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Autore: Rachel_Winchester    24/03/2014    6 recensioni
"Quando si cambia anche la più piccola cosa dal passato si possono avere riscontri catastrofici"
É possibile che con l'intento di migliorare il destino dell'umanità si possa portare ancora più velocemente all'Armageddon?
Dean e Sam. Due fratelli. Due cognomi diversi ... Due mine vaganti.
Divisi dal passato, riuniti dal destino ...
Genere: Drammatico, Horror, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: Nessuna stagione, Contesto generale/vago
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Capitolo 18: Never try to forget

“Back in black
I hit the sack
I’ve been too long I’m glad to be back
Yes, I’m let loose
From the noose
That’s kept me hangining about
I’v been looking at the sky
‘cause it’s gettin’ me high-“
 
“Aaaahh! Adoro questa canzone! Proprio quello che ci vuole dopo una vittoria! Eh, Sammy, cosa ti avevo detto?” chiese Dean appoggiando la birra sul bancone del locale con aria soddisfatta.
“Solo fortuna … E poi ti ci sono voluti tre giorni per imparare!” gli rispose il fratello sbuffando.
“E’ amaro il sapore della sconfitta, vero? Dieci lattine prese di fila, contro le tue nove!”
Sam si passò la mano fra i capelli: “Sta zitto!” sogghignò.
“Mi meriterei un applauso!” continuò a tormentarlo Dean facendo cenno a Freddy di portargli altre due birre.
“Sì, come no … Ad ogni modo, guarda qui” Sam andò per mostrargli un articolo di giornale: riguardava la situazione meteorologica del South Dakota.
“Temporali  ad aprile … Niente di strano Sammy …”
“Sì, ma leggi l’articolo” ribadì lui indicando una riga in particolare. “Fino al giorno prima che arrivassimo noi si prospettavano temperature di molto al di sopra della media stagionale,  mentre dopo il nostro arrivo, il clima si è stravolto. Li hai sentiti anche tu i temporali! Non erano cose da tutti i giorni.” –Sam tirò fuori dalla sua agenda in pelle un giornale piegato in quattro parti, che aprì e stese sul bancone-“E lo stesso è accaduto anche a Chicago, ma dopo essercene andati.”
“Ecco, questo rientra nello strano …” affermò Dean con sguardo preoccupato. Poi abbassò gli occhi sull’agenda in pelle piena di appunti presi dal fratello, frutto di ore di studio sui libri dell’estesa collezione di Bobby. “Vedo che ti sei organizzato piuttosto bene! Notevole per uno che ha studiato solo fino ai 14 anni!”.
Sam roteò gli occhi un po’ irritato:
“Guarda che dopo essere scappato dall’orfanotrofio ho continuato a studiare per conto mio! Ho sempre adorato studiare …” – poi abbassò lo sguardo fino a guardare le scarpe Puma color marrone che portava ai piedi- “Ho sempre sognato di andare al college, e diventare avvocato …” – Ora i suoi occhi puntavano il vuoto.
Per non permettere alle lacrime di uscire Sam si dovette attaccare alla bottiglia di birra.
Dean ora lo guardava immobile. Poteva percepire il dolore di suo fratello a fior di pelle. Quasi volle staccarlo dalla bottiglia, ma si trattenne. Si limitò a guardarlo, quasi con le lacrime agli occhi. Si sentiva così in colpa nel vedere il suo Sammy  così abbattuto.
 
Quando i due fratelli Winchester ritornarono a casa, Bobby dormiva sul divano, e le lancette dell’orologio della cucina segnavano le due del mattino.
Dean prese l’iniziativa di far dormire suo fratello in camera di Bobby, al piano di sopra, restio a svegliare il vecchio dal suo sonno profondo solo per dirgli di sloggiare dal divano … E poi Sam sarebbe stato anche più comodo su un letto.
Con quel minimo di lucidità che serviva per salire le scale di casa Singer, Sam arrivò finalmente nella camera del cacciatore. Si sedette a bordo letto.
“Dean …” – si rivolse a suo fratello con voce alterata dall’alcol, che lo rendevano ancora più buffo di quanto non lo fosse già stato a causa dei capelli spettinati- “Ti voglio bene”.
Nonostante Sam fosse ubriaco e con la stazza di un giocatore da football, Dean, al suono di quelle parole, vide ancora un bambino, forse cresciuto troppo in fretta.
Non poteva cambiare il passato. Ciò che era stato era fatto. Ora doveva concentrarsi sul presente. Dare a Sam tutto ciò che negli anni precedenti era mancato. Dargli l’amore di un fratello, il calore di una famiglia, la  sicurezza di una casa …
 
… Sam si stava quasi per addormentare da seduto, ancora con le scarpe ai piedi e il giubbotto.
Come un padre si prende cura del proprio figlio, Dean si avvicinò a lui. Non ebbe neanche il tempo di rendersi conto di ciò che stava facendo: automaticamente Dean tolse le scarpe al bruno, gli sfilò il giubbotto e gli rimboccò le coperte.
Ora Sam era sdraiato su un lato, rivolto verso suo fratello. I suoi occhi erano chiusi e la sua bocca era incurvata in un sorriso abbozzato. Il suo viso era ancora quello di un ragazzino, e quell’aria spensierata donatagli dal sonno lo rendeva ancora più indifeso di quanto a Dean non sembrasse già.
Il biondo ammiccò un sorriso. A distanza di anni, ciò che vedeva in suo fratello era ancora quel bambino di qualche mese nella culla della sua cameretta, a Lawrence.
 
Uscì dalla stanza senza smettere di guardarlo, spense la luce, e prima di chiudere la porta sussurrò:
“Buonanotte Sammy …”
Una volta fuori si appoggiò ad essa con gli occhi rivolti al cielo. Voleva riagganciare il rapporto con suo fratello al più presto, ma la verità  era che non sapeva neanche da dove cominciare. Non conosceva i suoi gusti, neanche il suo colore preferito. Perché non c’era niente lasciato a metà. Bisognava partire da zero.
Ciò di cui si ricordava di Sam era solo un bebè spara puzzette con la pappa alla bocca. Ma ora Sam era adulto, era cresciuto, e durante quel processo Dean non c’era stato, era stato del tutto assente. Intento a crescere come un nobile nel suo lussuoso appartamento ad Omaha, mentre suo fratello, a poca distanza da lui si faceva il culo per tirare avanti.
 
Lanciò un sospiro e scese le scale.
 Il peso del sonno si faceva sempre più pesante, ma Dean non poteva perdere più altro tempo.
Sicuramente alle loro spalle stava succedendo qualcosa di grosso. Qualcosa con il quale non si erano mai fronteggiati prima d’allora, e che non avrebbero mai immaginato.
Di certo Dean non si sarebbe mai aspettato di passare così il tempo con suo fratello, ma almeno l’aveva trovato. Erano stati catapultati tutto ad un tratto in una realtà a loro sconosciuta, senza neanche avere il tempo di metabolizzare la situazione.
Ad ogni modo Dean voleva chiudere quella maledetta faccenda. Anche se sarebbero serviti mesi, o persino anni, un giorno si sarebbero lasciati tutto alle spalle, e si sarebbero concentrati solo sull’essere fratelli.
Ma le parole di Bobby non sembravano molto rassicuranti:
“Quando inizi questa vita non riesci più a tirarti indietro. Ci saranno sempre cose che ti ributteranno dentro. E’ come un circolo vizioso, uscirne è impossibile.” Alle facce angustiate dei fratelli, Bobby li rassicurò. “Ma voi siete venuti da me solo per USCIRE FUORI da questa faccenda. E m’impegnerò affinché sia così. Voi siete giovani, e sicuramente avete tante opportunità per fare carriera e crearvi una famiglia, non è colpa vostra se siete stati tirati dentro a questa brutta storia”
Ma l’espressione di Bobby non era sfuggita al maggiore dei Winchester. Il cacciatore sapeva che c’era in atto qualcosa di troppo grosso per permettere ai due fratelli di chiudere quel capitolo per sempre.
Dean si stropicciò il viso con le mani e si mise al computer.
 
 
Dean era già sveglio. Sam scese le scale barcollando, cercando di ricordare come mai si era ritrovato nel letto di Bobby.
Al suono dei suoi passi, il fratello e Bobby chiesero in contemporanea in tono ironico:
“Dormito bene principessa?”
Sam si strofinò gli occhi e sbuffò al suo solito modo, chiedendo poi come mai ci fosse così tanto movimento da parte loro. Brocche di acqua santa erano disposte sul tavolo, cartucce caricate a sale, fucili, pistole con proiettili in argento e una serie di foglietti con esorcismi e simboli esoterici per ogni evenienza.
“Si va a caccia!” rispose Bobby intento a caricare i fucili.
“Stai scherzando?!”
“Quando avresti creduto di iniziare? Il prossimo anno?! Sam, quei dannati demoni, se centrano solo loro, vi stanno alle calcagna, e la prima cosa che vogliono è trovarvi impreparati. Sicuramente ci staranno già spiando da giorni, non possiamo fare finta di niente!”
“Bobby ha ragione!” –intervenne il fratello riempiendo di sale altre cartucce- “Dobbiamo essere pronti per ogni attacco!”
“Ho adocchiato un caso in Kansas, precisamente a Lawrence … Poltergeist probabilmente”
Dean spalancò gli occhi. Sam rimase immobile.
Sam lanciò a Dean uno sguardo interrogativo. Era un doppio gioco per fargli conoscere i luoghi della sua breve infanzia, o era solo una semplice coincidenza, una cosa che neanche Dean si aspettava?
Dallo sguardo raccapricciato di Dean, Sam capì che sicuramente era il secondo caso; per lui infatti non sarebbe stato tanto semplice ritornare in quel luogo per il semplice fatto di far conoscere la zona a suo fratello. Probabilmente Dean aveva cancellato quel luogo dalla carta geografica già anni addietro.
Bobby notò la strana reazione dei ragazzi, ma non volle intromettersi; prese i borsoni con le armi e le caricò su una delle sue poche auto ancora funzionanti del suo deposito.
Dean si avvicinò cautamente a Bobby, che sedeva già al posto del guidatore con il finestrino abbassato.
“Non posso venire con voi …” dichiarò solennemente.
Bobby arruffò il naso: “Che diavolo stai dicendo, ragazzo, c’è qualcosa che non va?”
“Non lo so … Non ci sono altri casi simili da altre parti?”
“Questo è l’unico che sono riuscito a trovare adatto alla vostra preparazione”.
“Senti Bobby, io lì non posso tornarci!”
“Qual è il tuo problema?”
“Io non posso tornare nella città dove i miei genitori sono morti. Capisci?! Ventidue anni fa mi ero ripromesso che non ci sarei mai più tornato, per nessuna ragione!”
“Capisco … Ma nasconderti dal passato non riuscirà a migliorare le cose. Prima o poi dovrai farci i conti, non puoi evitarlo per sempre. Te ne parlo per esperienza personale: il primo passo per guarire dal dolore è ricordare.”
Il biondo sospirò profondamente e chiuse gli occhi. Bobby sapeva, forse anche di più dei Winchesters. Non per altro aveva adocchiato un caso a Lawrence.
 
Quando Sam li raggiunse Dean era ad aspettarlo sul sedile posteriore dell’auto, pronto ad intraprendere il suo viaggio verso una zona della quale credeva ormai di ricordare solo il nome. 




 
*Back in black, citata all'inizio, è la canzone più famosa degli AC/DC, composta nel 1980 e con più di 50 milioni di copie vendute nel mondo.
La canzone inoltre compare nel pilot di Supernatural durante la prima caccia dei fratelli dopo che Sam si separò dalla famiglia per andare all college.

 


Rieccomiiiii!!!!! *riemerge dalla tomba*
Che vergogna... 4 mesi di inattività, e con cosa me ne esco fuori?! Con un capitolo blando come questo? Ma non demordete! La voglia di scrivere mi è ritornata e posso promettere di tornare a pubblicare più frequentemente:3
In questi ultimi mesi ho aperto il computer proprio saltuariamente, testimone Sabri xD
Spero di non avervi rotto davvero i maroni con questi miei ritardi. 
Lo so, sono stupidaaaa, ma perdonatemi pleaseeee <3
Vi adoro, ringrazio chi recensirà, leggerà, passerà o semplicemente la ignorerà loool.
PS: Sono ben volute anche le recensioni negative o neutre, così da migliorare il mio modo di scrivere che se lo devo ammettere mi sembra sempre troppo noioso.
Grazie mille ancora!! Via amo, bacini bacetti :*
  
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