Quella
mattina mi ritrovai ad affrontare un discorso con me stessa
che,fino a quel momento, avevo represso.
Ero
affacciata al balcone delle camera dell’hotel,
l’aria era
fresca quella mattina, un venticello piacevole soffiava i capelli via
dal mio
viso, stringevo fra le mani un bicchiere di latte caldo che avevo
chiesto alla
cameriera verso le cinque di mattina, quando me l’aveva
portato in camera mi
aveva fulminato con gli occhi spostando lo sguardo da me
all’orologio e
viceversa, avevo sete, cosa avrei potuto fare?!
Mentre i
palmi delle mie mani erano caldi, tutto il mio corpo si
raffreddava leggermente ogni volta che la brezza mattutina mi sfiorava,
pensai
alla mia vita prima di tutto quello, ero sempre stata una stupida
ragazzina,
troppo introversa per avere rapporti eccessivi con le persone, Cece era
sempre
stata la mia migliore amica, forse perché lei era un
po’ come me.
Non avevo
mai partecipato ad una festa, ad un ballo, nessuno mi
aveva mai considerato per quello che ero veramente, rimanevo una
ragazza
simpatica, ma non abbastanza per quel genere di divertimenti, non che
mi
interessassero, raramente qualcuno aveva mai guardato oltre il mio
aspetto e,
quando era successo, si era dimenticato di me dopo poco, Zayn no.
Zayn era
rimasto, era ancora lì, nella stanza affianco, che
dormiva beatamente mentre io mi rendevo conto che lui era diverso, lo
avevo
giudicato, ero stata egoista, avevo preferito stargli lontano per
proteggere me
stessa invece di capire che,forse, non giocava con i miei sentimenti,
lo avevo
allontanato tante volte, gli avevo detto che un
“noi” era impossibile per così
tanto tempo che,anch’io, al suo posto, avrei mollato, ma lui
no, era rimasto,
forse non aveva scelta, infondo lavoravamo insieme, ma avrebbe potuto
smetterla
di avvicinarsi così tanto, avrebbe potuto lasciar perdere e
non l’aveva fatto,
forse, non ancora.
O,forse,
era arrivato il momento di mettere da parte l’orgoglio,
di prendere in mano la situazione e smetterla di aspettare che si
risolvi da
sola, perché, forse, non si sarebbe mai risolta.
Per un
istante immaginai Zayn settantenne che mi provocava e mi
scappò una risata.
PARLA CECE
Ripensai
alla giornata precedente, un giorno con Justin, un giorno
lontana da Harry, “è questo che vuoi
Cece?!” mi chiesi, forse sì … forse no
…
Justin
era così gentile, era dolce e sapeva far diventare un
giorno di routine il miglior giorno della tua vita, era delicato ma
sapeva
quando era il momento di agire.
Harry,invece
… beh, era Harry, sapeva essere dolce,certo, ma era
quel suo essere stronzo, quel suo avvicinarsi solo per una
provocazione, era
quel suo lato che mi faceva sciogliere e,a volte, era difficile
nascondere l’effetto
che mi faceva, cosa stavo aspettando?? Un’illuminazione dal
cielo?
Dovevo
parlare con Justin, era un ragazzo splendido e doveva
sapere …
Gli
scrissi in fretta e furia un messaggio, dovevo vederlo il
prima possibile, ma lui non poteva, non quella mattina
Ti
passo a prendere stasera alle 9
Mi aveva
scritto, meglio di niente, mi alzai e mi catapultai in
bagno, in poco tempo ero vestita.
Quando
scesi per la colazione al tavolo c’erano solo Niall e
Louis, nei dintorni non c’era molta gente e si sentiva solo
un leggero brusio,
niente a confronto della risata di Niall che echeggiava in tutta la
sala.
Li
guardai con aria interrogativa, era strano ci fossero solo loro
LO:
Niall, non era una battuta, voglio davvero lo zucchero, me lo
passi??
Il
biondino cessò subito di ridere, forse, leggermente
offeso,poi,
si voltò verso di me
N: oh ehi
Cece
Gli
tornò il sorriso che mi affrettai a ricambiare
C: ehi,
ma dove sono tutti??
Questa
volta fu Lou a parlare
LO: per
tutti intendi Harry??
Aprii la
bocca per contestare la sua insinuazione, ma aveva
ragione, intendevo lui
C: no
… cioè … anche
Niall,
dopo aver dato una gomitata nelle costole dell’amico
rimproverandolo di avermi messo in imbarazzo, mi disse
N: Harry
e Liam sono in città, dovevano sbrigare qualche affare,
Liam doveva vedere delle cose per il palco, Harry …. Beh non
lo so sinceramente
LO: Alex
si sta preparando e Zayn sta dormendo ancora
Finì
l’altro, con un’alzata di spalle mi sedetti al suo
fianco ed
iniziai a mangiare, gli avrei parlato più tardi.
PARLA ALEX
Avevo
detto a Niall e a Louis di avviarsi, dovevo prepararmi e
sarei scesa, naturalmente, solo dopo aver chiamato Zayn.
Presi il
cellulare, me lo infilai in tasca ed andai davanti la
porta del moro, per mia fortuna era aperta, entrai.
Il buio
ed il silenzio regnavano, per un istante mi sembrò quasi
di non sentire neanche il suo respiro, il mio sguardo cadde sulle tende
serrate
del balcone, mi avvicinai e le spalancai.
Sentii un
lamento provenire dal letto, sorrisi
A:
è ora di alzarsi Malik
Iniziai
ad avvicinarmi al letto, ma fui distratta dai vestiti
appallottolati sulla sedia, la sera precedente, indubbiamente, il
ragazzo non
si era preoccupato di sistemare, aveva sonno e s’era infilato
nel letto sen …
I miei
pensieri furono interrotti da una mano che afferrò il mio
polso sinistro, in un istante mi ritrovai sul letto, il moro era al mio
fianco,
appoggiato su un lato che mi sorrideva, almeno si era svegliato
più in fretta
del solito.
Iniziò
a passare il pollice sulle mie labbra, era stupendo, quel
ragazzo era la perfezione fatta persona
Z: mi
piace quando vieni a svegliarmi la mattina
Avrei
voluto urlargli che per me era fantastico poter andare da
lui, poter vedere il suo viso a prima mattina, soprattutto quando era
così
rilassato
Si mise
sopra di me poggiando il peso sui gomiti ed iniziò
delicatamente
a baciarmi il collo, fu un gesto inaspettato e mi colse leggermente di
sorpresa
A: z
… Zayn
Balbettai,
avrei dovuto fermarlo, o forse no … insomma per quale
motivo?? Perché dovevo sempre trovare qualcosa pur di non
essere felice? Perché
dovevo continuare a stare male senza nessun motivo?
Le sue
mani arrivarono all’orlo della mia maglietta …
“
di nuovo?” mi chiese la vocina che da un po’
parlava nella mia
testa, no, non di nuovo, non prima di aver provato le sue labbra ancora
una
volta
Ma non ce
ne fu il tempo, non ci fu il tempo di dare inizio, o
fine a ciò che stavamo facendo, il mio cellulare
squillò e,prima ancora che il
moro potesse lamentarsi di qeull’interruzione, io saltai in
piedi, era Jeremy,
sembrava riuscisse a capire quando era il momento di chiamare.
A: ehi
Risposi
tentando di sembrare tranquilla, la mia voce era più
sottile del solito, quasi non volessi far sentire al moro
ciò che stavo dicendo
e,soprattutto, con chi stessi parlando.
Non
appena pronunciai quel semplice saluto, colsi un movimento
nella stanza, mi voltai e vidi Zayn alzarsi dal letto, a petto nudo,
con solo i
boxer, PERFETTO
“basta
Alex, hai Jeremy al telefono”, persino la vocina mi
rimproverava, lo vidi sparire dentro il bagno, così, mi
concentrai sulla
telefonata
J: ehi
Mi
rispose lui dall’altra parte
J:
ascolta, ho una sorpresa per te, ti va se stasera passo di
lì
verso le nove e mezzo??
A: oh,
sì, non c’è problema, ma di che si
tratta?
Chiesi
curiosa anche se un po’ distratta
J:
è una sorpresa no??
Mi
maledissi per qualche istante, che stupida domanda …
A: va
bene allora …
Non finii
la frase per paura che il moro potesse intuire di chi si
trattasse
J: allora
a stasera
Chiusi la
telefonata, mi avvicinai alla porta del bagno, insomma,
non sapevo cosa dirgli esattamente, ma,almeno, dovevo avvisarlo che
stavo per
scendere, che lo avrei aspettato giù, non ce ne fu bisogno,
fu lui a parlare.
Spalancò
la porta, era ancora senza vestiti, ma i capelli erano in
ordine, come sempre.
Z: hai
già finito di parlare con il tuo stupido fidanzatino?
Non mi
stupii che avesse capito chi fosse la persona con cui avevo
parlato e non mi sorprese neanche la sua calma nel fare quella domanda
nonostante la mascella contratta tradisse quella sua indifferenza
A: uno,
non è stupido, due, non è il mio
“fidanzatino”
Gli
risposi sicura, era comprensibile il suo nervosismo,
nonostante tentasse di nasconderlo
Z: oh,
certo, difendilo anche
Avrei
voluto dirgli che avevo difeso anche lui, che quando Jeremy
lo aveva chiamato “quello”, io mi ero incazzata,
gli avevo detto che non lo
avrebbe dovuto chiamare così, che lui aveva un nome, ma a
cosa sarebbe servito
in quel momento?
PARLA CECE
Entrammo
in auto, Zayn ed Alex erano arrivati dopo mezz’ora e non
avevano fatto neanche colazione, sembrava avessero litigato, normale
direi.
Arrivammo
nel luogo in cui le prove sarebbero dovute essere fatte,
Harry e Liam erano già lì, tentai di catturare lo
sguardo del riccio, di sapere
che fra noi le cose andassero bene, ma sapevo di prendermi in giro da
sola, non
mi avrebbe mai detto che le cose andavano per il meglio, il giorno
prima lo
avevo abbandonato davanti l’hotel,solo, per andare da Justin.
Gli avrei
parlato, ma l’avrei fatto quando saremmo rimasti da
soli.
PARLA ALEX
Durante
le prove tentai di cacciar via dalla mia mente la
discussione che avevamo avuto, era normale, litigavamo sempre, ma ne
ero
stanca, avevamo giocato dal primo giorno in cui ci eravamo visti,
eravamo
sempre stati un po’ così, litigavamo e poi
“facevamo pace”, ma le ultime
discussione mi pesavano un po’ di più e mi
sembrava quasi che pesassero anche a
lui, non erano più i litigi sul numero di ragazze che aveva
avuto o sul cadere
ai suoi piedi, erano diverse, erano più ….
“vere”, ed io non volevo litigi
veri, volevo litigi che terminavano con un bacio, uno di quelli che ti
fa
scordare di tutto
“
allora perché non glielo dici, anzi, urlarglielo”
continuava la
vocina, “urlarglielo”, ma se lui non provasse lo
stesso?? Se lui stesse ancora
giocando?
“si
sarebbe già stufato di te, ma lui è qui,
è qui ed aspetta solo
che tu lo capisca”
Era stata
una delle prove più intense, avevamo iniziato la mattina
e,dopo aver mangiato un panino, avevamo continuato fino alle sette di
sera, era
stato estenuante, soprattutto con quei pensieri che volteggiavano nella
mia
mente
Quando
tornammo in auto tirai un sospiro di sollievo.
Mentre
scendevo dall’automobile portai lo sguardo
all’orologio,
sette e mezza, vidi Cece catapultarsi in stanza, probabilmente, anche
lei
doveva uscire.
Aprii
l’armadio, una sorpresa … che cosa si indossa ad
una
sorpresa??! Sperai non fosse una cenetta romantica, non erano il mio
passatempo
preferito.
Optai per
un vestito, un tubino nero per una sorpresa sarebbe
dovuto andare bene, non era elegantissimo, né troppo
sportivo, era perfetto per
un’occasione del genere, scelsi di mettere su un giacchettino
corto di pelle
nera, resistetti all’impulso di infilare le convers e scelsi
un paio di scarpe
con tacco ed una borsetta color argento.
Lasciai i
capelli sciolti e mi truccai leggermente, era il momento
d’andare.
PARLA CECE
Entrai in
stanza praticamente correndo, rischiai persino di finire
sul carrello delle pulizie, non appena attraversai la porta notai di
sfuggita le
foto sul comodino e annotai mentalmente di ringraziare Alex.
Mi
spogliai con una velocità mai vista ed infilai un vestito
abbastanza elegante, non troppo lungo, né troppo corto, mi
arrivava giusto
sopra il ginocchio, era azzurrino,senza maniche, con il taglio sotto al
seno
evidenziato da una fascia blu oltremare con le scarpe e la pochette
dello
stesso colore.
Sistemai
i capelli tirando le due ciocche che mi incorniciavano il
viso verso su con due mollettone e lasciai il resto dei capelli
sciolti, misi
un ombretto che richiamava un po’ i colori del vestito, un
po’ di mascara e, in
men che non si dica, ero giù dalle scale.
Juss era
già lì, che mi aspettava, uscì
dall’auto appena mi vide e
mi aprì la portiera sorridendomi.
Quando
arrivammo al ristorante mi guardai in giro, un posto
carino, le pareti decorate con quadri astratti, i tavoli disposti con
un ordine
preciso, le luci non troppo forti, niente male, ma non ero
lì per guardare com’erano
i ristoranti della zona, presi un bel respio ed iniziai
C:
Justin, devo parlarti
La sua
espressione che, fino a quel momento era stata molto
rilassata, cambiò improvvisamente, sembrò
leggermente preoccupato
J.B: ahi,
non è nulla di buono vero?
Avrei
voluto dirgli di stare tranquillo, che andava tutto bene, ma,forse,
non l’avrebbe presa esattamente bene
C: io,
beh … Jus, tu sei un ragazzo fantastico, sei dolcissimo
J.B: ma?!
Mi
incitò a continuare sapendo che ci sarebbe stato qualcosa a
contrariare il tutto
C: non so
cosa ci sia fra di noi, ma non credo possa andare
avanti, non fraintendermi
Mi
affrettai a continuare
C: il tuo
giro turistico è stata una delle cose più belle
che io
abbia mai fatto, davvero, e la tua compagnia è fantastica,
però …
Il
ragazzo di fronte a me abbassò lo sguardo sorridendo,poi,
portò
di nuovo i suoi occhi su di me, le sue labbra erano ancora curvate in
un
sorriso.
J.B:
però ti sei innamorata di un altro, non mi è
difficile capire
chi possa essere
Schiusi
la bocca per dirgli qualcosa ma non mi sarebbe potuto uscire
nulla di adatto alla situazione
PARLA ALEX
Arrivai
alla hall dell’albergo quando qualcuno mi prese per il
polso, “non ora” urlai dentro di me
Z:
piccola, vai da qualche parte e io non sono stato invitato?
A: Malik
…
Lo
guardai quasi con aria supplichevole, non volevo vederlo prima
di andare da Jeremy, non volevo ritrovarmi a pensare a lui tutta la
serata
A:
… scusa per prima
Finii per
dire
Z:
scusami tu, ho esagerato
Mi fece
avvicinare a lui
Z: sei
stupenda, non mi va che tu ti vesta così per qualcun altro
Mi
scappò un sorriso ed abbassai lo sguardo, con
l’indice mi portò
su il mento
Z:nonostante
questo però, provando a non distrarmi …
Iniziò
squadrandomi da capo a piedi per poi continuare
Z: devo
dirti una cosa
Anuii
leggermente per invitarlo a continuare, per un istante mi
preoccupai, aveva un’aria così seria, ma quando
cominciò a parlare la
preoccupazione fu sostituita dallo stupore
Z:
piccola, mi sono divertito con te, abbiamo giocato, ma ho
capito una cosa, un uomo non gioca. Ed io sono stanco di giocare, ogni
giorno
ti vedo e tu sei così … diversa, ti allontani da
me, pensi che potresti
rovinare tutto se fossimo troppo vicini, ma non è
così, ogni volta che ti vedo
io … io mi rendo conto di volerti, di volerti sempre, e non
intendo quello che
pensi tu, io ti voglio semplicemente al mio fianco, voglio poter stare
con te
senza nessuno che ce lo impedisca, vorrei poterti svegliare ogni
mattina e
vorrei poter vedere il tuo viso prima di tutto, non credevo di poter
amare, non
credevo di sapere neanche come si facesse ad amare, almeno non prima di
conoscerti, piccola, TI AMO
Sputò
tutto, e,senza fiato, pronunciò le ultime due parole
“ti amo”
… “ti amo” … “ti
amo” … ODDIO …
Lasciai
il respiro che fin dall’inizio del suo discorso avevo
trattenuto
senza accorgermene, schiusi la bocca iniziai a pronunciare qualcosa ma
uscì
solo un soffio perché, prima ancora che potessi pensare ad
una frase sensata da
poter dire, dalla porta era entrato Jeremy
J: ehi
allora andiamo?
Il
ragazzo guardò prima me,poi il moro, poi la sua mano attorno
al
mio polso ed infine la nostra vicinanza, io,ferma come un pezzo di
ghiaccio
fino a quel momento, mi allontanai da Zayn
J: bene
allora …
Mi prese
la mano ed iniziò a trascinarmi delicatamente fuori,
l’ultima
cosa che vidi prima di uscire fu il moro con la mascella serrata ed i
suoi
occhi piantati sul ragazzo che mi stava portando via da lui.
Rabbia,
rabbia nei suoi confronti, ma non c’era rimpianto, non si
era pentito di ciò che aveva detto
“te
l’avevo detto” sussurrò la vocina
e,questa volta, non osai
contestare
J: eccoci
qua
Annunciò
Jeremy aprendo la portiera dell’auto al mio posto
Eravamo
in un parco, perché “il parco è
stupendo di notte”, un po’
di nostalgia mi assalì, questo di parco,però, era
leggermente diverso da quello
a cui ero abituata, più grande, più rumoroso, ma
stupendo comunque
A:
è bellissimo
E lo era
davvero, solo che la mia testa non stava esattamente
pensando a quanto fosse bello quel posto.
Iniziò
a cacciare una tovaglia ed un cestino “pic nic al chiaro di
luna” aveva detto, era davvero una bella sorpresa e me la
sarei goduta se solo
avessi potuto togliere anche solo per un istante quel “ti
amo” dalla testa.
Iniziammo
a mangiare, parlammo più che altro perché il
silenzio
era troppo imbarazzante per farlo rimanere tale.
Più
volte gli chiesi scusa per non essere attenta al cento per
cento, però, fu quando sentii quel “ non importa
piccola” che il prato ottenne
tutta la mia attenzione.
Mi voltai
di scatto, guardando velocemente ovunque, non c’era
nessuno, nessuno che avesse potuto pronunciare quella frase
all’infuori di ….
Jeremy, era stato lui, mi aveva chiamato “piccola”.
Non ci
riuscii, non riuscii a resistere ed in realtà non me ne
pentii, mi alzai velocemente da terra
A: scu
… scusami Jeramy, devo andare
J: cosa?
Ma dove? Ho fatto qualcosa che …
Scossi
velocemente la testa
A: no,
no, devo andare via
Mi
guardò, non riusciva a capire cosa stesse succedendo e non
era
l’unico
J: ti
accompagno …
A:
preferisco andare da sola, scusa
Mi
catapultai sul marciapiedi e presi il primo taxi che mi si
parò
davanti, entrai, dissi all’autista il nome
dell’hotel e sprofondai nel
sediolino.
Non avrei
mai voluto lasciare Jeremy da solo dopo tutto quello che
vavea fatto, ma quando aveva pronunciato quella parola,”
piccola” … avevo avuto
una pugnalata allo stomaco, mi era sembrato tutto così
sbagliato da non poter
più resistere lì un minuto in più
PARLA CECE
Scesi
dall’auto e salutai Justin con un bacio sulla guancia, ero
contenta avesse preso bene questa storia, entrai in albergo, stavo per
entrare
in camera quando il riccio mi si avvicinò
C: Dio
mio Harry sto cercando di parlare con te da stamattina,
finalmente! Ascolta …
Il
ragazzo scosse la testa
H:
ascoltami tu, lascia stare quello che t’ho detto ieri sera,
dimentica tutto, è stato solo un attimo di pazzia mi dispiace
Tentai di
dire qualcosa, di fermarlo, ma ciò che mi aveva sbattuto
contro era stato così inaspettato da avermi bloccato, da
avermi impedito
qualsiasi movimento
Andò
via, mentre si allontanava mi sembrò di vedere qualcosa di
familiare spuntargli dalla tasca del pantalone ma pensai di averla
immaginata,
stavo per rientrare quando vidi Alex sfrecciarmi davanti. Stava andando
di
fretta ma ne approfittai
C: ehi,
grazie per le foto
Si
sbattè una mano sulla fronte
A: le
foto, hai ragione, scusa, te le sviluppo domani
La
guardai senza capire
C: no, le
foto sono già sviluppate, vuoi dire che ….
Solo
allora capii cos’era quella cosa familiare che gli avevo
visto spuntare dalla tasca, era una mia foto, me l’aveva
fatta Jus il giorno
prima sulla riva del mare
C: non
preoccuparti, ho capito
La
ragazza fece spallucce e continuò a precepitarsi in
direzione
della sua stanza
Corsi
verso la stanza di Harry, aveva visto le foto, alcune
potevano essere fraintese, era per questo che mi aveva detto di
dimenticare
tutto, c’era rimasto male, era rimasto ferito da quelle
stupide foto
Bussai in
fretta, il riccio mi aprì, dalla sua espressione non
sembrava si aspettasse me lì fuori
C: grazie
H: per
cosa?
Mi chiese
leggermente confuso
C: per le
foto
Alzò
lo sguardo, portò i suoi occhi su di me
C:
è per questo che dovrei dimenticare tutto? Hai visto le foto
e
hai cambiato idea?? Harry, quelle per me non hanno importanza,
è vero ho
passato dei giorni belli con Justin
H: questo
non mi aiuta
Mi
interruppe, continuai ignorandolo
C: MA
… non sono nulla a confronto degli attimi che abbiamo
passato insieme io e te
Mi
avvicinai , portai una mano sul suo viso
C:
è successo di tutto in questo periodo, e la
verità è che io non
cambierei niente, è stato nei momenti in cui tutto stava
crollando che abbiamo
trascorso gli istanti più belli insieme. Credevo che mi
avresti ferito, che
saresti stato come tutti gli altri, ma mi sbagliavo, tu … tu
riesci a
strapparmi sempre un sorriso e la verità è che
puoi anche odiarmi, io non
riuscirò mai a stare lontana da te e sai perché??
Perché ti amo Harry, IO TI
AMO
Mi alzai
sulle punte e lo baciai, era fatta, finalmente sapeva ciò
che provavo per lui e non mi ero mai sentita così bene
… ero pronta ad iniziare
una
nuova vita con lui
PARLA ALEX
Liquidai
in fretta Cece e le sue foto, corsi alla porta del moro,
bussai con insistenza, nulla, nessuna risposta.
Mi
catapultai in ristorante, Liam era lì
A: Liam,
ti prego, dimmi che hai visto Zayn
L: no, mi
dispiace
Scosse la
testa
N:
l’ho visto io
Disse il
biondino alle mie spalle
A: dove?
Quasi gli
urlai contro
N:
è sul retro
Presi il
suo viso tra le mani gli lasciai un bacio sulla guancia
dalla contentezza e andai,più veloce della luce, alla porta
che conduceva al
retro dell’albergo, era lì, a fumare
Uscii,
non appena mi vide buttò la sigaretta per terra.
Era
visibilmente stupito di trovarmi lì, così presto.
Mi
avvicinai a lui, il suo sguardo era basso
A: Zayn
Jawaad Malik, sei uno stronzo, un bastardo, un pervertito,
sei riuscito a farmi incazzare più volte di quanto qualsiasi
altra persona ci
sia mai riuscita, hai rovinato ogni piano che avevo, tutti i miei sogni
sono
stati ribaltati, mi hai fatto smettere
di blaterare in momenti in cui nessuno c’era mai riuscito,mi
hai fatto
detestare ancora di più le persone come te, anche se persone
come te non ce ne
sono, Zayn Jawaad Malik, complimenti, mi
hai fatto
cadere ai tuoi piedi
Gli
sorrisi e lui, dopo aver alzato lo sguardo su di me, sbatté
le
ciglia quasi non riuscisse a credere alle mie parole, mi catapultai tra
le sue
braccia,mi alzai sulle punte, appoggiai la mia fronte sulla sue e gli
sussurrai
A: ti amo
Malik … ti amo … ti
amo Zayn
E mi
baciò quasi non resistesse più, ma ero io quella
che non
resisteva più, sapevo sarebbe successo, sapevo che un giorno
avrei dovuto
confessargli tutto, ma non avevo mai pensato che quel momento sarebbe
stato
così perfetto.
Mentre le
nostre labbra erano unite ripensai a quando ero arrivata
lì, a quando avevamo fatto quel concorso, a quando avevamo
firmato quel
contratto con loro, credevo che quello mi avrebbe stravolto la vita,
che avrei
potuto vivere la miglior esperienza di sempre, ma la verità
è che era un’esperienza
incompleta, perché lui non era mio.
Perché,
in fondo, è inutile negarlo, finalmente, senza orgoglio,
posso dire che solo quando si sta con la persona che si ama si inizia
veramente
a vivere una nuova vita
The
end
E
così,ragazze, ecco la fine di una
nuova vita, ho le lacrime agli
occhi, spero vi sia piaciuta la storia, beh … finalmente
posso scrivere il “ e vissero
felici e contenti”, sono
troppo malinconica per scrivere altro lol, per chi non lo sapesse ho
iniziato a
scrivere un’altra ff
(http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2519515&i=1),
questa volta su Justin visto che il poverino è stato
scaricato da Cece
ahahhahah, è un genere diverso magari potrebbe
interessarvi… ok me ne vado,
sono a lutto per la fine della storia …
Grazie VERAMENTE
a chi ha recensito e ha letto
la storia, siete state tutte fantastiche e ho apprezzato tutti i vostri
consigli
Baci
Alena18 xxx