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Autore: lollipop 2013    24/03/2014    5 recensioni
Due culture diverse si incontrano, mescolandosi.
Un amore contrastato, che va oltre la famiglia, oltre le tradizioni.
John si innamora di Mary.
Mary si innamora di John.
Lui è un gipsy, uno zingaro inglese che ormai staziona da anni nella stessa città.
Lei é una ragazza normale, una tipa di città, indipendente e con fin troppi problemi.
Due culture così diverse riusciranno ad amalgamarsi o entreranno in collisione?
Riuscirà John a vivere questa sua storia d'amore impossibile?
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo 12
 

Sento il telefono squillare, lo cerco poggiando, ancora con gli occhi chiusi, la mano sinistra sul comodino.
<< John spegni quel telefono. >> Malcom urla lanciandomi un cuscino.
Controvoglia mi siedo sul letto, premo la schiena nuda sulla spalliera di ferro del letto. Guardo l’ora sull’orologio da polso posto in un cassetto, segna le nove. Chi osa chiamarmi a quest’ora di domenica mattina…
Guardo il display del cellulare con lo sguardo ancora appannato, leggo il nome che  lampeggia su di esso, Zack.
<< Zack maledetto, ti sembra l’ora di chiamare? >>
<< Scusami John ma devo sapere dove diavolo è finita Mary. >> a sentir pronunciare quel nome balzo giù dal letto. Infilo le scarpette da ginnastica e vestito solo dei miei box esco nel cortile sul retro di casa.
<< Perché, che succede? >>
<< Sono tre giorni che non si presenta a lavoro, sono preoccupato, Mary è una ragazza giudiziosa, non avere sue notizie mi mette in allarme e poi… mi ha lasciato nei casini, sapeva che oggi abbiamo il locale prenotato per un compleanno e senza di lei non credo di potercela fare da solo. Tu hai sue notizie? >>
<< No! >> ascolto le parole di Zack in modo disinteressato, rispondendogli in con tono freddo e distaccato.
<< Dal tuo tono di voce mi sembra di capire che abbiate litigato… >> interrompo le sue parole, Zack ha sempre avuto un animo da vecchia pettegola, e a me non va di stare al suo gioco.
<< Senti Zack ho sonno, voglio tornare a letto e non starmene qui a parlare con te di cose inutili, quindi non rompermi le palle. >> faccio per staccare quando le urla di Zack all’altro capo del telefono, mi impediscono di spingere il pollice sul tasto rosso del cellulare.
<< Non fare lo sbruffone con me John, se sono in questi casini è anche colpa tua. Tu mi hai chiesto di assumere quella ragazza ed io, da buon cugino, ti ho fatto questo favore. Ora sta a te ricambiare… >> resto in silenzio aspettando di ascoltare quale sia il modo più opportuno per ripagare la cortesia del cugino Zack…
<< Va da Mary, tu sai dove abita, e scopri perché deserta il suo posto di lavoro, poi me lo fai sapere. >> Cosa?!?
<< Perché non ci vai tu? >>
<< Perché sono solo e a breve avrò il locale pieno di persone festanti, quindi vai John e non discutere. >> non mi resta che arrendermi alla volontà di Zack… Forse per me è arrivato il momento di affrontare Mary.
Con l’ansia che mi morde lo stomaco, arrivo  a casa di Mary, busso alla sua porta, prima con le mani e poi col campanello. Più e più volte ma dall’altro lato non vi è risposta.
Qualcosa mi frulla nel cervello, mi sento stranamente preoccupato… Mi piego e scosto lo zerbino che precede la porta di legno, sotto di esso si apre una lieve intercapedine, uno squarcio creatosi nel legno. Questo palazzo avrò circa 100 anni. Tiro fuori da esso una chiave, Mary lascia qui la chiave di riserva è sbadata e spesso dimentica la sua in casa…
Infilo la chiava nella bocca della serratura e apro la porta.
In casa sembra non esserci nessuno, apparte il disordine che pare essere esploso in tutto l’appartamento.
Mi faccio spazio fra quei cumuli di scatoloni invocando il nome di Mary.
Passo dopo passo arrivo nella sua camera da letto, quel posto mi mette rabbia, faccio un passo indietro per poi fermarmi, quando, mi accorgo che sul letto ci sono delle valigie con dentro riposti i vestiti di Mary… Sta scappando via.
Mi siedo sull’unica sedia libera in tutta la casa e attendo che Mary ritorni, le sue cose sono ancora qui, non può andarsene via senza i suoi abiti…
Passano circa venti minuti, mi guardo intorno ripensando a tutti i momenti belli… ma anche brutti, trascorsi in questa casa con Mary, una vena di malinconia mi si dipinge sul volto, fin quando non sento il rumore di chiavi inserite nella toppa.
Sento i passi di Mary che si avvicina sempre di più a me, il cuore mi batte veloce nel petto… Non credevo di potermi agiatere tanto al pensiero di rivederla.
<< Oh mio Dio, John! >> spaventata Mary lascia cadere la busta di carta che stringe tra le mani.
<< Che ci fai qui? >>
<< Potrei farti la stessa domanda… Non dovresti essere a lavoro? Zack è furioso, mi ha chiesto di venirti a cercare. >> Mary china il capo, quasi dispiaciuta che la mia presenza fosse dovuta solo per un incoraggiamento di Zack.
<< Oh. Lo chiamerò dopo e chiarirò le cose… >> sorrido amaramente per poi piazzarmi dinanzi a lei.
<< Chiarire, cosa vuoi chiarire Mary? Stai andando via, stai per lasciare Cardiff e solo ora ti viene in mente di avvisare Zack? >> urlo ad un palmo dal suo viso, parlo di Zack ma in realtà le mie parole si riferiscono a me stesso.
In quel momento i nostri sguardi si incrociano, nei suoi occhi dolci e profondi riesco ad intravedere una velata sofferenza. La guardo e riesco a vedere la sua anima. Solo ora mi accorgo di quanto in questi tre giorni mi sia mancata!
Rammendo le parole di mio padre e mi sento finalmente pronto ad affrontare Mary.
<< Non hai nulla da dirmi? >> le chiedo, cercando ancora una volta il suo sguardo.
Mary degludisce, per poi sedersi e battere freneticamente il piede sul pavimento, lo fa sempre quando è nervosa.
Mi siedo di fronte a lei e le poggio una mano sul ginocchio in modo da frenare quella gamba tremolante.
Ad un tratto senza proferir parola, le lacrime le scendono giù per il viso, andandosi ad infrangere sui suoi jeans…
<< Perché piangi, ti vergogni di parlare? >> la sento singhiozzare e capisco che il mio tono e le mie parole rudi non la aiutano ad aprirsi.
Avvicino la mia sedia alle sue ginocchia e tiro un lungo respiro.
<< Scusami, non voglio trattarti male. Ho bisogno però che tu mi parli Mary, devo capire… >> alza la testa e punta i suoi occhi cupi nei miei.
<< Ok. >> degludisce ancora una volta… << Dopo la morte di mia madre non ho attraversato un periodo felice. Mi sentivo soffocare dalla mia vita di “brava ragazza”, così ho iniziato a vivermi appieno la mia età. Uscivo tutte le sere, ero sempre nei locali, bevevo, mi vestivo del poco indispensabile e rientravo sempre tardi… >> sentirla descriversi in questo modo mi suona quasi strano, non avrei mai immaginato una Mary “ribelle”.
<< In casa con me ci viveva ancora il fidanzato di mia madre, James Lucas Green, lui è un agente di polizia, stimato da tutti a New Castle, non c’è una persona in città che non abbia buone parole a suo riguardo. Una sera lui mi beccò mentre rientravo a notte fonda e ubriaca. Mi urlò contro ed io di tutta risposta lo mandai a quel paese. Mi beccai una sonora sberla sua viso: Tu non sei mio padre non puoi trattarmi così, gli dissi e fu allora che lui si sfilò la cintura dai passanti del pantalone e mi trascinò a forza nella mia camera. >> inizio a tremare e divento rosso in viso mentre Mary racconta la sua storia con voce tremante.
<< Ero ubriaca e di quei momenti non ricordo molto. Rammendo le cinture strette ai polsi in modo da bloccare le mie braccia sulla testata del letto… Il freddo che ho provato quando i miei vestiti sono stati strappati via a forza dal mio corpo e poi, poi il dolore, tra le mie gambe e quello alla gola, dove la sua mano teneva stretto per fermare la mia testa. Il mio sguardo era rivolto al soffitto, d’avanti ai miei occhi c’era solo l’intonaco bianco staccato dal tempo. >> mi alzo ed inizio a camminare nervosamente per la stanza, mi sento male, sto per vomitare…
<< Poi il buio, non ricordo più nulla, so solo di essermi svegliata nuda, con segni netti e rossi intorno ai miei polsi e tra le lenzuola sporche di sangue… Solo allora ho capito cosa mi aveva fatto quel mostro. Ho cercato di affrontarlo, minacciando anche di denunciarlo ma per tutta risposta lui ha riso, ha riso sulla mia rabbia, sul mio dolore. E’ un agente di polizia stimato nessuno avrebbe creduto ad una ragazzina ubriacona che soffre la perdita della madre… Sono scappata di notte, allontanandomi da lui e cercando di rifarmi una nuova vita rintanandomi qui, a Cardiff. >> si asciuga il viso con i palmi delle mani per poi dirigersi verso di me…
<< Mi dispiace averti ferito ma per me non è facile aprirmi e parlare di questa storia… >> mi cinge il viso con le sue mani ancora umide per le lacrime precedentemete asciugatesi…
<< … ma credimi John, io non ti ho mentito e prima di te non sono mai riuscita a farmi toccare da nessun altro ragazzo. >> mi sento un mostro per averla trattata tanto male, i miei pregiudizi sui gorge mi hanno fatto subito pensare al peggio.
Mary è una brava ragazza che è stata fin troppo ferita nella sua vita ed io mi sono accodato a quei vighiacchi che gli hanno fatto del male.
L’abbraccio forte stringendola a me e ripetendogli nell’orecchio, fino alla nausea, le mie scuse…
<< Io non voglio perderti John, tu sei tutto quello che ho! >> la bacio, ho il cuore a pezzi mi sento un coglione per il mio comportamento e anche in colpa per quello che le è capitato, vorrei spaccare il mondo ed uccidere quell’animale ma ora, tutto ciò che posso fare è stringere Mary forte contro il mio petto, amarla con tutto l’amore che ho in corpo e proteggerla dalla mia stupidità e da chi volesse farle ancora del male.



 






 

Eccoci al 12° capitolo. E verità fù. Povera Mary!
So per certo che avrete tanto da commentare in questo capitolo,
quindi attendo i vostri commenti. 

Vi rinnovo l'invito a passare nelle mie due altre storie:
Nel 5° capitolo della mia storia sovrannaturale : 
Why me? 
Che, chiedo venia ai lettori, non sono riuscita ad aggiornare con un nuovo capitolo. Conto di farlo nei prossimi giorni.
E nel 1° capitolo della mia nuova storia di genere drammatico : Unbreakable.
Aggiornato pochi minuti fa con un secondo capitolo molto più corposo.
Passate, non ve ne pentirete .  ;)
Ci risentiamo la prossima settimana

 
xo lollipop 2013 
   
 
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