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Autore: Alena18    30/03/2014    4 recensioni
Era tempo che progettavamo ... una nuova vita ... lontano da tutto e da tutti ... con nuovi amici ... nuove avventure ... e sogni ancora da scoprire ... ma in realtà .... non avevamo neanche lontanamente immaginato quello che poteva accadere e che stava per accadere ...
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina mi ritrovai ad affrontare un discorso con me stessa che,fino a quel momento, avevo represso.

Ero affacciata al balcone delle camera dell’hotel, l’aria era fresca quella mattina, un venticello piacevole soffiava i capelli via dal mio viso, stringevo fra le mani un bicchiere di latte caldo che avevo chiesto alla cameriera verso le cinque di mattina, quando me l’aveva portato in camera mi aveva fulminato con gli occhi spostando lo sguardo da me all’orologio e viceversa, avevo sete, cosa avrei potuto fare?!

Mentre i palmi delle mie mani erano caldi, tutto il mio corpo si raffreddava leggermente ogni volta che la brezza mattutina mi sfiorava, pensai alla mia vita prima di tutto quello, ero sempre stata una stupida ragazzina, troppo introversa per avere rapporti eccessivi con le persone, Cece era sempre stata la mia migliore amica, forse perché lei era un po’ come me.

Non avevo mai partecipato ad una festa, ad un ballo, nessuno mi aveva mai considerato per quello che ero veramente, rimanevo una ragazza simpatica, ma non abbastanza per quel genere di divertimenti, non che mi interessassero, raramente qualcuno aveva mai guardato oltre il mio aspetto e, quando era successo, si era dimenticato di me dopo poco, Zayn no.

Zayn era rimasto, era ancora lì, nella stanza affianco, che dormiva beatamente mentre io mi rendevo conto che lui era diverso, lo avevo giudicato, ero stata egoista, avevo preferito stargli lontano per proteggere me stessa invece di capire che,forse, non giocava con i miei sentimenti, lo avevo allontanato tante volte, gli avevo detto che un “noi” era impossibile per così tanto tempo che,anch’io, al suo posto, avrei mollato, ma lui no, era rimasto, forse non aveva scelta, infondo lavoravamo insieme, ma avrebbe potuto smetterla di avvicinarsi così tanto, avrebbe potuto lasciar perdere e non l’aveva fatto, forse, non ancora.

O,forse, era arrivato il momento di mettere da parte l’orgoglio, di prendere in mano la situazione e smetterla di aspettare che si risolvi da sola, perché, forse, non si sarebbe mai risolta.

Per un istante immaginai Zayn settantenne che mi provocava e mi scappò una risata.

 

PARLA CECE

Ripensai alla giornata precedente, un giorno con Justin, un giorno lontana da Harry, “è questo che vuoi Cece?!” mi chiesi, forse sì … forse no …

Justin era così gentile, era dolce e sapeva far diventare un giorno di routine il miglior giorno della tua vita, era delicato ma sapeva quando era il momento di agire.

Harry,invece … beh, era Harry, sapeva essere dolce,certo, ma era quel suo essere stronzo, quel suo avvicinarsi solo per una provocazione, era quel suo lato che mi faceva sciogliere e,a volte, era difficile nascondere l’effetto che mi faceva, cosa stavo aspettando?? Un’illuminazione dal cielo?

Dovevo parlare con Justin, era un ragazzo splendido e doveva sapere …

Gli scrissi in fretta e furia un messaggio, dovevo vederlo il prima possibile, ma lui non poteva, non quella mattina

Ti passo a prendere stasera alle 9   

Mi aveva scritto, meglio di niente, mi alzai e mi catapultai in bagno, in poco tempo ero vestita.

Quando scesi per la colazione al tavolo c’erano solo Niall e Louis, nei dintorni non c’era molta gente e si sentiva solo un leggero brusio, niente a confronto della risata di Niall che echeggiava in tutta la sala.

Li guardai con aria interrogativa, era strano ci fossero solo loro

LO: Niall, non era una battuta, voglio davvero lo zucchero, me lo passi??

Il biondino cessò subito di ridere, forse, leggermente offeso,poi, si voltò verso di me

N: oh ehi Cece

Gli tornò il sorriso che mi affrettai a ricambiare

C: ehi, ma dove sono tutti??

Questa volta fu Lou a parlare

LO: per tutti intendi Harry??

Aprii la bocca per contestare la sua insinuazione, ma aveva ragione, intendevo lui

C: no … cioè … anche

Niall, dopo aver dato una gomitata nelle costole dell’amico rimproverandolo di avermi messo in imbarazzo, mi disse

N: Harry e Liam sono in città, dovevano sbrigare qualche affare, Liam doveva vedere delle cose per il palco, Harry …. Beh non lo so sinceramente

LO: Alex si sta preparando e Zayn sta dormendo ancora

Finì l’altro, con un’alzata di spalle mi sedetti al suo fianco ed iniziai a mangiare, gli avrei parlato più tardi.

 

PARLA ALEX

Avevo detto a Niall e a Louis di avviarsi, dovevo prepararmi e sarei scesa, naturalmente, solo dopo aver chiamato Zayn.

Presi il cellulare, me lo infilai in tasca ed andai davanti la porta del moro, per mia fortuna era aperta, entrai.

Il buio ed il silenzio regnavano, per un istante mi sembrò quasi di non sentire neanche il suo respiro, il mio sguardo cadde sulle tende serrate del balcone, mi avvicinai e le spalancai.

Sentii un lamento provenire dal letto, sorrisi

A: è ora di alzarsi Malik

Iniziai ad avvicinarmi al letto, ma fui distratta dai vestiti appallottolati sulla sedia, la sera precedente, indubbiamente, il ragazzo non si era preoccupato di sistemare, aveva sonno e s’era infilato nel letto sen …

I miei pensieri furono interrotti da una mano che afferrò il mio polso sinistro, in un istante mi ritrovai sul letto, il moro era al mio fianco, appoggiato su un lato che mi sorrideva, almeno si era svegliato più in fretta del solito.

Iniziò a passare il pollice sulle mie labbra, era stupendo, quel ragazzo era la perfezione fatta persona

Z: mi piace quando vieni a svegliarmi la mattina

Avrei voluto urlargli che per me era fantastico poter andare da lui, poter vedere il suo viso a prima mattina, soprattutto quando era così rilassato

Si mise sopra di me poggiando il peso sui gomiti ed iniziò delicatamente a baciarmi il collo, fu un gesto inaspettato e mi colse leggermente di sorpresa

A: z … Zayn

Balbettai, avrei dovuto fermarlo, o forse no … insomma per quale motivo?? Perché dovevo sempre trovare qualcosa pur di non essere felice? Perché dovevo continuare a stare male senza nessun motivo?

Le sue mani arrivarono all’orlo della mia maglietta …

“ di nuovo?” mi chiese la vocina che da un po’ parlava nella mia testa, no, non di nuovo, non prima di aver provato le sue labbra ancora una volta

Ma non ce ne fu il tempo, non ci fu il tempo di dare inizio, o fine a ciò che stavamo facendo, il mio cellulare squillò e,prima ancora che il moro potesse lamentarsi di qeull’interruzione, io saltai in piedi, era Jeremy, sembrava riuscisse a capire quando era il momento di chiamare.

A: ehi

Risposi tentando di sembrare tranquilla, la mia voce era più sottile del solito, quasi non volessi far sentire al moro ciò che stavo dicendo e,soprattutto, con chi stessi parlando.

Non appena pronunciai quel semplice saluto, colsi un movimento nella stanza, mi voltai e vidi Zayn alzarsi dal letto, a petto nudo, con solo i boxer, PERFETTO

“basta Alex, hai Jeremy al telefono”, persino la vocina mi rimproverava, lo vidi sparire dentro il bagno, così, mi concentrai sulla telefonata

J: ehi

Mi rispose lui dall’altra parte

J: ascolta, ho una sorpresa per te, ti va se stasera passo di lì verso le nove e mezzo??

A: oh, sì, non c’è problema, ma di che si tratta?

Chiesi curiosa anche se un po’ distratta

J: è una sorpresa no??

Mi maledissi per qualche istante, che stupida domanda …

A: va bene allora …

Non finii la frase per paura che il moro potesse intuire di chi si trattasse

J: allora a stasera

Chiusi la telefonata, mi avvicinai alla porta del bagno, insomma, non sapevo cosa dirgli esattamente, ma,almeno, dovevo avvisarlo che stavo per scendere, che lo avrei aspettato giù, non ce ne fu bisogno, fu lui a parlare.

Spalancò la porta, era ancora senza vestiti, ma i capelli erano in ordine, come sempre.

Z: hai già finito di parlare con il tuo stupido fidanzatino?

Non mi stupii che avesse capito chi fosse la persona con cui avevo parlato e non mi sorprese neanche la sua calma nel fare quella domanda nonostante la mascella contratta tradisse quella sua indifferenza

A: uno, non è stupido, due, non è il mio “fidanzatino”

Gli risposi sicura, era comprensibile il suo nervosismo, nonostante tentasse di nasconderlo

Z: oh, certo, difendilo anche

Avrei voluto dirgli che avevo difeso anche lui, che quando Jeremy lo aveva chiamato “quello”, io mi ero incazzata, gli avevo detto che non lo avrebbe dovuto chiamare così, che lui aveva un nome, ma a cosa sarebbe servito in quel momento?

 

PARLA CECE

Entrammo in auto, Zayn ed Alex erano arrivati dopo mezz’ora e non avevano fatto neanche colazione, sembrava avessero litigato, normale direi.

Arrivammo nel luogo in cui le prove sarebbero dovute essere fatte, Harry e Liam erano già lì, tentai di catturare lo sguardo del riccio, di sapere che fra noi le cose andassero bene, ma sapevo di prendermi in giro da sola, non mi avrebbe mai detto che le cose andavano per il meglio, il giorno prima lo avevo abbandonato davanti l’hotel,solo, per andare da Justin.

Gli avrei parlato, ma l’avrei fatto quando saremmo rimasti da soli.

 

PARLA ALEX

Durante le prove tentai di cacciar via dalla mia mente la discussione che avevamo avuto, era normale, litigavamo sempre, ma ne ero stanca, avevamo giocato dal primo giorno in cui ci eravamo visti, eravamo sempre stati un po’ così, litigavamo e poi “facevamo pace”, ma le ultime discussione mi pesavano un po’ di più e mi sembrava quasi che pesassero anche a lui, non erano più i litigi sul numero di ragazze che aveva avuto o sul cadere ai suoi piedi, erano diverse, erano più …. “vere”, ed io non volevo litigi veri, volevo litigi che terminavano con un bacio, uno di quelli che ti fa scordare di tutto

“ allora perché non glielo dici, anzi, urlarglielo” continuava la vocina, “urlarglielo”, ma se lui non provasse lo stesso?? Se lui stesse ancora giocando?

“si sarebbe già stufato di te, ma lui è qui, è qui ed aspetta solo che tu lo capisca”

 

Era stata una delle prove più intense, avevamo iniziato la mattina e,dopo aver mangiato un panino, avevamo continuato fino alle sette di sera, era stato estenuante, soprattutto con quei pensieri che volteggiavano nella mia mente

Quando tornammo in auto tirai un sospiro di sollievo.

Mentre scendevo dall’automobile portai lo sguardo all’orologio, sette e mezza, vidi Cece catapultarsi in stanza, probabilmente, anche lei doveva uscire.

 

Aprii l’armadio, una sorpresa … che cosa si indossa ad una sorpresa??! Sperai non fosse una cenetta romantica, non erano il mio passatempo preferito.

Optai per un vestito, un tubino nero per una sorpresa sarebbe dovuto andare bene, non era elegantissimo, né troppo sportivo, era perfetto per un’occasione del genere, scelsi di mettere su un giacchettino corto di pelle nera, resistetti all’impulso di infilare le convers e scelsi un paio di scarpe con tacco ed una borsetta color argento.

Lasciai i capelli sciolti e mi truccai leggermente, era il momento d’andare.

 

PARLA CECE

Entrai in stanza praticamente correndo, rischiai persino di finire sul carrello delle pulizie, non appena attraversai la porta notai di sfuggita le foto sul comodino e annotai mentalmente di ringraziare Alex.

Mi spogliai con una velocità mai vista ed infilai un vestito abbastanza elegante, non troppo lungo, né troppo corto, mi arrivava giusto sopra il ginocchio, era azzurrino,senza maniche, con il taglio sotto al seno evidenziato da una fascia blu oltremare con le scarpe e la pochette dello stesso colore.

Sistemai i capelli tirando le due ciocche che mi incorniciavano il viso verso su con due mollettone e lasciai il resto dei capelli sciolti, misi un ombretto che richiamava un po’ i colori del vestito, un po’ di mascara e, in men che non si dica, ero giù dalle scale.

 

Juss era già lì, che mi aspettava, uscì dall’auto appena mi vide e mi aprì la portiera sorridendomi.

Quando arrivammo al ristorante mi guardai in giro, un posto carino, le pareti decorate con quadri astratti, i tavoli disposti con un ordine preciso, le luci non troppo forti, niente male, ma non ero lì per guardare com’erano i ristoranti della zona, presi un bel respio ed iniziai

C: Justin, devo parlarti

La sua espressione che, fino a quel momento era stata molto rilassata, cambiò improvvisamente, sembrò leggermente preoccupato

J.B: ahi, non è nulla di buono vero?

Avrei voluto dirgli di stare tranquillo, che andava tutto bene, ma,forse, non l’avrebbe presa esattamente bene

C: io, beh … Jus, tu sei un ragazzo fantastico, sei dolcissimo

J.B: ma?!

Mi incitò a continuare sapendo che ci sarebbe stato qualcosa a contrariare il tutto

C: non so cosa ci sia fra di noi, ma non credo possa andare avanti, non fraintendermi

Mi affrettai a continuare

C: il tuo giro turistico è stata una delle cose più belle che io abbia mai fatto, davvero, e la tua compagnia è fantastica, però …

Il ragazzo di fronte a me abbassò lo sguardo sorridendo,poi, portò di nuovo i suoi occhi su di me, le sue labbra erano ancora curvate in un sorriso.

J.B: però ti sei innamorata di un altro, non mi è difficile capire chi possa essere

Schiusi la bocca per dirgli qualcosa ma non mi sarebbe potuto uscire nulla di adatto alla situazione

 

PARLA ALEX

Arrivai alla hall dell’albergo quando qualcuno mi prese per il polso, “non ora” urlai dentro di me

Z: piccola, vai da qualche parte e io non sono stato invitato?

A: Malik …

Lo guardai quasi con aria supplichevole, non volevo vederlo prima di andare da Jeremy, non volevo ritrovarmi a pensare a lui tutta la serata

A: … scusa per prima

Finii per dire

Z: scusami tu, ho esagerato

Mi fece avvicinare a lui

Z: sei stupenda, non mi va che tu ti vesta così per qualcun altro

Mi scappò un sorriso ed abbassai lo sguardo, con l’indice mi portò su il mento

Z:nonostante questo però, provando a non distrarmi …

Iniziò squadrandomi da capo a piedi per poi continuare

Z: devo dirti una cosa

Anuii leggermente per invitarlo a continuare, per un istante mi preoccupai, aveva un’aria così seria, ma quando cominciò a parlare la preoccupazione fu sostituita dallo stupore

Z: piccola, mi sono divertito con te, abbiamo giocato, ma ho capito una cosa, un uomo non gioca. Ed io sono stanco di giocare, ogni giorno ti vedo e tu sei così … diversa, ti allontani da me, pensi che potresti rovinare tutto se fossimo troppo vicini, ma non è così, ogni volta che ti vedo io … io mi rendo conto di volerti, di volerti sempre, e non intendo quello che pensi tu, io ti voglio semplicemente al mio fianco, voglio poter stare con te senza nessuno che ce lo impedisca, vorrei poterti svegliare ogni mattina e vorrei poter vedere il tuo viso prima di tutto, non credevo di poter amare, non credevo di sapere neanche come si facesse ad amare, almeno non prima di conoscerti, piccola, TI AMO

Sputò tutto, e,senza fiato, pronunciò le ultime due parole “ti amo” … “ti amo” … “ti amo” … ODDIO …

Lasciai il respiro che fin dall’inizio del suo discorso avevo trattenuto senza accorgermene, schiusi la bocca iniziai a pronunciare qualcosa ma uscì solo un soffio perché, prima ancora che potessi pensare ad una frase sensata da poter dire, dalla porta era entrato Jeremy

J: ehi allora andiamo?

Il ragazzo guardò prima me,poi il moro, poi la sua mano attorno al mio polso ed infine la nostra vicinanza, io,ferma come un pezzo di ghiaccio fino a quel momento, mi allontanai da Zayn

J: bene allora …

Mi prese la mano ed iniziò a trascinarmi delicatamente fuori, l’ultima cosa che vidi prima di uscire fu il moro con la mascella serrata ed i suoi occhi piantati sul ragazzo che mi stava portando via da lui.

Rabbia, rabbia nei suoi confronti, ma non c’era rimpianto, non si era pentito di ciò che aveva detto

“te l’avevo detto” sussurrò la vocina e,questa volta, non osai contestare

 

J: eccoci qua

Annunciò Jeremy aprendo la portiera dell’auto al mio posto

Eravamo in un parco, perché “il parco è stupendo di notte”, un po’ di nostalgia mi assalì, questo di parco,però, era leggermente diverso da quello a cui ero abituata, più grande, più rumoroso, ma stupendo comunque

A: è bellissimo

E lo era davvero, solo che la mia testa non stava esattamente pensando a quanto fosse bello quel posto.

Iniziò a cacciare una tovaglia ed un cestino “pic nic al chiaro di luna” aveva detto, era davvero una bella sorpresa e me la sarei goduta se solo avessi potuto togliere anche solo per un istante quel “ti amo” dalla testa.

Iniziammo a mangiare, parlammo più che altro perché il silenzio era troppo imbarazzante per farlo rimanere tale.

Più volte gli chiesi scusa per non essere attenta al cento per cento, però, fu quando sentii quel “ non importa piccola” che il prato ottenne tutta la mia attenzione.

Mi voltai di scatto, guardando velocemente ovunque, non c’era nessuno, nessuno che avesse potuto pronunciare quella frase all’infuori di …. Jeremy, era stato lui, mi aveva chiamato “piccola”.

Non ci riuscii, non riuscii a resistere ed in realtà non me ne pentii, mi alzai velocemente da terra

A: scu … scusami Jeramy, devo andare

J: cosa? Ma dove? Ho fatto qualcosa che …

Scossi velocemente la testa

A: no, no, devo andare via

Mi guardò, non riusciva a capire cosa stesse succedendo e non era l’unico

J: ti accompagno …

A: preferisco andare da sola, scusa

Mi catapultai sul marciapiedi e presi il primo taxi che mi si parò davanti, entrai, dissi all’autista il nome dell’hotel e sprofondai nel sediolino.

Non avrei mai voluto lasciare Jeremy da solo dopo tutto quello che vavea fatto, ma quando aveva pronunciato quella parola,” piccola” … avevo avuto una pugnalata allo stomaco, mi era sembrato tutto così sbagliato da non poter più resistere lì un minuto in più

 

PARLA CECE

Scesi dall’auto e salutai Justin con un bacio sulla guancia, ero contenta avesse preso bene questa storia, entrai in albergo, stavo per entrare in camera quando il riccio mi si avvicinò

C: Dio mio Harry sto cercando di parlare con te da stamattina, finalmente! Ascolta …

Il ragazzo scosse la testa

H: ascoltami tu, lascia stare quello che t’ho detto ieri sera, dimentica tutto, è stato solo un attimo di pazzia mi dispiace

Tentai di dire qualcosa, di fermarlo, ma ciò che mi aveva sbattuto contro era stato così inaspettato da avermi bloccato, da avermi impedito qualsiasi movimento

Andò via, mentre si allontanava mi sembrò di vedere qualcosa di familiare spuntargli dalla tasca del pantalone ma pensai di averla immaginata, stavo per rientrare quando vidi Alex sfrecciarmi davanti. Stava andando di fretta ma ne approfittai

C: ehi, grazie per le foto

Si sbattè una mano sulla fronte

A: le foto, hai ragione, scusa, te le sviluppo domani

La guardai senza capire

C: no, le foto sono già sviluppate, vuoi dire che ….

Solo allora capii cos’era quella cosa familiare che gli avevo visto spuntare dalla tasca, era una mia foto, me l’aveva fatta Jus il giorno prima sulla riva del mare

C: non preoccuparti, ho capito

La ragazza fece spallucce e continuò a precepitarsi in direzione della sua stanza

Corsi verso la stanza di Harry, aveva visto le foto, alcune potevano essere fraintese, era per questo che mi aveva detto di dimenticare tutto, c’era rimasto male, era rimasto ferito da quelle stupide foto

Bussai in fretta, il riccio mi aprì, dalla sua espressione non sembrava si aspettasse me lì fuori

C: grazie

H: per cosa?

Mi chiese leggermente confuso

C: per le foto

Alzò lo sguardo, portò i suoi occhi su di me

C: è per questo che dovrei dimenticare tutto? Hai visto le foto e hai cambiato idea?? Harry, quelle per me non hanno importanza, è vero ho passato dei giorni belli con Justin

H: questo non mi aiuta

Mi interruppe, continuai ignorandolo

C: MA … non sono nulla a confronto degli attimi che abbiamo passato insieme io e te

Mi avvicinai , portai una mano sul suo viso

C: è successo di tutto in questo periodo, e la verità è che io non cambierei niente, è stato nei momenti in cui tutto stava crollando che abbiamo trascorso gli istanti più belli insieme. Credevo che mi avresti ferito, che saresti stato come tutti gli altri, ma mi sbagliavo, tu … tu riesci a strapparmi sempre un sorriso e la verità è che puoi anche odiarmi, io non riuscirò mai a stare lontana da te e sai perché?? Perché ti amo Harry, IO TI AMO

Mi alzai sulle punte e lo baciai, era fatta, finalmente sapeva ciò che provavo per lui e non mi ero mai sentita così bene … ero pronta ad iniziare una nuova vita con lui

 

PARLA ALEX

Liquidai in fretta Cece e le sue foto, corsi alla porta del moro, bussai con insistenza, nulla, nessuna risposta.

Mi catapultai in ristorante, Liam era lì

A: Liam, ti prego, dimmi che hai visto Zayn

L: no, mi dispiace

Scosse la testa

N: l’ho visto io

Disse il biondino alle mie spalle

A: dove?

Quasi gli urlai contro

N: è sul retro

Presi il suo viso tra le mani gli lasciai un bacio sulla guancia dalla contentezza e andai,più veloce della luce, alla porta che conduceva al retro dell’albergo, era lì, a fumare

Uscii, non appena mi vide buttò la sigaretta per terra.

Era visibilmente stupito di trovarmi lì, così presto.

Mi avvicinai a lui, il suo sguardo era basso

A: Zayn Jawaad Malik, sei uno stronzo, un bastardo, un pervertito, sei riuscito a farmi incazzare più volte di quanto qualsiasi altra persona ci sia mai riuscita, hai rovinato ogni piano che avevo, tutti i miei sogni sono stati ribaltati, mi hai fatto  smettere di blaterare in momenti in cui nessuno c’era mai riuscito,mi hai fatto detestare ancora di più le persone come te, anche se persone come te non ce ne sono, Zayn Jawaad Malik, complimenti,  mi hai fatto cadere ai tuoi piedi

Gli sorrisi e lui, dopo aver alzato lo sguardo su di me, sbatté le ciglia quasi non riuscisse a credere alle mie parole, mi catapultai tra le sue braccia,mi alzai sulle punte, appoggiai la mia fronte sulla sue e gli sussurrai

A: ti amo Malik … ti amo … ti amo Zayn

E mi baciò quasi non resistesse più, ma ero io quella che non resisteva più, sapevo sarebbe successo, sapevo che un giorno avrei dovuto confessargli tutto, ma non avevo mai pensato che quel momento sarebbe stato così perfetto.

Mentre le nostre labbra erano unite ripensai a quando ero arrivata lì, a quando avevamo fatto quel concorso, a quando avevamo firmato quel contratto con loro, credevo che quello mi avrebbe stravolto la vita, che avrei potuto vivere la miglior esperienza di sempre, ma la verità è che era un’esperienza incompleta, perché lui non era mio.

Perché, in fondo, è inutile negarlo, finalmente, senza orgoglio, posso dire che solo quando si sta con la persona che si ama si inizia veramente a vivere una nuova vita

The end

E così,ragazze, ecco la fine di una nuova vita, ho le lacrime agli occhi, spero vi sia piaciuta la storia, beh … finalmente posso scrivere il “ e vissero felici e contenti”, sono troppo malinconica per scrivere altro lol, per chi non lo sapesse ho iniziato a scrivere un’altra ff (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2519515&i=1), questa volta su Justin visto che il poverino è stato scaricato da Cece ahahhahah, è un genere diverso magari potrebbe interessarvi… ok me ne vado, sono a lutto per la fine della storia …

Grazie VERAMENTE a chi ha recensito e ha letto la storia, siete state tutte fantastiche e ho apprezzato tutti i vostri consigli

 

Baci

Alena18 xxx

 

  
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