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Autore: Fifilla995    24/03/2014    2 recensioni
Allora, mi era stato chiesto, dopo che alcupe persone hanno letto la mia One-Shot, di scrivere una long sui personaggi di Naminè e Draco, e così ho fatto.
Siamo agli sgoccioli della II guerra magica. Naminè, da tutti ormai creduta una mangiamorte, smaschera il fatto di non esserlo proprio quando Draco, nonostante Voldemort lo avesse solo usato, decide ancora di seguirlo. La famiglia Malfoy prende il suo atto come tradimento e, come tutti i Malfoy che si rispettano, i traditori devono sparire dalla loro vita, portando così a dividere anche Naminè e Draco.
Draco ha di fronte due scelte: o stare con lei o seguire la sua famiglia che è predisposta al peggio e Draco, per l'essere stato tradito e per l'orgoglio sceglie la sua famiglia. Nessuno dei due sa se si incontreranno di nuovo.
Una serie di peripezie accadono nella loro vita, alla fine della guerra, dopo la ricostruzione di Hogwarts i ragazzi riprendono con il loro ultimo anno di scuola, dove si incontrano nuovamente ma sono come estranei. Non si parlano più ed a nessuno dei due (apparentemente) importa qualcosa dell'altro. Beh, sta a voi scoprire come finirà.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Serpeverde
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da VII libro alternativo
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Capitolo 3.


-Draco, smettila, questi giochetti mi irritano-
-Hai quasi tredici anni Naminè, non puoi incavolarti come se ne avessi ancora due. Non ti fa onore, lo sai?- sorride. Draco sorride sempre quando siamo solo noi due.

Certo, non si sbilancia mai troppo e lascia sempre che sia il suo lato da Serpeverde a regnare sulla situazione, ma sono felice, perché so che almeno io vedo qualcosa che non è il solito ghigno. E’ un sorriso di quelli veri che, per il solo fatto di essere raro, è ancora più bello.

-Non sono io quella che ti lancia sassolini solo per darti fastidio- ghigno – Quello sì che lo facevo quando avevo due anni-
-Metti a freno la lingua, Naminè-


Mi metto a sedere sull'erba accanto a lui e gli lancio un’occhiata. Draco ha lo sguardo rivolto verso il ruscello davanti a noi ma sembra perso nei suoi pensieri -Non mi lasciare mai, Naminè, okay?-

Sussulto, non mi aspettavo di sentire una cosa del genere da Draco.
-Sarò sempre al tuo fianco, Draco. Tu voltati e mi vedrai sempre lì-
-Promesso?-


-Fidati di me. Qualunque cosa accada io rimarrò con te-
Sto per lasciargli un bacio in guancia quando tutto assume dei contorni sfocati. Gli alberi, il prato, il ruscello e lo stesso Draco scompaiono lentamente lasciandomi sola.


Apro gli occhi e sono nella mia stanza. Da cinque mesi faccio sempre lo stesso incubo, sì, per me è un incubo perché quando mi risveglio Draco non c’è. Sono sola.

Chiudo nuovamente gli occhi con un sospiro. Draco e io ci eravamo detti quelle parole durante l'estate tra il secondo ed il terzo anno e adesso, quel ricordo lontano, mi tormenta.
All’improvviso sento dei passi percorrere il corridoio per poi fermarsi davanti alla porta della mia stanza. Non ho la forza di vedere chi è dal momento che sicuramente non è Draco.

-NAMINE', ALZATI SUBITO.-
E’ Harry.
Entra nella mia stanza e grida. Mi fa salire i nervi. Che cos’ha in testa?

-E' IMPORTANTE, NAMINE', TI DO CINQUE MINUTI-

-Harry, cosa vuoi? A casa tua non funzionano gli orologi? Vedi che ore sono?- borbotto infastidita coprendomi la testa con il lenzuolo. Una ragazza come me è abituata a stili di vita più comodi e a frequentare persone meno dementi.
Solo a quel punto Harry avanza verso di me e mi toglie di dosso quelle poche coperte che ho per poi aprire le finestre.
La luce invade tutta la stanza –Va bene, ho capito. Mi alzo- sbotto.

Mi metto a sedere in mezzo al letto. Sono ancora stordita dal modo brusco con il quale Harry mi ha svegliato e dall'aver dormito poco. Guardo l'orologio e sono solo le otto del mattino. Perché questa tortura? Lo disintegro. Harry dovrebbe stare a casa con Ginny.
Approfitto dell’uscita di Harry per sdraiarmi nuovamente. Sono esausta.
Harry però ritorna presto nella mia stanza e, vedendomi ancora a letto, mi afferra per un braccio e con foga inizia mi trascina per tutto il corridoio ignorando le mie protesta.

Che maniere.
-Harry? Si può sapere che ti prende? Perché tutta questa agitazione?- mi libero con uno strattone dalla sua presa e mi sistemo come posso il vestito lilla della festa alla Tana, la sera prima.
-LI HANNO TROVATI!- esclamaHarry.

Sento il sangue gelarsi nelle vene e per un attimo anche il mio cuore sembra essersi fermato al solo udire quelle parole.
-Hanno trovato i Malfoy- continua Harry e il mio cuore perde nuovamente un battito.

Sgrano gli occhi voltandomi verso Harry, incredula e spaventata. Ogni traccia di sonno è sparita nel nulla davanti al cognome “Malfoy”.
-Come scusa?-

-Li hanno portati al tribunale dei maghi. Stanno per essere processati. Appena l'ho saputo, mi sono offerto volontario per testimoniare almeno l'innocenza di Draco. Ho pensato che tu volessi venire con me...-
Una serie di pensieri, l’uno più terribile dell’altro, cominciano a invadermi la testa.
-Draco ha smesso di essere innocente quando, dopo la tua finta morte, ha scelto per l'ennesima volta Voldemort. Nessuno l’ha obbligato- mormoro in tono freddo.

-Sai meglio di me, Naminè, che in altre circostanze non lo avrebbe fatto. Non farti assalire dalla rabbia, non adesso-

Mi torna in mente il sogno, o meglio, il ricordo di quell’estate lontana. Gli ho promesso che qualsiasi cosa sarebbe successa, nonostante tutto, io sarei stata accanto a lui, dalla sua parte.
L'ho sempre fatto e mi sentirei uno schifo se non lo facessi anche questa volta dove lui ha davvero bisogno di me.
Salgo subito in camera e recupero la bacchetta di biancospino. La bacchetta di Draco. Non c’è tempo per cambiarsi per cui riango con il vestito lilla e mi limito ad infilarmi di nuovo le scarpe con il tacco abbandonate di fianco al letto.
Raggiungo di nuovo Harry al piano inferiore e mi avvio verso il portone -Okay, andiamo!-
-Naminè…-
-Si?-


-Che stai facendo? Possiamo benissimo smaterializzarci-

-Si… giusto.-

Mi avvicino a Harry e, afferrandogli un braccio, ci smaterializziamo all’istante.
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-Dove siamo?- chiedo guardandomi intorno, una città immensa mai vista-
-
Novosibirsk, Russia- risponde Harry accanto a me.
-Perché proprio la Russia?- domando confusa non appena, guardandomi intorno nuovamente in cerca di qualche spunto.

- Questo dovresti saperlo tu... Li hanno trovati qui, in un vecchio castello- borbotta Harry scrollando le spalle.

-Un vecchio castello eh? Ora che ci penso avevano un parente qui. Lucius l'ha nominato un paio di volte. Non ricordo nemmeno il nome e non so se sia vivo, ma era un Malfoy di certo- dico
Il mio livello di preoccupazione è ormai salito alle stelle. Non so più nemmeno che cosa pensare di quella situazione.
-Dove dobbiamo andare Harry?-

-L'edificio enorme alla nostra destra. Hanno bloccato le materializzazioni, sai, come Hogwarts, per evitare che i prigionieri scappino-
Inizio ad incamminarmi verso un grande cancello in ferro battuto che reca la scritta: Ingresso.

Harry però mi afferra per un braccio. -Dove stai andando?-

-Harry, mi hai portato qui per questo, no?- sbotto, arrabbiata.

-Non è ancora ora. Gli interrogatori sono appena iniziati. I primi sono Lucius e Narcissa.Draco è l'ultimo. Ovviamente se tu vuoi andare ora...loro erano pur sempre...- lo blocco all'istante. Le parole “ la tua famiglia” ormai non le sopporto più.

-Ti posso offrire qualcosa da bere?- continua Harry sorridendo e acconsento alla sua proposta solo perché sono le nove di mattina e mi sento stressata più che mai.
Entriamo in una piccola locanda lì vicino e ordiniamo qualcosa di forte, per svegliarci un po'. Bevendo, continuo a pensare a cosa farò appena sarò davanti a Draco dopo cinque mesi di lontananza assoluto.
Immagino già i suoi occhi farsi piccoli come fessure alla sola mia vista. E’ così che mi ha guardato l'ultima che l’ ho visto prima di sparire nel nulla. Sarà di certo ancora arrabbiato.
-Sei pensierosa, Naminè?-
-Ho un macello di cose in testa, Harry. Io credo che l'ultima cosa che Draco voglia sia il mio aiuto dopo quello che gli ho combinato. Eppure, sono qui-


-Beh, conta che dovevi farlo per forza.-

-Perchè per forza?-
lo guardo spostando lo sguardo dai suoi occhi verdi alla cicatrice e viceversa.

-Cercano anche te, per via di tutto quello che è successo con la questione del tuo fingerti una Mangiamorte-
Ghigno. Nella locanda entrano alcuni signori e li sento parlare quando si siedono al tavolo di fianco al nostro.
-Con Lucius e Narcissa sono stati rapidi visto che non hanno detto nemmeno una parola. Muti come tombe. Ora tocca al piccolo Malfoy- dice uno di loro.
Al solo sentire queste parole mi alzo dal tavolo dove sono seduta con Harry e velocemente mi avvio verso l'uscita, borbottando. -Piccolo. Un ragazzo di diciotto anni lo chiamano piccolo...-

Harry dietro di me ride di gusto, mentre l'ultima frase sento prima di lasciare la locanda è rivolta a me. -E' LEI! Quella che stava con i Malfoy. E' lei quella che tutti cercano!-


Draco’s Pov

Hanno appena finito di interrogare i miei genitori. Non hanno detto nulla per paura, e adesso, le stesse torture che hanno fatto a loro, toccano a me.

Se sono pronto? Sì.
Se sono spaventato? Sì.
Per l'ennesima volta in cinque mesi, mi giro credendo che accanto a me ci sia Naminè, ma poi rimango deluso perché lei non c'è e non ci sarà più.
Ricordo bene la volta in cui Naminè mi ha promesso di restare al mio fianco, di fidarmi di lei. Quando mi guardo intorno adesso però, non c’è nessuno.
Sono in una stanza spoglia di medie dimensioni.
Davanti a me c'è un tavolo rettangolare dietro il quale quattro persone mi guardano con aria minacciosa. Sento il cuore salirmi in gola. Guardo i miei genitori seduti con le spalle al muro alla mia destra. Mi fanno cenno di tacere e così faccio.

Una donna inizia a parlare. Non può avere più di cinquant'anni. E’ magra e il volto cosparso di rughe è incorniciato da capelli castano scuro che gli arrivano alle spalle Al posto degli occhi, ha due fessure nere -Signorino Malfoy, ci dica...-

-Sono innocente. Non ho fatto un bel niente.- dico acido

-Questo lo lasci decidere a noi. Ci dica...-

-Non dirò un bel niente-
mi sento avvampare, inizio ad avere caldo.

Dal corridoio giungono dei rumori, delle voci.
-Forse non hai capito che io sarei disposta ad andare in prigione al posto suo.-

-Cambi idea molto facilmente tu-

-Harry io… beh sì-

Quella voce che per cinque mesi ho solo sognato adesso è reale. Naminè.
Eppure, nonostante tutto, rivederla è l’ultima cosa che voglio, ora come ora. Non riesco a perdonarla. Non ci riuscirò mai.

-Credi che messo sotto tortura riusciremo a farti dire qualcosa, Signorino Malfoy?- dice sempre la stessa donna guardando i miei genitori per poi prendere la bacchetta in mano.

-Non parlerò lo stesso!- esclamo, rabbioso.

La donna è già pronta a scagliare chissà quale incantesimo e io chiudo gli occhi. Non è da Malfoy, ma lo faccio lo stesso.

-No! Expelliarmus.- grida qualcuno dietro di me e non è qualcuno qualsiasi. Apro gli occhi e noto il resto dei membri del tribunale con le bacchette alzate, pronti ad attaccare i nuovi arrivati.
-Riesci a controllarla bene, eh?- borbotta Harry.
Di che diavolo parla? Ma soprattutto, perché sono insieme?

Guardo Naminè. Indossa un vestito lilla splendido, che la rende ancora più bella. La guardo in viso, non sorride, anzi ha un espressione seria e i suoi occhi sono neri come la pece. Poche volte li ho visti così scuri.

-Tu! Tu sei la ragazza che stavamo cercando. Grazie per averla trovata, Harry.- ribatte nuovamente la donna.

-C'è un errore.- ruggisce Naminè -Io sono innocente e Harry è qui per confermarvelo.-

-Ah sì? Innocente? Tu stavi dalla parte di Voldemort.- continua la donna visibilmente irritata. Vedo che rimane sbigottita quando non vede, sull’avambraccio sinistro di Naminè, il Marchio Nero.

-Ho mentito per tutto il tempo. Non sono mai stata dalla sua parte- sentire di nuovo quelle parole è un altro colpo al cuore per me.

-Se sei innocente, come mai sei qui?- le chiede un uomo, con la bacchetta ancora in mano.

-Harry e io siamo qui per provare l'innocenza di Draco Malfoy.- sgrano gli occhi. Come? Credevo di essere stato chiaro quando le ho detto di non volerla più vedere.
-Io non ho bisogno di aiuto. Soprattutto del tuo!- ruggisco. E' più forte di me. Provo solo odio. Odio e dolore.

-Chiudi il becco, Malfoy, o ti carbonizzo.- Naminè mi rivolge un’occhiata velenosa, con quegli occhi più neri del solito che hanno la capacità di terrorizzarmi.
-Draco ha ucciso Silente- parla un altro uomo.

-No. Io ero nella torre con lui quella notte. Non è stato lui ma Severus. Severus Piton.- si intromette Harry. Cade il silenzio.

-Mettiamo il caso che sia vero… l'innocenza di Draco è comunque terminata quando, di sua spontanea volontà, ha scelto di seguire Voldemort.- continua a parlare la donna. Non le sfugge proprio nulla.
Naminè ride. Una risata falsa.

-Che ti dicevo, Harry?- dice. Continua a rigirarsi la bacchetta tra le mani, la mia bacchetta, ghignando. -Te lo dicevo io che la sua innocenza è finita. A questo punto, io non posso fare più niente- continua.

-Bene! Comunque non avresti avuto il coraggio di fare altro. Arrivi qui, senza che nessuno te l’abbia chiesto, ti batti per me, senza che te l'abbia chiesto e poi te ne vai.- rispondo acido a quelle provocazioni, carico di odio come non mai.

-Hai altro da aggiungere?- borbotta sempre la stessa donna rivolta a Naminè.

-Dategli un'altra possibilità. Mandate me ad Azkaban, al suo posto.- dice lei.
Non me lo sarei aspettato. Non dopo quanto le ho appena detto e che lei sembra aver ignorato.

-Non credevo che lo avresti detto sul serio. Comunque no. Questo no, Naminè. Signori, date un'ultima possibilità a Draco. E’ giovane- si intromette di nuovo Harry. Irritante.
-Nessuno qui ha chiesto il tuo parere, Potter.- borbotto.

Eppure non capisco. Nonostante i miei avvertimenti di non seguirmi più, di non farsi più vedere,nonostante tutto, lei è qui. Arrabbiata quanto me, magari per motivi diversi, ma è qui. E' venuta a salvarmi di nuovo.
E io, così carico di orgoglio e odio, invece di vedere il lato positivo vedo quello negativo. Ovvero una ragazzina che si intromette in cose che non la riguardano più.

-Signorino Malfoy, noi la lasciamo andare alla condizione che frequenti il suo ultimo anno ad Hogwarts, dove potremmo tenerla d'occhio.-

Guardo Naminè appoggiata con le spalle al muro che continua ancora a girarsi la mia bacchetta tra le mani. Come sia finita nelle sue mani non lo so -Allora, ci stai?- continua un altro signore rivolto nella mia direzione
-Va bene, tornerò in quella stupida scuola. Lasciatemi andare adesso.-

Acconsentono a lasciarmi andare dalla stanza, da quel luogo per poter tornare nel castello di quel vecchio prozio che, in questi cinque mesi, è diventato una seconda casa.

Rivolgo un ultimo sguardo anche ai miei genitori. Mia madre piange disperata, mio padre che non toglie per un loro istante gli occhi di dosso a Naminè, facendosi scuro in volto. Due tizi poi si avvicinano a loro ed afferrandoli con forza, li portano via dalla stanza, dritti ad Azkaban.
Mentre li portano via, entrambi mi rivolgono uno sguardo. Poi via, oltre la porta.

Se li avrei rivisti? Non lo so.

Naminè sta già per uscire dalla stanza quando, all’improvviso, si volta e mi guarda fisso negli occhi.
I suoi occhi ora non sono più neri ma sono viola scuro e mettono quasi in soggezione. Si avvicina a me –Questa è tua- dice porgendomi la mia bacchetta di biancospino. Al solo toccare quel legno, sento il calore invadermi le dita.
-Ad ogni modo, Draco, auguri.- dice con espressione indecifrabile e, seguita da Harry esce dalla stanza.
Aspetto una decida di minuti, poi esco anche io da quell'edificio e mi smaterializzo subito al castello. Completamente da solo.

Rivedere Naminè, dopo così tanto tempo è stato qualcosa di strano. E' ovvio che senza lei, alla mia vita manca qualcosa.
Manca quel pizzico di allegria che con il tempo mi ha fatto perdere la testa.

Mi chiudo in quella che è diventata la mia camera, sono distrutto moralmente e fisicamente. Mi sdraio sul letto stringendo al petto il cuscinoe cerco di soffocare il dolore trasformandolo in odio.
Mi manca Naminè con i suoi modi di fare e di essere. Col suo carattere un po' Grifondoro un po' Serpeverde. Mi mancano le nostre litigate per quanto potevano essere banali.
Ma ora non importa. Lei mi ha tradito, ha tradito la mia famiglia e non potrà più farne parte.


Angolo me :D
Allora, eccoci qui con il terzo capitolo di questa storia.
Beh, non so esattamente cosa dirvi, come vedete abbiamo di nuovo Draco e Naminè che si incontrano di nuovo in un contesto particolare e non vanno per niente d'amore e d'accordo, anzi.. Tutto il contrario.
Voglio ringraziare le uniche due persone (e non mi lamento perchè sono persone speciali) che recensiscono questa storia: Raya_Cap_Fee e Nothing_
E soprattutto Raya_Cap_Fee perchè si prende la briga (la ringrazierò in eterno per questo) di rivedere tutto ogni volta e sistemare le imperfezioni.
Cioè io la adoro. :3
Bene, aspetto i vostri pareri su questo capitolo, a presto.
_Fede_
  
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