Capitolo
5
Una
moto sfrecciava tra le macchine in una afosa notte londinese. Due ragazzi
stretti l’uno all’altro si godevano l’aria frasca e l’ebbrezza della
velocità.
Due
ragazzi tra tanti che affollavano le vie londinesi.
Due
ragazzi che però nascondevano un piccolo segreto che li rendeva molto diversi
dai loro coetanei.
Harry
e Draco, con il volto nascosto da due caschi integrali, erano persi nei loro
pensieri.
L’uno
guidava ma pensava alla sensazione che gli procurava le braccia del compagno
strette in vita. L’abbraccio diventava più forte ogni volta che prendeva una
curva a velocità elevata o zizzagava tra gli stretti passaggi liberi tra le
macchine. In quei momenti il suo petto aderiva completamente alla sua schiena e
poteva sentire il suo cuore aumentare i battiti. Pareva che quel muscolo
pulsante si animasse di vita propria solo per battere ad unisono con il suo, e
tutto quello gli mandava in tilt il cervello.
Inizialmente
Draco era teso. Non si fidava di stare dietro a Potter su un trabiccolo babbano
del genere e poi provava una strana agitazione al pensiero di stare così vicino
a lui. Chissà perché poi. Solo dopo diversi minuti le sue membra si rilassarono
notando la bravura del moretto alla guida e fu pervaso da una sorta di calore
che lo riscaldava in tutto il corpo. Sicuramente era il caldo, non era certo da
imputare al corpo stretto tra le sue braccia davanti a lui. Il cuore aveva preso
a battere più velocemente ogni volta che un cambiamento di velocità o una
manovra azzardata lo portavano a stringere ancora di più il compagno. In quei
momenti si sentiva strano, quasi più tranquillo e stranamente,
felice.
La
moto si fermò , senza commenti da parte di Malfoy, al Drive In di un Mc Donald’s
e i due ordinarono hamburger, patatine fritte e coca-cola. Poi, senza dir
niente, andarono a sedersi a una panchina di un parco li vicino che imbandirono
con la loro cena. Erano seduti all’estremità della panchina e stranamente quel
silenzio che regnava tra loro non era teso o imbarazzato. Era il silenzio di chi
stava bene l’uno con l’altro, di quando non c’è niente da dire e va tutto bene
lo stesso.
-Draco?-
-che
c’è Potter?- chiese il biondino addentando il suo
hamburger
-secondo
te la Famiglia ha contatti con gli ex MAngiamorte?-
A
quelle parole Draco prese tempo finendo con calma di masticare il suo
boccone
-è
probabile. Da mio padre non ho sentito niente ma non toglie il fatto che quello
è anche il loro ambiente. I Mangiamorte si considerano membri della Famiglia di
Voldemort e sicuramente avranno avuto modo di incontrarsi. Ma perché questa
domanda?-
-be,
visto che tuo padre è il loro novo capo, o forse meglio Don, immagino che dovrai
pure incontrarlo qualche volta per affari.-
-aspetta
un attimo. Chi ti ha detto che mio padre è il nuovo capo dei
Mangiamorte?-
-nessuno.
Lo sospettavo e tu me ne hai dato conferma-
-Potter!
Sei un bastardo!-
-
si lo so, ma ora rispondimi che ne pensi-
-sicuramente
mi capiterà di incontrarlo…-
-e…-
-…e
ci parlerò! Ma solo di affari. Non voglio più avere niente a che fare con lui.-
disse seccato
-
bene-
-perché?
Sei per caso preoccupato per me?- chiese ironicamente e con una strana tensione
allo stomaco.
-non
montarti troppo la testa! Voglio solo proteggere un mio
investimento-
-ah-
fece con la gola secca- ma adesso andiamo?-
-si,
si! Non vorrei che mi svenissi davanti gli occhi per
l’impazienza-
-
oh sta zitto e muoviti-
-hei
principino! Non montarti troppo la testa e salta su o ti lascio qui- disse
facendo segno all’altro di montare sulla moto.
Nel
frattempo si era fatto tardi e i primi locali notturni avevano iniziato ad
aprire le porte.
Harry
si diresse verso una zona di Londra illuminata a giorno dalle mille luci di pub,
bar e discoteche. Parcheggiarono in un grande spiazzale pieno di macchine e
lasciarono i caschi appesi alla moto.
-non
li ruberanno?- chiese Draco riferendosi ai caschi
-no,
non ti preoccupare. C’è un incantesimo anti-scippo-
-ah.
Bene- disse poi dando uno sguardo li intorno- dove mi porti di
bello?-
-ora
vedrai- rispose Harry dirigendosi verso un locale al cui esterno c’era una fila
chilometrica.
-uffa
Potter! Non vorrai andare li vero? Con tutta quella gente entreremo minimo tra
re ore! Si lamentò Draco
-uomo
di poca fede! Zitto e guarda-gli rispose il moretto
Harry
infatti si incamminò direttamente verso l’ingresso , ignorando bellamente le
facce arrabbiate di chi era in attesa di entrare.
-hei
ragazzo! Esclamò l’enorme buttafuori che sostava alla porta- cosa credi di
fare?- esclamò con un cipiglio severo
Draco
già prevedeva guai. Con un rapido calcolo stabilì che loro due, senza magia,
avrebbero concluso ben poco contro la stazza non indifferente dell’uomo. Stupido
Sfregiato!
-bravo
Potter e adesso?- borbottò a bassa voce.
-ma
come Brian. Non dirmi che sei ancora arrabbiato per quella cosa!- disse Harry
avvicinandosi all’uomo
-no
Harry! Sono arrabbiato perché da quando non venite più qui non ho più nessuno da
prendere a botte! Nessun moccioso che rompe le scatole o si comporta male! Non
c’è più divertimento. Mi tocca stare impalato qui fuori a decidere chi fare
entrare e chi no- lo rimproverò il buttafuori addolcendo leggermente il suo
cipiglio.
-su
ti prometto che la prossima volta ti porto gli altri e facciamo un po’ di casino
così ti diverti. Però mica vuoi farmi fare brutta figura con il mio amico qui!-
disse il ragazzo tirandosi addosso Draco preso alla sprovvista e circondandogli
con un braccio la vita.
-ma
certo! Non sia mai che il grande Harry Potter debba fare brutta figura con i
suoi amici!- esclamò calcando la voce sulla parola amici-prego, entrate e
godetevi la festa!- continuò aprendola porta e lasciando spazio ai due per
entrare.
Draco
si sentiva strano e non stava capendo bene ciò che succedeva.
In
pratica Brian, il buttafuori, era leggermente adirato con Potter perché era da
un po’ che non andava li con gli altri a fare casino e così non aveva
l’opportunità di menare qualcuno. E poi cos’era quella storia
dell’amico?
Comunque
sentiva uno strano calore li dove il moro lo aveva abbracciato, chissà poi per
quale motivo.
E
lo teneva ancora abbracciato mentre passarono sotto una porta con su scritto con
caratteri rosso sangue “lasciate ogni
speranza, voi che entrate”. Ma dove diavolo lo aveva portato?
All’inferno?
Entrarono
in un piccolo corridoio e non appena sbucarono fuori si trovarono sommersi da un
cacofonia di luci, suoni e odori.
Il
locale era composto da una grande pista da ballo circolare circondata da un
enorme bancone dietro il quale si muovevano affaccendati una decina di barman.
Poi in alto c’erano tre grani balconi circolari che si affacciavano sulla pista
centrale sottostante. Ovunque gente che ballava scatenata al ritmo di una musica
assordante e sotto lui elettriche dai colori più
disparati.
-vieni,
andiamo prima a bere qualcosa- disse conducendolo verso il bancone e tenendolo
sempre stretto.
Draco
lo seguì, contento una volta tanto del suo abbraccio che non lo faceva perdere
tra la folla che lo spingeva da tutte le parti.
-hi
guarda un po’ chi si rivede, Harry! Come mai da queste parti?- gli domandò un
barista appena lo vide.
-ciao,
Victor! Come va? Stavo facendo fare un giro turistico a questo mio
amico-
-bè,
beato lui!- si limitò a commentare e sottintendendo qualcosa che solo al moro
era stata chiara.
-Ma
cosa dici Victor! Dacci qualcosa da bere invece?qualcosa di speciale: abbiamo da
festeggiare!- disse Harry sorridendo felice e lanciando uno sguardo divertito al
compagno.
Draco
ora veramente non capiva più niente. Ma chi diavolo era Harry Potter?
Sicuramente non il ragazzino imbranato con cui litigava di continuo a hogwarts.
Qui si era dimostrato essere un'altra persona. Pareva che tutti lo conoscessero,
lo ammirassero e gli era sembrato anche di aver visto un tizio con i capelli
ricci lanciargli uno sguardo adorante e per niente poco esplicito. Ma volevi
vedere che Potter era gay?
Comunque,
dopo aver felicemente brindato al loro futuro insieme, che per un secondo a
Draco era sembrato un brindisi a una loro futura relazione, si erano gettati in
pista.
La
musica era assordante, le luci abbaglianti non facevano capire più niente, ma i
due si ritrovarono sommersi da tutto ciò e iniziarono a balla re insieme,
complici anche alcuni drink pesantemente corretti offerti da
Victor.
A
un certo punto qualcuno cercò di infilarsi in mezzo a loro per poter ballare
esclusivamente con Potter. Draco notò che era il tizio che prima se l’era
mangiato con gli occhi. Aveva passato le braccia attorno al collo del moretto e
cominciò a strusciarglisi contro. Harry lo fece fare per qualche secondo, ma
vedendo e sentendo che il ragazzo si stava spingendo troppo oltre e lo sguardo
d’acciaio di Draco che mandava scintille cercò di divincolarsi. L’arrivato però
sembrava non voler saperne niente. Aveva occhi solo per il bel grifondoro.
Allora Draco,sentendosi in qualche modo defraudato ,neanche rendendosene conto,
decise di intervenire. Cercando di sgusciare in mezzo alla fitta folla si portò
alle spalle del moretto e con le braccia gli cinse la vita. Allora Harry si
abbandonò con la schiena contro il suo petto e si godette le sottili mani del
compagno che percorrevano leggere il suo ventre. Il ragazzo che ci provava con
lui guardò stranito i due, per un momento disiorentato e con uno sguardo quasi
tradito per poi fermarsi a fissare con risentimento lo sguardo soddisfatto del
biondino. Sembrava di guardare una tigre pronta ad attaccarti. Aspettava solo
una sue mossa che si rivelò essere una discreta ma rapida
ritirata.
A
quel punto Draco si chinò verso Harry e gli sussurrò all’orecchio- mi raccomando
Potter, non affrettarti a ringraziarmi!- e poi si diresse con passo sicuro al
bancone per prendere un ennesimo drink. Intanto il ragazzo era rimasto
momentaneamente immobile al centro della pista. Era basito dal comportamento del
compagno e ancora poteva sentire le labbra di Draco sfiorare dolcemente la sua
pelle mentre gli stava parlando e creare mille piccole scariche di piacere che
presero a secendergli per tutto il corpo.
Continuarono
a ballare e a bere fino a tardi, senza ulteriori scocciatori, sempre trascinati
da quel vortice di euforia che gli aveva catturati nel quale esistevano solo
loro, i loro corpi e i loro sguardi che non potevano fare a meno di
cercarsi.
Quando
uscirono, barcollanti e ancora leggermente intontiti, erano ormai le quattro di
notte.
-allora
Draco ti è piaciuto?- chiese Harry appoggiandosi alla moto che nel frattempo
avevano raggiunto.
-devo
dire che mi ahi stupito Potter. Non ti facevo un tipo
così-
-così
come?-
-bè,
sembra che tutti ti conoscano, ovunque vai, che frequenti compagni e di certo
non adatte a una sala da te, sei più disinibito di quanto credessi e poi,
toglimi una curiosità-
-quale?-
-sei
gay?-
-si,
perché?- chiese Harry?
-no,
mi pareva- si limitò a rispondere Draco infilandosi il
casco
-
per caso ti crea qualche fastidio?-
-a
me? Scherzi?-
Certo
che a Draco non dava nessun fastidio. Come avrebbe potuto?
Chi
è senza peccato scagli la prima pietra, ecc. ecc., cos’ dice il proverbio
babbano, e chi era lui per poter giudicare i gusti sessuali di Potter? Dopotutto
non trovava affatto disdicevole fare un giretto da quelle parti, anzi, poteva
affermare senza ombra di dubbio che spesso il genere maschile si era rilevato
molto più interessante di quello femminile.
-bene.
Ora monta si che ti porto a conoscere un po’ di gente-
-a
quest’ora?-
-e
quando sennò!- rispose Harry mettendosi il casco e sgommando via nelle strade di
Londra.
Si
fermarono lungo una stradina. Tutte le luci erano spente e l’unica accesa
proveniva da alcune finestre con delle inferriate .
-dimmi
un po’ Potter, ma che posti frequenti?- domandò Draco quando lo vide
incamminarsi verso quelle luci. A suo parere le vie di Nocturn Alley erano più
allegre e luminose.
-stai
a vedere!-
Entrarono
in un piccolo locale pieno di fumo proveniente dalle sigarette che una decina di
ragazzi stavano fumando mentre erano impegnati in varie attività. Chi giocava a
biliardo, chi a freccette, chi cercava di rimorchiare, chi era seduto a gustarsi
una bella pinta di birra.
-hei
Sfregiato! Era da un po’ che non ti facevi vedere!- disse un ragazzo che stava
giocando a biliardo appena lo vide- credevamo fossi sparito di nuovo senza dirci
niente-
-
ciao Ibra. Ero occupato per questo non mi sono fatto vedere in giro per un po’-
spiegò il moro
-
e dimmi un po’, chi è questo principino con te?chiese curioso lanciando uno
strano sguardo a Draco.
-oh
lui è un mio socio-
-socio?
E da quando sei in affari?-
-
si può dire da oggi pomeriggio-
-e
di che affari si tratta?-
-quelli
del tuo genere- spiegò Harry afferrando un boccale di birra che gli veniva
offerto.
-
ma bene Sfregiato non me lo aspettavo da te. Vedi di stare attento
però-
-
non ti preoccupare, abbiamo le spalle ben coperte-
-se
lo dici tu. Ma perché non ci dici come si chiama il tuo bel silenzioso
socio?-
-oh
allora ragazzi- disse Harry richiamando l’attenzione di tutti-lui è Draco
Malfoy. Draco loro sono i ragazzi-
-piacere-
disse il biondino
-hei
Harry venitevi a sedere qui- li invitò Ibra.
Non
appena seduti Harry notò lo sguardo di Draco. L’espressione del suo viso era
quella della sua solita maschera di freddezza che indossava quando non voleva
far conoscere i suoi veri sentimenti ma il sopracciglio alzato era chiaro indice
di stupore.
-che
c’è?- chiese curioso fissandolo
-Sfregiato?!?-
disse duro
-emm
si- rispose tossicchiando
-e
posso sapere di grazia perché ti conoscono sotto questo nome?- domandò con voce
ingannevolmente calma.
-perché
un giorno Ibra ha visto la mai cicatrice e da allora mi chiama
così-
-e
allora perché ogni volta che ti ci chiamo io cerchi di schiantarmi?- chiese
Draco indignato cominciando a scaldarsi.
-perché
tu lo dici con cattiveria-
-ah,
ma se è la verità. Dopotutto tu sei uno sfregiato!-
-senti,
non vorrai metterti a litigare adesso, vero furetto?-
-come
hai osato chiamarmi Potter?-
-sai
eri proprio un bel furetto rimbalzante-
-Potter
se non vuoi che ti scagli una Cruciatus a due centimetri dal viso ti conviene
finirla immediatamente-
-
hei ragazzi che ne dite di smetterla?-chiese ridendo Ibra- sapete sembrate
proprio marito e moglie che litigano!-
-mai!-
esclamarono in coro inorriditi i due mettendo su la loro espressione più
offesa.
-scherzavo!
Hei Draco, da quello che ho capito tu lo Sfregiato lo conosci da diverso
tempo-
-ho
l’indubbio onore di conoscerlo da quando avevamo undici
anni-
-finalmente!
Almeno qualcuno ci potrà dire qualcosa sul suo passato. Sai è estremamente
restio a parlare di lui-
-ma
veramente? Che cosa vi ha detto fino ad ora?-
-che
è come se vivesse in un altro mondo, va a una specie di scuola dove c’è gente
strana per tutto l’anno e che torna a casa solo per l’estate. Da non dimenticare
che c’è sempre qualcuno pronto a farlo fuori, ma su quest’ultima cosa non ci
crederei. E poi basta. Null’altro.-
-oh,
invece se fossi in te crederei a tutto. All’ultima cosa in particolare. La lista
di gente che vuole farlo fuori è molto lunga e chissà perché diventa sempre più
fitta. Il primo era un tizio che cercava di ucciderlo praticamene da quando è
nato e che lo ha fatto fuori lui poco tempo fa. Vediamo…ora il primo sulla lista
è mio padre e poi naturalmente ci sono io. Fino a questa mattina il mio compito
era sbarazzarmi di lui con tutti i mezzi e in tutti i
modi.-
-cosa?
Ma dici sul serio?- esclamò un ragazzo seduto al tavolo con
loro.
-Draco
hai dimenticato qualcuno sulla lista- disse Harry.
-chi?
Mi pare di aver detto tutti-
-
no, hai dimenticato tua zia e tutti i Mangiamorte-
-oh
è vero!- fece tranquillo il biondino sorseggiando la sua birra- ma loro non
contano. Forse a parte mia zia e qualcun altro, gli altri non hanno
possibilità!-
-ma
dove vivete voi due?- chiese un altro.
-
se te lo dicessimo non ci crederesti mai. Viviamo in un posto bellissimo, posso
definirlo magico, ma molto
pericoloso. Ogni passo che fai può essere l’ultimo e non sai mai cosa ti potrà
accadere da un momento all’altro- spiegò Draco sognante.
-
e chi sono i Mangiamorte? Non ne ho mai sentito parlare?-
-
sono una specie di gruppo terroristico- disse harry
-sul
serio?- fece un ragazzo- e perché vuole ucciderti?-
-
semplicemente perché è nato- spiegò al posto del moretto
Draco
-voi
due non me la raccontate giusta- disse Ibra-siete strani-
-e
non sai quanto!-
-
va bè e meglio lasciar perdere. Non vorrei che uscissero fuori altre cose. Oh
ecco! Dove stai a dormire Draco?-
-dallo
Sfregiato-
-cosa?
Ma Harry allora è una cosa seria!- disse stupito uno
-ma
di cosa state parlando’- chiese draco rimanendo
inascoltato
-no
Fra, è solo una sistemazione temporanea, finchè non torniamo a
scuola-
-ma
Harry non avevi detto che nel tuo letto ci avrebbero dormito solo tu e il tuo
ragazzo?-
-uffa
certo che siete scocciatori! Dove volevate che lo lasciassi dormire? Sul
pavimento?-
-non
sia mai Potter!- commentò Draco- io non ci penso minimamente a dormire per terra
come uno straccione. Non sono mica Weasley io!-
-ecco
vedete come fa? Provate a sentirlo tutto il santo giorno! Certo che lo faccio
dormire in camera mia!-
-va
bene abbiamo capito! Non c’è bisogno di scalarsi tanto!- intervenne Ibra per
placare gli animi- Draco perché non ci racconti qualcosa di
te?-
-oh,
non c’è molto da dire. Sono scappato di casa perché mio padre voleva uccidermi,
cosa che certamente cercherà di ottenere con più impegno quando scoprirà cosa
abbiamo fatto. Come ho già detto lo scopo della mia famiglia e quindi anche mio
è l’eliminazione del Ragazzo-che-è-sopravvissuto. Alias Sfregiato Potter, o
quanto meno mettergli i bastoni tra le ruote. Cos’altro dire… frequento l’ultimo
anno della stessa scuola di Potter, da poche ore abbiamo rilevato una delle
attività di famiglia e siamo diventati soci, per mia
sfortuna-
-
io aggiungerei che sei viziato, scorbutico, vanesio, ricco sfondato,
egocentrico, subdolo, bastardo e vendicativo- aggiunse AHrry
tranquillo
-si
mi pare che sia tutto- rispose il ragazzo come se tutti quegli attributi gli
fossero dovuti e li considerasse un complimento.
-ma
allora Draco sei uno di noi!- disse Ibra dandogli una manata sulla spalla- se la
metà di quello che avete detto è vero fai proprio al caso
nostro-
-perché?-
-oh
ci serve una mano contro una banda rivale che cerca di
sconfiggerci-
-si
mi piace. Ci farò un pensierino-
-accetta
direttamente Draco.-gli disse Harry-in fondo questa è la tua specialità! Fregare
la gente e combinargliele di tutti i colori sotto il naso-
-ok.
Va bene-
A
Draco sembrava, con quella disposta, di essere entrato in un gruppo dove veniva
considerato per le sue qualità e non per il suo temuto cognome. Infondo li il
nome Malfoy era un nome come un altro, che non provocava brividi di paura, facce
disgustate o un eccesso di servilismo.
Qui
aveva modo di rifarsi una reputazione, Potter permettendo.
Ben
presto si fece coinvolgere da quel gruppo di ragazzi, tra risate e
bevute.
Si
sentiva come se si trovasse ancora in Sala Grande seduto tra i suoi compagni
Serpeverde a fare baldoria.
-hei
biondino- lo chiamò un ragazzo già brillo-perché prima hai chiamato Harry in
quel modo prima?-
-come?-
-il
ragazzoe-che-è-qualche cosa-
-ah,
che-è-sopravvissuto! Perché da quando aveva un anno ha avuto la brillante idea
di sopravvivere a qualsiasi attentato-
-dai
Draco! Consolati che quello della volta scorsa mi ha fatto rimanere a letto per
tre settimane e, se non sbaglio, c’eri tu dietro-
-modestamente
si-
-alt!
Alt! Fermatevi un attimo- disse Ibra- Fatemi capire una cosa! Dopo tutto questo
parlare di attentati e uccisioni voi due state qui a palare e bere come vecchi
amici? Non dovreste odiarvi?-
-ma
no! Ci sopportiamo abbastanza bene quando siamo da soli e dopotutto non è una
questione personale-
-come
non è una questione personale? Lui cerca di ucciderti e tu la prendi così? Se
non ricordo male quando Mars cercò di farti fuori tu la prendesti molto sul
personale-
-ma
era diverso! Lui voleva farlo per il sol gusto di farlo mentre Draco era
obbligato. O faceva così o veniva ucciso lui. Non è che aveva molta scelta.
Però-aggiunse- era personale che il suo capo mi volesse
morto-
-e
si è visto come è andata a finire- commentò Draco
-cioè?-
domandò uno
-l’ho
ucciso- rispose piatto Harry come se stesse parlano del
tempo
-già
mi ricordo. È stato uno scontro veramente fenomenale-
-ma
se tu non c’eri. C’erano solo Piton e tuo padre-
-ti
devo ricordare dove eravate? C’ero, solo tu non mi potevi
vedere-
-eri
nascosto quindi-
-logico.
Nessuno al mondo sui sarebbe messo in mezzo in una situazione del
genere-
-quindi
hai visto tutto. Anche Piton che…-
-già-