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Autore: Solstitia    30/03/2014    2 recensioni
[sovrannaturale]
"Se gli angeli esistono, allora anche i demoni sono tra noi.
Se i primi sono buoni e puri, allora questi ultimi sono crudeli e peccatori.
Ma...sei sicura che non sia il contrario?
Su....rispondi,
Angie.”
Genere: Avventura, Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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7. Buio

 

 

 

 

 

 

 

≈ ≈ ≈ ≈

 

 

 

“È  buio e fa freddo.

Non so da quanto tempo sono qui. Non so neanche dove sono. Mi sono rannicchiata contro qualcosa di solido, ma non ho paura.

Sento che lui è lì, che mi sta guardando, che è preoccupato e che mi desidera. Chiudo gli occhi, e lentamente mi abbandono a questo sogno, così tranquillo, così pacifico. Vorrei non svegliarmi più.

Poi all'improvviso, qualcosa mi tocca. Al mio fianco, ora c'è una piuma, ma non so di che colore sia, è buio.

La prendo in mano e lentamente me la porta al cuore.

È sua, lo sento. Sorrido e decido di incamminarmi nel nulla.

Perché non è ancora ora di cedere. È qui che tutto inizia.”

 

≈ ≈ ≈ ≈

 

Si risvegliò diverse ore più tardi, stesa su un freddo pavimento di marmo, in una stanza illuminata semplicemente da qualche flebile candela.

Lo stomaco le doleva ancora, ma la caviglia era stata accuratamente fasciata e sembrava già decisamente meno gonfia. Riuscì a rimettersi in piedi senza troppa fatica e, appoggiandosi al muro, si avvicinò alla porta di legno scuro, unico mezzo per entrare ed uscire da quella camera.

Prima che riuscisse a spingere la maniglia, essa si aprì rivelando la figura dell'uomo “No...del demone” che prima era al suo fianco.

-Vedo che ti sei ripresa- disse entrando ed accomodandosi sull'unica sedia. Indossava ancora gli stessi jeans blu scuro intonati alla camicia dello stesso colore. Forse, se questo incontro si fosse tenuto in altre circostanze, la ragazza lo avrebbe trovato perfino incredibilmente sexy per essere umano. “Buffo”. -Mi dispiace per quel pungo nello stomaco- continuò -ma sembrava che stessi per impazzire da un momento all'altro. E non ci serve una squilibrata per migliorare la situazione.-

-Dove ci troviamo? Che fine ha fatto Liam?- chiese lei avvicinandosi.

-Il tuo angioletto sta bene tranquilla, ma ho dovuto portarti via da lì, per il motivo che già ti ho detto.-

-Sono stati gli angeli...e Liam...a fare ciò che è successo là fuori?- mormorò con lo sguardo fisso sui piedi.

-Te l'ho detto no? Gli angeli non sono come ve li immaginavate.- prese un lungo respiro -Si, sono stati loro-

-Perché? Perché sta succedendo tutto questo?- urlò la ragazza, alzando finalmente lo sguardo e posandolo sul volto del demone. Quest'ultimo ci mise un po a rispondere, mente invece, continuava a fissarla.

-Semplice bambolina: si sono stancati. Vedi...questo mondo sta lentamente morendo e a quegli angioletti non va più di proteggerlo come facevano una volta. Vogliono riniziare tutto, una nuova Genesi, un nuovo principio, creando così un mondo puro e privo di qualsiasi tipo di peccato. Un “Mondo Perfetto”, se così lo vogliamo chiamare.-

E la stanza cadde di nuovo nel silenzio.

“Cosa significa? Gli angeli...ci stanno uccidendo per una nuova Genesi?”

-Mettiamo che ti creda. Se fosse vero, perché voi ci state aiutando?- chiese Angie stringendo i pugni. Doveva essere tutto quanto uno scherzo, per forza.

-Riflettici. Metti che riuscissero davvero, a creare questo mondo di purezza e libertà. Cosa succederebbe a noi demoni, che ci alimentiamo dell'odio e del peccato di voi umani?- rispose lui sogghignando.

Non ci fu neanche il bisogno di pensarci. -Morireste.- sussurrò la ragazza spalancando gli occhi.

“No, no non è vero, è una pazzia!”

Il silenzio si fece ancora più profondo tra i due, ma dopo poco, esso venne spezzato dallo scricchiolio della sedia. Il demone si era alzato ed ora si stava avvicinando ad Angie.

-Bingo- le mormorò all'orecchio, mentre a passo lento, si dirigeva verso la porta da cui qualche minuto prima era entrato.

-Il nome.- disse lei senza girarsi, ma continuando a fissare la sedia, come incantata. O semplicemente, sconvolta.

-Il nome cosa?- chiese lui fermandosi davanti alla porta, dandole ancora le spalle.

-Non mi hai più detto il tuo nome.-

Sorrise. -Ne ho molti, alcuni dei quali antichi ed impossibili da pronunciare. Recentemente mi sono fatto chiamare Caleb, prima ancora Adam, Lucas, Shade, Cecil, Reim e molti, molti altri. Perché non facciamo un gioco, inventane tu uno.-

E così, uscì dalla stanza, lasciando sola Angie in compagnia delle sue paure, delle sue preoccupazioni, dei suoi timori. Di se stessa.

 
  
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