Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: TheCometGirl    25/03/2014    2 recensioni
What happens in Vegas stays in Vegas.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quando era solo una bambina Diana disegnava casette, minuscoli cottage dal sapore rustico. 
Era stata in campagna solo una volta. Quell'estate suo padre aveva affittato una casa nascosta tra le colline verdi di Richmond. 'L'aria dello Yorkshire farà bene alla nonna' diceva. 
La mattina Diana scendeva in paese a fare la spesa con Will e prima dell'imbrunire andava a passeggio con la nonna e papà. Peccato che la mamma non faceva altro che lamentarsi tutto il giorno. Comunque, per Diana fu la vacanza più bella della sua vita. Una volta papà li portò a pescare e lei rise come non mai. Il sole le ustionò la pelle e gli insetti le diedero un gran prurito, ma non si lamentò. Si sentiva fortunata ad avere una famiglia come la sua. Avrebbe voluto urlare al vento e ringraziare Dio per averle dato una famiglia perfetta e un'estate indimenticabile. 
Peccato che la nonna morí pochi mesi dopo e da allora la mamma si rifiutò di tornare in un postaccio del genere.
A Diana non restò che disegnare casette di campagna con enormi finestre in legno e lunghi viali alberati e sognare di possederne una. Chissà, un giorno.

- Svegliati Diana. Siamo a casa!

Diana aprí gli occhi e sbirciò fuori dal finestro. L'aereo era atterrato e la gente iniziava ad avviarsi verso l'uscita.

- Siamo a Londra. -disse appoggiandosi al gomito di Celine per alzarsi.

Scesero dall'aereo e Diana si strinse nel cappotto. Il freddo pungente di Londra non le era mancato. Camminarono fino al ritiro bagagli e il bastone di Diana catturò l'interesse di molti sguardi.

- Non sembro un'artista italiana eccentrica? -chiese lanciando in aria il bastone.

Celine ruotò gli occhi senza rispondere. Dopo una lunga attesa, ritirarono i loro bagagli e salirono su un taxi. La città era addobbata per Natale. Le luci illuminavano le strade creando un'atmosfera gioiosa e al tempo stesso malinconica. La gente marciava con le mani mani colme di shopper. Il cielo grigio sembrava in vena di neve. Il taxi si liberò del traffico della City e sbucò nei più tranquilli quartieri residenziali, Camden, Chelsea e infine Notting Hill. Rallentò davanti a casa e Celine pagò l'autista. Poi, sgusciò fuori e offrí la mano a Diana. Lei scosse la testa.

- Non sono arrivata.

- Cosa vuol dire non sei arrivata? Siamo a casa Diana. -disse Celine spalancando gli occhi.

- Non sono ancora a casa.

- Diana, esci subito dall'auto! I tuoi genitori ti stanno aspettando. Non vedono l'ora di vederti.

- Oh, sí! Ci scommetterei l'anima.

Celine sospirò.

- Senti, Diana. Sei grande ormai, non puoi continuare a fare l'adolescente per sempre. Vieni fuori e torna a casa.

Diana non si mosse.

- Ciao, Celine.

- Vengo con te.

- No. Celine. Non ho più bisogno di te.

- Dove andrai? Lo sai che Zayn è a Los Angeles, vero?

- Non è da Zayn che sto andando. -rispose chiudendo la portiera.

Sorrise velocemente alla sua assistente e poi si rivolse all'autista.

- Burney Road, Fulham. Per favore.

Il taxi si mise in moto lasciando Celine ferma sul marciapiede, lasciando dietro il passato, lasciando indietro quella casa fredda. 

Scendeva la prima neve dell'anno quando Diana salí i gradini dell'appartamento di Burney Road. Sentí una fitta al cuore quando bussò alla porta. Quando lui apparí alla porta perse il supporto delle gambe e si dovette aggrappare al bastone.

- Diana? -domandò Niall con un filo di voce. 

Teneva gli occhi spalancati ed era chiaramente sorpreso di trovarsela alla sua porta.

- Ho qualche bullone nella schiena, ma sono sempre io. Posso entrare? -riuscí a dire lei alla fine.

- Certo. -balbettò Niall facendole spazio.

Niall la guidò fino al salotto. La tv accesa trasmetteva una partita di calcio. Era la prima volta che Diana entrava in casa sua. Notò le linee moderne e minimal. Una fila di award riempiva la libreria e una bandiera irlandese era sistema sulla sommità. Niall la fece accomodare sul divano in pelle davanti alla tv. Lui rimase in piedi, ben distante.

- Ti porto qualcosa da bere? -domandò toccandosi nervosamente i capelli.

- No, grazie. Non ho bisogno di niente.

Calò il silenzio e il disagio cresceva ogni secondo. Toccava a Diana dare un taglio a quella situazione.

- Perchè non vieni qui, vicino a me?

Niall abbozzò un sorriso e si sedette sul lato opposto del divano.

- È bello vederti camminare ancora.

- Dici? Sono piuttosto legnosa.

- Quando sei tornata a Londra?

- Oggi.

Niall annuí, evitando scrupolosamente di incrociare gli sguardi.

- E sono venuta subito da te. -lo vide irrigidirsi- Ho bisogno di parlarti e chiarire un pò di punti. Solo dopo, potrò ricominciare veramente la mia vita.

Niall strinse i pugni.

- C'è ancora qualcosa da dire?

- Oh, sí. Per cominciare devo chiederti scusa perchè non l'ho mai fatto veramente. Quindi, se puoi, perdonami. Non posso tornare indietro e cambiare le mie azioni. Le mie scuse sono tutto quello che posso offrirti.

Niall si porse in avanti e le cinse le mani.

- Diana, ti ho perdonato da tempo. Come potrei portarti rancore? Tu sei stata capace di perdonarmi dopo che ti ho tolto l'uso delle gambe. Come potrei non perdonare te?

A quelle parole Diana si sentí il cuore pieno di gioia.

- Niall, c'è un'altra cosa che devi sapere. Sei stato il mio primo amore e il primo ragazzo che mi ha amata per quello che sono. Non ti dimenticherò mai e forse in cuor mio una parte di me continuerà sempre ad amarti, ma sento di appartenere a un'altra persona. E per un gioco del destino è il tuo migliore amico. Ma è di lui che mi sono innamorata. Ho cercato di trattenere i miei sentimenti, ma non ci sono riuscita. Ora non voglio più sentirmi in colpa. Ho bisogno di sapere che mi capisci, Niall.

Lui abbozzò un mezzo sorriso con gli occhi lucidi.

- Se è lui che ami, non vedo perchè dovrei fartene una colpa. Vai da lui, Diana. Io capirò.

Diana sentí gli occhi riempirsi di lacrime. Una volta ancora Niall Horan si dimostrava il ragazzo più dolce del mondo. Affogò il viso rigato nel suo caldo abbraccio. Lo baciò sulla guancia.

- Grazie. -mormorò.- Ora posso andare a Los Angeles. 

Salutò Niall e ritornò al taxi ancora fermo in strada.

- Ancora all'aeroporto, per favore.

L'autista si girò e la scrutò lisciandosi i baffi.

- Che strada sta facendo, miss? -chiese poi.

- La strada verso casa, sir.

Diana atterrò a Los Angeles parecchio stanca e affamata. La tensione le aveva chiuso lo stomaco. Si chiedeva se Zayn avrebbe voluto vederla o se l'amava ancora dopo tutti quei mesi. Il timore che avesse trovato un'altra persona si insinuò tra i suoi pensieri. Riflettendoci durante il viaggio era giunta alla conclusione che era una possibiltà plausibile. Insomma, l'esistenza di una nuova ragazza giustificava il comportamento distaccato che Zayn le riservava ultimamente. E poi erano trapelati tutti quei gossip sul suo conto. Un tabloid che sfogliò in aereo dava un nome alla ragazza misteriosa: Perald Edwards. Questa Perrie assomigliava molto a Diana: stessi capelli biondi, gli occhi azzurri e minuta. Diana si sentí come derubata del suo ragazzo e del suo aspetto. 'Di Diana Marshall ce n'è una sola' pensò. 

Arrivata all'hotel in cui aloggiava Zayn, Diana iniziò a pensare a come fargli una sorpresa. Voleva vederlo al più presto, ma non a Los Angeles e non in un hotel. Lei e Zayn non avevano mai avuto un vero appuntamento e voleva rimediare, organizzare qualcosa di speciale. Alla fine si convinse a chieder aiuto. Salí al piano delle suite e si appostò in angolo finchè non riuscí a individuare la camera di Zayn e quella di Harry. Bussò alla porta di Harry e quando lui aprí, sgattaiolò dentro. Harry la fissò con la bocca spalancata.

- Ciao. Finalmente ti conosco Harry.

Gli occhi di Diana attraversarono la figura alta e snella di Harry e solo allora si accorse che era in boxer. Si girò di colpo verso la finestra coprendosi gli occhi.

- Ciao. Non è buona idea conoscersi qui. Zayn potrebbe venire a momenti. -rispose lui a disagio. 

- Oh, non ho intenzioni losche, Harry! Ho solo bisogno di un favore. 

Harry la guardò titubante. Si sistemò i capelli arruffati. 

- Puoi girarti ora.

Diana si voltò notando che si era infilato dei jeans neri e una maglietta stropicciata dei Rolling Stones.

- Devi portare Zayn a Las Vegas domani, Harry. Ma non dirgli di me.

- A Las Vegas? Domani? Impossibile! Torniamo in Inghilterra domani pomeriggio.

- Oh, Harry! Posticipa la partenza, ti supplico. Ho bisogno di vederlo a Vegas.

- E come faccio?

- Inventati qualcosa. -Harry sospirò.- Per favore?

- E Vegas sia!

- Grazie Haz! 

Diana lo abbracciò e poi tornò in camera a dormire. Non era mai stata più stanca in tutta la sua vita.

Non l'avrebbe mai detto, ma un anno dopo Diana si ritrovò ancora allo spettacolo più grandioso del mondo. Solo che questa volta non era sul palco, ma tra il pubblico. Erano gli ultimi spettacoli della residency di Britney e il Planet Hollywood era gremito di persone. La stessa adrenalina, la stessa energia. Il tempo non erodeva la magia del 'Piece of me'. 
Quella sera Diana era nervosa. Non doveva esibirsi davanti a centinaia di persone, ma sentiva comunque un fremito. Avrebbe rivisto Zayn e per la prima volta gli avrebbe confessato il suo amore. Indossava un vestito rosso e la collona con la mongolfiera. 
Dal giorno prima non aveva più avuto notizie da Harry e iniziò temere che fossero già ripartiti per Londra. Scacciò velocemente il pensiero e si sedette davanti al suo posto. Le luci si spensero per poi riaccendersi in una miriade di fasci colorati. Diana iniziò a guardarsi intorno in cerca di Zayn e Harry, ma niente. Il posto che aveva prenotato per loro rimaneva vuoto. La musica partí mandando in delirio il pubblico. Poi qualcuno le toccò una spalla. Diana prese un lungo respiro cercando di controllare l'emozione. 'Mantieni la calma, Diana. Mantieni la calma' ordinava a se stessa. Poi si voltò e fece fatica a riconoscere il volto del ragazzo nel buio.

- Diana Marshall!

Diana vide ogni sua speranza frantumarsi in piccole schegge.

- Kirk Kingsley?

- Oh, mia cara. Ho saputo dell'operazione. Stavo proprio pensando di chiamarti. È libero il posto vicino a te?

Diana lanciò uno sguardo alla poltrona vuota e poi annuí. Si rannicchiò stringendo la collona con tutte le forze. E se Harry avesse detto la verità e Zayn si fosse rifiutato di vederla?

- É proprio un segno del destino. Io e te che ci ritroviamo qui a Vegas. Dovremmo festeggiare. Che ne dici di un drink dopo lo show? O se preferisci ho un cestino di frutta in camera.

Kirk continuò a blaterale per tutto lo spettacolo ignorando beatamente Britney. Diana soffocò i singhiozzi per un pò, ma poi corse in bagno. 
Zayn sarebbe dovuto essere lí, sorriderle e dirle ti amo ancora una volta. E tutto si sarebbe risolto. Ma non fu cosí. Lei stava in piedi davanti allo specchio con il suo miglior vestito e il mascara colato. Sola. 
Si accasciò a terra stringendo le gambe e pianse fini ad avere gli occhi gonfi. E ora? Cosa ne sarebbe stato di lei? Avrebbe finito col sposare Kirk Kingsley e tradirlo come faceva sua madre? In fondo lo aveva già fatto una volta. La testa iniziò a farle male. Sarebbe esplosa a momenti. Massaggiò le tempie ma il dolore sembrava solo peggiorare. Sarebbe presto svenuta. 

Un gruppo di ragazze entrò nel bagno ridendo e la guardarono di sottecchi. Diana si alzò, si pulí il viso. Barcollò fuori pronta ad andare al bar. Aveva bisogno di un goccio di vodka, solo un goccio ripetè cercando di convincere la sua coscienza. Ma si accorse di aver lasciato la borsetta dentro il teatro. Ritornò dentro e trovò la sala buia e vuota. Quanto era rimasta in bagno? Frugò tra le poltrone in cerca della borsetta, ma non la trovò. 'L'avrà presa Kirk' pensò. Vagò un pò e poi ascoltò il richiamo del palco. Salí sopra e si sdraiò al centro. Chiuse gli occhi. Ritornò indietro all'anno prima quando ballava lí sopra e tutto sembrava andare per il verso giusto. Mentre ora era sdraita sul suolo freddo e duro. E non aveva neanche una lira per ubriacarsi. 
Dopo un pò che stava lí, sentí dei passi. Kirk si sdraiò accanto a lei. 

- Mi inviti qui e poi scompari nel nulla.

Diana spalancò gli occhi. Quella non era la voce di Kirk.

- Sei qui? -riuscí a dire.

Zayn era accanto a lei. Il suo profumo l'avvolse e lei si sentí colma di gioia davanti al suo sorriso perfetto.

- Potevo forse mancare? Dai, alzati.

Zayn si alzò in piedi e sollevò Diana.

- Voglio vederti camminare. 

- No, lasciami parlare prima o mi dimenticherò tutto. -Diana cercò le sue mani- Sto cercando di trovare un senso alla mia vita. Sono tornata a camminare. È un vero miracolo, ma sento che manca ancora qualcosa. Qualcuno di molto importante. Ti ho chiamato qui per dirti quanto sei adorabile. Per ringraziarti per essermi stato accanto quando ne avevo più bisogno. E per dirti che oggi io scelgo te. -disse d'un fiato- Lo so che sono infantile, spesso musona e permalosa, e a volte...

Diana non riuscí a terminare la frase perchè Zayn le aveva già preso il viso tra le mano e ora la baciava. Fu il primo bacio che non sapeva di peccato. Fu solo... bello.

- Perchè ora? Perchè sei tornata da me ora? -chiese Zayn stringendola.

- Tu te ne sei andato dopo l'operazione e pensavo che ti fossi stancato di me.

- Stancato di te? Ti ho lasciato questa collana Diana. 

- E io ti ho ringraziato.

- Ma non hai risposto e io mi sono convinto che amassi ancora Niall.

- A cosa dovevo rispondere?

Zayn aprí la bocca meccanicamente, ma non parlò e poi scoppiò a ridere.

- Quindi non lo hai trovato?

- Trovato cosa, Zayn?

Zayn la baciò ancora e poi prese la mongolfiera poggiata sul petto di Diana. La rigirò tra le mani e poi aprí il cesto. Ne tirò fuori un anello con un diamente verde. 

- Questo. -Disse rigirandolo tra le dita.

Diana rimase senza parole.

- Penso che ora è arrivata la parte in cui mi devo inginocchiare. -disse sorridendo.

Le prese la mano. La accarezzo dolcemente e poi parlò.

- Diana Marshall, sei spesso musona, a volte infantile e un pizzico permalosa, ma la realtà dei fatti è che mi sono innamorato di te. Non posso farci niente. Mi tocca chiederti di sposarmi e io ti continuerò ad amarti e rispettarti ogni giorno della mia vita. Ogni istante. In ogni respiro. Vuoi sposarmi, Diana Allison Marshall?

Diana annuí commossa. Zayn le infilò l'anello al dito.

- Baciami, Zayn Malik. Baciami.

Zayn la strinse al petto e la baciò più volte. Avvolse le braccia alla sua vita e la fece ballare sul palco. Volteggiarono in silenzio su vaghe note che suonavano nella loro mente. Zayn appoggiò la fronte a quella di lei.

- Sposami Diana Marshall. Sposami adesso, subito. Sposami ora.

- Ora?

- Hai bisogno di qualcuno con te?

Aveva bisogno di qualcuno? Papà? Will? Le facce sfilarono davanti ai suoi occhi.

- No.

- Allora non perdiamo tempo e facciamolo.

- Ma c'è solo una cappella cristiana qui.

- Possiamo avere un matrimonio civile.

- A quest'ora?

Zayn sogghignò.

- Essere famoso ha i suoi vantaggi. Andiamo.

Zayn la portó fuori nella hall, ma un tratto Diana si fermó.

- Aspettami in macchina. Torno subito. Promesso.

Diana apparve poco dopo nel parcheggio con un Kirk ubriaco al seguito. Zayn la guardò torvo.

- Ho pensato che avremmo avuto bisogno di un testimone.

* 3 mesi dopo *

- Dove mi stai portando, Zayn? -chiese Diana guardando fuori dal finestrino.

Il caos di Londra aveva lasciato spazio a prati verdi e alberi frondosi. Zayn rallentò la macchina e spense il motore ai margini di un asfalto in ghiaia. Scesa dall'auto, Diana si trovò all'ingresso di un lungo viale alberato. In lontananza scorse una casetta in stile coloniale. Nel portico erano sistemate due sedie in vimini e le tende color giallo pastello svolazzavano al vento. Diana notò una piccola casetta per la posta in legno scuro. Sopra c'era scritto 'THE MALIKS' in calligrafia nitida. Diana portò una mano alla bocca. Non poteva crederci. No, era troppo bello per essere vero. Guardò Zayn in cerca di risposte.

- Benvenuta a casa, piccola.

•••

Ecco! Finalmente sono riuscita a pubblicare l'ultimo capitolo. :)
Anche la mia seconda fanfiction è terminata. Red è stata proprio una sfida, ma a conti fatti ne sono orgogliosa. 
Aspetto i vostri pensieri!

Alla prossima!

The Comet Girl
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: TheCometGirl