25
Maggio
Il
campanello suona due volte, sono le
otto e non può che essere Liam.
Cece si
affaccia dalla cucina, dove sta spettegolando con sua madre al
telefono, e mi
fa cenno di andare ad aprire, poso due birre ghiacciate sul tavolino in
salotto
poi mi dirigo all’ingresso.
‘
Stasera gli facciamo il culo Tommo.’
Rido,
ti lascio una pacca sulle spalle
e ti accomodi dentro
‘ Forza Rovers
Payno!’
Prendo
il tuo cappotto e lo appendo in
corridoio, all’attaccapanni sulla sinistra, poi torniamo in
salotto ridendo ad
una tua battuta sull’abbigliamento di un nostro collega
calvo, la partita
inizia tra sette minuti.
‘Dov’è
tua moglie?’ chiedi guardandoti
intorno, mentre io sono occupato a collegare i cavi di Sky alla tv.
‘In
cucina’ dico distratto
‘ Vado a salutarla,
d’accordo?’
Mi
giro e alzo le spalle ‘ Ah,
chiedile di darti i pistacchi, sono nell’ultimo scaffale,
cassetto a destra in
basso.’
‘
Vedi di sbrigarti a collegare quel
decoder, i Rovers non aspettano!’ Ridiamo ancora e mi
concentro su quei
maledetti cavi.
Sono
seduta in cucina, mia madre mi
sta raccontando della vicina di casa e del nuovo ragazzo di sua figlia
che, ‘
Non puoi capire Cece, lei è proprio una bella ragazza, ma
lui non si guarda.’
‘
Da una come Caterine non me lo
aspettavo, la vedevo più con Mark, il suo ex, quello
sì che era un bel pezzo
d’uomo!’
Attorciglio
una ciocca di capelli
attorno all’indice, e sfoglio distrattamente una rivista di
culle per bambini, quando
il rumore dei passi strascinati di Liam
mi avvisano della sua presenza. Alzo lo sguardo su di te, e devo
ammetterlo, mi
sei mancato.
‘Scusa
mamma, devo chiudere, sì, ci
sentiamo presto, ciao.’ Non aspetto che tu finisca di
parlare, poso il cordless
sul tavolo, mi alzo in piedi e sporgo il viso oltre la tua spalla per
controllare che Louis non sia nei paraggi.
Sorridi
e i tuoi occhi si socchiudono
un po’, sussurri, ‘ Come hai capito che ero io e
non lui?’
Distendo
le labbra e incrocio le
braccia sotto al seno ‘ Strascini i piedi come un
bambino.’
Alzi
un sopracciglio, ridi piano e ti
avvinci ‘Mi sei mancata’ , mi lasci un bacio che sa
di cioccolato sulle labbra,
incastri gli occhi nei miei. Alzi la voce per farti sentire da Louis
‘Ciao
Cece, che piacere vederti! Potresti, per favore, darmi i pistacchi che
sono
nell’ultimo scaffale, in basso cassetto a destra?’
Mi trattengo dal ridere,
tutta questa sceneggiata è troppo buffa!
‘Certo
Liam.’ Ti volto le spalle con
le guance rosse e le nuvole ai piedi, mi fai sentire così
speciale, come mai mi
sono sentita con Louis. Tutto questo nascondersi, sembra di essere
tornati al
liceo, come se fossimo in uno di quei film adolescenziali, gli incontri
segreti
e i baci rubati. Mi abbasso sulle ginocchia, apro il cassetto e afferro
i
pistacchi. Se penso che passerai tutta la serata con mio marito
nell’altra
stanza, consapevole del fatto di non poterti avere per me,
già mi manchi. E sono
una stupida, magari sono solo gli ormoni,
ma quello che doveva essere solo un errore che sapeva
d’alcol, si è poi
trasformato in qualcosa di più. Quella sera, Louis era in
viaggio per lavoro e
tu eri passato a lasciarmi dei documenti, ricordo che ti ho offerto del
vino e
il giorno dopo condividevamo le stesse lenzuola, i piedi incastrati ai
tuoi. A
due settimane dal matrimonio mi sono accorta di essere innamorata di te,
bel
casino, poi ho scoperto di essere incinta, e ho paura di sapere di chi.
Perché
voglio bene a Louis e mi spezzerebbe il cuore deluderlo. Sospiro a quei
pensieri, prima di fare leva sulle ginocchia appesantite dalla
gravidanza e
voltarmi verso di te, che passi velocemente un braccio attorno al mio
bacino,
mi attiri a te e mi baci di nuovo con il respiro affannoso e i minuti
che
stanno per scadere. Passo la mano libera fra i tuoi capelli, ho voglia
di te,
le tua invece corre sulla mia guancia, poi sul collo che solletichi con
le
dita.
‘Liam
ma quanto ci metti, la partita
sta iniziando!’
Ti
stacchi violentemente da me,
‘Arrivo’ dici cercando di controllare il respiro,
poi sistemi una ciocca dei
miei capelli dietro l’orecchio e mi baci un’ultima
volta, dolcemente. Ho
l’adrenalina che corre su per tutta la
colonna vertebrale, mi sfili di mano il pacchetto di pistacchi e con il
sapore
delle tue labbra ancora sulle mie, ti vedo uscire dalla cucina come se
niente
fosse.
‘
Ehi amico scusa se ci ho messo una
vita, tua moglie non trovava i pistacchi.’
‘Tranquillo
Payno, ora godiamoci la
partita.’
Tre
ore più tardi Louis dorme
profondamente accanto a me, indossa solo dei boxer e una vecchia
canottiera,
tiene la bocca socchiusa sui suoi respiri profondi e regolari. Ti
osservo
ancora un po’, e chissà perché non
ricordo più come mi sono innamorata di te. Mi
giro sul fianco e infilo una mano sotto al cuscino, chiudo gli occhi
per
qualche secondo, ma il vibrare del mio cellulare sul comodino mi
costringe a
riaprirli. So esattamente chi è il mittente, per questo non
sbuffo irritata, ma
apro velocemente il messaggio di –Liam- ‘Fizzy’
‘Dobbiamo
parlare, mi manchi. ’
E
seppure quel “mi manchi” mi scalda
il cuore, quel “dobbiamo parlare” mi fa perdere un
battito. Deglutisco a
disagio e rispondo velocemente ‘ La settimana prossima Louis
è da sua madre, ci
vediamo al mio vecchio appartamento, alle quattro. C.’ poi
reprimo quel senso
di inquietudine che mi ingroviglia i pensieri, e chiudo gli occhi. Sento il mio piccolo
angelo muoversi piano
dentro di me, mi addormento poco più tardi, pensando a quale
sarà il colore dei
tuoi occhi, se il mio o quello di tuo padre.
O6
Giugno
19:30
‘Tayla
dai, quanto ci metti?’
‘Ancora
due minuti.’
Sbuffo
perché, sono sicuro, ne avrai
ancora per dieci minuti buoni, così mi accomodo sul tuo
divano e accendo la tv
sul tg locale. Sono ormai le otto e mezza, la nostra prenotazione al
tailandese
su May St. è ormai andata
a puttane.
‘Mi dispiace, la
prenotazione è saltata – dice
l’uomo all’ingresso, la voce nasale, le vocali
aperte e la pelle color terra
bruciata- siamo al completo. ’
‘Siete
sicuri?’
‘Sì,
signorina’
‘D’accordo,
grazie mille.’ Ringrazio
e tu sospiri colpevole, tieni lo
sguardo basso e cammini in silenzio verso la mia auto.
Gli
sportelloni si chiudono e io
sorrido piano al tuo silenzio, inserisco la chiave e metto in moto,
guardo
nello specchietto laterale poi mi infilo nel traffico.
Stasera
sei bellissima, e lo penso
davvero, sei limpida. Indossi dei jeans chiari che accarezzano i tuoi
fianchi,
una maxi maglia a motivo floreale e delle ballerine nere, tieni i
capelli rossi
raccolti e gli occhi risaltano grazie al mascara.
‘Sei
bellissima.’
Arrossisci
e infili il labbro fra i
denti ‘ Mi dispiace, sotto la doccia ho perso la cognizione
del tempo e ho
rovinato la serata.’
‘Non
preoccuparti, facciamo così, take-
away da McDonalds , poi andiamo da me a
guardarci un film.’
Finalmente
le tue labbra si distendono
e il tuo sorriso illumina la notte ‘ Mi sembra
un’ottima alternativa- alzi
un sopracciglio e sbuffi- il tipo del
ristorante, aveva proprio la faccia da stronzo.’
Rido
alla tua spontaneità, tu alzi le
spalle e ‘ Dai ammettilo, lo pensi anche tu!’
Per
tutto il resto del tragitto
parliamo, del più e del meno, del tempo di merda della
settimana scorsa, di
Pablo e delle ferie che ti nega , io ti racconto di Niall e del lavoro.
Mi
sorprendo della facilità con cui mi parli di tutto, dalle
scemenze alle cose
molto più serie, tipo ‘La mia prima volta
è stata con un’idiota
all’università,
aveva il fascino del nerd, ma solo quello.’ Prima arrossisco,
poi irrigidisco
le sballe al pensiero di mani non
mie
su di te L’onestà è forse una delle
cose che più amo di te, ma chi prendo per
culo, amo tutto di te. Vorrei avere questa qualità anche io,
poterti parlare di
tutto. Ma ho paura di
quello che potrebbe succedere, di vederti andar via, e non voglio dover
star
male di nuovo, come è successo quando è finita
con Olly.
E’ la prima volta
che vieni nel mio
appartamento ‘ Non fare caso al casino.’
Apro
la porta e ti lascio passare, fai
qualche passo e ti fermi in mezzo al salone ‘ Come faccio a
non notarlo, pare
sia scoppiata una bomba qui dentro Harry!’ e mi sembri tanto
mia madre.
Sei
il ragazzo più dolce che io abbia
mai conosciuto, ma diamine, il tuo appartamento è un
disastro! L’ingresso è
direttamente sul salotto che ha le pareti
color menta, il divano sommerso di libri e fogli di carta,
il tavolino
lì difronte si
vede a mala pena fra le
lattine di birra e i cartoni della pizza d’asporto,
c’è una tv a schermo piatto
appesa al muro e una libreria enorme le fa da cornice. Su qualche
ripiano ci
sono delle tue foto, quelle d’infanzia con tua madre al mare e quella della laurea, ce
n’è una di tua
sorella che ti tiene stretto con un braccio sulle spalle, i vostri
sorrisi
illuminano tutto il resto. Sorridi imbarazzato e passi nervosamente una
mano
fra i capelli.
‘Dai
vieni, la cucina è da questa
parte.’
Do
un’ultima occhiata a quella foto,
poi mi giro e ti seguo in cucina.
E’
piccola, rustica ma soprattutto in ordine, il tavolo al centro della
stanza è
semplice, una tovaglia dai motivi floreali nasconde il piano di legno
chiaro
dalle gambe intarsiate. Le pareti sono d’un tenue color
crema, affianco al
frigo c’è il
piano cottura a
induzione, lì vicino una macchina per il
caffè e il lavello colmo di tazze da lavare.
Mi accomodo su una sedia e inizio a disporre sul tavolo il
mio Happy
Meal e il tuo McMenu. ‘Vuoi una birra?’ annuisco e
poco dopo ti siedi al mio
fianco, mi sorridi, poi iniziamo a mangiare. Mi racconti che quella
è l’ultima che
ti è rimasta perché Niall è venuto a
vedere il rugby l’altro giorno, ha svaligiato frigo e
dispensa.
‘Pensavo
di andare da qualche parte
per il fine settimana, che dici piccola?’
Cerco
di non arrossire, ma il modo con
cui lo dici mi fa scoppiare il cuore, finisco di masticare e
‘ Posso provare a
chiedere il weekend libero a Pablo, ma non credo ci siano molte
possibilità.’
Le
tue labbra si curvano leggermente
verso il basso, sei così schifosamente adorabile,
‘ Gli scrivo un sms più tardi,
vediamo che risponde d’accordo?’
Alzi
la testa di scatto e mi sorridi
come un bimbo di fronte ai regali di natale, poi ti avvicini e mi lasci
un
bacio veloce sulla guancia.
‘E
dove mi porteresti?’
‘E’
una sorpresa.’ Dici con lo sguardo
fiero e il mento alto
‘Odio
le sorprese.’
‘Bugiarda!’
sorridi beffardo perché
sì, hai ragione.
‘Dai
sono curiosa Harry, neanche un
piccolo indizio?’
Mi
guardi negli occhi, i tuoi brillano
persi nei miei, allunghi il collo fino ad un soffio dalle mie labbra,
tutto si
ferma e chiudo gli occhi, sento una leggera pressione sulla fronte e
‘ Non ti
dirò nulla piccola.’
‘Fottiti.’
Finiamo
di cenare ,e io cerco in tutti
i modi di estorcere informazioni su questo ipotetico weekend romantico,
ma
niente da fare. Stasera
trasmettono ‘The
Help’ sulla tv via cavo , ti supplico di sbrigarti a finire
il tuo hamburger
perché mancano esattamente quattro minuti. Sbuffi, e per
poco l’ultimo boccone
ti va di traverso mentre corriamo in salotto, appoggio la testa sulla
tua
spalla nello stesso istante inizia
il
film.
A
circa mezz’ora dall’ inizio sussurri
‘ Stasera c’è Iron Man, ti dispiace se
cambio?’
‘
Non ti azzardare, questo film è bellissimo!’
‘
Quindi lo hai già visto?’ chiedi
speranzoso
‘
No, ma ho letto delle ottime
recensioni, adesso zitto.’ Ti schiocco un bacio veloce sulle
labbra e tu
sprofondi un po’ di più fra i cuscini del divano,
scusami amore, è la decima
volta che lo vedo.
07
Giugno
Dalla
grande finestra sulla destra
entra, timida e fioca, la luce calda del sole. Che ore sono?
Cerco
di stiracchiare le gambe intorpidite
ma per un attimo il mio respiro si ferma e il cuore perde un battito,
un altro
paio di piedi sono incastrati ai miei.
Apro gli occhi al soffitto verde della tua stanza, poi si
spostano sul mio
stomaco, più precisamente sulla tua
mano che sembra star lì come se nulla fosse. Sento la tua
spalla contro la mia,
e mi rendo conto che siamo reali, non me lo sto immaginando. Il tuo
respiro,
regolare e profondo, mi solletica il collo. Giro piano la testa e
rimango di
nuovo senza fiato, hai i capelli scuri e ribelli che ricadono sulla
fronte
spaziosa, le labbra sottili e morbide stirate in un piccolo sorriso,
chissà
cosa stai sognando, forse sogni noi. Abbasso gli occhi
sull’inchiostro che hai
nella pelle, tatuaggi di cui vorrei
mi
raccontassi i perché. Sull’addome una farfalla
grande e dalle ali libere, le
iniziali dei nomi di tua madre e tua sorella sulle clavicole,
più in basso due
passeri in volo. Fra tutti sono
probabilmente i miei preferiti, perché profumano di
libertà, di te, e insomma
ce ne sono così tanti che ho perso il conto cinque volte.
Con le dita sfioro il
profilo pronunciato della tua mascella, ruvida di barba appena
accennata. Sospiro
profondamente, se chiudo gli occhi rivivo ogni istante, ogni magnifico
secondo di
ieri notte. Ricordo il tuo viso imbronciato quando ti ho svelato che
‘Amore,
questa è l’undicesima volta che vedo The
Help’, le mie labbra a bloccare
le tue che
tentavano di replicare
scocciate.
‘Io
volevo
guardare Iron Man!’
‘Mi
piacciono molto quelle foto.’
‘Non
cambiare discorso Tayla, mi hai
fregato.’
‘Sei
proprio un tontolone.’
Alzi
un sopracciglio e inizi a farmi
il solletico tanto che mi escono le lacrime, non riesco neanche a
ribellarmi .
Con le mani ancora sul mio stomaco mi hai sorriso piano ‘
Comunque, non mi
piace tenere tante foto in giro per casa, perciò tengo solo
quelle più
importanti.’ seguo il tuo sguardo fino al sorriso di tua
madre e a quella
gnocca di tua sorella, di una bellezza da mettere paura.
Torno
a guardare i tuoi occhi, rimangono
fissi su quelle foto, c’è
una piccola
luce che li illumina e li rende di un verde bosco intenso. Senza
pensare,
infilo maldestramente una mano in tasca per afferrare il cellulare, tu
scuoti
piano la testa e sposti curioso lo sguardo sul mio viso concentrato.
‘Che
fai?’
Mi
aggrappo al colore dei tuoi occhi e
faccio forza su un gomito, sporgo il braccio in fuori e quando le mie
labbra
sono a un soffio dalle tue ‘Cheese’.
Scatto
la foto mentre premo con decisione le mie labbra sulle tue
‘Dovresti aggiungere
noi- dico seria- per favore non vicino a tua sorella che
sennò sfigura.’
Ridacchi
ma non ti allontani,
rimaniamo così vicini che le nostre ciglia si scontrano,
deglutisci piano e
socchiudi gli occhi, improvvisamente serio ‘Hai ragione, sono un tontolone come
dici tu, avrei dovuto
mettere una nostra foto tempo fa.- sospiri e continui, la voce bassa,
sento i
miei occhi inumidirsi ai lati- All’inizio
non ero sicuro che mi avresti
permesso di starti accanto, ma poi mi hai sorpreso, perché
hai lasciato che
diventassi parte della tua libertà, parte di te. Sei
speciale, sei tu, siamo noi,
sei il mio respiro, siamo un unico battito, e questa sembra una delle
tante
dichiarazioni smielate e scontate da film scadente, eppure non trovo
altro da
dire per descriverci. Non sono bravo con le parole, preferisco
guardarti negli
occhi e baciarti, tenerti per mano, assaporare i tuoi silenzi
improvvisi. Mi
piace viverti Tayla, non mi piacciono le parole, ma io ti amo
così tanto che,
anche se è scontato, e forse sono solo lettere miste a vocali, non ce la faccio
più a tenerlo
dentro.’ Una lacrima scappa via veloce, ma le tue labbra
arrivano prima e la
catturano. Ho trattenuto il respiro per tutto questo tempo, i miei
polmoni
bruciano ma non
sembrano curarsi
dell’urgente bisogno d’ossigeno nuovo, porto una
mano sul tuo viso, nessuno mi
ha mai fatto sentire come fai te. Butto fuori l’aria
‘Vivimi
Harry, ti prego.’
Non
ricordo precisamente il
susseguirsi cronologico di quegli istanti, avevo il cervello
completamente
andato, e nelle orecchie le tue parole. Ricordo il bacio più
bello di sempre,
la sincronia delle nostre labbra che lentamente sono diventate avide
l’una
dell’altra, l’affanno dei nostri respiri
all’unisono. Mi sembra di sentire
ancora adesso, le tue mani correre su ogni centimetro di me, le mie fra
i tuoi
capelli, sulle spalle e sulla schiena. Stringo forte le palpebre e
impregno la
mente dei ricordi, delle tue braccia che mi guidano nella tua stanza da
letto, i
vestiti buttati all’aria, la dolcezza dei tuoi movimenti
all’inizio incerti, il
piacere dei nostri corpi incastrati come i tasselli di un puzzle, le
lenzuola
che profumano di ammorbidente fra le dita, le tue fra i miei capelli.
Sto
sognando?
Apro
gli occhi. Sei qui
vicino a me, con i tatuaggi
dappertutto, le lenzuola stropicciate sul bacino e i piedi incastrati
ai miei.
Sei un tontolone, voglio viverti anche io.
per la paura che potessere risultare pesante ho tagliato delle cose, che giuro saranno inserite nel prossimo capitolo...
In questo capitolo si scopre qualcosa che forse-spero- nessuno si aspettava ahahah
Perciò non voletemi male perchè le 'sorprese' non sono finite ;))
Spero vi sia piaciuto, perchè sinceramente non era quello che mi aspettavo ma pazienza...
Un bacio, Cercamicongliocchi