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Autore: RICA    04/07/2008    7 recensioni
Harry si ritrova all'improvviso destinatario di uno strano testamento del nonno ricomparso all'improvviso. L'unico problema è che non sarà il solo!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAP 5

Capitolo 5

 

Una moto sfrecciava tra le macchine in una afosa notte londinese. Due ragazzi stretti l’uno all’altro si godevano l’aria frasca e l’ebbrezza della velocità.

Due ragazzi tra tanti che affollavano le vie londinesi.

Due ragazzi che però nascondevano un piccolo segreto che li rendeva molto diversi dai loro coetanei.

Harry e Draco, con il volto nascosto da due caschi integrali, erano persi nei loro pensieri.

L’uno guidava ma pensava alla sensazione che gli procurava le braccia del compagno strette in vita. L’abbraccio diventava più forte ogni volta che prendeva una curva a velocità elevata o zizzagava tra gli stretti passaggi liberi tra le macchine. In quei momenti il suo petto aderiva completamente alla sua schiena e poteva sentire il suo cuore aumentare i battiti. Pareva che quel muscolo pulsante si animasse di vita propria solo per battere ad unisono con il suo, e tutto quello gli mandava in tilt il cervello.

Inizialmente Draco era teso. Non si fidava di stare dietro a Potter su un trabiccolo babbano del genere e poi provava una strana agitazione al pensiero di stare così vicino a lui. Chissà perché poi. Solo dopo diversi minuti le sue membra si rilassarono notando la bravura del moretto alla guida e fu pervaso da una sorta di calore che lo riscaldava in tutto il corpo. Sicuramente era il caldo, non era certo da imputare al corpo stretto tra le sue braccia davanti a lui. Il cuore aveva preso a battere più velocemente ogni volta che un cambiamento di velocità o una manovra azzardata lo portavano a stringere ancora di più il compagno. In quei momenti si sentiva strano, quasi più tranquillo e stranamente, felice.

La moto si fermò , senza commenti da parte di Malfoy, al Drive In di un Mc Donald’s e i due ordinarono hamburger, patatine fritte e coca-cola. Poi, senza dir niente, andarono a sedersi a una panchina di un parco li vicino che imbandirono con la loro cena. Erano seduti all’estremità della panchina e stranamente quel silenzio che regnava tra loro non era teso o imbarazzato. Era il silenzio di chi stava bene l’uno con l’altro, di quando non c’è niente da dire e va tutto bene lo stesso.

-Draco?-

-che c’è Potter?- chiese il biondino addentando il suo hamburger

-secondo te la Famiglia ha contatti con gli ex MAngiamorte?-

A quelle parole Draco prese tempo finendo con calma di masticare il suo boccone

-è probabile. Da mio padre non ho sentito niente ma non toglie il fatto che quello è anche il loro ambiente. I Mangiamorte si considerano membri della Famiglia di Voldemort e sicuramente avranno avuto modo di incontrarsi. Ma perché questa domanda?-

-be, visto che tuo padre è il loro novo capo, o forse meglio Don, immagino che dovrai pure incontrarlo qualche volta per affari.-

-aspetta un attimo. Chi ti ha detto che mio padre è il nuovo capo dei Mangiamorte?-

-nessuno. Lo sospettavo e tu me ne hai dato conferma-

-Potter! Sei un bastardo!-

- si lo so, ma ora rispondimi che ne pensi-

-sicuramente mi capiterà di incontrarlo…-

-e…-

-…e ci parlerò! Ma solo di affari. Non voglio più avere niente a che fare con lui.- disse seccato

- bene-

-perché? Sei per caso preoccupato per me?- chiese ironicamente e con una strana tensione allo stomaco.

-non montarti troppo la testa! Voglio solo proteggere un mio investimento-

-ah- fece con la gola secca- ma adesso andiamo?-

-si, si! Non vorrei che mi svenissi davanti gli occhi per l’impazienza-

- oh sta zitto e muoviti-

-hei principino! Non montarti troppo la testa e salta su o ti lascio qui- disse facendo segno all’altro di montare sulla moto.

Nel frattempo si era fatto tardi e i primi locali notturni avevano iniziato ad aprire le porte.

Harry si diresse verso una zona di Londra illuminata a giorno dalle mille luci di pub, bar e discoteche. Parcheggiarono in un grande spiazzale pieno di macchine e lasciarono i caschi appesi alla moto.

-non li ruberanno?- chiese Draco riferendosi ai caschi

-no, non ti preoccupare. C’è un incantesimo anti-scippo-

-ah. Bene- disse poi dando uno sguardo li intorno- dove mi porti di bello?-

-ora vedrai- rispose Harry dirigendosi verso un locale al cui esterno c’era una fila chilometrica.

-uffa Potter! Non vorrai andare li vero? Con tutta quella gente entreremo minimo tra re ore! Si lamentò Draco

-uomo di poca fede! Zitto e guarda-gli rispose il moretto

Harry infatti si incamminò direttamente verso l’ingresso , ignorando bellamente le facce arrabbiate di chi era in attesa di entrare.

-hei ragazzo! Esclamò l’enorme buttafuori che sostava alla porta- cosa credi di fare?- esclamò con un cipiglio severo

Draco già prevedeva guai. Con un rapido calcolo stabilì che loro due, senza magia, avrebbero concluso ben poco contro la stazza non indifferente dell’uomo. Stupido Sfregiato!

-bravo Potter e adesso?- borbottò a bassa voce.

-ma come Brian. Non dirmi che sei ancora arrabbiato per quella cosa!- disse Harry avvicinandosi all’uomo

-no Harry! Sono arrabbiato perché da quando non venite più qui non ho più nessuno da prendere a botte! Nessun moccioso che rompe le scatole o si comporta male! Non c’è più divertimento. Mi tocca stare impalato qui fuori a decidere chi fare entrare e chi no- lo rimproverò il buttafuori addolcendo leggermente il suo cipiglio.

-su ti prometto che la prossima volta ti porto gli altri e facciamo un po’ di casino così ti diverti. Però mica vuoi farmi fare brutta figura con il mio amico qui!- disse il ragazzo tirandosi addosso Draco preso alla sprovvista e circondandogli con un braccio la vita.

-ma certo! Non sia mai che il grande Harry Potter debba fare brutta figura con i suoi amici!- esclamò calcando la voce sulla parola amici-prego, entrate e godetevi la festa!- continuò aprendola porta e lasciando spazio ai due per entrare.

Draco si sentiva strano e non stava capendo bene ciò che succedeva.

In pratica Brian, il buttafuori, era leggermente adirato con Potter perché era da un po’ che non andava li con gli altri a fare casino e così non aveva l’opportunità di menare qualcuno. E poi cos’era quella storia dell’amico?

Comunque sentiva uno strano calore li dove il moro lo aveva abbracciato, chissà poi per quale motivo.

E lo teneva ancora abbracciato mentre passarono sotto una porta con su scritto con caratteri rosso sangue “lasciate ogni speranza, voi che entrate”. Ma dove diavolo lo aveva portato? All’inferno?

Entrarono in un piccolo corridoio e non appena sbucarono fuori si trovarono sommersi da un cacofonia di luci, suoni e odori.

Il locale era composto da una grande pista da ballo circolare circondata da un enorme bancone dietro il quale si muovevano affaccendati una decina di barman. Poi in alto c’erano tre grani balconi circolari che si affacciavano sulla pista centrale sottostante. Ovunque gente che ballava scatenata al ritmo di una musica assordante e sotto lui elettriche dai colori più disparati.

-vieni, andiamo prima a bere qualcosa- disse conducendolo verso il bancone e tenendolo sempre stretto.

Draco lo seguì, contento una volta tanto del suo abbraccio che non lo faceva perdere tra la folla che lo spingeva da tutte le parti.

-hi guarda un po’ chi si rivede, Harry! Come mai da queste parti?- gli domandò un barista appena lo vide.

-ciao, Victor! Come va? Stavo facendo fare un giro turistico a questo mio amico-

-bè, beato lui!- si limitò a commentare e sottintendendo qualcosa che solo al moro era stata chiara.

-Ma cosa dici Victor! Dacci qualcosa da bere invece?qualcosa di speciale: abbiamo da festeggiare!- disse Harry sorridendo felice e lanciando uno sguardo divertito al compagno.

Draco ora veramente non capiva più niente. Ma chi diavolo era Harry Potter? Sicuramente non il ragazzino imbranato con cui litigava di continuo a hogwarts. Qui si era dimostrato essere un'altra persona. Pareva che tutti lo conoscessero, lo ammirassero e gli era sembrato anche di aver visto un tizio con i capelli ricci lanciargli uno sguardo adorante e per niente poco esplicito. Ma volevi vedere che Potter era gay?

Comunque, dopo aver felicemente brindato al loro futuro insieme, che per un secondo a Draco era sembrato un brindisi a una loro futura relazione, si erano gettati in pista.

La musica era assordante, le luci abbaglianti non facevano capire più niente, ma i due si ritrovarono sommersi da tutto ciò e iniziarono a balla re insieme, complici anche alcuni drink pesantemente corretti offerti da Victor.

A un certo punto qualcuno cercò di infilarsi in mezzo a loro per poter ballare esclusivamente con Potter. Draco notò che era il tizio che prima se l’era mangiato con gli occhi. Aveva passato le braccia attorno al collo del moretto e cominciò a strusciarglisi contro. Harry lo fece fare per qualche secondo, ma vedendo e sentendo che il ragazzo si stava spingendo troppo oltre e lo sguardo d’acciaio di Draco che mandava scintille cercò di divincolarsi. L’arrivato però sembrava non voler saperne niente. Aveva occhi solo per il bel grifondoro. Allora Draco,sentendosi in qualche modo defraudato ,neanche rendendosene conto, decise di intervenire. Cercando di sgusciare in mezzo alla fitta folla si portò alle spalle del moretto e con le braccia gli cinse la vita. Allora Harry si abbandonò con la schiena contro il suo petto e si godette le sottili mani del compagno che percorrevano leggere il suo ventre. Il ragazzo che ci provava con lui guardò stranito i due, per un momento disiorentato e con uno sguardo quasi tradito per poi fermarsi a fissare con risentimento lo sguardo soddisfatto del biondino. Sembrava di guardare una tigre pronta ad attaccarti. Aspettava solo una sue mossa che si rivelò essere una discreta ma rapida ritirata.

A quel punto Draco si chinò verso Harry e gli sussurrò all’orecchio- mi raccomando Potter, non affrettarti a ringraziarmi!- e poi si diresse con passo sicuro al bancone per prendere un ennesimo drink. Intanto il ragazzo era rimasto momentaneamente immobile al centro della pista. Era basito dal comportamento del compagno e ancora poteva sentire le labbra di Draco sfiorare dolcemente la sua pelle mentre gli stava parlando e creare mille piccole scariche di piacere che presero a secendergli per tutto il corpo.

Continuarono a ballare e a bere fino a tardi, senza ulteriori scocciatori, sempre trascinati da quel vortice di euforia che gli aveva catturati nel quale esistevano solo loro, i loro corpi e i loro sguardi che non potevano fare a meno di cercarsi.

Quando uscirono, barcollanti e ancora leggermente intontiti, erano ormai le quattro di notte.

-allora Draco ti è piaciuto?- chiese Harry appoggiandosi alla moto che nel frattempo avevano raggiunto.

-devo dire che mi ahi stupito Potter. Non ti facevo un tipo così-

-così come?-

-bè, sembra che tutti ti conoscano, ovunque vai, che frequenti compagni e di certo non adatte a una sala da te, sei più disinibito di quanto credessi e poi, toglimi una curiosità-

-quale?-

-sei gay?-

-si, perché?- chiese Harry?

-no, mi pareva- si limitò a rispondere Draco infilandosi il casco

- per caso ti crea qualche fastidio?-

-a me? Scherzi?-

Certo che a Draco non dava nessun fastidio. Come avrebbe potuto?

Chi è senza peccato scagli la prima pietra, ecc. ecc., cos’ dice il proverbio babbano, e chi era lui per poter giudicare i gusti sessuali di Potter? Dopotutto non trovava affatto disdicevole fare un giretto da quelle parti, anzi, poteva affermare senza ombra di dubbio che spesso il genere maschile si era rilevato molto più interessante di quello femminile.

-bene. Ora monta si che ti porto a conoscere un po’ di gente-

-a quest’ora?-

-e quando sennò!- rispose Harry mettendosi il casco e sgommando via nelle strade di Londra.

Si fermarono lungo una stradina. Tutte le luci erano spente e l’unica accesa proveniva da alcune finestre con delle inferriate .

-dimmi un po’ Potter, ma che posti frequenti?- domandò Draco quando lo vide incamminarsi verso quelle luci. A suo parere le vie di Nocturn Alley erano più allegre e luminose.

-stai a vedere!-

Entrarono in un piccolo locale pieno di fumo proveniente dalle sigarette che una decina di ragazzi stavano fumando mentre erano impegnati in varie attività. Chi giocava a biliardo, chi a freccette, chi cercava di rimorchiare, chi era seduto a gustarsi una bella pinta di birra.

-hei Sfregiato! Era da un po’ che non ti facevi vedere!- disse un ragazzo che stava giocando a biliardo appena lo vide- credevamo fossi sparito di nuovo senza dirci niente-

- ciao Ibra. Ero occupato per questo non mi sono fatto vedere in giro per un po’- spiegò il moro

- e dimmi un po’, chi è questo principino con te?chiese curioso lanciando uno strano sguardo a Draco.

-oh lui è un mio socio-

-socio? E da quando sei in affari?-

- si può dire da oggi pomeriggio-

-e di che affari si tratta?-

-quelli del tuo genere- spiegò Harry afferrando un boccale di birra che gli veniva offerto.

- ma bene Sfregiato non me lo aspettavo da te. Vedi di stare attento però-

- non ti preoccupare, abbiamo le spalle ben coperte-

-se lo dici tu. Ma perché non ci dici come si chiama il tuo bel silenzioso socio?-

-oh allora ragazzi- disse Harry richiamando l’attenzione di tutti-lui è Draco Malfoy. Draco loro sono i ragazzi-

-piacere- disse il biondino

-hei Harry venitevi a sedere qui- li invitò Ibra.

Non appena seduti Harry notò lo sguardo di Draco. L’espressione del suo viso era quella della sua solita maschera di freddezza che indossava quando non voleva far conoscere i suoi veri sentimenti ma il sopracciglio alzato era chiaro indice di stupore.

-che c’è?- chiese curioso fissandolo

-Sfregiato?!?- disse duro

-emm si- rispose tossicchiando

-e posso sapere di grazia perché ti conoscono sotto questo nome?- domandò con voce ingannevolmente calma.

-perché un giorno Ibra ha visto la mai cicatrice e da allora mi chiama così-

-e allora perché ogni volta che ti ci chiamo io cerchi di schiantarmi?- chiese Draco indignato cominciando a scaldarsi.

-perché tu lo dici con cattiveria-

-ah, ma se è la verità. Dopotutto tu sei uno sfregiato!-

-senti, non vorrai metterti a litigare adesso, vero furetto?-

-come hai osato chiamarmi Potter?-

-sai eri proprio un bel furetto rimbalzante-

-Potter se non vuoi che ti scagli una Cruciatus a due centimetri dal viso ti conviene finirla immediatamente-

- hei ragazzi che ne dite di smetterla?-chiese ridendo Ibra- sapete sembrate proprio marito e moglie che litigano!-

-mai!- esclamarono in coro inorriditi i due mettendo su la loro espressione più offesa.

-scherzavo! Hei Draco, da quello che ho capito tu lo Sfregiato lo conosci da diverso tempo-

-ho l’indubbio onore di conoscerlo da quando avevamo undici anni-

-finalmente! Almeno qualcuno ci potrà dire qualcosa sul suo passato. Sai è estremamente restio a parlare di lui-

-ma veramente? Che cosa vi ha detto fino ad ora?-

-che è come se vivesse in un altro mondo, va a una specie di scuola dove c’è gente strana per tutto l’anno e che torna a casa solo per l’estate. Da non dimenticare che c’è sempre qualcuno pronto a farlo fuori, ma su quest’ultima cosa non ci crederei. E poi basta. Null’altro.-

-oh, invece se fossi in te crederei a tutto. All’ultima cosa in particolare. La lista di gente che vuole farlo fuori è molto lunga e chissà perché diventa sempre più fitta. Il primo era un tizio che cercava di ucciderlo praticamene da quando è nato e che lo ha fatto fuori lui poco tempo fa. Vediamo…ora il primo sulla lista è mio padre e poi naturalmente ci sono io. Fino a questa mattina il mio compito era sbarazzarmi di lui con tutti i mezzi e in tutti i modi.-

-cosa? Ma dici sul serio?- esclamò un ragazzo seduto al tavolo con loro.

-Draco hai dimenticato qualcuno sulla lista- disse Harry.

-chi? Mi pare di aver detto tutti-

- no, hai dimenticato tua zia e tutti i Mangiamorte-

-oh è vero!- fece tranquillo il biondino sorseggiando la sua birra- ma loro non contano. Forse a parte mia zia e qualcun altro, gli altri non hanno possibilità!-

-ma dove vivete voi due?- chiese un altro.

- se te lo dicessimo non ci crederesti mai. Viviamo in un posto bellissimo, posso definirlo  magico, ma molto pericoloso. Ogni passo che fai può essere l’ultimo e non sai mai cosa ti potrà accadere da un momento all’altro- spiegò Draco sognante.

- e chi sono i Mangiamorte? Non ne ho mai sentito parlare?-

- sono una specie di gruppo terroristico- disse harry

-sul serio?- fece un ragazzo- e perché vuole ucciderti?-

- semplicemente perché è nato- spiegò al posto del moretto Draco

-voi due non me la raccontate giusta- disse Ibra-siete strani-

-e non sai quanto!-

- va bè e meglio lasciar perdere. Non vorrei che uscissero fuori altre cose. Oh ecco! Dove stai a dormire Draco?-

-dallo Sfregiato-

-cosa? Ma Harry allora è una cosa seria!- disse stupito uno

-ma di cosa state parlando’- chiese draco rimanendo inascoltato

-no Fra, è solo una sistemazione temporanea, finchè non torniamo a scuola-

-ma Harry non avevi detto che nel tuo letto ci avrebbero dormito solo tu e il tuo ragazzo?-

-uffa certo che siete scocciatori! Dove volevate che lo lasciassi dormire? Sul pavimento?-

-non sia mai Potter!- commentò Draco- io non ci penso minimamente a dormire per terra come uno straccione. Non sono mica Weasley io!-

-ecco vedete come fa? Provate a sentirlo tutto il santo giorno! Certo che lo faccio dormire in camera mia!-

-va bene abbiamo capito! Non c’è bisogno di scalarsi tanto!- intervenne Ibra per placare gli animi- Draco perché non ci racconti qualcosa di te?-

-oh, non c’è molto da dire. Sono scappato di casa perché mio padre voleva uccidermi, cosa che certamente cercherà di ottenere con più impegno quando scoprirà cosa abbiamo fatto. Come ho già detto lo scopo della mia famiglia e quindi anche mio è l’eliminazione del Ragazzo-che-è-sopravvissuto. Alias Sfregiato Potter, o quanto meno mettergli i bastoni tra le ruote. Cos’altro dire… frequento l’ultimo anno della stessa scuola di Potter, da poche ore abbiamo rilevato una delle attività di famiglia e siamo diventati soci, per mia sfortuna-

- io aggiungerei che sei viziato, scorbutico, vanesio, ricco sfondato, egocentrico, subdolo, bastardo e vendicativo- aggiunse AHrry tranquillo

-si mi pare che sia tutto- rispose il ragazzo come se tutti quegli attributi gli fossero dovuti e li considerasse un complimento.

-ma allora Draco sei uno di noi!- disse Ibra dandogli una manata sulla spalla- se la metà di quello che avete detto è vero fai proprio al caso nostro-

-perché?-

-oh ci serve una mano contro una banda rivale che cerca di sconfiggerci-

-si mi piace. Ci farò un pensierino-

-accetta direttamente Draco.-gli disse Harry-in fondo questa è la tua specialità! Fregare la gente e combinargliele di tutti i colori sotto il naso-

-ok. Va bene-

A Draco sembrava, con quella disposta, di essere entrato in un gruppo dove veniva considerato per le sue qualità e non per il suo temuto cognome. Infondo li il nome Malfoy era un nome come un altro, che non provocava brividi di paura, facce disgustate o un eccesso di servilismo.

Qui aveva modo di rifarsi una reputazione, Potter permettendo.

Ben presto si fece coinvolgere da quel gruppo di ragazzi, tra risate e bevute.

Si sentiva come se si trovasse ancora in Sala Grande seduto tra i suoi compagni Serpeverde a fare baldoria.

-hei biondino- lo chiamò un ragazzo già brillo-perché prima hai chiamato Harry in quel modo prima?-

-come?-

-il ragazzoe-che-è-qualche cosa-

-ah, che-è-sopravvissuto! Perché da quando aveva un anno ha avuto la brillante idea di sopravvivere a qualsiasi attentato-

-dai Draco! Consolati che quello della volta scorsa mi ha fatto rimanere a letto per tre settimane e, se non sbaglio, c’eri tu dietro-

-modestamente si-

-alt! Alt! Fermatevi un attimo- disse Ibra- Fatemi capire una cosa! Dopo tutto questo parlare di attentati e uccisioni voi due state qui a palare e bere come vecchi amici? Non dovreste odiarvi?-

-ma no! Ci sopportiamo abbastanza bene quando siamo da soli e dopotutto non è una questione personale-

-come non è una questione personale? Lui cerca di ucciderti e tu la prendi così? Se non ricordo male quando Mars cercò di farti fuori tu la prendesti molto sul personale-

-ma era diverso! Lui voleva farlo per il sol gusto di farlo mentre Draco era obbligato. O faceva così o veniva ucciso lui. Non è che aveva molta scelta. Però-aggiunse- era personale che il suo capo mi volesse morto-

-e si è visto come è andata a finire- commentò Draco

-cioè?- domandò uno

-l’ho ucciso- rispose piatto Harry come se stesse parlano del tempo

-già mi ricordo. È stato uno scontro veramente fenomenale-

-ma se tu non c’eri. C’erano solo Piton e tuo padre-

-ti devo ricordare dove eravate? C’ero, solo tu non mi potevi vedere-

-eri nascosto quindi-

-logico. Nessuno al mondo sui sarebbe messo in mezzo in una situazione del genere-

-quindi hai visto tutto. Anche Piton che…-

-già-

  
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