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Autore: xnothingbutclaire    23/03/2014    2 recensioni
E, quando te ne sei andato per sempre, forse il mio silenzio ti ha detto qualcosa, forse si sono sentiti i pezzi del mio cuore in frantumi.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mondo in mano.






Sei sempre stato un tipo particolare, una volta felice e una triste, un momento di euforia accompagnato da uno di malinconia. Eppure io ti capivo.

Capivo quando avevi bisogno di un abbraccio forte, e quando, invece, volevi essere lasciato solo per pensare un po’.
Capivo quando eri affascinato davvero e capivo le tue richieste anche solo con uno sguardo.
Capivo persino quando eri spaventato da qualcosa, nonostante cercassi sempre di nasconderlo.
Oh, le tue paure erano tante, anche se negavi spesso.
Ma lo so che ci sono, e so anche che ti maledici sempre di avermele fatte scoprire senza volerlo, una ad una.
Sei un orgoglioso, e non puoi accettare il fatto che, anche tu, hai il tuo tallone d’Achille.
Sei un’anima testarda, egoista, superba e tutti dicono di non frequentarti perché hai osato distinguerti dalla massa.
Ed è forse proprio per questo che mi hai colpito così tanto.
Sai cosa? Mi ha colpito di te anche il fatto che cerchi di essere duro ma a volte non ci riesci.
Tra le tante cose, so anche che c’è qualcosa di buono lì sotto a quella corazza che ti sei voluto costruire.
Chiamami come vuoi: illusa, immatura, ragazzina… Ma so che per te non è vero.
Perché lo so che anche tu mi amavi, nonostante mi avessi detto che non volevi più amare nessuno.
Lo sentivo fortissimo, come sentivo il tuo cuore battere la notte, abbracciati l’uno all’altra come se fossimo il tesoro più prezioso, quando mi dicevo di voler restare.
E’ questo che mi rendeva felice così dannatamente tanto e che mi faceva sorridere.
Le tue labbra non si muovevano e non facevano rumore, ma con gli occhi, quei fantastici occhi, mi dicevi di voler stare accanto a me.
Ed io ti rispondevo di sì, perché non avevo altre parole in mente che fossero riuscite a gestire i miei sentimenti.
Anche io ti volevo accanto, per sempre.
Non so se anche tu volevi il per sempre in fondo alla frase, ma in quel momento mi bastava una notte.
Chissà, quella notte potrebbe diventare qualcosa di più.
Avevi ragione quando mi dicevi che sognavo troppo ad occhi aperti e che, prima o poi, mi sarei ferita con le mie stesse mani.
Ma ci speravo comunque, e tu lo sapevi, ma non dicevi niente perché non volevi fermarmi.
Da cosa, poi? “Dall’essere felice inconsapevolmente”, mi hai risposto.
Perché inconsapevolmente? Questa non è vera felicità.
Ho sbagliato, lo ammetto, mi sono fatta sogni inutili quando nemmeno tu sapevi darmi una risposta giusta.
Ti chiedevo domande a cui non sapevi rispondere e mi accontentavo dei tuoi silenzi, pensando fosse troppo presto e che ci volesse del tempo.
E invece no, il tempo è servito solo a rendere tutto più chiaro.
Cosa sono stata per te?
Solo Dio sa quanto vorrei una risposta sicura e sincera, ma, dopotutto, come posso esigerla se non ho nemmeno il coraggio di porre la domanda?
Siamo entrambi codardi, e scusami se ho sempre pensato che lo fossi solo tu.
Ci siamo tirati indietro da tutto questo e sono sicura che ha fatto male anche a te.
Ne ho poche, di sicurezze, io. Forse quasi nessuna, neanche tu eri una certezza.
Ogni giorno vigeva in me la paura di perderti per sempre, perché sapevo, in fondo, che un giorno l’avresti fatto.
E tutti quei piani da realizzare insieme? E i viaggi da fare?
Tutti quei baci che ci siamo dati?
Tutte quelle volte che piangevo e che mi hai abbracciata forte?
Tutte quelle risate, quei momenti felici che ci sono stati?
Dove sono finiti?
Lo sapevo che non sarebbe stata facile la nostra storia, che avrei dovuto fare sacrifici e che avrei pianto, ma l’ho fatto lo stesso.
Chiamami masochista, perché ormai me lo dico anche da sola.
Mi ricordo quando mi dicevi, la notte, che mi amavi, pensando che non ti sentissi, quando, invece, udivo ogni singola parola, ogni sospiro.
Sono sempre stata attenta ai dettagli, e tu lo sai, lo hai sempre saputo.
Quando ti dicevo che capivo molte cose dai tuoi comportamenti, tu sorridevi.
Anche tu sapevi molte cose, e ti credevo.
Capivi i miei sorrisi e li sapevi distinguere alla perfezione: ti arrabbiavi persino quando ti mentivo, dicendo che stavo benissimo.
Capivi quando le lacrime stavano per arrivare, anche se non si vedevano, e sei stato l’unico che, nonostante tutto, non mi ha mai preso in giro per i pianti frequenti.
Forse anche tu volevi imparare a piangere così facilmente.
Capivi quanto amavo stare ore in biblioteca a sfogliare pagine su pagine, e mi portavi per accontentarmi, per rendermi felice.
Noi due eravamo un’unica cosa ed eravamo la più bella che potesse esistere.
Con i nostri sbagli, le nostre paure, le nostre insicurezze, i forse, i baci, gli abbracci, le lacrime, i sorrisi.
Quando ero con te, sentivo di non dover mentire più a me stessa.
Ero così felice che avrei potuto toccare il cielo con un dito, e ti ringrazio ancora oggi di avermi fatta stare così bene.
Ti guardavo intensamente mentre passeggiavamo per i parchi – cosa che piaceva più a te che a me, ma non importava più di tanto – e sorridevo. E tu sorridevi di rimando, facendomi sentire amata senza dire nemmeno una parola.
Sentivo di avere il mondo in mano una volta per tutte, e nessuno sarebbe stato in grado di distruggermi.
Tranne te.
Hai distrutto tutto in un modo violento, aggressivo, e quando mi hai urlato che volevi farla finita, sono stata zitta, mai come in tutta la mia vita.
E, quando te ne sei andato per sempre, forse il mio silenzio ti ha detto qualcosa, forse si sono sentiti i pezzi del mio cuore in frantumi.









Chiara's corner.

Okay, non mi uccidete per questa mia piccola creazione.
Non è un granchè, lo so, ma, stranamente, a differenza di altre mie creazioni serali, ho deciso di pubblicarla senza aspettare due secoli e mezzo.
E poi... Rullo di tamburi... Ho imparato a mettere le immagini!
Oh mio Dio, questa me la devo segnare sul calendario!

Ammirate l'immagine stupenda che ho scelto e poi continuate a leggere questo "chiara's corner".
Passando alla one shot, non c'è molto da dire. E' sicuramente molto malinconica, e non molto adatta alla mia età, ma l'ho scritta di getto e non posso farci niente se ho idee strane.
Forse un po' mi dispiace di star scrivendo solo storie tristi e abbastanza depresse, ma mi sono accorta di amarle troppo, e quindi penso le scriverò per molto tempo.
Ringrazio (come un'idiota) la canzone che ha accompagnato la scrittura della storia e che mi ha dato un sacco di idee: "Sono solo parole" di Noemi.
Vi consiglio di ascoltarla, perchè, secondo me, è davvero meravigliosa.
Sono esattamente le 22.22 secondo il mio orologio (esprimete un desiderio!), quindi, prima che mia madre sia accorga che, invece di prepararmi per domani, sono ancora al computer a pubblicare storie che nessuno mai leggerà, la faccio finita subito.
Preparate gli spumanti aha.
Con questo, mi congedo finalmente e vi lascio con questa "cosa".
Mi raccomando, se volete, fermatevi un attimo e lasciate un parere su questa storia!
Mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate!
Buonanotte a tutti voi umani, e buona settimana! xx

Ps. Non ricordatemi che domani è davvero lunedì e che dovrò svegliarmi alle sette. Oddio.

Come al solito, ecco i siti dove potete rintracciarmi:

Tumblr: chiarascorner
Twitter: @dj_chiara
   
 
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