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Autore: Ginny_Anastasia    23/03/2014    4 recensioni
Mi raggomitolai sulla panchina,senza realmente capire cosa stessi facendo. Chiusi gli occhi e cercai di respirare normalmente, inutile.
Strinsi i denti e mi accorsi di tremare convulsivamente.
-Serve aiuto?- Chiese una voce.
Riaprii gli occhi senza però riuscire a vedere realmente.
-Stai bene?- ripeté la voce.
Scossi la testa e richiusi gli occhi.
-Che succede?- Un’altra voce questa volta più lontana,poi mi sentii sollevare.
Riaprii gli occhi e quello che vidi fu una maglietta nera.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Buonasera! Eccomi qui con il sesto capitolo.. impazienti di vedere cosa risponderà Sofia a Ria?

Premetto..Il mio scopo non è quello di offendere Ria..ammetto che non mi è particolarmente simpatica, ma è solo una mia idea quindi spero di riuscire a mantenere in questa storia una sorta di neutralità..Se qualcuno si sentisse però, in dovere di dirmi la sua opinione oppure se gli sembra che stia esagerando, è invitato a dirmelo subito prima che saltino fuori dei problemi..so perfettamente che questo è un terreno alquanto minato..

Per il resto spero che vi piaccia e che mi facciate sapere al più presto le vostre impressioni..come sempre ringrazio ognuna di voi senza la quale la storia non esisterebbe..

Un bacio

Ginny

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Tornai giù scalza ,ma mi fermai all’ultimo gradino.

Tom stava baciando una ragazza stringendosela sempre di più addosso.

Involontariamente cercai di capire chi fosse , poi dopo aver notato i suoi capelli non avevo più dubbi.

Ria.

Mi sentii strana come se qualcuno mi avesse buttato dell’acqua ghiacciata addosso o direttamente presa a pugni.

Le loro labbra si cercavano sempre con più decisione e mi ritrovai a pensare se non avessero bisogno di ossigeno.

Improvvisamente capii di essere di troppo e salii di alcuni gradini,  ma una voce melliflua mi fece voltare.

-Tu chi sei?-

 

 

Ich hör Dir zu, seh Dein Gesicht.
Deine Lippen, öffnen sich.
Red langsam, bitte nicht zu schnell.
Wilkommen im Hotel.

            Reden  (Tokio Hotel)

 

 

Arrossii e abbozzai un sorriso –Io..-

-E’ un’amica- Rispose Tom con voce sicura –L’abbiamo incontrata ieri in aeroporto che stava poco bene.. le abbiamo offerto un posto dove stare..-

Ria mi incenerì con lo sguardo incrociando le braccia al petto –Credo di non aver capito-

-Arrivo dall’Italia per un periodo di stage e la famiglia che inizialmente doveva ospitarmi si è tirata indietro perché ha avuto un contrattempo.. Per questo motivo Tom e Bill mi hanno offerto di stare con loro..-

Notai che il suo sguardo non era cambiato, se avesse potuto credo che mi sarebbe saltata alla gola, odiavo quel tipo di situazioni.

-Ma solo fin quando non trovo una sistemazione.. più..più appropriata- Mi affrettai quindi a spiegare.

La ragazza  sorrise, cioè in realtà storse gli angoli della bocca –E quanto tempo pensi che rimarrai qui?-

-Ria..- Disse Tom lanciandomi uno sguardo che non riuscii ad interpretare.

-Qualche settimana.. devo solo trovare i soldi per pagarmi un appartamento-

-Bene- Disse guardandosi in torno e infine posando di nuovo i suoi occhi su di me –Speriamo allora che tu lo trova presto.. –

-Ria..- Sussurrò il chitarrista ,accarezzandole un braccio lasciato scoperto dalla canottiera succinta che portava.

-Ci vediamo sta sera?- Chiese senza cogliere il rimprovero

Tom annuì –Ti vengo a prendere per le otto-

-Perfetto..- Sorrise la ragazza sfiorandogli le labbra con le sue –A sta sera- Salutò prima di uscire di casa senza degnarmi di un altro sguardo.

Alzai gli occhi al cielo e la mandai al diavolo mentalmente “Per chi mi aveva presa?!”

Feci per tornare in camera mia ,ma Tom mi fermò trattenendomi per un braccio, mi sentii improvvisamente accaldata.

-Mi dispiace..- Sussurrò lasciando la presa

-Non fa niente.. è normale che chieda chi sono-

Il ragazzo si appoggiò con una spalla contro il muro –E’ fatta così..-

-Davvero, non è successo nulla, va tutto bene-

-Sicura?-

Sorrisi –Sì, senti a questo punto preparerei la cena per me e Bill- Dissi dirigendomi verso la cucina, Tom mi seguì.

-Certo.. Io credo che tornerò non troppo tardi, insomma, magari ci vediamo ancora prima che tu vada a dormire-

Il mio cuore perse un battito e incominciai a sentirmi spaesata –Tranquillo, tu goditi la serata-

Il chitarrista annuì –Allora io vado a farmi una doccia-

Mi voltai verso il frigo e l’aprii, incominciando a pensare alla cena per distrarmi, c’era un sacco di verdura..presi un paio di carote e le posai sul bancone, notando che Tom non si era mosso di un millimetro.

-Non vai a fare la doccia?-Chiesi ingenuamente e arrossendo.

-Sì- Disse come riscosso dai suoi pensieri,poi sparì oltre la porta.

Presi un bel respiro tornando al mio colore naturale e decisi di preparare una sorta di ratatouille, dopotutto Bill era vegetariano e io non amavo mangiare la carne.

Mi misi subito ai fornelli e dopo aver cercato per interi minuti gli utensili da cucina, misi una pentola sul fuoco per scaldarla.

Poi tagliuzzai le verdure che avevo trovato nel frigo e le mescolai in una terrina, aggiungendo la cipolla; rovesciai il tutto nella pentola ed abbassai il fuoco.

Il campanello di casa suonò.

Mi guardai in torno per vedere se Tom sarebbe andato ad aprire, ma visto che di lui non c’era neanche l’ombra, decisi di andare io.. dopotutto potevo fare più danni di quelli fatti con Ria?

Raggiunsi la porta d’entrata e con un giro di chiavi l’aprii.

-Sofia!-

-Ciao Bill- Salutai muovendo appena la mano.

Il vocalist mi strinse in un abbraccio che mi lasciò senza fiato, quanto diavolo era forte?

Richiusi la porta.

-Cos’è questo buon odore?- Chiese andando verso la cucina.

-Sto preparando la cena..- Spiegai raggiungendolo.

Bill alzò il coperchio della pentola ed osservò le verdure che stavano cuocendo –Sembra buonissimo- Disse facendomi l’occhiolino.

-Gr..Grazie- Balbettai.

Il ragazzo mi sorrise –Tom mi ha avvisato che saremo solo noi due sta sera..-

-Già- Soffiai

-Quindi ho chiesto ad Alex di prestarmi un film- E dopo aver estratto dalla borsa nera un dvd mi mostrò la copertina plastificata.

“Ho cercato il tuo nome” con Zac Efron.

Sorrisi adoravo quel film –Bello!- Esclamai –Se vuoi possiamo mangiare mentre lo guardiamo-

Bill annuì –Perché no, inizio a preparare-

Guardai ancora una volta le verdure, erano quasi cotte. Presi dalla credenza due piatti e i due bicchieri.

-Cosa vuoi bere?- Chiesi alzando la voce per farmi sentire.

-Coca cola!-

Presi una bottiglia di Coca-Cola ed una d’acqua e raggiunsi Bill in salotto.

-Dove posso appoggiare?- Chiesi alludendo alle bibite.

-Mettile pure sul tavolino-

Obbedii e tornai in cucina per riempire i piatti con la mia ratatouille.

Sentii Tom scendere le scale di corsa –Io vado!- Urlò

-Ok! Ciao, salutami Ria- Rispose il gemello

-Sarà fatto.. Ciao Sofia!-

Riemersi dalla cucina con i piatti e sorrisi  -Ciao Tom-

Il ragazzo prese le chiavi della macchina dallo scaffale vicino all’entrata ed uscì.

-Bene- Dissi –Ecco qui- Posai i piatti vicino alle bottiglie.

Bill si sedette sul divano e spense la luce  principale con una specie di telecomando.

Mi misi vicino a lui, cercando di apparire il più a mio agio possibile, impresa più che difficile.

Il vocalist fece partire il film e si mise il piatto sulle gambe, lo imitai.

Il film era iniziato da dieci minuti ed io mi ero già persa con la trama, cosa alquanto strana visto che l’avevo visto almeno otto volte!

Finito di mangiucchiare le mie verdure appoggiai il piatto sul tavolino e tornai a guardare lo schermo.

Non riuscivo proprio a rilassarmi, era come se mi sentissi osservata e una corrente elettrica mi trapassando il corpo.

Facevo di tutto per non guardare Bill, cosa stesse facendo o cosa non stesse facendo, era così difficile rimanere seduta, immobile, senza mai muovere un muscolo.

Ad un tratto però il ragazzo spezzò il silenzio.

-Ti sei divertita oggi a lavoro?-

-Sì..ho conosciuto il mio capo e mi ha subito dato qualcosa da fare...- Risposi voltandomi lentamente verso di lui.

Bill sorrise e bevve un sorso di Coca –Sono contento, oggi io e Tom abbiamo lavorato ad un brano..-

-Davvero?- Chiesi facendomi improvvisamente attenta –E com’è? Posso sentirlo?- Domandai interrompendolo. Si mise a ridere e accarezzò Baby che nel frattempo si era accovacciata ai suoi piedi –Mi piace questo tuo lato Alien..-

Arrossii e mi morsi il labbro –Io non volevo ..-

-Ti prego smettila di scusarti! Non voglio metterti in imbarazzo.. siamo amici ora, no?-

-Sì..credo di sì-

Bill sorrise –Perfetto.. comunque no, non puoi ancora sentirlo.. è top- secret !-

Sbuffai e incrociai le braccia al petto –Sono curiosa..Vorrei proprio sapere com’è!- Dissi abbozzando un sorriso divertito.

-Dovrai aspettare, come tutte le altre Aliens-

-Mi sembra giusto-

Il ragazzo si strinse le gambe al petto e tornò a concentrarsi sul film.

Lo guardai, era davvero bizzarro.. con quelle sue gambe lunghe, l’espressione da bambino e le labbra dischiuse.

Sorrisi e appoggiai la testa sullo schienale del divano, rilassandomi.

-Sai adoro questa scena..- Sussurrai –E’ così romantica-

Bill si voltò verso di me –Già..hai ragione-

-Tu credi nel vero amore?- Chiesi in un soffio sperando di non apparire invadente.

Lo vidi strizzare le palpebre e mordersi un poco il labbro inferiore –Sì, ci ho sempre creduto.. sono sicuro che da qualche parte c’è l’anima gemella per tutti, basta solo avere pazienza..E tu? Hai già il tuo principe azzurro?-

Arrossii e scossi la testa –No..ma credo nell’amore, quello con la A maiuscola..quello che ti rende completo..quello descritto da Jane Austin-

-Tipo “Orgoglio e Pregiudizio”..-

Annuii.

 

 

Verso mezzanotte e mezza decisi di andare a dormire, ero davvero stanca e non vedevo l’ora di sdraiarmi nel letto e accoccolarmi tra le coperte.

Quindi diedi la buonanotte a Bill e salii in camera mia, chiudendo poi le persiane e le finestre.

Mi misi il pigiama, cioè un paio di short sbiaditi e una canottierina rosa confetto con tanto di fiocchetti sulle spalline, mi sciolsi i capelli e infine mi lavai i denti.

Improvvisamente mi ricordai che non avevo preso la mia pastiglia dopo cena.

Frugai nel beauty e, dopo aver trovato le medicine, scesi di nuovo in salotto, ormai vuoto visto che anche Bill era andato a dormire.

Andai in cucina e riempii un bicchiere d’acqua dal lavandino e ingoiai la pastiglia.

Feci per tornarmene in camera, ma sentii dei passi avvicinarsi.

Trattenni il respiro.

Dopo interminabili secondi la porta si aprì e per poco non cacciai un urlo, così come il povero malcapitato che aveva aperto la porta.

-Ma che cazzo..- Si portò una mano sul cuore –Sofia! Mi hai fatto venire un colpo!-

Mi appoggiai con le mani al tavolo e cercai di tranquillizzare il respiro –Scusa..- Soffiai –Non volevo-

-Che ci fai ancora sveglia?- Chiese Tom andando verso il frigo.

-Volevo un bicchiere d’acqua- Spiegai

Il ragazzo posò un cartone di latte accanto a me e una tazza colorata –Sì scusa, non volevo spaventarti- Disse sorridendo.

Si versò il latte e prese un paio di biscotti dalla credenza.

-Com’è andata la serata?- Chiesi portandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

Tom storse la bocca e si mise in bocca un biscotto –Mah! Mi ha portato in uno di quei ristoranti chic dove praticamente ti danno poco niente da mangiare..non so davvero come facciano a piacergli-

-Per questo ti strafoghi di biscotti all’una di notte?- Chiesi con un sorriso.

Lui rise –Esatto..Abbiamo parlato di te a cena..-

Mi accigliai –Davvero?-

-Sì, le ho spigato meglio la situazione, sai non vorrei che si facesse strane idee-

-Già, hai fatto bene-

Tom annuì e tornò a concentrarsi sul suo latte.

-Buonanotte allora..- Sussurrai andando verso la porta.

Il ragazzo sorrise –Buonanotte..-

 

La guardai uscire dalla cucina e chiudere la porta.

Tirai un sospiro di sollievo e bevvi l’ultimo sorso della mia pseudo cena.

Non avrei mai creduto che vederla vestita così..succinta, mi avrebbe scatenato qualche reazione..ma l’aveva fatto cazzo!

Sembrava averlo fatto apposta.. pantaloncini pressoché inesistenti e il seno coperto solo da una pudica canottiera, mi aveva mandato il sangue al cervello.

Posai la tazza nel lavandino e sospirai, cercando di togliermi dalla testa la sua immagine.

Presi il cellulare che avevo lasciato sul tavolo e mi incamminai verso camera mia; mi arrivo un messaggio.

Ria.

‘Notte cucciolo, ci vediamo domani..non vedo l’ora!

Sognami e ricordati che ti amo..Baci

 

Risposi velocemente e lo appoggiai sul comodino..sarebbe stata una lunga notte.

 

   
 
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