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Autore: vanessa_    28/03/2014    0 recensioni
Svariati episodi riguardo la storia d'amore fra il giovane spavaldo e amato dalle donne Harry, e il ragazzo sorridente, laureato e palesemente gay Louis.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Dato che qualcuna mi ha chiesto se la storia avesse un ordine cronologico o meno,
ho deciso di scrivervi due righe per precisare che da questo capitolo in poi,
ogni episodio tratterà di argomenti non collegabili fra di loro.
Ogni avventura sarà a sé, ma parlerà sempre dei soliti Harry e Louis.

Grazie,
Vanessa xx


Episodio 3: L'uscita.


-Louis, sono venti minuti che sei lì dentro. Vuoi uscire sì o no?- il riccio sbraitava battendo i pugni ripetutamente sulla porta del suo bagno. Il suo ragazzo era là dentro da parecchio tempo e non gli andava più di aspettare e rischiare di perdere la voce solamente perché non voleva darsi una mossa. Stavano per uscire con Rose e il suo nuovo fidanzato, ma Louis sembrava farne un'occasione enorme, tanto da cambiare maglia e pettinatura circa dieci volte. Harry si era infilato una giacca di seta nera e un paio di jeans. Scosse distrattamente le mani dei capelli ed era fatta; era pronto per la serata.
Quando finalmente furono in viaggio, nell'auto scura del minore, ci fu una delle loro solite discussioni riguardo a cose come quando Harry si sarebbe deciso a pulire quell'auto, quando Louis avrebbe smesso di ubriacarsi ad ogni cena fuori di casa. Questa volta Louis pretendeva che Harry non facesse le classiche battute sarcastiche per accalappiarsi gli invitati. Era solito pretendere di fare bella scena di fronte a chiunque, diventava spesso quasi un'ossessione per lui. A Louis non piaceva questa cosa.
Ovviamente, dopo quei pochi minuti di sfogo, un bacio veloce e a stampo mise fine a tutto quanto, placando l'ira di entrambi. Entrarono poi nel ristorante prescelto da Rose. Orrendo, arricciò il naso Harry. Era scontato e banale, frequentato solo da single ubriachi e senza lavoro. Non faceva altro che pensare a questo. Di certo non lo avrebbe mai detto di fronte alla bionda, altrimenti il liscio lo avrebbe spedito nel Texas con un colpo alla testa.
-Ehi!- Rose salutò agitando freneticamente la mano-Jason, loro sono Harry e Louis. Ragazzi, lui è Jason-un enorme sorriso si dipinse sul volto di tutti e quattro. Chissà quanti di loro stanno fingendo di essere entusiasti come me, sbuffò voltandosi il riccio.
Vollero chiacchierare riguardo a come fosse nata la storia della nuova tenera coppietta. Louis lo volle sapere, Harry lo volle ignorare. Come sempre, d'altronde.
No, Harry non è uno stronzo scorbutico alla quale non va mai bene niente, è solamente capace di detestare tutto quello che gli pare, se non è di buon umore. Il suo ragazzo non sembrava apprezzare questo suo atteggiamento, ma dopo ben cinque mesi, sembrava essersi abituato. La loro relazione era semplice; Harry faceva un danno, Louis sbraitava, Harry sbuffava, Louis si disperava, Harry chiedeva scusa, Louis lo baciava. Sempre.
-E quindi io ero convinta fosse gay, dato che era un cliente che veniva spesso lì, e solo dopo aver ricevuto un suo complimento riguardo al mio fondo schiena scorpì che era etero!-Risero. Harry finse. Louis se ne accorse e gli lanciò un'occhiataccia. Non era per niente divertente, anche il liscio lo credeva questa volta. Ma lei era Rose, la loro migliore amica, non poteva essere stronzo con lei.
-Harry era etero..-affermò distrattamente Louis, bevendo un sorso del suo drink. Ecco, ogni volta che tirava fuori questa storia al minore spettava spiegare tutto, avvolgere un braccio intorno alla spalla di Louis e sostenere che il suo amore per lui gli avesse fatto aprire gli occhi. Era così, certo che era così. Il punto è che al riccio non andava di ripeterlo ogni volta con quel tono romantico che non gli si addiceva, solamente perché il suo ragazzo aveva voglia di mostrarlo come un trofeo. In effetti, la loro può sembrare una storia contorta e fin troppo piena di conflitti,  quasi falsa. Ma si amavano più di quanto sembri. Una volta da soli, sotto le coperte, stretti l'uno all'altro, Harry lo scorbutico e Louis lo stronzo sparivano nel nulla.
-..e dopo quel bacio ebbi la certezza di essermi innamorato di un uomo. Pazzesco-sorrise stringendo la mano di Louis. Le loro mani erano intrecciate e posate sul tavolo, ben in vista dalle due paia di occhi inteneriti di fronte ad una scena simile. Jason era un bravo ragazzo, sembrava essere all'altezza della loro Rose. Lo era di certo.
La serata stava procedendo bene. Le risate finte di Harry diminuirono e le sfide lanciate da Louis pure. Era sempre strano per entrambi uscire con coppie etero; mentre per Louis era disagevole aver a che fare con argomenti riguardanti le donne e il sesso nello stesso discorso, Harry si sentiva invece sempre criticato. Era un'esperienza del tutto nuova per lui, quella di avere un ragazzo al posto di una donna fra le lenzuola ogni notte, per questo quando camminava per strada, credeva che la gente sapesse del suo orientamento sessuale e che pensasse qualcosa di negativo sul suo conto. Durante le uscite con una coppia come quella si sentiva quasi inferiore a loro, come se lui non avesse una relazione importante e reale tanto quanto la loro. E' stupido, decisamente stupido, ma lui era costantemente torturato da questi pensieri che spesso si vergognava di portare nella mente. Pensava di mancare di rispetto al suo ragazzo, a sé stesso e a tutti gli omosessuali esistenti al mondo. Poi però guardava Louis, ascoltava la sua risata di fronte ad orrende battute alla quale fingeva di sorridere, pensava a quanto fosse bello, a quanto lo rendesse felice anche solo con una stretta di mano e tutto svaniva. Era felice con il suo ragazzo, perché si sarebbe dovuto sentire inferiore a qualcuno? Louis lo rendeva forte. Nessuno poteva calpestarli o superarli quando erano insieme. Nessuno.
-Di cosa ti occupi, Jason?-lo sguardo poco lucido di Louis, intento a sorseggiare un altro bicchiere di vino interrogò il moro come fosse compito suo, assicurarsi che la bionda fosse in buone mani. Jason, avvocato, rispose sorridendo.
-Perché frequenti un locale per gay?-s'intromise Harry, precedendo il suo ragazzo che avrebbe ancora voluto porre domande fino ad arrivare ad argomenti simili a 'che spazzolino usi?'. Già, quando Louis è fradicio, è davvero fradicio. Gli basta davvero poco per perdere la lucidità.
-Stare lì mi tranquillizza, mi sentivo confortato dalla presenza di gente diversa da me-
-Potevi andartene in un bar per donne, perché tanto era lo stesso, no?-Harry sembrò indurire il tono. Tese la mascella e ferrò i pugni sotto il tavolo, quasi come se fosse in fase di difesa. Louis se ne accorse e gli accarezzò la mano, mentre rimediava al danno affermando che il riccio era piuttosto sensibile riguardo all'argomento.
-Si è fatto davvero tardi, e Louis sembra fin troppo bevuto per resistere altri due minuti!- Rose salutò, uscendo dal locale mano nella mano del suo ragazzo. Pagò la sua cena e diede ai due appuntamento per il giorno dopo, al bar. Appena in tempo per evitare che Harry ci andasse un po' più pesante con gli insulti.
Era successo di nuovo; Harry aveva la solita emicrania da improvvisa scossa di ira e Louis doveva ancora essere accudito data la sbronza che lo avrebbe atteso la mattina seguente. Era decisamente dipendente dagli alcolici. Il minore detestava questa sua caratteristica, anche se, se non l'avesse avuta, non si sarebbero mai scambiati il loro primo bacio e chissà, magari non sarebbero nemmeno una coppia ora.
-Avanti principessina, andiamo a casa-si alzarono dalle loro sedie, incamminandosi verso la cassa per poter pagare la cena.
-Smettila di chiamarmi principessina-
-E tu smettila di metterti lo smalto sulle unghie..-
-E' trasparente e serve a rinforzarle!-
-Comunque lo mettono solo le principessine-
Harry rise osservando il liscio infuriarsi e colpirlo giocosamente al braccio, mentre entravano nell'auto parcheggiata sul retro del locale. Amava farlo innervosire, perché sapeva che sarebbe stato molto più divertente strappargli di bocca baci e smancerie varie contro voglia. Lo divertiva e Louis detestava essere la sua vittima.
Una volta a casa, il riccio non sembrò essere stato accontentato dato che il maggiore levò di dosso solamente le scarpe, per poi addormentarsi sul divano di casa sua. Harry sbuffò, nel tentativo di risvegliarlo, ma ottene solo un grugnito infastidito e una smorfia. Pensò che Louis lo avesse fatto di proposito come ripicca per le prese in giro riguardo allo smalto trasparente, che si prende la briga di mettere ogni domenica pomeriggio, prima di uscire con il riccio. Si sedette di fianco al suo corpo steso e gli accarezzò i capelli sorridendo. Si sarebbe fatto bastare la splendida vista del suo angelico volto addormentato.
  
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