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Autore: Reiko87    28/03/2014    2 recensioni
Pre - season 6
(dal primo capitolo)
"-Tu la ami?-
Non si sarebbe mai aspettato una domanda così diretta. Il suo corpo s’irrigidì improvvisamente. Come le saltava in mente di chiedergli una cosa del genere?"
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Patrick Jane, Teresa Lisbon, Un po' tutti | Coppie: Jane/Lisbon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti! Eccomi di nuovo qui, speravo di postare prima, ma non ci sono riuscita. Questo terzo capitolo è un po di passaggio, quindi non ci saranno grandi avvenimenti… Mi dispiace per l’attesa, per farmi perdonare per la brevità di questo capitolo cercherò di aggiornare già domani…
Detto questo, un saluto a tutti… e spero di intrattenervi piacevolmente con le mie storie, anche se per pochi istanti. 
Alla prossima, e se potete (come al solito) recensite… ;p










(POV Jane)

Era seduto nella sua adorata Citroen parcheggiata davanti una serie di palazzine dal colore rosa salmone in attesa di prendere una decisione. Erano le 8 passate da qualche minuto. Dopo il lavoro era tornato al suo appartamento per darsi una rinfrescata e cambiarsi d’abito (rigorosamente un completo tre pezzi) per poi fiondarsi di nuovo in auto. Ora era arrivato alla sua meta ma era ancora indeciso sul da farsi. Si chiese cosa l’avesse spinto a cambiare idea ma non seppe rispondersi, o più semplicemente non volle dare ascolto alla vocina che si insinuava nella sua testa. A volte la sua coscienza gli faceva brutti scherzi.
Si decise a scendere dall’auto. Dopo aver individuato l’edificio giusto e aver trovato il portone aperto, aveva bussato alla porta della sua collega. Dall’interno arrivavano delle risate.
Grace andò ad aprirgli ma sul suo volto non lesse stupore come si era aspettato.

-Alla fine sei venuto- disse con un sorrisetto malizioso.

-Sì, ho pensato che in fondo anche io ho bisogno di un po’ di distrazione… e quale occasione migliore che stare tra amici?-

-Sì, certo- fece la donna un po’ dubbiosa, sapeva che il motivo che lo aveva spinto a cambiare idea era in realtà un altro –Dai entra-

Jane entrò e Grace gli fece strada verso il salottino dove aveva allestito un semplice aperitivo. Sui divanetti trovò seduti Cho e Rigsby che lo salutarono. Il suo sguardo vagò in giro per la stanza.

-Lisbon non è ancora arrivata- fece Van Pelt guardandolo.

-Io stavo solo ammirando la casa- disse senza troppe speranze di essere creduto. –Davvero graziosa, complimenti-

-Grazie… Accomodati Jane e serviti pure, ceneremo tra una mezz’ora-

Jane seguì il consiglio dell’agente rossa e si sedette su uno dei comodi divanetti, prendendo tra le mani un calice con l’aperitivo e stuzzicando di tanto in tanto una patatina o una nocciolina. Iniziò a chiacchierare amabilmente coi suoi amici: quella sera non erano Cho, Rigsby e Van Pelt, i suoi colleghi di lavoro, ma solo Kimball, Wayne e Grace, gli amici più fidati e leali che avesse mai avuto.
Dopo qualche minuto il campanello suonò e Grace lasciò entrare Lisbon col suo accompagnatore: era bellissima come sempre, anche in dei semplici jeans abbinati ad una maglietta casual; mentre Mashburn era impeccabile anche se non elegante.

-Sei in ritardo- disse scherzando Van Pelt rivolgendosi al suo capo, che per quella sera era solo Teresa.

-Ti posso assicurare che non è colpa mia- si intromise Walter, sorridendo a sua volta.

Grace non sembrava avere particolarmente in simpatia l’ultramilionario e gli rivolse un sorriso cortese di circostanza.

-Non preoccuparti, scherzavo. Venite nel salotto, sono già tutti di là-

Walter poggiò il braccio attorno alla vita di Lisbon e la scortò nell’altra stanza, mentre lei arrossiva al contatto davanti a quelli che restavano comunque i suoi sottoposti.

-Ciao ragazzi- disse semplicemente lei, mentre gli altri le rivolgevano un cenno col capo.

-Ciao a tutti, è bello rivedervi… Hey Patrick, non pensavo ci fossi anche tu! Come va amico? È davvero un piacere incontrarti ancora.- disse lasciando infine la sua dama per andare in direzione dell’uomo.

Si strinsero la mano amichevolmente.

-Ciao Walter, ebbene sì, ci sono anch’io… non potete liberarvi di me- disse allargando il suo sorriso furbetto –Comunque anche per me è un piacere rivederti-.

Mashburn gli era sempre stato simpatico, lo vedeva molto simile a lui per certi aspetti, soprattutto per la tendenza a cacciarsi nei guai e per quell’atteggiamento talvolta infantile. In quel momento però non riusciva ad essere davvero contento di rivederlo, provava un po’ di irritazione. Ma perché? La risposta gli venne automatica quando d’istinto voltò lo sguardo verso Teresa che era occupata in una conversazione con Grace. Sembravano molto intime, strano per due donne dal carattere forte come il loro.

-Mi sembri distratto Patrick- continuò Walter, seguendo la direzione degli occhi di Jane –Mhh… è la seconda volta oggi che mi capita di vedere quello sguardo- disse tornando con la mente a quando solo poche ore prima aveva scoperto Teresa a guardare il suo consulente in quello stesso modo.

-Cosa? Scusa Walter, stavo pensando ad altro- in realtà aveva capito benissimo le parole dell’uomo davanti a lui, ma decise di fare l’indifferente visto che era stato scoperto. Ma a cosa poteva riferirsi Mashburn?

-No niente, nulla di importante, riflettevo ad alta voce- liquidò la faccenda così. –Ora scusami Patrick ma torno dalla mia Teresa, non vorrei che si sentisse abbandonata- concluse sorridendo per poi voltarsi e raggiungere la donna cingendole ancora la vita e lasciandole un tenero bacio sulla spalla minuta.

“La MIA Teresa?!” da quando in qua era la SUA Teresa?
Jane sentì vorticare pericolosamente la testa.

(POV Lisbon)

“Non mi aspettavo di trovare Jane qui, Grace non me lo aveva accennato, ma forse a lei è sembrato normale, d’altronde lui fa parte della squadra.
Beh, non cambia nulla, sono ancora arrabbiata con lui, molto arrabbiata, e questa volta non cederò tanto facilmente. Stasera voglio solo divertirmi e non pensare a nulla, soprattutto non voglio pensare a Jane… Diamine Teresa, sei qui con Walter!”
Grace interruppe il corso dei suoi pensieri:

-Teresa sono felice che sia venuta… Hey Teresa, mi stai ascoltando?-

-Sì sì, scusami Grace, ero sovrapensiero…-

-L’avevo notato. Forse non sono affari che mi riguardano, ma sono tua amica Teresa, e mi sento in dovere di darti un consiglio…-

Lisbon guardò la sua collega-amica con gli occhi leggermente sbarrati… cosa voleva dirle?

-Secondo me dovresti parlargli e risolvere la cosa- concluse la rossa.

-Ma parlare con chi?-

-Con Jane ovviamente! Dai non fare la finta tonta… Voi due non potete continuare così. Lo so che Jane è molto irritante e che questa volta l’ha fatta grossa, ma non puoi continuare a far finta che non esista… sono giorni che le cose stanno in questo modo e tu sei sempre nervosa-

-Ma cosa dici, non sono nervosa e tra me e Jane…-

-…è tutto a posto… Sì è quello che ripeti da quando avete litigato. Puoi darla a bere a tutti ma non a me Teresa, ormai ti conosco; soprattutto non puoi darla a bere a lui… Insomma Jane è pur sempre un mentalista!-

-Grace ti ringrazio per il tuo interesse, sì è vero, sono arrabbiata con lui, ma questa volta non posso lasciagliela passare liscia. Deve capire che questa volta ha esagerato-

-Ma lui è fatto così, non puoi cambiarlo, e poi infondo lo fa per tenerti al sicuro-

-Grace, non essere ingenua, lui non fa così per proteggere nessuno, si comporta come meglio crede solo per arrivare al suo scopo… e questo non posso più ammetterlo… Ci ho provato davvero ad aiutarlo, ma lui non me lo permette.-

-Teresa, dai lo sai che non è solo per questo… Insomma lui ti ama almeno quanto lo ami tu-

A queste parole Lisbon spalancò definitivamente bocca e occhi e rimase per un attimo senza parole. Si guardò intorno con sguardo indagatore sperando che nessuno dei presenti avesse ascoltato quella conversazione. Tirò un sospiro di sollievo quando vide che nessuno sembrò interessarsi a loro.

-Ma che ti prende Grace… dire una cosa del genere. Non è affatto come credi…-

-Beh forse mi sbaglio ma mi è sembrato che tu provassi qualcosa oltre l’amicizia per Jane, e poi quando ho parlato con lui non mi è sembrato tanto restio ad ammettere di ricambiare i tuoi sentimenti…-

Teresa sbiancò e la voce le tremò:

-Tu…hai…parlato…con…Jane…?-

La rossa non fece in tempo a rispondere che vide arrivare alle spalle di Lisbon il suo accompagnatore.

-Eccomi- disse dando un leggero bacio sulla spalla della donna e cingendole nuovamente la vita.

Lisbon fu costretta a distogliere lo sguardo da Van Pelt e lasciar cadere l’argomento a cui era molto interessata…
“Doveva arrivare proprio ora Walter?
…Ma cosa vai a pensare Teresa, tu stai con lui, non dovrebbe importarti di cosa pensa o dice Patrick Jane. 
…E allora perché sono così dannatamente curiosa?”

  
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