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Autore: Luce_Della_Sera    27/03/2014    1 recensioni
Giada ha 12 anni, ed è una ragazzina come tante altre: ha delle amiche, una bella famiglia, buoni voti a scuola … ma non riesce a capire come mai arriva sempre per seconda in tutto ciò che fa. E’ una cosa che proprio non sopporta! Così, un giorno, esprime un desiderio, e da quel momento in poi la sua vita prende una piega inaspettata.
Genere: Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2: La gara di nuoto
 

Giada stese il braccio destro, ed entrò in contatto con l’acqua; compì una rotazione, e nel frattempo partì con il sinistro, mentre contemporaneamente continuava a battere le gambe.
“Devo farcela”, pensò.
Fece una, due, tre vasche; alla fine, uscii dall’acqua e si diresse verso il suo istruttore e i suoi compagni di corso, dando una veloce occhiata a tutti gli altri adulti presenti, che di lì a poco avrebbero dovuto valutare le sue prestazioni: il giudice arbitro, il giudice di partenza, i giudici di corsia e di arrivo e i giudici di virata … si era impegnata moltissimo, allenandosi senza sosta in quegli ultimi mesi, e quindi puntava alla medaglia d’oro. Era certissima di essere stata, se non la migliore, una dei migliori!
Guardò ancora più oltre, e vide i genitori e la sorella minore, Ilaria, che la fissavano da fuori, oltre il vetro della finestra. La sua sorellina, che aveva compiuto due anni da qualche mese, la ammirava e la considerava un genio, ma lei non ci faceva molto caso, perché sapeva che era normale che succedesse: quello che voleva era essere ammirata dai coetanei, e dalle persone più grandi!
“Devo solo aspettare un pochino”, si disse, emozionata. “E poi, finalmente, avrò un verdetto!”
 
 
Qualche tempo dopo, in macchina, Giada rimirava la sua medaglia d’argento.
I suoi genitori le avevano detto più volte che era comunque un ottimo risultato, ma lei non poteva fare a meno di sentirsi delusa: tanta fatica, tanto impegno per nulla! Possibile che doveva sempre avere qualcuno davanti a lei, nonostante i suoi sforzi? A che serviva dare sempre il massimo e mettercela tutta, se poi alla fine non otteneva altro che arrivare sempre per seconda? Dove sbagliava?
Fu nervosa per tutto il tragitto fino a casa, e quando si infilò a letto pronunciò queste parole: “Come vorrei essere perfetta!”
 
Non poteva certo sapere che quella frase l’indomani le avrebbe cambiato la vita …

  
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