“Mi chiamo Harry, ed è l’unica cosa che saprai su di me.” Mi strattonò per il polso, facendomi salire su una macchina con i vetri oscurati. Era piuttosto strano quel ragazzo.
Mi dimenai, ma lui mi ‘legò’ con la cintura di sicurezza, per poi mettere in moto e dirigersi verso il centro abitato.
Si fermò davanti casa mia, facendomi un cenno col capo.
“Come sai dove abito?” lui accennò quella che doveva essere una risata, per poi tornare immediatamente serio.
“Io so molte cose su di te.” Detto ciò, mi aprì lo sportello. Scesi, correndo sotto il portico ed aprendo svelta la porta. In che guaio mi ero cacciata?