Mi svegliai dopo una notte di insonnia, avrò dormito massimo 4 ore, la notte non è stata delle migliori, forse il troppo alcool, forse l'aria “nuova”, forse l'ambiente chiuso e tetro di quella camera...o forse, forse solamente stavo impazzendo, sentivo odore di cadavere provenire da fuori, sentivo il raschiare delle spade delle guardie sul portone, era normale che fossi impazzito, ma la pazzia non dura poche ore...
Dopo
una notte come quella avevo solo il desiderio di lavarmi e di fare
palestra, girai un po' per la cella, ma non vidi l'ombra d'acqua,
così decisi di vestimi e di bere un altro sorso di quello strano
liquore.
Svegliatomi mi sistemai per fare palestra, presi due pesi che c'erano
in un angolo e mi sedetti su una delle due panche, non capivo il
perché...ma mi sentivo osservato, una sensazione brutta in uno
spazio così chiuso, come se fossi sorvegliato anche poco prima
di morire...guardai in tutta la cella per trovare un qualche spiraglio
o un animale, per accorgermi solo dopo che il vecchio mi fissava, o
almeno, fissava un punto nel vuoto, sembrava quasi ipnotizzato.
Sembrava di guardia alla porta, come se sapesse che doveva entrare un qualcosa, o qualcuno...
Non oso immaginare che notti ha passato questo vecchio in queste quattro mura, o cosa abbia sentito al di fuori di esse.
Dopo un momento di riflessione decisi di svegliarlo...forse la cosa
peggiore che abbia mai fatto, il tempo di appoggiare la mia mano sulla
sua spalla e mi sono ritrovato con la schiena rivolta al muro, a venti
centimetri d'altezza da terra e la sua mano che stringeva contro il mio
collo...in pochi istanti pensai che avevo finalmente ottenuto la
libertà, invece dovevo ancora vivere a lungo...
Cercai di chiamare il vecchio urlando e colpendolo alle braccia; solo
pochi secondi prima di togliermi l'ultimo respiro mi lasciò,
facendomi cadere al suolo.
Non
ero irritato, sapevo che se aveva quei riflessi significava che in
quelle celle non si era mai al sicuro, neanche la notte...
Quando mi lasciò mi ritrovai a terra, ero in ginocchio, respiravo a fatica, lo fissai...
“Oddio,
scusami ragazzo; non ho mai avuto compagni di cella che mi
svegliassero, pensavo che Lui fosse venuto a prendermi, quel bastardo
non avvisa prima di arrivare...”
Disse guardando in basso sovrappensiero...a cosa si stava riferendo? A chi si stava riferendo?..
Possibile
che parlasse proprio di Lui? Non sapevo che qui fosse conosciuto, ma
cosa dovevo aspettarmi da dei prigionieri della FamigliaNera, oramai
sono famosi per avere collegamenti col dannato, con Lui...La Morte...
Da come ne parlano pare un uomo normale, alto su per giù 1,80
con una corporatura robusta, nulla a che vedere con le favole che mia
nonna mi raccontava, nulla a che vedere con lo scheletro che immaginavo
da bambino...Lui era di un pallido inesistente, praticamente la sua
pelle era priva di colori, come i suoi occhi, senza pupilla, tutte
bianche, ma non un bianco normale, no, un bianco acceso, come fossero
di pura neve...
“Tranquillo,
so come ci si sente ad avere paura, ti ricordo che mi hanno condannato
a sopravvivere in questa topaia...”
Dopo questa frase mi rialzai e mi sedetti su una panca.
“Ma non parliamo di Lui, rischieremmo di impazzire...Invece, tu chi sei?
Come sei finito qui?”
L'uomo che avevo visto ieri non esisteva, non era più grande e
possente, oramai era vittima della paura, tremava da quanta paura
aveva, ma riuscì a calmarsi e a sedersi...
“Hai ragione, io so-sono...Ryuji, o almeno, così da quando
mio padre mi tolse il cognome; sono finito qui perché ho ucciso
svariate volte, e mi hanno accusato di aver tentato l'omicidio di un
componente della FamigliaNera, anche se ciò è
falso...”
Finita la frase si guardo le scarpe, era visibilmente demoralizzato,
spaventato...decisi per tanto di non chiedergli altro...sono stato
buona parte della giornata seduto su una panca a pensare; perché
Lui è conosciuto in questo posto? Che collegamento ha con la
FamigliaNera? Sua sorella c'entra pure? Che potere ha qui?..
Le domande che mi pongo sono forse troppe, almeno per ora...
Decido di andare sul letto a riposare, ed eventualmente a rispondermi...