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Autore: Fuuma    30/03/2014    2 recensioni
Scottie fa lo sbaglio di chiedere ad Harvey di scegliere tra lei e Mike.
{harvey/scottie; harvey/mike}
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Harvey Reginald Specter, Mike Ross
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Character: Dana Scott; Harvey Specter; Mike Ross;
Pairing: Harvey/Scottie; Harvey/Mike;
Rating: PG
Genre: Generale
Words: 1040
Prompt: A077 [SUITS] Harvey/Mike, Scottie fa lo sbaglio di chiedere ad Harvey di scegliere tra lei e Mike.
Warning: Slash
Disclaimers: I personaggi di Suits appartengono a chi di diritto.
Scritta per il Gransorpresa Challenge @ maridichallenge

 



Un bicchiere di scotch e la lingua si scioglie.
«Ho bisogno di saperlo.»
Ma la donna non sa quanto sia sbagliato chiedere. Quanto sia stupido. E masochistico. E cieco. E… Oh, se solo non fosse così innamorata di lui, se solo fosse riuscita a rimanere dietro quella linea che separa la semplice infatuazione per Harvey Specter { i sorrisi maliziosi, il sesso e le provocazioni } dall'amore per lui { la fiducia tradita, il sesso e i dubbi di una donna – fragile, umana }.
Fermati, Scottie. Taci. Non lo fare. Le suggerisce il cuore, quello che di solito riesce a trincerare dietro a un contratto blindato che vieta sentimentalismi e romanticherie. Ma non con Harvey, eh? Oh no, con lui doveva essere diverso.
«Prima, forse, potevo fare finta di niente, ma ora che vi guardo tutti i giorni… ti sei mai resto conto di quanto tu sia felice quando sei insieme a Mike? Molto più di quanto tu lo sia con me…»
Il sorriso beffardo di Harvey fa male. Il suo scuotere la testa ed aggrottare la fronte, guardandola come se fosse preda del delirio, anche se sa che è vero. Con Mike tutto ha un sapore migliore, perfino lo scotch.
«Non avevo realizzato che avessi bevuto così tanto, Scottie.»
«Sono seria.»
E questo dovrebbe spaventare tutti e due. In un certo senso lo fa, anche se in modi diversi: lei è spaventata dalla risposta ad una scelta che ancora non gli ha posto e lui è spaventato da Mike, da quello che prova per lui, perché è soverchiante, è dolce, è diverso da tutto ciò a cui è abituato.
«Che cosa vuoi che ti dica, Scottie?»
«Non lo so, dimmelo tu, Harvey, non hai neppure provato a negare. Non hai neppure mai provato a guardare me, come guardi lui.»
Se ci fosse stato uno specchio davanti agli occhi di Harvey per ogni volta che ha rivolto il suo sguardo a Mike, avrebbe capito che cosa intende Dana. Ha un'espressione diversa riservata solo all'associato, protettiva, fiduciosa, fiera, orgogliosa, bella. Lucente. E Dana la odia. E Dana la ama. E non è mai stata per lei…
«Ho bisogno di saperlo.» ripete e non ha idea di quanto invece abbia bisogno di continuare ad ignorarlo «Ho bisogno che tu scelga. Mike o me?»
Scopre quanto sbagliata suoni quella domanda quando è troppo tardi, la sente stridere in bocca e poi scivolarle via, prima di poterla ricacciare in gola. Si pente di averlo chiesto, si pente di essere entrata nell'ufficio di Harvey e aver preso posto tra i cuscini di pelle del suo divano, si pente di avergli sorriso e averlo baciato e aver guardato la scrivania e quel punto preciso in cui Mike si ferma sempre per parlare con l'uomo. Ed ora gli ha chiesto di scegliere tra loro due. Gli ha chiesto di mentire. O di dire la verità e liberarla finalmente dal suo incanto – se mai esista davvero un modo per smettere di amare Harvey Specter.
«Nulla? Davvero? Hai sempre qualcosa da dire ed ora, invece, taci?»
«Perché non sono abituato a rispondere a domande stupide.» il tentativo di nascondersi dietro al sarcasmo è blando, inutile «Scottie…»
«No.»
Dana si alza.
Ora ha capito. Ora sa. Ma, la verità, è che ha sempre saputo, come tutti allo studio. Forse soltanto Louis nutre ancora qualche dubbio su Harvey ed il suo pony.
C'è un bicchiere di scotch abbandonato sul tavolino e rumore di tacchi che si allontanano dall'ufficio, quando Scottie se ne va.
Harvey guarda il fondo giallastro del proprio bicchiere e sente di aver perso un altro pezzettino di sé, piccolo, ma che lo rendeva in qualche modo migliore.
«Dannazione.»
Vorrebbe tornare indietro e cancellare gli ultimi minuti di quella serata, ma tutto quello che fa è rimanere seduto, sotto l'ultima luce rimasta ancora accesa tra gli uffici del piano.

Ha la sensazione che siano trascorse ore, quando invece sono passati solo pochi minuti quando Mike si presenta sulla porta, con un sorriso amichevole e l'offerta di una spalla su cui piangere. In modo figurato, il più giovane nutre ancora dubbi sul fatto che l'uomo sappia piangere.
«Ho visto Scottie andare via, qualche minuto fa.» sta attento nel tono di voce usato, lo pesa e lo controlla, non vuole sembrare troppo sfacciato. Non vuole ferire Harvey, neppure involontariamente «E tu non la stai seguendo.»
«Ottima osservazione, Sherlock. È una fortuna che le tue doti investigative siano al servizio di questo studio.» Harvey alza il bicchiere, brinda alla sua salute e ad una battuta puerile che non ha fatto ridere né lui, né Mike e che a malapena apre un sorriso sul proprio volto. O forse è la presenza del più giovane a farlo sorridere, il modo in cui l'abito che indossa è stropicciato al petto dalla tracolla che trancia in due quella stupida cravatta troppo sottile. Dio!, quanto sono ridicole le sue cravatte. Dio!, quanto le trova adorabili, annodate al suo collo.
«Hai voglia di un po' di compagnia?»
«Se questo può evitare che lo scotch vada sprecato.»
Indica il bicchiere abbandonato sul tavolo e Mike prende posto accanto a lui.
Non è il bicchiere che la mano ritrova, è la spalla di Harvey, che Mike stringe fingendo di volersi imbattere in un discorso filosofico sull'amore, le donne e le sue conquiste. Ma il discorso non viene iniziato e le dita si stringono più forte, scivolano più vicino al colletto della camicia ancora perfetta, sfiorano il collo e poi i capelli. Sono morbidi, come ha sempre immaginato. Potrebbe passarci l'intera nottata ad accarezzarli, invece lascia che quel lungo attimo termini, riabbassando la mano.
«Qualsiasi cosa tu abbia fatto, troverai un modo per farti perdonare. Lo trovi sempre.» c'è totale fiducia nelle parole di Mike. E nei suoi occhi.
Harvey scuote il capo.
«Non questa volta.»
Non gli serve il perdono di Scottie.
Gli serve invece la bocca di Mike. Ora. In questo momento. Gli serve la sua bocca, la sua presenza, la sua vicinanza, il suo odore, le sue mani, il suo corpo…
Ed in quel bacio improvviso, la bocca di Harvey è bagnata di scotch. Si aggrapperà a quello e alla momentanea insanità mentale, quando, l'indomani, arriverà il momento delle spiegazioni, dei "che cos'era quello di ieri?" e delle occhiate sospette di Donna.
Ma non ora. Non ora che Mike ricambia il bacio e nulla potrebbe riuscire a rendere l'uomo più felice di quella spina nel fianco che si è scelto personalmente. Neppure Scottie.

   
 
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