe potuto mai capire era il mio bisogno di libertà, anzi di solitudine. Mio padre era un uomo semplice...

Mi riscossi dai miei pensieri, pensando che non volevo prediche da professori o roba simile, soprattutto non nel primo giorno di scuola. A dire il vero ero leggermente infastidito, non avevo il minimo desiderio di incontrare una mandria di stupide pecore. Se non altro, la massa era sicuramente ridotta rispetto alla mia metropoli nativa. Avevo passato l’estate in quell' appartamento che era di mia madre, evitando di fare conoscenze inutili, evitando di comportarmi da persona educata quando non mi andava. Meno persone vedevo, meglio stavo. Mi guadagnavo da vivere lavorando la sera come pianista in locali. Amavo suonare il piano e quando udivo le dolci melodie capaci di sprigionarsi nell'aria dalla semplice pressione sui tasti, una pace quasi irreale m’inondava e non m’importava più del resto del mondo.

Feci colazione e lasciai tutto sul tavolo. Per quel che poteva interessarmi, nella remota possibilità che qualcuno fosse venuto a casa mia, l’unica persona di cui mi sarebbe importato era colei che riposava in Paradiso, mia madre. Almeno questo era ciò che speravo. Com’era possibile che fosse diverso?

Girai le chiavi nel pick up e un assordante rumore mi inondò le orecchie. Amavo i motori, ma per sopravvivere i primi tempi avevo venduto la mia favolosa auto, ormai unico ricordo della mia vecchia vita, e con una parte mi ero comprato quel “nuovo” orrendo rottame. D’altronde la cittadina era fin troppo piccola e a poco serviva una vera auto. Però c’era qualcosa che amavo di Forks. Amavo quei boschi fitti e oscuri, quell’aria così pulita e silenziosa rispetto alla grande, per dimensioni non certo perchè migliore, New York.

Arrivai a scuola. Avevo ovviamente previsto che non sarebbe stata come un liceo della Grande Mela, e la cosa non mi dispiaceva. Un agglomerato di costruzioni rosso scuro circondata dall' immancabile vegetazione, con l'insegna "Forks High School". Niente di diverso da ciò che avevo immaginato, e tutto sommato mi piaceva, con tutto quel verde e quella pace per me nuova. Di certo non avevo avuto aspettative di alcun tipo. Ero sicuro che non ci sarebbe stato niente di attraente nel mondo per me, da quandomia madre mi aveva lasciato.

Mi diressi verso la segreteria, una donna dai capelli esageratamente rossi e grassoccia attirò la mia attenzione. “Ciao, posso esserti utile?”

“Buongiorno. Mi chiamo Edward Masen.”

“Ah si certo, capisco. Riporta questi moduli firmati alla fine della giornata. Benvenuto”. Sul tavolo erano infatti sparsi, in un modo fastidiosamente disordinato, una gran quantità di inutili carte, che mio malgrado fui costretto a raccogliere. Mi dileguai velocemente dicendo che non volevo essere in ritardo alle lezioni proprio il primo giorno.

Presi la mappa della scuola e la memorizzai velocemente. Prima ora, inglese. Ottimo, amavo la letteratura. Feci la conoscenza del professore e mi sedetti ad un posto vuoto senza nessuno accanto. Che fortuna, pensai. Niente scocciatori.

Il tempo passò abbastanza velocemente, riuscivo ad evitare chi cercava di attaccar bottone e degli sguardi curiosi da cittadina di provincia non me ne importava granchè. Vagavo distrattamente con la mente fingendo attenzione mentre seguivo le lezioni, finché non fu ora di pranzo. Giunsi in una sala piuttosto grande rispetto alle aule che avevo visto sino ad allora. Andai a sedermi in un posto vuoto, contento che ce ne fossero, incurante degli sguardi di quasi tutta la scuola. Una ragazza bruna e snella, dai tratti dolci ed evidentemente sicura di sé, forse troppo, venne a sedersi al mio tavolo. Doveva essere una popolare, perché molti ragazzi si girarono a guardarci infastiditi. A me tuttavia non interessava. Stranamente, le ragazze mi trovavano sempre attraente, nonostante non rivolgessi loro la minima attenzione. La ragazza si presentò e cominciò a ciarlare incurante del fatto che non le davo retta. Improvvisamente il mio sguardo incrociò due occhi profondi neri come la notte, grandi e meravigliosamente dolci.

  
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