Era
quasi fine luglio e, nella campagna
del Surrey, due ombre sgattaiolavano in piena notte fuori da
un’abitazione.
Erano figura minute, di due giovani, ma
ancora più strano fu quando a loro si aggiunse una terza
ombra, e poi una
quarta, una quinta e una sesta.
Non parlavano, nella notte si sentiva solo
il fruscio degli alberi e degli animali.
Il gruppo si allontanò dalle abitazioni
inoltrandosi nei boschi fino a giungere in un parco fatiscente.
Lì si fermò, e
i suoi membri si affrettarono a mettersi in cerchio.
Dopo qualche secondo di silenzio, uno dei
ragazzi parlò.
«Miseriaccia, non posso credere che stiamo
davvero per farlo!» esclamò tutto eccitato Ron
Weasley spezzando l’atmosfera si
tensione che si era venuta a creare.
Uno sbuffo divertito partì dal resto del
gruppo.
«Davvero Ron? Non credevo proprio che
rischiare di essere un animale a vita ti attraesse tanto.»
Tutti alzarono gli occhi al cielo.
Solo Evelyn Black poteva uscirsene con una
frase del genere.
Gideon scoppiò nella sua tipica risata a
latrato mettendole un braccio intorno le spalle.
«Questa è mia cugina, gente!»
esclamò
euforico, strappando un sorriso compiaciuto alla ragazza.
“Sono due idioti” pensò invece Metis
Potter con rabbia.
Per evitare discussioni inutili, prima
fosse ritornata a dormire meglio sarebbe stato per tutti.
Hermione Granger, al suo fianco, le diede
una gomitata leggera intuendo i suoi pensieri.
«Faremo meglio a sbrigarci prima che ci
scopra qualche babbano, piuttosto.» intervenne Harry
«Avete portato le
bacchette, vero?»
Tutti annuirono.
«Ok. Sapete già cosa dovete fare. Al mio
tre. Uno. Due. Tre: “Transfiguratus
animalibus”»
Cinque voci esclamarono l’incantesimo
mentre la sesta rimase a guardare soddisfatta i suoi amici illuminarsi
di una
luce bianca e lasciare il posto a cinque magnifici esemplari animali.
C’erano un lupo nero, una lupa rossa , un
orso dal pelo rosso, una leonessa e un cervo dal manto bianco. Non le
ci volle
molto capire chi erano: Gideon Black, Metis Potter, Ronald Weasley,
Hermione
Granger ed Harry Potter.
Vide il lupo e la lupa fissarsi qualche
secondo prima che lei voltasse la testa ed andasse dalla leonessa che
emise un
ruggito che sapeva tanto di risata repressa.
La lupa la colpì su un fianco ed iniziò a
ad emettere versi quasi stesse parlando.
Evelyn alzò gli occhi al cielo,
esasperata. Non le piaceva trovarsi invischiata in queste cose.
Vedendoli giocare tra di loro decise di
unirsi anche lei al gruppetto di animali, così chiuse gli
occhi concentrandosi
bene.
Pochi secondi dopo, al suo posto c’era un
bellissimo cane nero di razza.
Il lupo le si avvicinò subito ed iniziò a
giocare con lei e poi con gli altri per quelle che parvero ore.
Fu quando si iniziò ad intravedere l’alba
che, al posto degli animali ricomparvero i ragazzi.
Bastò uno sguardo per trasmettersi tutte
le sensazioni che provavano: esaltazione, euforia, paura,
aspettativa...
tuttavia capirono che ne avrebbero avuto di tempo per dirsi tutto
quello che si
dovevano dire e, poiché non dovevano essere scoperti, si
affrettarono a
raggiungere nuovamente il centro città.
Metis ed Hermione, però, prima di
separarsi definitivamente, si distanziarono un attimo dal gruppo.
«Ancora arrabbiata?» sussurrò la riccia,
anche se già conosceva la risposta.
«No.» rispose Metis, allontanandosi da lei
quasi di corsa ed entrando nel numero 4 di Privet Drive.
Hermione sospirò, e mentre veniva
ricondotta a casa dalla metro polvere le ritornarono a mente tutti gli
avvenimenti di pochi mesi prima.
Flashback
Metis Potter era stata portata nella Camera dei Segreti.
Nessuno
riusciva ancora a credere che una
cosa del genere fosse stata possibile.
Lei,
così forte, era stata rapita.
Quando
suo fratello Harry e Gideon Black
la ritrovarono, era quasi un cadavere.
Venne
guarita in un attimo da Madama
Chips, ma le ferite della mente rimanevano.
Nessuno
sapeva bene cosa quel diario
poteva averle fatto, e ne erano preoccupati. Più di tutti
Gideon Black, ma non
era abbastanza.
Litigarono
furiosamente una sera nella
torre di astronomia.
Hermione
riuscì ad ascoltare solo la parte
finale della conversazione, poco prima che lui uscisse arrabbiato dalla
porta.
Dentro la torre, Metis in lacrime.
Non
riuscì a farsi dire cosa era successo,
ma dopo aver promesso di non dire niente a nessuno l’amica le
confidò solenne
che Gideon Black ormai per lei non esisteva più.
A
nulla valsero i tentativi di tutti di
far fare loro pace.
Gideon
Black e Metis Potter erano
diventati due estranei.
Fine
Flashback
Mentre
si rintanava sotto le coperte del
suo letto, Hermione Granger sospirò. Prima quei due testoni
avessero capito
quello che provavano l’uno per l’altra, meglio
sarebbe stato per tutti.