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Autore: thexchromosomee    30/03/2014    7 recensioni
Amelie Perry è il capitano della squadra di Quidditch di Corvonero, e gioca per vincere. Riuscirà a far vincere la coppa di Quidditch alla sua Casa e a dimostrare a chi la deride per aver scelto soltanto ragazze, che queste possono essere avversarie temibilissime?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Traduzione | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Nota autrice:
Spero che basti questo capitolo a perdonarmi per l’enorme ritardo! Siamo sempre nelle vacanze di Natale, e le sette Corvonero le passano ognuna a modo loro… 
Enjoy! ^^

 
Girls always win

Capitolo 28: Arrivano i regali

Ida

–Vorrei che non dovessi andare via così presto– piagnucola Rose, rannicchiata sul letto, dondolandosi avanti e indietro. –Riesco a tollerare la presenza di Scorpius, se è con Al, ma tremo al pensiero di restare sola con lui, se non ho te a sostenermi, colmando i silenzi imbarazzati e la mia pessima conversazione.
–Ah, quindi è a questo che servo?– scherzo io, piegata sul baule ormai pieno.
–No, certo che no!– esclama prontamente Rose: non ha colto l’ironia nella mia voce e sta cercando di rimediare a quella che crede una gaffe. Si alza e viene ad abbracciarmi. –Mi mancherai– sussurra.
–Torno a casa, non mi trasferisco in Cina, Rosie!– le faccio notare, tentando di sottrarmi al suo abbraccio soffocante. –Passa delle buone vacanze, non lasciarti mettere i piedi in testa da tuo fratello e guardati da Fred e i suoi amici.
Raccolgo dal pavimento l’ultimo maglione e lo getto con poca grazia sugli altri; Rose mi scocca un’occhiata di disapprovazione, ma sono troppo pigra per piegare tutti i miei vestiti.
–Cosa pensi della nuova amicizia di Coraline con Fred e i suoi amici?– le chiedo, una volta chiuso il baule.
–Marvel, i gemelli e Julien? Beh, sono felice che Coraline abbia finalmente amici all’infuori della nostra Casa, però… non so se riesco a chiudere un occhio sui loro scherzi: è stata loro complice in una burla a Julien, un Prefetto! 
Annuisco ed emetto un verso di assenso, insoddisfatta della risposta. Ho sentito bisbigli e voci di corridoio su di loro e, sebbene sia sicura che molti provengono dalle pettegole Serpeverde e sono assolutamente inverosimili, non posso non pensare alla faccia che farebbe Coraline se dovessero diffondersi per la scuola. Tuttavia, non replico.
Rose mi mette in mano un regalo incartato, rivolgendomi uno dei suoi soliti sorrisi velati di tristezza.
–Buon Natale– pigola.
–Grazie. Il tuo è già sotto l’albero. Ti spiacerebbe aiutarmi col baule?
Infilo a forza il regalo in borsa e sollevo un’estremità del pesante baule in perfetta sincronia con Rose; non vedo l’ora di compiere diciassette anni e poter usare liberamente la magia!
–Allora… Damon ti ha già dato il regalo?– mi domanda Rose con una punta di malizia mentre scendiamo lentamente le scale. 
–Sì: la gioia di non vederlo fino a quella dannata partita di Quidditch, dove, spero, saranno tutti troppo concentrati sui giocatori per badare a noi. Merlino, fingerci una coppietta perfetta è faticoso!
–Fingervi una coppia perfetta?– interviene Albus Potter facendo capolino dal bagno, e sorprendendoci al punto che per poco non ci scappa il baule. –Ci sono forse guai in Paradiso?
–Certo che no! Semplicemente io e Damon non siamo una coppia… convenzionale– replico, sforzandomi di trovare una scusa decente. –Tutti si aspettano che ci baciamo e scambiamo sguardi innamorati ogni due secondi, quando invece, a volte, preferirei stare con i miei amici, oppure da sola, magari a leggere.
–Te ne vai?– osserva Albus, accortosi soltanto in quel momento dei miei bagagli.
–Sì, ho una famiglia che mi aspetta a casa.
–Sicura di non volere che ti accompagni? Almeno fino a Londra?– chioccia Rose in tono materno. Entriamo in salotto, dove Malfoy sta leggendo un libro, comodamente seduto in poltrona. –Sicura che te la caverai in metropolitana?
–Prendi la metropolitana babbana per arrivare a casa tua?– esala Potter, esterrefatto. –Credevo avresti viaggiato con la Metropolvere!
–Arriverò via camino al Paiolo Magico, da lì prenderò la metropolitana babbana per raggiungere casa– spiego, sperando di non suscitare ulteriori domande.
Speranza vana.
–Vivi in un quartiere babbano? I tuoi genitori sono Babbani?– si informa subito Malfoy, ma dal tono che usa si capisce che la sua è semplice curiosità, non ha intenzione di giudicarmi. –Strano, mio padre mi aveva detto che i Winters sono una famiglia Purosangue molto antica.
–Lo siamo– rispondo, arrossendo. –Ma per, ehm, comodità, diciamo, i miei genitori hanno scelto di trasferirsi in un quartiere babbano. Secondo loro è più, uhm… sicuro, cioè, tranquillo, cioè… hanno deciso di vivere tra gente non magica.
Malfoy scrolla le spalle e riprende a leggere.
–Ecco dov’era!– esclama Rose, afferrando il sacchetto di Polvere Volante. Me ne porge una manciata dicendo –Non dimenticarti di scrivere.
–Ti sommergerò di gufi, tranquilla, e poi… non sto andando in Cina.
Sorrido, isso la borsa sulla spalla e saluto con la mano, entro nel camino, getto la polvere tra le fiamme ed esclamo, quasi urlando –Il Paiolo Magico, Londra!
Il “Buon Natale” di Al è l’ultima cosa che sento, prima di essere sparire in un turbinio di fiamme verdi.
Il viaggio richiede almeno due ore, ma è meglio che aspettare che mio padre venga a prendermi alla Tana. Mia madre non guida: per quanto le piacciano le tecnologie babbane, preferisce usare la magia, a differenza di mio padre, che quasi non sembra un mago. Non mi dispiace prendere la metropolitana, anche se il baule attira su di me sguardi straniti e bisbigli. Fortuna che non ho un gufo.
Finalmente, bagaglio alla mano, raggiungo un villino alla periferia nord di Londra. Le tende di una finestra al primo piano si muovono e capisco che mio fratello stava aspettando il mio arrivo.
Neil mi corre incontro, seguito dal nostro cane, Colt, ed entrambi mi placcano, facendomi finire sull’aiuola ghiacciata che mia madre cura con tanto amore.
–Ida!– grida mio fratello, aiutandomi a rimettermi in piedi. È più alto di me di almeno dieci centimetri, e tutto il vicinato crede sia il fratello maggiore. –Non ne potevo più di aspettarti! Sono contento che sei tornata!
Mi alzo sulle punte per scompigliargli i capelli e gli affido il mio baule: l’ho trascinato fin lì, dopotutto, merito un po’ di riposo.
–È bello essere di nuovo a casa. Entriamo in casa e ti dirò tutto di Hogwarts, ok?
–Mamma mi ha detto che sei entrata nella squadra di Quidditch. È fichissimo! Cavolo, quanto mi piacerebbe poter volare! Il calcio è divertente, ma…
–Forse mamma ti lascerà fare un giro sulla mia scopa… oppure, a mali estremi, sgattaioleremo nella tua scuola di notte: è Natale, sarà sicuramente deserta. Dovremo fare attenzione, però.
–Attenzione, sì, come no! Dai, Ida, non fai che ripetermi quanto è pericolosa la magia, ma mamma la usa per pulire casa e papà per andare e tornare dal lavoro. Non può essere tanto male, no? Fai un incantesimo per me, ti prego!
Sospiro e apro la porta di casa, accolta da un gradevole tepore e un appetitoso profumo di cibo appena sfornato. 
–E va bene– capitolo: non posso negare questa gioia al mio fratellino. –Mamma non vuole che usi la magia a casa, ma per una volta posso fare un’eccezione.
Un mezzo giro di polso e i capelli di Neil, da castani, diventano verdi. Scoppia a ridere, divertito, e si fionda allo specchio più vicino per guardarsi.
–Wow, Ida! Fichissimo! Vorrei non essere un Magonò, me la spasserei un mondo!
–Ida?– mi chiama a gran voce mia madre dalla cima delle scale. Per fortuna, riesco a fare il controincantesimo giusto in tempo. Mi raggiunge e mi dà un bacio sulla guancia. –Ho sentito la porta che si apriva. Sto preparando la cena, tuo padre sarà a casa da un momento all’altro. Neil, aiuta tua sorella a portare il baule in camera sua.
Mio fratello si imbroncia e protesta, ma cede quando gli prometto di mostrargli altre magie. Lo guardo salire le scale e sorrido mestamente: sono felice di essere una strega.

Coraline

–La Casa è completamente vuota– asserisco, sdraiandomi sul divano, accanto all’albero messo in Sala Comune questa stessa mattina. –Ho invitato Christie del terzo anno e un primino a unirsi a noi, ma se la sono svignata.
–Tanto meglio– esclama Amelie allegramente, lanciandosi a capofitto sui regali. –Noi tre – io, te e Mariah– ce la caveremo benissimo da sole. Oh, ecco il mio regalo… quello di Mariah… e il tuo, Cor!
Afferro il regalo di Rose e sorrido: come al solito, è un libro. 
–Oh, sì, sarà un vero spasso– borbotto.
Nonostante Amelie sia il mio Capitano, non parliamo molto, e men che mai con Mariah. Il silenzio è calato tra noi come un branco di Kestrel affamati nel momento in cui l’espresso di Hogwarts è partito, con a bordo le nostre compagne di squadra, la loro gentilezza, la loro capacità di tenerci unite.
Il nuovo trimestre non potrebbe arrivare troppo presto.
Come pensavo: Rose mi ha regalato un libro, Incantesimi di Difesa contro le Arti Oscure, Ida un maglione, i miei genitori un kit di manutenzione per manici di scopa e zia Tess una scatola stracolma di Cioccalderoni ripieni di Whiskey Incendiario. Cara, vecchia zia Tess.
L’ultimo della pila è un pacco dall’apparenza minacciosa, che Mariah mi mette in grembo con un leggero svolazzo della bacchetta. È avvolto in carta colorata, decorata con piccoli Boccini scintillanti, e il Magiscotch è talmente tanto che impiegherò più tempo io a scartarlo di quanto ne ha impiegato chi me l’ha regalato a incartarlo.Il mittente è scritto in piccolo sulla carta: i Grandiosi Grifondoro. Sono nervosa, e, per un attimo, mi domando se sia meglio aprirlo nella mia camera, in caso fosse esplosivo.
Amelie e Mariah fissano il pacco misterioso con apprensione, poi si tirano indietro, mettendo in salvo i loro regali.
–Ehi, siamo compagne di squadra!– sbotto, fulminandole con lo sguardo, prima di scartare il regalo con un colpo secco. Sbircio il contenuto del pacco, e non posso fare a meno di sorridere. –È un libro!
Scherzi a volontà: i trucchi dei Grandiosi Grifondoro per farsi due risate e farla franca.
Lo tiro fuori dal cumulo di carta e Magiscotch e sfoglio le pagine, ciascuna scritta da una diversa mano, tutte piene di complicati schemi. 
Mariah allunga il collo sopra la mia spalla e trilla –Che dolci!
Metto da parte il libro, dedicandomi alla disamina della scorta di Pallottole Puzzole, Pasticche Vomitose e una quantità di altre caramelle colorate sul fondo del pacco. C’è anche un biglietto.
“Alla nostra nuova amica e compagna di scherzi Coraline, da adesso membro ufficiale dei Grandiosi Grifondoro (anche se non sei una Grifondoro, in precedenza requisito indispensabile per essere ammessi in questo circolo esclusivo, ma ci piace violare le regole, persino quelle dettate da noi), nella speranza che decida di unirsi definitivamente all’elite burlona della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Un rito di iniziazione avrà luogo una volta terminata la pausa natalizia.
Infine: buon Natale e tutta quella roba lì.
I tuoi adorati: Marvel, Fred, Lorcan, Lysander e Julien”
Rido di cuore, ripongo il libro e il biglietto nel pacco, insieme agli altri regali, poi offro i Cioccalderoni ad Amelie e Mariah, prima di mangiarne uno anche io; il sapore dolceamaro del cioccolato misto a whiskey mi piace.
Mi poggio allo schienale della poltrona e osservo pigramente il fuoco che scoppietta nel camino e la neve che cade, godendo del dolce far niente, il più bel regalo di Natale.
–Ragazze, che ne dite di fare qualche scherzo? Un regalo di Natale per chi ci sta antipatico ed è rimasto a scuola– propongo, mordendomi un labbro.
Ho passato il punto di non ritorno, mi sa.

Nell

–Com’è andato il tuo appuntamento?
Grandioso: non ho nemmeno fatto in tempo a togliermi il cappotto che McLaggen mi ha già rovinato il Natale! Detesto doverlo vedere, vorrei che sparisse e non mi importunasse.
–Perché ti interessa?– replico, fronteggiando la mia nemesi. Appendo il cappotto all’attaccapanni con maggiore violenza del necessario e gli rivolgo uno sguardo di sfida.
–Pare che abbia colpito un nervo scoperto– sibila. –Non è andata bene. Bene.
–Sapevo che ne avresti gioito. Non sopporti che il tuo migliore amico sia interessato a me.
Mi affretto a raggiungere gli altri in salotto, nella speranza di riuscire a incollarmi a mia madre e aiutarla a disporre i regali sotto l’albero.
–Complimenti per la brillante osservazione, regina dell’ovvio. Non l’ho mai nascosto, dico bene?– risponde, piazzandosi alle mie spalle.
–Non è successo nulla! Nulla! Un accidenti di niente! Per questo sono incazzata nera!– ululo, voltandomi verso di lui nello stretto corridoio. Ha teso le braccia ai lati della mia testa: sono in trappola. Insomma, già trascorrere il Natale in sua compagnia è una tortura, deve proprio mettere il dito in quella profonda piaga che è il mio disastroso appuntamento con Arne?
–Vuoi prendertela con me perché non hai avuto la magnifica uscita romantica che volevi?– sibila, offeso.
–Hai cominciato tu! Io non volevo parlarne!– ringhio, giro sui tacchi e mi dirigo verso l’enorme abete decorato e circondato da pacchi regalo nel salotto di casa McLaggen.
Mi siedo sul divano, accetto con piacere il succo di zucca offertomi da Cormac e sbuffo, infastidita dall’atmosfera festosa e dall’irritante giovialità dei miei genitori, che intonano (o, meglio, stonano) carole natalizie.
Niente. Non è successo niente. Niente baci, niente mani intrecciate… mi sarei accontentata di un “piedino” sotto il tavolo, tanto ero disperata! Arne mi ha letteralmente lasciata a bocca asciutta, mi ha salutata frettolosamente e si è incamminato lungo Diagon Alley.
–Arne ti ha detto qualcosa, per caso?– mormoro, sperando che non mi abbia udita.
Speranza vana.
–Arne e io non parliamo di te. Non mi interessa sapere cosa fate tu e il mio migliore amico quando non parlate.
–È solo che.. mi chiedo cosa è andato storto. Arne è sempre stato dolce con me, ma tutta questa dolcezza non sta portando a niente. Forse è a questo che siamo destinati: al niente– sospiro, rivolgendomi a McLaggen, il quale, con mia grande sorpresa, mi sta fissando. –Buon per te, così mi avresti tutta per te.
Come risposta Klause arriccia il naso e si alza. Credo di essermi liberata di lui, invece torna con un grosso pacco, incartato con la precisione maniacale che caratterizza Claire McLaggen. Alterno lo sguardo da lui all’involto misterioso, diffidente: che abbia chiesto a sua madre di incartare un pacco bomba per renderlo insospettabile?
–Ricordi la lite di qualche giorno fa, quando ci cacciarono da Madame Malkin? L’ho fatto apposta, così che mia madre potesse prenderti questo– spiega, scrolla le spalle e raggiunge mio padre, che sta distribuendo i regali con un entusiasmo da far invidia a Babbo Natale.
Continuo a rigirarmi tra le mani il regalo. Potrebbe essere sincero, oppure potrebbe essere una finta; decido di dargli fiducia, per una volta: in fondo, è Natale.

Note della traduttrice:
Credetemi, il ritardo ha ucciso anche me. Spero che l’autrice aggiornerà con più regolarità. Comunque, as always grazie alla mia beta, AryYuna, a chiara_centini, Lily_Ely_76 e Perseoxx, che hanno recensito, ad adlimat, Caterina959, Crazyhad, cris325, farrokh, franera, giulia_tonazzi, harmon8y9, HermJeanGranger97, JocelynLightwood e swashbuckling_starlight, che hanno inserito la storia tra le seguite, e a merty_chan11, Piattola Cullen, Ro_99 e _MissWeasley_, che l’hanno inserita tra le preferite. Thanks a lot! ^^

 

   
 
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