Ancora una volta sono qui davanti ad
un foglio bianco.
Ancora una volta mi rendo conto di
avere tanto da dire ma
non so da che parte cominciare.
E ancora una volta attendo, paziente,
di avere il coraggio
di ricominciare da capo.
Ma stavolta per davvero.
Niente scuse, niente piagnucolii.
Sto ascoltando una canzone in cui
qualcuno sta invocando
Dio.
Esiste Dio?
Non lo so.
In realtà non so
più nemmeno se esisto io.
In genere quando scrivo sono sempre
molto attenta a
rispettare la grammatica e la sintassi, perché sono una
perfezionista.
Questo è ciò
che spesso mi sento dire.
Ma stasera non me ne fotte un cazzo
né d’essere precisa, né
d’avere uno stile particolarmente elegante.
Perché stasera sono le mie
lacrime a parlare e quando si
piange, si sa, le parole schizzano fuori in modalità random.
In questo momento io non ho un nome.
In questo momento non ho neppure
un’identità.
La “me” di un
tempo è caduta a pezzi ormai.
E i miei pezzi sono sparsi per terra,
sul pavimento di
camera mia, li ho persino calpestati stamattina, mentre mi recavo in
cucina a
fare colazione, ed essi hanno scricchiolato sotto le mie pantofole.
Ma non me ne frega niente.
Mi hanno calpestato in tanti, posso
farlo anch’io no?
In fondo sono i miei pezzi.
E voi, voi che leggete, cosa ne
pensate della vita?
Credete nel futuro?
Credete ancora nei vostri sogni?
Molti dei miei sono finiti al
pavimento, insieme ai
frammenti della vecchia “me”, di cui parlavo prima.
E ora non ho idea di cosa mi sia
rimasto.
Parole sconnesse, forse.
Giusto quelle.
Giuro che non ho mai scritto tanto di
getto in vita mia, la
tastiera del pc tra un po’ inizierà a fumare se
continuo.
Dio che macello l’esistenza!
Le mie giornate ultimamente scorrono
tutte uguali, spesso
non riesco nemmeno a ricordare se sia martedì o
giovedì.
E a voi capita mai?
Capita mai di sentirvi tanto
arrabbiati e allo stesso tempo
tanto incapaci di reagire?
Perché il mondo continua a
girare ed io invece continuo a
rimanere ferma?
Perché non riesco mai a
prenderlo quel dannato treno?
Perché non riesco mai a
soddisfare alcun mio desiderio?
Perché diavolo mi sento
sempre tanto sola, quando invece,
intorno a me, ci sono anche persone che mi vogliono bene?
Voi l’avete scoperto lo
scopo della vostra vita?
Io mi sono stancata di cercare.
Pretendo almeno
un’indicazione, che diamine!
Pretendo troppo?
O forse… Pretendo troppo
poco?
Qual è la differenza fra
l’amare gli altri e l’amare sé
stessi?
C’è poi, in
fondo, qualche differenza?
Se non ami te stesso non potrai di
conseguenza neppure amare
gli altri perché li ferirai, anche se involontariamente.
Ma in fondo… Hanno un
senso queste parole?
O sono soltanto le farneticazioni di
una squilibrata?
Io, a volte, vorrei solo che qualcuno
mi tirasse una pacca
sulla spalla e mi dicesse “Ehi, andrà tutto
bene!”.
La vita è solo questo?
La vita è solo tristezza o
disagio?
In tanti la pensano così.
Un paio di settimane fa ho pensato di
suicidarmi.
L’ho pensato davvero, non
sto scherzando!
Non avrei mai creduto di arrivare a
tal punto.
Mi sono talmente spaventata che,
disperata, ho chiamato una
mia amica, e piangendo le ho confidato tutto.
Per fortuna è riuscita a
calmarmi.
Mi ha consigliato di farmi aiutare
(neanche fosse la prima
volta, di psichiatri ne ho già visti diversi…).
Ma ho deciso di darle ascolto.
Io non posso credere che la vita sia
davvero solo questo,
non è possibile, non è giusto!
Noi ci meritiamo qualcosa di
più, non credete?
Noi ce la meritiamo quella fottuta
pacca sulla spalla,
dannazione!
Noi ce la meritiamo, un po’
di serenità.
E per finire…
Io, come al solito,
rimarrò uno dei volti anonimi di
internet.
Potrei anche essere la vostra vicina
di casa, ci avete mai
pensato?
Ad ogni modo, questo sfogo lo dedico
a tutti coloro che in
questo momento si sentono come me.
Sarò la vostra pacca sulla
spalla, sarò l’amica invisibile
che vi dirà “Ehi, andrà tutto
bene!”
Ehi, amico al di là dello
schermo!
Andrà
tutto bene.
Bla
bla bla…
Ringrazio tutti coloro che sono
riusciti a giungere alla
fine d’un delirio simile.
Santi!!!
Se vi va, lasciate pure una
recensione…