Hermione cominciò
a piangere, ormai consapevole del guaio in cui si era cacciata. Era ancora
stesa bocconi e non si era accorta della presenza di Malfoy
e gli altri. Si raggomitolò tutta sulle sue ginocchia, in preda alla solitudine
e allo sconforto. Continuava a toccarsi il ventre e a singhiozzare per il
tremendo errore in cui lei e Ron erano ingenuamente cascati.
“C-come faccio
ora?” i suoi singhiozzi giungevano fino all’udito di Malfoy
che decise di mettere il dito nella piaga intervenendo.
“Ehi!Granger!” la ragazza si
voltò di scatto in lacrime. Il suo sguardo era sconvolto nel vedersi davanti
proprio la persona che in quel momento non sarebbe mai dovuta venire. “ che ci fai per terra a quest’ora? La Granger che infrange le regole!!!OH
questa è bella….o forse no!Ho capito! Ti hanno adibita al lavoro che ti è più consono: pulire il pavimento
con la lingua, come si conviene ad un cane pulcioso come sei!”
Hermione lo
guardava con aria furibonda e disprezzo avrebbe voluto impiccarlo in quel
preciso istante. La ragazza si alzò di scatto e le puntò la bacchetta sotto il
mento.
“Non provare mai più a rivolgerti in questo modo a me,
chiaro?Sono affari miei se sono qui!”
“Altrimenti cosa vorresti farmi?Chiami il tuo amico
Potter, oppure quello zotico di
Weasley, ma per piacere!”
“STA ZITTO!NON HO VOGLIA DI
PARLARE CON TE NE ORA NE MAI!CHIARO???!” Hermione gli urlò in faccia con tutto il fiato che aveva in
gola, dimenticando per un attimo il suo dolore.
Malfoy si
ritrasse indietro con la sua aria da codardo e falso spavaldo, pensando che
veramente questa volta le avrebbe prese da una donna, visto
che era già successo proprio con lei.
“Sei solo una lurida mezzosangue,non
ne vale la pena perdere tempo con te!”
“Vattene Malf…” Hermione fu colpita da un altro giramento di testa, proprio
in quel momento in cui non avrebbe dovuto dare segni di debolezza. Il suo viso
sbiancò di colpo e lei si afflosciò a terra priva di sensi.
Malfoy
rimase a guardarla incredulo di quello che era accaduto. I suoi occhi si
dilatarono vedendo che lei non riprendeva conoscenza,nonostante
la stesse cercando di rianimare a suono di insulti.
“Non ci posso credere!Ahh ahh!” Malfoy rideva a crepapelle
al pensiero che Hermione si trovasse ai suoi piedi. “
Guardatela, prima fa la so tutto io e poi…ah ah!Lo sapevo che eri solo una stupida codarda!” Malfoy la guardava compiaciuto con disprezzo, quando poi
vide vicino alle mani di lei il libro di medicina.
Malfoy lo
raccolse senza cura e cominciò a leggere. Il sorrisetto che gli si era stampato
in faccia fino a poco tempo prima, cominciò ad affievolirsi gradualmente,
mentre i suoi occhi si facevano sempre più a palla. Staccò lo sguardo dal libro
incredulo.
“La Granger aspetta un
bastardo?”
“AH AH…si un bastardo…COSA?” ripeterono
in coro Tiger e Goile.
“E chi lo sa?”chiese Tiger agli altri.
“Nessuno lo sa!
Chi vuoi che lo sappia stupido!....aspetta! sei un genio! Nessuno lo sa tranne noi! Questo significa che
la Granger rischierebbe molto insieme a
quell’imbecille di Weasley se qualcuno lo venisse a sapere….mh…la cosa si fa molto interessante!Ah…ah…ah” Mafoy lanciò una risata
maligna, poi si impadronì del libro di Hermione mentre la ragazza giaceva a terra.
I tre se ne andarono e sparirono dietro l’angolo del
corridoio.
Intanto Ginny, Harry e Ron si
stavano avviando verso la classe. I primi due non facevano altro che lanciarsi
sguardi furtivi dietro alle spalle di Ron, che non sembrava molto tranquillo di
questi tempi. Se ne stava quasi tutto il tempo con la testa fra le nuvole, non
che la cosa fosse chissà quanto anormale,ma la cosa
era peggiorata di molto ultimamente.
“Insomma Ron,dai! Spiegaci che
cosa succede! Se non ci tieni a dirlo a me, dillo ad
Harry che è il tuo migliore amico,no? Perché questa faccia tutti i giorni,
ultimamente non mi insulti neanche più! Per non parlare di Hermione che sembra
cambiare giorno dopo giorno…” Ginny
aspettava una risposta dal fratello, che se ne stava avanti agli altri due con
il capo chino e in silenzio, aumentando la tensione.
Ginny
guardò Harry,ormai rassegnata al silenzio di Ron.
Decise che ci avrebbe riprovato dopo le lezioni. Poi la ragazza saluto Harry
davanti alla porta con un bel bacio,ma neanche questo
servì a far reagire Ron,che di solito a quella scena, ormai frequente, si
imbizzarriva subito.
Hermione si
rialzò da terra completamente stordita. La sua divisa si era graffiata e
sporcata dopo la caduta. Riordinò tra le mani i libri,che
le erano caduti.
“Dov’è?O no dov’è?....Malfoy!” la ragazza si era quasi dimenticata dopo il malore
dell’accaduto, ed ora il libro che nascondeva il suo segreto era scomparso ed era con ogni probabilità
sotto le mani del suo peggior nemico.
Hermione
prese tutto il resto e corse freneticamente in classe dove
erano già tutti seduti per ascoltare la lezione appena iniziata. La grifondoro non passò inosservata agli occhi dell’insegnante,che la rimproverò amaramente,ma visto il suo comportamento
eccellente che di solito la connotava decise di non punirla.
Hermione si
mise sulla sedia. Tutti gli occhi erano puntati su di lei per il suo insolito comportamento,
ma lei cercava un solo sguardo: quello di Malfoy,che non sembrava molto interessato a lei, anzi era del
tutto indifferente. Era più calmo del solito, e sembra spassarsela a più non
posso con i suoi compagni di banco, ottusi quanto lui.
Nel bel mezzo della lezione, il serpeverde
lanciò un biglietto magico,all’insaputa del
professore.
“So il tuo segreto, ti conviene obbedirmi d’ora in avanti
lurida Mezzosangue!”
Hermione
sbiancò alla vista di quelle parole,ma non tardò a
disfarsi del biglietto, che bruciò con il primo incantesimo che le venne in
mente. Draco lanciò uno sguardo di sfida ad Hermione, che dal canto suo,
nonostante la preoccupazione del momento, lo ricambiò altrettanto fiera e
sicura.
Harry fu spettatore della scena come Ron. Entrambi cominciarono
a chiedersi se c’era qualche cosa di grosso sotto questa storia, e Ron era
particolarmente preoccupato, visto che in realtà Hermione
lo avrebbe dovuto avvertire prima di tutti gli altri.