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Autore: Cercaminelmare    29/03/2014    0 recensioni
L’insicurezza di Tayla che lui sapeva placare e la ben celata sensibilità di Louis,che solo lei aveva il permesso di vedere, le rispostacce stizzite di lei e gli abbracci sinceri e bisognosi di lui. Le chiamate alle tre del mattino di Louis troppo ubriaco per guidare e le ramanzine di Tayla mentre lo riaccompagnava a casa.
Definirla una semplice amicizia è troppo riduttivo secondo Tayla, perché tre anni fa, mentre lo aspettava al parco, si chiese se davvero lui fosse la cosa ‘giusta’, se non fosse solo una stupida distrazione, un errore.
Beh, le bastò vederlo sorridere, le bastò la sua osservazione decisamente fuori luogo a proposito del suo abbigliamento, la pace interiore che la invadeva dalla punta dei piedi fino a darle la testa quando lo aveva affianco, i mille ippopotami impazziti nello stomaco mentre lui la stringeva fra le braccia, il suo ‘arrivederci’ a fior di labbra. Perché sì, Louis poteva essere infantile,ottuso,egoista,montato ed egocentrico ma lei riusciva a vederlo solo come un tremendo e dolcissimo errore, lo sbaglio più giusto della sua vita. Il tempo passa e le cose cambiano, in che modo?
Cambiano in Harry Styles e Cece Bree
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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25 Maggio

 

Il campanello suona due volte, sono le otto e non può che essere Liam.  Cece si affaccia dalla cucina, dove sta spettegolando con sua madre al telefono, e mi fa cenno di andare ad aprire, poso due birre ghiacciate sul tavolino in salotto poi mi dirigo all’ingresso.

‘ Stasera gli facciamo il culo Tommo.’

Rido, ti lascio una pacca sulle spalle e ti accomodi dentro

 ‘ Forza Rovers Payno!’

Prendo il tuo cappotto e lo appendo in corridoio, all’attaccapanni sulla sinistra, poi torniamo in salotto ridendo ad una tua battuta sull’abbigliamento di un nostro collega calvo, la partita inizia tra sette minuti.

‘Dov’è tua moglie?’ chiedi guardandoti intorno, mentre io sono occupato a collegare i cavi di Sky alla tv.

‘In cucina’ dico distratto

  Vado a salutarla, d’accordo?’             

Mi giro e alzo le spalle ‘ Ah, chiedile di darti i pistacchi, sono nell’ultimo scaffale, cassetto a destra in basso.’

‘ Vedi di sbrigarti a collegare quel decoder, i Rovers non aspettano!’ Ridiamo ancora e mi concentro su quei maledetti cavi.

Sono seduta in cucina, mia madre mi sta raccontando della vicina di casa e del nuovo ragazzo di sua figlia che, ‘ Non puoi capire Cece, lei è proprio una bella ragazza, ma lui non si guarda.’

‘ Da una come Caterine non me lo aspettavo, la vedevo più con Mark, il suo ex, quello sì che era un bel pezzo d’uomo!’

Attorciglio una ciocca di capelli attorno all’indice, e sfoglio distrattamente una rivista di culle per bambini,  quando il rumore dei passi strascinati di Liam mi avvisano della sua presenza. Alzo lo sguardo su di te, e devo ammetterlo, mi sei mancato.

‘Scusa mamma, devo chiudere, sì, ci sentiamo presto, ciao.’ Non aspetto che tu finisca di parlare, poso il cordless sul tavolo, mi alzo in piedi e sporgo il viso oltre la tua spalla per controllare che Louis non sia nei paraggi.

Sorridi e i tuoi occhi si socchiudono un po’, sussurri, ‘ Come hai capito che ero io e non lui?’

Distendo le labbra e incrocio le braccia sotto al seno ‘ Strascini i piedi come un bambino.’

Alzi un sopracciglio, ridi piano e ti avvinci ‘Mi sei mancata’ , mi lasci un bacio che sa di cioccolato sulle labbra, incastri gli occhi nei miei. Alzi la voce per farti sentire da Louis ‘Ciao Cece, che piacere vederti! Potresti, per favore, darmi i pistacchi che sono nell’ultimo scaffale, in basso cassetto a destra?’ Mi trattengo dal ridere, tutta questa sceneggiata è troppo buffa!

‘Certo Liam.’ Ti volto le spalle con le guance rosse e le nuvole ai piedi, mi fai sentire così speciale, come mai mi sono sentita con Louis. Tutto questo nascondersi, sembra di essere tornati al liceo, come se fossimo in uno di quei film adolescenziali, gli incontri segreti e i baci rubati. Mi abbasso sulle ginocchia, apro il cassetto e afferro i pistacchi. Se penso che passerai tutta la serata con mio marito nell’altra stanza, consapevole del fatto di non poterti avere per me, già mi manchi. E  sono una stupida, magari sono solo gli ormoni, ma quello che doveva essere solo un errore che sapeva d’alcol, si è poi trasformato in qualcosa di più. Quella sera, Louis era in viaggio per lavoro e tu eri passato a lasciarmi dei documenti, ricordo che ti ho offerto del vino e il giorno dopo condividevamo le stesse lenzuola, i piedi incastrati ai tuoi. A due settimane dal matrimonio mi sono accorta di essere innamorata di te, bel casino, poi ho scoperto di essere incinta, e ho paura di sapere di chi. Perché voglio bene a Louis e mi spezzerebbe il cuore deluderlo. Sospiro a quei pensieri, prima di fare leva sulle ginocchia appesantite dalla gravidanza e voltarmi verso di te, che passi velocemente un braccio attorno al mio bacino, mi attiri a te e mi baci di nuovo con il respiro affannoso e i minuti che stanno per scadere. Passo la mano libera fra i tuoi capelli, ho voglia di te, le tua invece corre sulla mia guancia, poi sul collo che solletichi con le dita.

‘Liam ma quanto ci metti, la partita sta iniziando!’

Ti stacchi violentemente da me, ‘Arrivo’ dici cercando di controllare il respiro, poi sistemi una ciocca dei miei capelli dietro l’orecchio e mi baci un’ultima volta, dolcemente.  Ho l’adrenalina che corre su per tutta la colonna vertebrale, mi sfili di mano il pacchetto di pistacchi e con il sapore delle tue labbra ancora sulle mie, ti vedo uscire dalla cucina come se niente fosse.

‘ Ehi amico scusa se ci ho messo una vita, tua moglie non trovava i pistacchi.’

‘Tranquillo Payno, ora godiamoci la partita.’

Tre ore più tardi Louis dorme profondamente accanto a me, indossa solo dei boxer e una vecchia canottiera, tiene la bocca socchiusa sui suoi respiri profondi e regolari. Ti osservo ancora un po’, e chissà perché non ricordo più come mi sono innamorata di te. Mi giro sul fianco e infilo una mano sotto al cuscino, chiudo gli occhi per qualche secondo, ma il vibrare del mio cellulare sul comodino mi costringe a riaprirli. So esattamente chi è il mittente, per questo non sbuffo irritata, ma apro velocemente il messaggio di –Liam-  ‘Fizzy’

‘Dobbiamo parlare, mi manchi. ’

E seppure quel “mi manchi” mi scalda il cuore, quel “dobbiamo parlare” mi fa perdere un battito. Deglutisco a disagio e rispondo velocemente ‘ La settimana prossima Louis è da sua madre, ci vediamo al mio vecchio appartamento, alle quattro. C.’ poi reprimo quel senso di inquietudine che mi ingroviglia i pensieri, e chiudo gli occhi.  Sento il mio piccolo angelo muoversi piano dentro di me, mi addormento poco più tardi, pensando a quale sarà il colore dei tuoi occhi, se il mio o quello di tuo padre.

O6 Giugno

19:30

‘Tayla dai, quanto ci metti?’

‘Ancora due minuti.’

Sbuffo perché, sono sicuro, ne avrai ancora per dieci minuti buoni, così mi accomodo sul tuo divano e accendo la tv sul tg locale. Sono ormai le otto e mezza, la nostra prenotazione al tailandese su May St. è ormai andata  a puttane.

 ‘Mi dispiace, la prenotazione è saltata – dice l’uomo all’ingresso, la voce nasale, le vocali aperte e la pelle color terra bruciata- siamo al completo. ’

‘Siete sicuri?’

‘Sì, signorina’

‘D’accordo, grazie mille.’  Ringrazio e tu sospiri colpevole, tieni lo sguardo basso e cammini in silenzio verso la mia auto.

Gli sportelloni si chiudono e io sorrido piano al tuo silenzio, inserisco la chiave e metto in moto, guardo nello specchietto laterale poi mi infilo nel traffico.

Stasera sei bellissima, e lo penso davvero, sei limpida. Indossi dei jeans chiari che accarezzano i tuoi fianchi, una maxi maglia a motivo floreale e delle ballerine nere, tieni i capelli rossi raccolti e gli occhi risaltano grazie al mascara.

‘Sei bellissima.’

Arrossisci e infili il labbro fra i denti ‘ Mi dispiace, sotto la doccia ho perso la cognizione del tempo e  ho rovinato la serata.’ 

‘Non preoccuparti, facciamo così,  take- away da McDonalds , poi andiamo da me a guardarci un film.’

Finalmente le tue labbra si distendono e il tuo sorriso illumina la notte ‘ Mi sembra un’ottima alternativa-  alzi un sopracciglio e sbuffi- il tipo del ristorante, aveva proprio la faccia da stronzo.’

Rido alla tua spontaneità, tu alzi le spalle e ‘ Dai ammettilo, lo pensi anche tu!’

Per tutto il resto del tragitto parliamo, del più e del meno, del tempo di merda della settimana scorsa, di Pablo e delle ferie che ti nega , io ti racconto di Niall e del lavoro. Mi sorprendo della facilità con cui mi parli di tutto, dalle scemenze alle cose molto più serie, tipo ‘La mia prima volta è stata con un’idiota all’università, aveva il fascino del nerd, ma solo quello.’ Prima arrossisco, poi irrigidisco le sballe al pensiero di mani non mie su di te L’onestà è forse una delle cose che più amo di te, ma chi prendo per culo, amo tutto di te. Vorrei avere questa qualità anche io,  poterti parlare di tutto. Ma ho paura di quello che potrebbe succedere, di vederti andar via, e non voglio dover star male di nuovo, come è successo quando è finita con Olly.

 E’ la prima volta che vieni nel mio appartamento ‘ Non fare caso al casino.’

Apro la porta e ti lascio passare, fai qualche passo e ti fermi in mezzo al salone ‘ Come faccio a non notarlo, pare sia scoppiata una bomba qui dentro Harry!’ e mi sembri tanto mia madre.

Sei il ragazzo più dolce che io abbia mai conosciuto, ma diamine, il tuo appartamento è un disastro! L’ingresso è direttamente sul salotto che ha le pareti  color menta, il divano sommerso di libri e fogli di carta, il tavolino lì difronte  si vede a mala pena fra le lattine di birra e i cartoni della pizza d’asporto, c’è una tv a schermo piatto appesa al muro e una libreria enorme le fa da cornice. Su qualche ripiano ci sono delle tue foto, quelle d’infanzia con tua madre al mare  e quella della laurea, ce n’è una di tua sorella che ti tiene stretto con un braccio sulle spalle, i vostri sorrisi illuminano tutto il resto. Sorridi imbarazzato e passi nervosamente una mano fra i capelli.

‘Dai vieni, la cucina è da questa parte.’

Do un’ultima occhiata a quella foto, poi mi giro e ti seguo in cucina.  E’ piccola, rustica ma soprattutto in ordine, il tavolo al centro della stanza è semplice, una tovaglia dai motivi floreali nasconde il piano di legno chiaro dalle gambe intarsiate. Le pareti sono d’un tenue color crema, affianco al frigo c’è  il piano cottura  a induzione, lì vicino una macchina per il caffè e il lavello colmo di tazze da lavare.  Mi accomodo su una sedia e inizio a disporre sul tavolo il mio Happy Meal e il tuo McMenu. ‘Vuoi una birra?’ annuisco e poco dopo ti siedi al mio fianco, mi sorridi, poi iniziamo a mangiare. Mi racconti che quella è l’ultima  che ti è rimasta perché Niall è venuto a vedere il rugby l’altro giorno, ha svaligiato frigo e dispensa.

‘Pensavo di andare da qualche parte per il fine settimana, che dici piccola?’

Cerco di non arrossire, ma il modo con cui lo dici mi fa scoppiare il cuore, finisco di masticare e ‘ Posso provare a chiedere il weekend libero a Pablo, ma non credo ci siano molte possibilità.’

Le tue labbra si curvano leggermente verso il basso, sei così schifosamente adorabile, ‘ Gli scrivo un sms più tardi, vediamo che risponde d’accordo?’

Alzi la testa di scatto e mi sorridi come un bimbo di fronte ai regali di natale, poi ti avvicini e mi lasci un bacio veloce sulla guancia.

‘E dove mi porteresti?’

‘E’ una sorpresa.’ Dici con lo sguardo fiero e il mento alto

‘Odio le sorprese.’

‘Bugiarda!’ sorridi beffardo perché sì, hai ragione.

‘Dai sono curiosa Harry, neanche un piccolo indizio?’

Mi guardi negli occhi, i tuoi brillano persi nei miei, allunghi il collo fino ad un soffio dalle mie labbra, tutto si ferma e chiudo gli occhi, sento una leggera pressione sulla fronte e ‘ Non ti dirò nulla piccola.’

‘Fottiti.’

Finiamo di cenare ,e io cerco in tutti i modi di estorcere informazioni su questo ipotetico weekend romantico, ma niente da fare.  Stasera trasmettono ‘The Help’ sulla tv via cavo , ti supplico di sbrigarti a finire il tuo hamburger perché mancano esattamente quattro minuti. Sbuffi, e per poco l’ultimo boccone ti va di traverso mentre corriamo in salotto, appoggio la testa sulla tua spalla nello stesso istante  inizia il film.

A circa mezz’ora dall’ inizio sussurri ‘ Stasera c’è Iron Man, ti dispiace se cambio?’

‘ Non ti azzardare, questo film è  bellissimo!’

‘ Quindi lo hai già visto?’ chiedi speranzoso

‘ No, ma ho letto delle ottime recensioni, adesso zitto.’ Ti schiocco un bacio veloce sulle labbra e tu sprofondi un po’ di più fra i cuscini del divano, scusami amore, è la decima volta che lo vedo.

07 Giugno

Dalla grande finestra sulla destra entra, timida e fioca, la luce calda del sole. Che ore sono?

Cerco di stiracchiare le gambe intorpidite ma per un attimo il mio respiro si ferma e il cuore perde un battito, un altro paio di piedi sono incastrati ai miei.  Apro gli occhi al soffitto verde della tua stanza, poi si spostano  sul mio stomaco, più precisamente sulla tua mano che sembra star lì come se nulla fosse. Sento la tua spalla contro la mia, e mi rendo conto che siamo reali, non me lo sto immaginando. Il tuo respiro, regolare e profondo, mi solletica il collo. Giro piano la testa e rimango di nuovo senza fiato, hai i capelli scuri e ribelli che ricadono sulla fronte spaziosa, le labbra sottili e morbide stirate in un piccolo sorriso, chissà cosa stai sognando, forse sogni noi. Abbasso gli occhi sull’inchiostro che hai nella pelle, tatuaggi di cui  vorrei mi raccontassi i perché. Sull’addome una farfalla grande e dalle ali libere, le iniziali dei nomi di tua madre e tua sorella sulle clavicole, più in basso due passeri in volo. Fra tutti  sono probabilmente i miei preferiti, perché profumano di libertà, di te, e insomma ce ne sono così tanti che ho perso il conto cinque volte. Con le dita sfioro il profilo pronunciato della tua mascella, ruvida di barba appena accennata. Sospiro profondamente, se chiudo gli occhi rivivo ogni istante, ogni magnifico secondo di ieri notte. Ricordo il tuo viso imbronciato quando ti ho svelato che ‘Amore, questa è l’undicesima volta che vedo The Help’, le mie labbra a bloccare le  tue che tentavano di replicare scocciate.

‘Io volevo guardare Iron Man!’                                   

‘Mi piacciono molto quelle foto.’

‘Non cambiare discorso Tayla, mi hai fregato.’

‘Sei proprio un tontolone.’

Alzi un sopracciglio e inizi a farmi il solletico tanto che mi escono le lacrime, non riesco neanche a ribellarmi . Con le mani ancora sul mio stomaco mi hai sorriso piano ‘ Comunque, non mi piace tenere tante foto in giro per casa, perciò tengo solo quelle più importanti.’ seguo il tuo sguardo fino al sorriso di tua madre e a quella gnocca di tua sorella, di una bellezza da mettere paura.

Torno a guardare i tuoi occhi, rimangono fissi su quelle foto,  c’è una piccola luce che li illumina e li rende di un verde bosco intenso. Senza pensare, infilo maldestramente una mano in tasca per afferrare il cellulare, tu scuoti piano la testa e sposti curioso lo sguardo sul mio viso concentrato.

‘Che fai?’

Mi aggrappo al colore dei tuoi occhi e faccio forza su un gomito, sporgo il braccio in fuori e quando le mie labbra sono a un soffio dalle tue ‘Cheese’. Scatto la foto mentre premo con decisione le mie labbra sulle tue ‘Dovresti aggiungere noi- dico seria- per favore non vicino a tua sorella che sennò sfigura.’

Ridacchi ma non ti allontani, rimaniamo così vicini che le nostre ciglia si scontrano, deglutisci piano e socchiudi gli occhi, improvvisamente serio ‘Hai ragione,  sono un tontolone come dici tu, avrei dovuto mettere una nostra foto tempo fa.- sospiri e continui, la voce bassa, sento i miei occhi inumidirsi ai lati-  All’inizio non ero sicuro che mi avresti permesso di starti accanto, ma poi mi hai sorpreso, perché hai lasciato che diventassi parte della tua libertà, parte di te. Sei speciale, sei tu, siamo noi, sei il mio respiro, siamo un unico battito, e questa sembra una delle tante dichiarazioni smielate e scontate da film scadente, eppure non trovo altro da dire per descriverci. Non sono bravo con le parole, preferisco guardarti negli occhi e baciarti, tenerti per mano, assaporare i tuoi silenzi improvvisi. Mi piace viverti Tayla, non mi piacciono le parole, ma io ti amo così tanto che, anche se è scontato, e forse sono solo lettere miste a  vocali, non ce la faccio più a tenerlo dentro.’ Una lacrima scappa via veloce, ma le tue labbra arrivano prima e la catturano. Ho trattenuto il respiro per tutto questo tempo, i miei polmoni bruciano  ma non sembrano curarsi dell’urgente bisogno d’ossigeno nuovo, porto una mano sul tuo viso, nessuno mi ha mai fatto sentire come fai te. Butto fuori l’aria

‘Vivimi Harry, ti prego.’

Non ricordo precisamente il susseguirsi cronologico di quegli istanti, avevo il cervello completamente andato, e nelle orecchie le tue parole. Ricordo il bacio più bello di sempre, la sincronia delle nostre labbra che lentamente sono diventate avide l’una dell’altra, l’affanno dei nostri respiri all’unisono. Mi sembra di sentire ancora adesso, le tue mani correre su ogni centimetro di me, le mie fra i tuoi capelli, sulle spalle e sulla schiena. Stringo forte le palpebre e impregno la mente dei ricordi, delle tue braccia che mi guidano nella tua stanza da letto, i vestiti buttati all’aria, la dolcezza dei tuoi movimenti all’inizio incerti, il piacere dei nostri corpi incastrati come i tasselli di un puzzle, le lenzuola che profumano di ammorbidente fra le dita, le tue fra i miei capelli.

Sto sognando?

Apro gli occhi.  Sei qui vicino a me, con i tatuaggi dappertutto, le lenzuola stropicciate sul bacino e i piedi incastrati ai miei. Sei un tontolone, voglio viverti anche io.

Scusate l'attesa :(( ho avuto un po' da fare, spero che il capitolo non vi dia noia...in teoria doveva essere più lungo ma
per la paura che potessere risultare pesante ho tagliato delle cose, che giuro saranno inserite nel prossimo capitolo...
In questo capitolo si scopre qualcosa che forse-spero- nessuno si aspettava ahahah
Perciò non voletemi male perchè le 'sorprese' non sono finite ;))
Spero vi sia piaciuto, perchè sinceramente non era quello che mi aspettavo ma pazienza...
Un bacio, Cercamicongliocchi


 
  
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