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Autore: OfeliaMontgomery    30/03/2014    4 recensioni
Il mio nome è Tiffany Rose e il giorno di Halloween ho perso tutti. Ho perso una madre dolce e apprensiva, una piccola sorellina giocherellona che amavo tanto e un padre protettivo che sarebbe andato contro tutti e tutto pur di proteggermi. I miei amici, Lola dolce e ingenua e Ryan forte e sempre con la battuta pronta. Se stavi male cercava in ogni modo di tirarti su di morale. E ora non ci sono più, sono tutti morti. Sono rimasta sola con l’altra mia sorella minore, l’unica che sono riuscita a salvare in quel maledetto giorno.
Quel giorno che tutti avevamo atteso con ansia si è trasformato in una carneficina vera e propria. I mostri camminavano in mezzo a noi. Quella notte i morti viventi, quegli zombie hanno attaccato ogni forma di vita distruggendola. Si sono nutriti di persone innocenti. Hanno infettato con il loro morso molte persone, trasformandole in zombie. E hanno ucciso, mangiato, squartato tutti, compresa la mia famiglia e i miei amici.
Nessuno sa il motivo di questa invasione, nessuno sa da dove sia potuto iniziare il virus. Per adesso l’unica mia preoccupazione è portare al sicuro mia sorella Alice. Il più lontano possibile dalla città.
Genere: Dark, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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'Se qualcuno mi avesse detto che la mia vita sarebbe cambiata in un sol momento, sarei scoppiata a ridere. Passare dalla felicità e dall’innocenza, alla tragedia, alla paura ed infine alla desolazione in una velocità quasi assurda. Sì, sarei decisamente scoppiata a ridere, ma purtroppo è successo davvero.
Il mio nome è Tiffany Rose e il giorno di Halloween ho perso tutti. Ho perso una madre dolce e apprensiva, una piccola sorellina giocherellona che amavo tanto e un padre protettivo che sarebbe andato contro tutti e tutto pur di proteggermi. I miei amici, Lola dolce e ingenua e Ryan forte e sempre con la battuta pronta. Se stavi male cercava in ogni modo di tirarti su di morale. E ora non ci sono più, sono tutti morti. Sono rimasta sola con l’altra mia sorella minore, l’unica che sono riuscita a salvare in quel maledetto giorno.
Quel giorno che tutti avevamo atteso con ansia si è trasformato in una carneficina vera e propria. I mostri camminavano in mezzo a noi. Quella notte i morti viventi, quegli zombie hanno attaccato ogni forma di vita distruggendola. Si sono nutriti di persone innocenti. Hanno infettato con il loro morso molte persone, trasformandole in zombie. E hanno ucciso, mangiato, squartato tutti, compresa la mia famiglia e i miei amici.
Nessuno sa il motivo di questa invasione, nessuno sa da dove sia potuto iniziare il virus. Per adesso l’unica mia preoccupazione è portare al sicuro mia sorella Alice. Il più lontano possibile dalla città.
Ho sentito per radio che c’è un centro per i non infetti in Louisiana a New Orleans. Abbiamo deciso di partire quello stesso giorno perché ormai non c’era rimasto più niente in quel posto e poi se fossimo rimaste lì a quest’ora eravamo morte e stecchite. Così abbiamo preso la macchina dei miei defunti genitori, qualche vestito e anche del cibo e siamo partite.
Da Allentown, Pennsylvania sono quasi venti ore di macchina per arrivare in Louisiana, ma come minimo troveremo intoppi, così ho deciso di prendere delle armi da un negozio prima di partire del tutto, almeno così possiamo difenderci.
Per mia fortuna il negozio era vuoto, nessuno zombie in circolazione, anche perché era giorno. Questi zombie tendevano ad farsi vedere di più di notte, ma se attirati da qualche rumore uscivano allo scoperto anche se era giorno.
Alice è rimasta in macchina e si è chiusa dentro. Invece io ho preso un bel po’ d’armi, anche se non ne avevo mai usata nemmeno una, ma ormai dovrò abituarmi ad usarla per difendere me e Alice dagli zombie.
Gli zombie non conoscono la paura, non sentono dolore, ma hanno fame. Tanta fame. C’è un solo modo per fermarli, ucciderli. Per uccidere uno zombie lo si deve colpire in testa, è l’unico modo. Sparare al corpo non serve a niente, non sentono nulla. Si rialzano, pronti ad attaccarti ancora. Pronti ad ucciderti pur di mangiare.
Siamo partite da Allentown da quasi due ore, nemmeno quattro ore fa c’è stata la tragedia. Tutte quelle persone uccise da dei morti viventi. Da dei mostri già morti oppure appena infettati.
Quando siamo arrivate a destinazione eravamo stanche ed affamate. Non in quel senso eh. Non abbiamo trovato nessun centro. Erano tutte cazzate. Bugie per non far perdere la speranza ai sopravvissuti. Io e Alice ci siamo nascoste in una casa disabitata, abbiamo sbarrato tutte le porte e le finestre e ci siamo nascoste in soffitta. Tengo stretta tra le mie braccia Alice mentre piange sulla mia spalla, impaurita e disorientata.
Se potessi tornare indietro, mi scuserei con mia madre per come le avevo parlato. Direi di no ad Alice per uscire. Giocherei quei pochi minuti con la mia sorellina pur di renderla felice. Parlerei con mio padre del college. E non piangerei. A parte questo, abbraccerei la mia famiglia e i miei migliori amici per l’ultima volta e direi loro che li amo.
Oh, come vorrei tornare indietro…come lo vorrei.'

 
  
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