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Autore: MarsKingdom    26/03/2014    5 recensioni
“Contatterò io il suo manager per consegnare le foto alla rivista, d’accordo?”, dissi nervosa e spazientita, rigirandomi tra le dita la mia catenina con la triade, quella che non toglievo mai.
Aspettai inutilmente un cenno, una parola, anche un grugnito da parte del tizio.
Sembrava di parlare con un muro.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Shannon Leto, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti! E' da parecchio tempo che non posto più alcun capitolo. Un po' perchè sono stata impegnata, un po' perchè ho visto che nessuno commentava più. E mi dispiace tanto. Però la storia va continuata e spero che ci sia ancora qualcuno là fuori interessato a vedere come andrà a finire, ma soprattutto disposto a recensirmi e fare in mondo che io possa migliorare.. perchè si tratta essenzialmente di questo :)
Vi lascio allora con questo piccolo capitolo, giusto per proseguire un po' e vedere se avete ancora voglia di starmi dietro. Un  abbraccio grande a chi deciderà anche solo di leggermi.

MarsKingdom


Mi rigirai piano nel letto. Confusa, mi chiesi oziosamente come mai mi fossi svegliata prima della sveglia. Non accadeva mai.
Contai mentalmente pochi secondi e mi aspettai di sentire finalmente le note di “Do Or Die” uscire dal telefono sul comodino.
Perplessa, allungai una mano ma non trovai nessun comodino. Trovai invece un esemplare di Shannon Leto sorridente che mi fissava divertito, appoggiato al cuscino.
“Oh Dio, dovrei aprire lo studio”, borbottai.
“No, è domenica”, mi disse, continuando a sorridere.
Mi tolsi di dosso le coperte e rimasi lì a contemplare il soffitto, per apprezzare quella tranquilla domenica mattina, che di solito a casa mia era un miraggio.
Solo dopo pochi minuti notai lo sguardo di Shannon fisso sul mio busto. Precisamente sul mio seno.
Lo ammonii e cercai di coprirmi meglio, ma oramai il danno era fatto, come capii poi dalla sua domanda.
“Posso chiederti se quello è…. Un tatuaggio?”, disse cercando di essere delicato.
Arrossii e fissai il soffitto di nuovo. Annuii.
“E’ una cosa imbarazzante?”, chiese.
Annuii di nuovo.
“Dai, abbiamo fatto tutti almeno una pazzia da giovani, non devi vergorgnartene”
Oh Shannon Leto, pensai, se tu sapessi che tatuaggio è, mi cacceresti da casa tua all’istante.
“Bè, ho intenzione di vederlo”, decise.
E così dicendo di portò sopra di me e iniziò a baciarmi.
Ringraziai il cielo che non aveva inteso nell’immediato e così risposi con passione al bacio. Scese a mordicchiarmi il collo ed ero talmente presa che non mi accorsi nemmeno quando iniziò a sbottonare la mia camicia. Lo lasciai fare, aprì il lembo sinistro della camicia scoprendo il seno e baciandomi anche lì. Poi realizzai e gli bloccai la mano mentre si accingeva a scoprire anche l’altro lato.
“Ti prego”, gli sussurrai supplichevolemente.
“Elinor, è solo un tatuaggio. Sono curioso”
“Non ti piacerà”, gli dissi, arrendendomi.
“Oh andiamo piccola”, disse, baciandomi la guancia.
Così, mentre lui mi scoprì, io chiusi gli occhi e attesi il rifiuto.
Lo sentii irrigidirsi e subito mi venne istintivo coprirmi il viso con le mani, e il seno con i gomiti.
Due mani forti mi afferrarono.
“Oh, Dio, com’è complicato. Io non voglio che tu pensi a me come ad una stupida fan appassionata del suo idolo. Anche se non ti conoscevo, per me sei sempre stato importante, non so perché, non l’ho mai capito. Era qualcosa che andava al di là del tuo talento. A volte mi sembrava di scorgere una punta di malinconia nei tuoi occhi quando vedevo le interviste, e allora sapevo con certezza che potevo non credere alle mille malelingue che costruivano storie squallide su di te. E quando nell’album trovai questa traccia, “L490”, tutta tua, così emozionante, decisi di farla anche mia. Era l’unica cosa che riuscisse a calmarmi la notte, e lo è tutt’ora. Dovevo trovare una via per averti in qualche modo vicino al mio cuore. Ti devo tanto, Shannon…”, dissi tutto d’un fiato, come per scusarmi di quel tatuaggio, come per scusarmi di aver fatto mia una parte sua.
Ascoltai per un po’ l’eco della mia voce, poi i battiti del mio cuore che lentamente stentavano a tornare normali. Poi il silenzio.
Shannon mi tolse le mani dal viso e iniziò a baciare ogni centimetro della mia pelle, indugiando su quella piccola scritta vicino al cuore.
Si fermò sul mio ventre e poi mi guardò.
“Cosa dovrei dirti? Dovrei ringraziarti, forse. Ma in realtà sto provando una paura mai provata in vita mia. Cosa sarebbe successo se il destino non ci avesse mai fatto incontrare? Elinor, tu hai ridato fuoco alla mia vita. Con te sto guardando il mondo da altre prospettive. Ma cosa sarei se non ci fossimo mai conosciuti? Dio, non voglio nemmeno pensarci. Fa’ l’amore con me, adesso, se vuoi”.
Non ci pensai nemmeno un minuto di più. Mi ritrovai con le gambe attorno alla sua vita, seduti, in una posizione molto intima. E facemmo l’amore dolcemente.
Non l’avrei mai creduto, ma fu premuroso nei miei confronti. Sperai solo di essere stata all’altezza delle sue aspettative. Ci ritrovammo avvinghiati, in una nuvola di lenzuola umide, ancora l’uno sulla bocca dell’altra, nel tentativo di comunicare tutto ciò che non era più possibile dire a parole.

 
  
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