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Autore: LumosLupo    25/03/2014    1 recensioni
Martha aveva una vita più o meno normale. O meglio, questo era ciò che pensava degli avvenimenti che le accadevano. Semplice e noiosa routine. Terzo anno di liceo, una cotta non corrisposta e una lotta contro se stessa, che non riusciva a trovare un posto nel mondo. Amici che andavano e venivano. Voti e interrogazioni. Ma tutto cambia quando Martha inizia a fare degli strani sogni e scopre di non essere ciò che credeva: viene infatti da un altro pianeta, che adesso ha bisogno di lei per salvare i cinque mondi, sull'orlo di una pericolosa guerra. Nata e cresciuta lontano dalla sua patria, tutti la guardano con diffidenza, ma Martha, affiancata dai suoi due "angeli custodi", riuscirà finalmente a trovare se stessa e a liberarsi delle sue insicurezze, salvando milioni di vite.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Martha non aveva ancora mosso un passo quando qualcosa di molto pesante le cadde addosso, o meglio, qualcuno.
-Ahi Lars!- esclamò lei.
-Avresti potuto almeno, non so, spostarti?! Sei sempre la solita!- iniziò ad urlare il ragazzo. Sembrava avesse avuto un tracollo nervoso. Martha lo guardò con tanto d'occhi e lui iniziò a ridere per la buffa faccia di lei, che tramutò immediatamente in una smorfia scocciata. -Allora, adesso che siamo qua cosa si fa?- gli chiese.
-Adesso che siamo qua penso che la cosa migliore sia andare a cercare Turgio. Il suo ufficio non dovrebbe essere lontano da qui se siamo dove penso-. Uscirono dal salone e iniziarono a girare per i corridoi immensi, con il tetto alto e i muri di un curioso color cobalto. Le finestre rivelavano un paesaggio da mozzare il fiato: colline, prati, alberi e un lago enorme, il tutto sotto la debole luce del sole nascente. Martha stava ancora guardando gli uccelli che, appena svegli, si rincorrevano nel cielo, quando andò a sbattere contro Lars che si era improvvisamente fermato.
-Magari dovresti iniziare a guardare dove vai mentre cammini.- fu il suo acido commento. -Comunque, siamo arrivati. Prima le signore, prego.- disse, aprendo una porta che dava su una stanza arredata nel solito stile antico del castello, con vecchie poltroncine e tavolini. Sembrava una sala d'attesa. Lars la precedette e bussò a un'altra porta che si trovava di fronte a loro. La porta si aprì da sola e una voce maschile li pregò di entrare e così i due fecero. Seduto dietro una scrivania c'era un uomo dai capelli neri e gli occhi rossi, Turgio. Martha, spaventata da quella persona, si nascose dietro Lars, passando inosservata. -Cosa fai qui Lars? Non dovresti essere sulla Terra?- chiese distrattamente l'uomo.
-Beh, le volevo solo mostrare qualcosa.- detto ciò si scostò, rivelando all'uomo Martha. La ragazza era completamente rossa in viso per la figuraccia che Lars le aveva appena fatto fare e aveva portato le mani davanti alla bocca, a mo' di protezione. Turgio, intanto, la osservava come rapito. -Tu.. Martha.. Sei qui finalmente. Non sai quanto ho aspettato questo momento, quanto l'hanno aspettato tutti! Sei uguale a tua nonna, pace all'anima sua. Sedetevi e raccontatemi cosa è successo.-
I due si accomodarono e Lars iniziò a parlare di tutto: di come Gostrade avesse torturato Martha, del suo svenimento, della loro chiacchierata sui cinque mondi durante il tragitto, della piattaforma. Si interruppe e aspettò che Turgio dicesse qualcosa, ma questo era perfettamente immobile e fissava il vuoto.
-Cosa dobbiamo fare adesso, Turgio?- l'uomo sembrò come risvegliarsi.
-Adesso si passa alla cerimonia, così da poter attivare al più presto le difese di Armesia. E dopo inizierà il vostro addestramento.- disse ancora immerso nei suoi pensieri.
-Scusate- intervenne Martha -Ma di che cerimonia parliamo?-
I due la guardarono divertiti per poi scoppiare a ridere. -Ovviamente della cerimonia per riconoscerti ufficialmente come Somma Incantatrice!- rispose Turgio.
-Giusto. Era ovvio.- affermò la ragazza con il broncio. -E dove si fa questa cerimonia?- chiese ancora.
-Nel palazzo, naturalmente. Accorreranno tutti gli Incantatori- le disse l'uomo.
-Naturalmente.- sbuffò lei. Non le era mai piaciuto ritrovarsi al centro dell'attenzione, tantomeno in una cerimonia di incoronazione. L'uomo li congedò con la scusa di dover preparare l'avvenimento, che si sarebbe tenuto quella sera. I due ragazzi uscirono dall'ufficio salutandolo.
-Dove andiamo ora?- chiese lei guardandosi intorno. Quel palazzo doveva avere mille stanze e lei non vedeva l'ora di conoscerne tutti i segreti.
-Voglio farti vedere una cosa, ti va?- disse lui di rimando. Martha lo guardò. Aveva una certa luce speranzosa negli occhi.
-Perché no?- accettò infine. Lars le sorrise e poi la prese per mano, guidandola con sicurezza attraverso i vari corridoi. Oltrepassarono centinaia di stanze, ma nessuna sembrava la meta dei due. Arrivarono davanti ad una rampa di scale e salirono un piano dopo l'altro, fino ad arrivare all'ultimo. Era una stanza enorme, adibita a serra, con piante di qualunque colore e forma, così diverse da quelle che si potevano trovare sulla Terra. Martha iniziò a guardarsi intorno stupita sotto gli occhi soddisfatti di Lars.
-Siamo nella Serra Grande. Come dice il nome, non ne trovi di più enormi in tutta Armesia. È piena di piante curative e commestibili ed è gestita dagli gnomi di Plutone, sono i migliori giardinieri di tutti i cinque mondi.- spiegò lui.
-E dove si trovano adesso?- gli chiese Martha.
-A dormire ovviamente! Non solo io e te abbiamo bisogno di riposo. A proposito, sarai stanchissima! Non hai dormito per niente oggi. Vieni, ti accompagno nella tua camera.- Martha provò a protestare, ma Lars fu irremovibile, utilizzando la scusa della cerimonia che si sarebbe tenuta di lì a poco. Scesero le scale e si recarono in un area del palazzo leggermente diversa dal resto. I muri color cobalto lasciavano spazio a disegni floreali che si intrecciavano a brillanti scintille dorate.
-Goro in mezzo ai fiori?- chiese dubbiosa la ragazza provando ad indovinare.
-Esatto. Mi sono sempre chiesto cosa volesse significare, ma non sono mai riuscito a darmi una risposta. Eppure sento che rispetto al resto del palazzo, qua è diverso. Non so.- le confessò lui.
-Sai che ho proprio la stessa sensazione?- rispose lasciando poi spazio al silenzio.
-Siamo arrivati.- dichiarò infine Lars. -Io vado, allora. Riposati, mi raccomando.- disse a mo' di saluto e si allontanò. Lei rimase a guardarlo mentre svoltava l'angolo e spariva. Con un sospiro si girò e aprì la porta trovandosi davanti al solito arredamento antico che dominava l'intera struttura. Si lasciò andare sul letto a baldacchino sofficissimo e ripensò a cosa era appena successo. Aveva lasciato la sua vita sulla Terra e aveva raggiunto un pianeta a lei completamente estraneo dal quale però era originaria la sua famiglia e adesso si era ritrovata a doverlo proteggere. Ripensò a Max, l'uomo che diceva di non fidarsi di lei, e gli diede silenziosamente ragione. Non aveva legami con quel popolo e tantomeno non aveva idea di come avrebbe potuto migliorare le cose. Si addormentò con questi pensieri per la testa e finalmente non sognò niente di strano, solo se stessa in luoghi che non aveva mai visto, come un gazebo dorato in mezzo ad un campo di fiori e un ruscello di acqua cristallina. Sentiva crescere dentro di se il senso di responsabilità, sentiva come se stesse prendendo inconsciamente una decisione importante. Doveva farlo, specialmente in memoria di sua nonna. Si svegliò qualche ora dopo con questa nuova consapevolezza che la avrebbe impegnata in un contratto quasi mortale. Il sole era ormai altro nel cielo e un orologio a muro confermava l'orario: le due e mezza. Martha si lavo di fretta, fece una doccia e rimise gli unici abiti che aveva con se. Non solo nessuno era venuto a svegliarla e lei aveva fatto tardissimo, ma non sapeva nemmeno dove andare. Uscì cautamente dalla stanza e si guardò intorno. Non vi era anima viva, ovviamente. Si avvicinò a una finestra e si rese conto di trovarsi al terzo se non al quarto piano. Doveva in qualche modo trovare le scale che la portassero all'ingresso, ma come fare? Ebbe improvvisamente un'idea molto pericolosa. Aprì la finestra e salì sulla cornice di essa. Aveva dei poteri salvavita, no? Quindi perché non metterli in pratica? Si sedette ed era pronta a lasciarsi cadere quando sentì Lars urlare il suo nome e poi correre. Lei si voltò di scatto e lo vide sempre più vicino fin quando lui la prese in braccio e la scaraventò per terra.
-Sei pazza?! Che diamine avevi intenzione di fare?! Io ti dico che sei la salvezza di tutti e tu cerchi di suicidarti in questo modo?! Se non vuoi proteggere i cinque mondi ti basta solo dirlo, non c'è bisogni di arrivare a soluzioni così drastiche!!- le urlò in faccia. Martha si rimise in piedi e corrugò il viso, presa completamente dalla rabbia. Dalla finestra entrò una folata di aria gelida che iniziò a girare intorno ai due sempre più velocemente. Lars indietreggiò guardando verso l'alto.
-Martha ti prego fermati. Calmati. Ci vuoi uccidere?- chiese lui con voce terrorizzata. Lei si sentiva ancora in preda alla furia, i pugni stretti e le unghie conficcate nella carne.
-Finiscila di dire queste cose! Basta! So proteggermi da sola, ok?- urlò. Sentiva la rabbia aumentare sempre di più, la vista le si era appannata lasciando chiara solo la figura del ragazzo di fronte a lei, come ad inquadrare il suo bersaglio. Questo, armato di coraggio, le si avvicinò e le diede un sonoro schiaffo. Martha, riportata improvvisamente alla realtà, sbatté più volte gli occhi e si guardò intorno. Il pavimento era ricoperto da svariate foglie e rami e ai piedi della finestra vi erano pezzi di vetro in frantumi. Incominciò ad indietreggiare, ma venne subito raggiunta da Lars che la prese per le spalle.
-Tranquilla, tranquilla. Non è successo niente, sono solo i poteri che si stanno risvegliando ora che sei arrivata qui. Non ti preoccupare.- le disse per calmarla.
-Sono stata io?- chiese lei con voce strozzata.
-Sì, ma te l'ho detto, sono solo i tuoi poteri che..- Martha non lo fece finire: si scrollò di dosso la sua presa e si mise a correre.





Eccomi qui finalmente, mi scuso per la mia luuunga assenza! Purtroppo ho avuto svariati impegni (scolastici e non), svariati blocchi e inoltre ci si è messa pure l'influenza! Il capitolo è orribile e corto, mi scuso, ma il prossimo sarà abbastanza corpulento per il grande avvenimento che si terrà. Grazie come sempre a chi mi segue, al prossimo capitolo :)
  
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