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Autore: yoursincerely_ila    26/03/2014    0 recensioni
La risata di una bellissima bambina riechegiò nel salotto. Un bellissima bambina con in mano un nuovo giocattolo, che poi diventerà uno dei tanti.-Gazie, papà!-. I suoi occhi sprizzavano gioia.-Questo e altro per la mia piccola-. E si sedette in braccio all'amato padre ** -Papà, ma questo pupazzo ce l'ho già!-.Disse la bellissima bambina, ora un pò crescuita. -..eh?.. ah mi sono dimenticata piccola-. neanche alzò la testa dato che era preso dallo scrivere.-Non sono piccola, sono già grande!-. Così La bellissima bambina andò nella sua stanza un pò arrabbiata. Ora la bellissima bambina è quasi matura ed è stata cresciuta sulle bugie del padre,ormai preso dal lavoro.
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Josh Devine, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Corsi piangendo verso il nostro posto. Si, l’avevo denominato così perché là c’era stato il nostro primo incontro. Ovviamente non c’era. Chiusi gli occhi e Ed che mi metteva le mani addosso mi fece provare repulsione verso il mio corpo. Mi fece rabbrividire.
-Perché a me?-.  urlai al cielo. Ormai era tutto buio. Le gambe mi tremavano e mi faceva male tutto,pure il cuore.
Piansi.
Piansi perché ero sicura che non sarebbe mai finita.
Piansi perché avevo trattato male Josh senza un motivo ben preciso.
Piansi per Louis,per la prima volta.
Piansi perché non c’era. Avevo bisogno di lui. Dov’era?
Sentì un rumore e,guardandomi le spalle spaventata,mi avvicinai al casolare. Era buio e non avevo intenzione di tornare a casa e affrontare..tutto. Camminando,sentì un altro rumore. Avevo paura che Ed sarebbe uscito da un momento all’altro.
-Chi è?..-. Un altro fruscìo di foglie. Mi girai vedendo una figura alta,possente e.. paurosa. Mi  allontanai con gli occhi spalancati.
-Ed..-. Corsi con tutte le forze che mi erano rimaste. Speravo che sarei riuscita a scappare in tempo. Non sentendo passi o foglie scricchiolare, allentai il passo. Sentivo che qualcosa mi diceva di fermarmi e tornare indietro. Il mio polso fu preso e Ed mi fece girare.
Occhi colo ghiaccio.
-L-louis..-. lo abbracciai fortissimo,sentendomi al sicuro da tutti,da lui. Allentai la tensione del muscoli e piansi per la gioia. Non ero mai stata così debole. Mi sfiorò la schiena delicatamente ricordando il tavolo e.. mi allontanai. Il suo sguardo era confuso, il mio ancora spaventato.  Aveva capito che era successo qualcosa. Si avvicinò con calma osservando ogni mia reazione,prese la mia mano accarezzandola. I nostri occhi erano come calamite, non riuscivano a staccarsi.. Fece un passo,poi un altro,fino a raggiungermi. Piano piano mi abbracciò di nuovo, ed io mi sentì in paradiso.
-Va tutto bene,Grace. Ora ci sono io-. Lo strinsi più forte e lui ricambiò. Perché mi stavo fidando di un perfetto sconosciuto? In quel momento non mi importava. Volevo stare con quello sconosciuto. Volevo essere avvolta da quella braccia possenti, volevo appoggiare la testa sulla sua spalla. Ma in quel momento mi sentivo ancora uno schifo. Ed mi aveva toccata e io dovevo riabituarmi. Cercai infatti di non reagire impulsivamente e quindi di non staccarmi. Con Louis era diverso,sapevo che mi avrebbe sempre protetta.
-Vieni come me-.  Quest’affermazione mi lasciò un po’ perplessa,ma non mi scosse più di tanto.
-T-tu non mi vuoi fare d-del male,vero?-. il suo volto si rilassò e un piccolo sorriso si intravide.
-Non ti farei mai del male-. Disse sottolineando il ‘mai’. Mi tese una mano. Che fare? Lo guardai ,e poi, la sua mano. Oh, al diavolo Ed e tutta sta storia! La strinsi e mi sentì già meglio. Ci incamminammo verso il casolare. Aperta la porta,mi fece entrare. Era una bella casa. Era tutta di legno, addobbata sempre con mobili di legno, ed era luminosa. Ci sedemmo su un divano bedge e gli raccontai tutto. Mi aprì con lui, con una naturalezza impressionante,come se lo conoscessi da secoli.
Lui mi ascoltava come nessuno aveva mai fatto veramente. Aveva proprio una predisposizione. È diverso da sentire,perché quando senti, le cose non ti rimangono. Quando ascolti, tu ti interessi all’argomento, diventando schiavo di come finirà l’aneddoto o il racconto. Mi sentivo apprezzata.
-Non so perché ho fermato Josh. Forse avevo paura che potesse ucciderlo-. Mi accarezzo la mano. Un piccolo gesto ma con grande significato. Voleva dire ‘ci sono io con te’. Mi diffondeva fiducia e sicurezza.
-Grace sei stata saggia. Nessuno avrebbe saputo ragionare in circostanze come quelle-. Mi sentivo così..così.. così bene.
-Louis,perché sono qui?-. rise.
-Beh, sei scappata da casa tua e sei venuta nel mio giardino-. Scherzò. Si era suo,manco a farlo apposta. Comunque mi aveva detto che potevo venire quando volevo.  Comunque era la verità,la sua. Ma perché proprio qua? Perché sono arrivata qui? Perché, per la prima volta casualmente mi ero ritrovata in questa splendida radura, nonché casa sua? E perché mi stavo fidando di lui? Vedendo che non ebbi una reazione precisa, si alzò per andare in cucina e mi fece segno di seguirlo. Si fece una tazza di thè chiedendomi se lo volessi e gli feci di ‘no’ con la testa distrattamente. Quella stanza era decisamente carina: la cucina di fronte alla porta, il tavolo in mezzo, una grande finestra sopra la cucina e al lato del tavolo c’era un’enorme tv incastrata nel muro. Si accomodò su una sedia in una sedia del tavolo quadrato. Mi sedetti di fronte a lui, ancora un po’ spaventata dalla mano di un uomo.
-secondo te,perché sei qua?-. questa domanda mi spiazzò . Dovevo avere io delle risposte.
-Beh, io.. non lo so. Non me n’ero neanche accorta che sono arrivata qua dopo..si, quello che è successo-. Mi osservava compiaciuto. Alzò un sopraciglio come se la risposta fosse ovvia. Ma qual’era la risposta? Io non lo sapevo perché le mie gambe automaticamente mi avevo portato qui e.. io. Io l’ho voluto. Io sono voluta venire qua, l’avevo già stabilito prima di mettere le gambe in moto. La mia faccia cambiò espressione cancellando quella rughetta che si era formata tra le sopraciglia.
-Perché?-. mi uscì come pensiero ad alta voce.
-Si vede che ti attraggo-. Disse con nonchalance sorseggiando il thè. Un sorriso furbo gli incorniciò le labbra. Le mie guance andarono a fuoco,colte alla sprovvista. Era la verità, però. Lui mi piaceva, anzi io ero ossessionata da lui. Lo pensavo notte e giorno. Forse per questo mi avvicinai col busto coi gomiti appoggiati al tavolo e gli diedi un leggero bacio. Lui era diventato serio e non smetteva di fissare le mie labbra,d’altronde come facevo io.  Si leccò le labbra secche, e ritornarono rosate. Era un’attesa stressante, esasperata. Lo baciai sul serio assaporando quelle labbra che avevo così ardentemente sognato. Louis reagì assecondando i miei movimenti e si alzò senza lasciare il nuovo nostro contatto. Anch’io mi alzai.  Mise le mani nei miei capelli
Mossa sbagliata.
Mi fece ricordare Ed e lo allontanai con uno spintone sul petto.
-No. Non di nuovo-. Non volevo rivivere tutto da capo. Non di nuovo. Louis non era un ragazzo cattivo, ma il mio cervello reagì così..
-Vattene,non di nuovo!!-. gridai prendendomi la testa fra le mani. Tutte le immagini di qualche ora prima mi annebbiarono la mente. Sbandai  e ruppi qualcosa.
Ed. il suo sorrisetto. Io. Le sue mani. Il tavolo. L’espressione di Josh. Ed a terra. Josh che picchia uno stomaco. 
 Tutte immagini confuse che si ripetevano senza sosta.
-Smettila di far girare la stanza,Louis!-. il mio corpo venne scaraventato sulla porta dal mio inconscio,pronto a fuggire. Le lacrime mi riempirono il volto.
Ed,di nuovo. Il tavolo. Un altro piatto rotto. Josh. Josh sporco di sangue. Un vaso in mille pezzi.
Gridai, volevo che tutto smettesse di girare così velocemente e che le immagini se ne andassero. Chiusi gli occhi con tanta forza e mi tappai le orecchie con i palmi, cercando di fermare tutto.
-Basta!-. singhiozzai ancora. La testa mi stava scoppiando. Improvvisamente vidi tutto buio e una forte stretta che mi fece calmare. La sua figura era così alta da far andare via la luce. Delle calde mani mi strinsero la schiena come se non voleva lasciarmi.
-Sh, ci sono io. È tutto al proprio posto. Non ti preoccupare-. Mi baciò più volte la testa e mi strofinava la mano sulla schiena facendo tornare il mio respiro regolare, mentre parlava. La sua voce. Mi pervase stringendo un dolore allo stomaco. Una sensazione mi pervase. Cercai di identificarla. Non era paura,no. Era.. sicurezza,protezione. O erano forse queste le farfalle di cui tutti parlavano? Non ne ero sicura. Non ero sicura di niente,in quel momento.
Solo che io sarei rimasta con Louis perché mi faceva sentire bene. 


Ehi!
Eccomi di nuovo. Non so se questo si può definire capitolo perchè fa schifo. comunque, mi sono impegnata e,oltre a questo ho pubblicato una OS. se vi va, passate : http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2526837&i=1 . 
Parlando di Louis, ora si incomincia a capire che ruolo ha, mentre di Grace i sentimenti sono ancora confusi. che succederà? eheheh. recensiteee , recensite quello che pensate,perfavore. 

.hes
 

  
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